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Le concessioni di microcredito, prestiti da 10 a 20 mila euro senza interessi né bisogno di garanzie, attingono a un fondo di 1.800.000 euro della Regione gestito da Fidi Toscana. Il presidente di Cia Toscana Centro (Firenze – Pistoia – Prato) Orlandini: «con un calo dell’80% della produzione di miele, l’anno 2019 è stato il peggiore di sempre per l’apicoltura». Il responsabile Apicoltura di Cia Masotti: «nel corso dell’anno si sono verificate tutte insieme le condizioni climatiche più negative per le api e il poco nettare che sono riuscite a raccogliere lo hanno utilizzato per sopravvivere», per non parlare di varroa, vespa velutina e tanti altri «ospiti che la globalizzazione ci ha regalato»; «è in pericolo non solo il reddito degli apicoltori, ma con la riduzione del numero di imprese del comparto apistico, la sopravvivenza stessa delle api e della loro essenziale funzione di impollinatori».

 
«Con un crollo della produzione di miele attorno all’80%, il 2019 è un anno catastrofico per gli apicoltori del nostro Paese, il peggiore di sempre. E molti rischiano di cessare l’attività se non arrivano aiuti. Ben vengano dunque questi finanziamenti agevolati a tasso zero della Regione Toscana alle imprese agricole del comparto apistico».
Così il presidente di Cia Toscana Centro (Firenze – Pistoia – Prato) Sandro Orlandini commenta la delibera dello scorso giugno della Giunta regionale della Toscana, che ha disposto la concessione di microcredito agli apicoltori in difficoltà stanziando a tal fine un fondo rotativo pari a 1 milione e 800 mila euro che sarà gestito da una RTI con capofila Fidi Toscana. Come confermato dal responsabile apicoltura di Cia regionale Franco Masotti, la misura sta per entrare nella fase di attuazione e a breve le imprese apistiche potranno inoltrare domanda per ottenere prestiti da 10 mila a 20 mila euro a tasso zero senza bisogno di garanzie personali e patrimoniali. Ci sono alcuni requisiti formali e procedurali. Ad esempio, spiega Masotti, «potranno accedere a questi finanziamenti agevolati solo le aziende agricole con partita Iva, contabilità ordinaria e registrate nella banca dati apistica nazionale (Bda), e verrà erogato un importo ad arnia in base al numero di arnie comunicate nell’ultima denuncia in Bda». Inoltre «saranno ammissibili solo richieste per spese necessarie a compensare la riduzione della produzione nel 1 semestre 2019, il ripristino del patrimonio apistico aziendale ridotto a causa dell’andamento climatico nel 2019 e spese per la gestione dell’apiario». Ma per i dettagli su come fare richiesta, aggiunge Masotti, gli uffici di Cia sono a disposizione degli apicoltori.
Come è nata questa crisi e perché è così grave?
«A causa di un inverno più caldo rispetto alla media – spiega il responsabile apicoltura di Cia Franco Masotti - le api hanno cominciato a deporre più uova e le famiglie si sono ingrandite. Ma poi la pioggia e l’abbassamento delle temperature del mese di aprile e maggio hanno condizionato il lavoro delle api e il poco nettare che sono riuscite a raccogliere lo hanno utilizzato per sopravvivere». «Non abbiamo mai vissuto una situazione così critica – aggiunge Masotti –, le api sono stressate, escono ai primi raggi di sole e tornano indietro appena inizia a piovere. Non fanno altro che produrre covata senza riuscire a immagazzinare il miele, i fiori risultano perennemente bagnati dalle frequenti piogge. Così i fiori producono poco nettare e polline innescando una situazione critica all’interno degli alveari. Si sono verificate tutte insieme le condizioni più negative per l’attività delle api: il freddo non le faceva uscire, la grandine e la pioggia hanno rovinato le fioriture». «Le api sono state nutrite per evitare la morte delle famiglie – spiega ancora -, con costi onerosi per gli apicoltori per l’acquisto del nutrimento e, per chi fa nomadismo, per raggiungere gli apiari dislocati in varie località in Toscana».
A tutto ciò va aggiunto che «varroa, cinipide, Aethina tumida, vespa velutina e gruccioni sono alcuni degli ospiti che la globalizzazione ci ha regalato e che hanno contribuito ulteriormente al calo verticale della produzione dei prodotti dell’alveare».
«Questo quadro critico – conclude Masotti – mette in pericolo non solo il nostro reddito, ma con la probabile riduzione del numero di apicoltori, la sopravvivenza stessa delle api e quindi della loro insostituibile funzione di insetti pronubi impollinatori».

Redazione

Si è aperta domenica 8 settembre, con il concerto della Filarmonica della Scala, la programmazione di eventi della Biblioteca degli Alberi di Milano. Con i suoi 9 ettari la BAM rappresenta la terza area verde del centro milanese per estensione.

La Biblioteca degli Alberi è un giardino botanico contemporaneo nel cuore di Milano con 100 specie botaniche distribuite nelle 22 foreste circolari, che ospitano un bacino floreale di 135 mila piante, tra siepi, arbusti, bulbi, rampicanti, piante acquatiche ed erbacee e aromatiche.
Rappresenta un tassello fondamentale della strategia di ricomposizione pedonale che ha ispirato il progetto di rigenerazione urbana di Porta Nuova. I suoi 90.000 metri quadri rientrano difatti negli oltre 160.000 metri quadri di spazi pedonali realizzati fra corso Como, piazza della Repubblica e la sede di Regione Lombardia. Inoltre, la BAM, è un vero e proprio progetto cittadino di network e di associazione civica e culturale, un luogo inclusivo di esperienze culturali a contatto con la natura.
L’inaugurazione ufficiale è stata domenica 8 settembre, con Back to the City, un concerto della Filarmonica della Scala, con sinfonie di Rossini, Verdi, Mascagni e Mendelssohn-Bartholdy.  Il fitto palinsesto di eventi, rivolto a tutti, è ispirato ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu e declinato in quattro punti: open air culture, con momenti musicali, performance site-specific, letture poetiche e teatro nel paesaggio; nature, dunque passeggiate alla scoperta del patrimonio botanico e faunistico del parco e del rispetto del verde, talks, workshop e letture botaniche. Non mancano gli eventi wellness, fra cui esperienze all’aria aperta all’insegna del benessere e dell’attività fisica, e infine l'education, con un programma di talks sui temi dell’innovazione e della sostenibilità, orti urbani e laboratori didattici e creativi per bambini, famiglie e adulti. Nella programmazione di eventi alla Biblioteca degli Alberi di Milano spazio anche a workshop di street art, pic nic con concerti e artisti di strada, dj-set al tramonto, letture di poesia internazionale. Non mancano passeggiate e tantissimi appuntamenti per bambini, fra laboratori e lezioni interattive. Infine, spazio a momenti di benessere con eventi di yoga, fitness, workout, naturalmente mamme-friendly e dog-friendly.
La Bam - Biblioteca degli Alberi di Milano è stata affidata, attraverso una convenzione con il Comune di Milano e Coima Sgr, alla gestione tecnica e culturale della Fondazione Riccardo Catella. La proprietà rimane del Comune di Milano, con il suo sponsor che garantisce la copertura di tutti i costi di manutenzione e sicurezza, mentre le attività del parco sono gestite dalla Fondazione. A questo si affianca anche un programma di tesseramento per coinvolgere cittadini e aziende nella manutenzione e nel volontariato.

Redazione

Il gruppo MATI 1909 ha ricevuto il “Premio 100% Italiano” per l’impegno profuso nella difesa dell’ambiente e nella valorizzazione del patrimonio culturale agricolo e per la sensibilità verso il sociale.

Sabato 7 settembre, durante la 29a edizione della Festa del Contadino di Sasso Morelli, Giovanni Bettini, presidente della cooperativa CLAI, ha consegnato il premio a Andrea, Francesco e Paolo Mati, fratelli a capo del gruppo Mati 1909, azienda che si occupa della produzione di piante ornamentali, progettazione e realizzazione di giardini, promozione di una corretta cultura del verde e del food agrituristico toscano.
«La soddisfazione per il riconoscimento del lavoro svolto è enorme – dicono Andrea, Francesco e Paolo Mati -. Siamo onorati di ricevere questo importantissimo premio soprattutto perché conferito da persone che, dal 1962 con passione e dedizione, si impegnano nel lavoro agricolo e nel sociale. La terra e il verde sono l’unico futuro che abbiamo».
Il Premio 100% Italiano viene conferito ad un’azienda o personalità che si è contraddistinta nella valorizzazione del patrimonio e delle tradizioni italiane e per l’impegno a favore della promozione della cultura e del lavoro.
Lo scorso anno lo stesso riconoscimento era stato conferito alla Cooperativa Sociale Giotto per il lavoro svolto in aiuto ai detenuti del carcere ai quali offre la possibilità del reinserimento sociale.

Redazione

L’edizione 2019 di Murabilia sulle mura di Lucca dall’8 al 9 settembre si annuncia la più ricca di sempre. Per gli amanti di piante, giardini, vita all’aria aperta e atmosfere naturali è pronto un menu assolutamente speciale, con la complicità del tema di questa 19a edizione, Sguardi a Oriente: Giappone. Non può essere diversamente, visto che il Giappone, i suoi giardini, la sua flora e il suo culto della natura offrono ricette originali e straordinarie per accontentare tutti i palati. Il prossimo venerdì, dunque, e per tutto il fine settimana del 7 e 8 settembre, Lucca sarà al centro dell’attenzione nazionale con le appetitose proposte messe a punto dall’organizzazione di Lucca Crea srl, la società del Comune che da quest’anno è subentrata ad Opera delle Mura nell’organizzazione della manifestazione.


Ottimo appetizer anche per chi semplicemente transita attorno alle mura di Lucca e si lascia catturare dalla curiosità, i cinque giardini dimostrativi sul tema Riflessioni: spunti per il giardino allestiti da vivaisti e progettisti invitati a esprimere un’idea contemporanea di verde ornamentale. Saranno dislocati sugli spalti tra Baluardo San Regolo e Baluardo La Libertà, dove si potranno ammirare anche gli attrezzi agricoli giganti forgiati dal fabbro camaiorese Giuseppe Barsi per la mostra Gulliver contadino.
Piatto forte di Murabilia 2019 saranno naturalmente gli eventi sul tema del Giappone. Si inizia con una esposizione di piante giapponesi, si prosegue con mostre di fotografie e di illustrazioni tradizionali del pino, di origami, di pesciolini da collezione (medaka), di bandiere della festa giapponese dei bambini che rappresentano carpe koi beneaugurali. Tutto condito con workshop di ikebana per imparare l’arte antica del Sol Levante di allestire i fiori recisi e con la colonna sonora di musiche tradizionali giapponesi arrangiate per fisarmonica e elettronica dal Duo Symbiosis.
I visitatori di palato fine apprezzeranno come contorno della mostra mercato esclusive conferenze sul tema, a cominciare dal venerdì pomeriggio, quando si parlerà dei funghi Reishi, Shiitake e Maitake, attualmente al centro dell’attenzione internazionale perché sembrano avere eccellenti proprietà alimentari e curative. Per sabato mattina sono previste ben tre conversazioni sul filo del Giappone e della natura del Sol Levante. Una, tenuta dall’ospite inglese Connor Smith, riguarderà le piante giapponesi nel giardino botanico di Edimburgo, un’altra del maestro giardiniere televisivo Carlo Pagani tratterà le piante dei nostri giardini che sin dal nome scientifico ricordano il Giappone, mentre la terza sarà un divertente Medaka Japan Tour che racconta il pizzico di follia con cui i giapponesi collezionano simpatici pesciolini in base al loro colore. Pare che il contagio abbia raggiunto l’Italia: a Murabilia infatti si svolgerà il terzo contest Medaka con il coinvolgimento degli appassionati di tutta Italia.



Grande attesa tra i giardinieri appassionati per le conferenze del pomeriggio di sabato, tenute da ospiti di assoluto prestigio. Il cacciatore di piante e vivaista gallese Bleddyn Wynn-Jones parlerà alle ore 16,30 dei generi Aspidistra e Rhodea, piante di squisita origine giapponese a cui saranno dedicate due esposizioni, e un’ora dopo l’americano cacciatore di piante, vivaista e scrittore Daniel J. Hinkley raccoglierà il testimone per raccontare le proprie esperienze di scoperta e coltivazione delle piante giapponesi. Per chi ha difficoltà con la lingua inglese, sarà attivo un servizio di traduzione istantanea. In lingua italiana, invece, la conversazione tenuta alle 18,00 da Maria Cristina Pasquali, che ha fatto ricerche su due piante giapponesi ormai considerate infestanti in Italia e tuttavia interessanti come piante alimentari e medicinali, Reynoutria japonica e Pueraria lobata.



Per il menu della 19a edizione di Murabilia sono state confezionate anche gustose pietanze di altro genere, dagli assaggi nient’affatto metaforici di pomodori di tutto il mondo agli ortaggi di cartapesta da ammirare, alla consueta mostra di illustrazione botanica della sezione Botalia, sino ai laboratori per grandi e bambini. Ai visitatori più giovani è dedicata la sezione Young Gardening e per quelli ancora più giovani, dai 3 ai 12 anni, ci sarà Murabilina, la Murabilia dei bambini, sabato 7 e domenica 8 settembre al pomeriggio dalle 14,30 alle 18. Per loro tante attività e tanti stimoli a misura di giovani visitatori da sensibilizzare alla natura e da avviare al mondo del giardino e dell’orto. Chi di loro vorrà impegnarsi potrà contribuire alla realizzazione di un grande hotel per insetti in legno riciclato e materiali naturali, che verrà poi dislocato stabilmente nell’orto botanico di Lucca. Per tutti i piccoli sarà garantita, come per gli adulti, la visita guidata degli stand della manifestazione e la presentazione di libri per l’infanzia sul tema del verde. E in menu non potrà mancare il dessert sotto forma di una merenda creativa offerta ai piccoli giardinieri.



Tra un pizzico di letteratura con la presentazione di novità librarie di giardinaggio e proposte golose di piante rare e introvabili da acquistare per le nuove piantagioni autunnali, il menu di Murabilia 2019 aggiunge una sfiziosa ciliegina sulla torta per giardinieri incalliti (e anche per i visitatori patiti di fitness): lezioni di ginnastica posturale per giardinieri, per imparare a sollevare vasi, inginocchiarsi a togliere erbacce, allungarsi a cogliere frutta senza indolenzirsi. Appuntamento all’orto botanico il sabato e la domenica, alle ore 11,00 e alle 16,00 con un’insegnante specializzata molto comunicativa e convncente. Quest’anno Murabilia celebra il mondo delle piante e dei giardini anche così, pensando alla salute e a benessere nel verde e grazie al verde.

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Questa l’iniziativa lanciata su Facebook dal regista Alessandro Jodorowsky che dichiara «seminiamo o piantiamo tutti un albero per l’Amazzonia, riequilibriamo la tragedia degli incendi con un atto mondiale psicomagico». Anche il presidente dell’Associazione Italiana Vivaisti Luca Magazzini dichiara: «finito il tempo in cui si delega il nostro futuro all'azione degli stati che deve comunque esserci. Il nostro futuro è oggi». Mentre Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale di fama mondiale dice che ci stiamo giocando il futuro: «La deforestazione è un crimine contro l’umanità. Dobbiamo mettere piante ovunque, ce ne vogliono tantissime per salvare il pianeta dalle conseguenze del cambiamento climatico». In molti si stanno mobilitando per contrastare gli effetti negativi dovuti ai numerosi incendi che stanno devastando grandi aree boschive. Amazzonia, Africa, Sardegna, tanto per citarne alcuni. La voglia di aiutare il pianeta ha portato le persone a piantare o seminare nuovi alberi. Ma qual'è il modo giusto di farlo?

Il regista Alessandro Jodorowsky ha lanciato la proposta su Facebook: «Il 7 Settembre, seminiamo o piantiamo tutti un albero per l’Amazzonia, riequilibriamo la tragedia degli incendi con un atto mondiale psicomagico».
Piantare alberi può contrastare i devastanti effetti degli incendi. Ma come farlo nel modo corretto? E' preferibile scegliere piante da frutta o che fanno parte della flora meditterranea, metterle in un vaso sul nostro balcone, curarle e annaffiarle per tutto l'inverno e poi in autunno, dopo le prime piogge, travasarle in piena terra, in un posto protetto, continuando a curarle soprattutto durante la prima estate. Questo perchè se il 7 settembre piantiamo un albero in campagna senza innaffiarlo, sicuramente morirà. Da noi fa ancora molto caldo.
Oltre al regista Jodorowsky, anche altri hanno lanciato appelli per aiutare il pianeta. Il presidente dell’Associazione Italiana Vivaisti Luca Magazzini che plaude all’iniziativa dichiara: «finito il tempo in cui si delega il nostro futuro all'azione degli stati che deve comunque esserci. Il nostro futuro è oggi. E’ in quello che facciamo  o non facciamo. Quindi - continua Magazzini - facciamo subito, senza esitare la cosa giusta e contorniamo la nostra esistenza di piante,  di colori e profumi. Forse non sarà sufficiente a frenare la decafenza del pianeta; ma almeno avremo il coraggio di guardare negli occhi i nostri bambini». 
Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale di fama mondiale dice che ci stiamo giocando il futuro: «La deforestazione è un crimine contro l’umanità. Dobbiamo mettere piante ovunque, ce ne vogliono tantissime per salvare il pianeta dalle conseguenze del cambiamento climatico. Tecnicamente ed economicamente non costerebbe nulla e i vantaggi che ne avremmo in termini ambientali, estetici di salute e psichici sarebbero incommensurabili. Senza le piante la Terra sarebbe una sterile palla di roccia, quindi non possiamo farne a meno. Senza le piante non ci sarebbe l’acqua perché la temperatura della Terra sarebbe così elevata da farla evaporare. E poi, è grazie alla traspirazione delle piante nella foresta amazzonica che si formano le nuvole, le perturbazioni e tutti i componenti del ciclo dell’acqua che a sua volta garantisce in tutto il mondo la pioggia, e quindi la vita, ciò che beviamo e mangiamo. Senza la vegetazione la Terra sarebbe come Marte».

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