Notizie

L’Associazione vivaisti italiani sulla visita del 15 dicembre di Bellanova al distretto pistoiese. Il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova ha visitato le varie tipologie di vivai del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia e ha incontrato una significativa rappresentanza di vivaisti di quel territorio. Tra le promesse, tutela dell’immagine del florovivaismo all’estero cercando intanto una sponda francese, valorizzazione del verde sia sul piano estetico che come strumento di contrasto ai cambiamenti climatici, conferma del bonus verde a carico del suo ministero e sollecitazione ai Comuni sui piani del verde, avanti con etichettature e tracciabilità, l’ingresso di agricoltori nel gruppo di lavoro per la semplificazione e battaglia europea per l’armonizzazione contrattuale.

«Siamo pienamente soddisfatti dell’incontro di ieri con il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova, con la quale ci siamo trovati in sintonia su tutto e in particolare su come ha inquadrato il tema della sostenibilità ambientale nel vivaismo, che non può prescindere da quella economica. Ma anche sulla definizione del distretto rurale vivaistico ornamentale pistoiese e più in generale tutto il settore florovivaistico come un catalogo di bellezza, di piante “meravigliose”: è giusto infatti sottolineare che le piante non hanno solo una funzione ornamentale e sono prima di tutto infrastrutture verdi che contrastano cause ed effetti del cambiamento climatico e portano benefici alla salute psicofisica, ma senza spingersi fino a trascurare l’aspetto estetico-ornamentale, che peraltro è una delle ragioni degli stessi effetti positivi sul benessere psicologico».
Così il presidente dell’Associazione vivaisti italiani Luca Magazzini esprime a nome dei 221 vivaisti della sua associazione, per la maggior parte concentrati nel Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia, la soddisfazione per la visita di domenica 15 dicembre a Pistoia del ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova, culminata con un incontro con vivaisti, rappresentanti istituzionali ed esponenti di vari partiti presso la villa medicea La Magia di Quarrata (PT).
La ministra Bellanova ha iniziato la giornata pistoiese la mattina nel parco di Gea, il nuovo centro di ricerca nato sulle ceneri del Centro sperimentale per il vivaismo (Cespevi), dove ha dato il suo contributo finale alla messa a dimora di una Magnolia praecox, pianta con una lunga tradizione produttiva nel distretto vivaistico pistoiese. E poi ha visitato alcuni vivai rappresentativi di vari aspetti del distretto: Rolando Innocenti e figli per la vasetteria, Romiti per l’arte topiaria, Righetti per il pieno campo e infine Vannucci Piante, dove la ministra ha potuto apprezzare sia il centro logistico che la serra/show room botanico, nella quale ha rimarcato che è «molto ben organizzata» e ha apprezzato la vasta gamma di «piante meravigliose».
In tarda mattinata, durante l’incontro con i vivaisti a Villa La Magia, ha riassunto alcuni aspetti del suo approccio alle politiche per il settore florovivaistico e più in generale alle politiche agricole.
Ecco, in estrema sintesi, i punti chiave del suo discorso. Ha prima ricordato che per via della Xylella un po’ tutto il florovivaismo italiano è stato vittima di critiche e anche «campagne diffamatorie» provenienti da Paesi esteri che sono nostri competitor in questo settore economico. E che, su questo fronte, ha cercato una sponda francese, ricordando agli interlocutori transalpini che il problema si potrebbe presentare anche oltre i confini italiani e sarebbe «meglio che tutti favorissero delle relazioni commerciali migliori».
Poi ha ricordato che nella legge di bilancio, grazie anche ad input del suo ministero, ci sono delle «prime risposte», per quanto non risolutive, a varie problematiche agricole. Ad esempio, in Italia non si dovrà più pagare l’Irpef in agricoltura (che vale 200 milioni di euro all’anno). Inoltre si prevedono incentivi per i giovani agricoltori, come l’azzeramento dei contributi nei primi due anni di attività, e per le imprenditrici agricole col progetto “Donne in campo”. E ancora, sul fronte essenziale della ricerca pubblica, Bellanova ha detto: «abbiamo stabilizzato i dipendenti del Crea e ne vogliamo ridefinire la mission. Ci sono troppi impiegati e pochi ricercatori».
Sul Bonus verde ha detto che sarà confermato e interamente finanziato dal Ministero delle politiche agricole, perché non si può fare un Green Deal e poi non metterci risorse e perché le piante non solo rendono più belle le città ma riducono le spese sanitarie, e aumentare il verde significa contrastare i cambiamenti climatici. «Il bonus verde c’è – ha detto la ministra – adesso tutti i Comuni dovranno fare i piani del verde pubblico».
Non solo, Bellanova ha aggiunto: «abbiamo sostenuto la campagna del Prof. Mancuso per piantare 60 milioni di alberi nel nostro Paese, e non per sostenere il vivaismo, ma per abbellire le città e contrastare il cambiamento climatico». Senza dimenticare che «la sostenibilità ambientale va accompagnata con la sostenibilità economica e sociale: su queste tre parole d’ordine dobbiamo fare un patto con i consumatori». E questo insistendo sull’etichettatura trasparente delle piante e sulla tracciabilità.
Infine, ha sottolineato che in Italia produrre costa di più che altrove e c’è una burocrazia eccessiva. Per questo porterà avanti in Europa la proposta di un’armonizzazione contrattuale e sul fronte della semplificazione vuole un gruppo di lavoro ad hoc, composto però non solo da funzionari ministeriali ma anche rappresentanti imprenditoriali e delle filiere agricole.

Redazione

All’assemblea dei soci dell'Associazione vivaisti italiani (Avi) del 13 dicembre a Pistoia approvato all’unanimità il bilancio preventivo del 2020. Il presidente Luca Magazzini, ricordando l’organizzazione della visita del 15 dicembre della ministra Bellanova, ha dichiarato: «non avremo mai un colore politico, ma è essenziale dialogare con tutti i governanti». Il presidente del Distretto Mati ha annunciato che incontrerà a gennaio il sindaco di Prato, che sta avviando un piano di rinverdimento da 500 mila piante rispetto al quale il vivaismo pistoiese si candida come fornitore ideale. Il vice presidente di Avi Stanghini ha ricordato che il progetto già iniziato Autofitoviv riguarda la ricerca di sostanze alternative al glifosate. Fratoni e Magazzini hanno ribadito che arriverà un sostegno finanziario da parte della Regione per gli sforzi necessari sul fronte eco-sostenibilità. Il sindaco Tomasi ha ringraziato Avi per gli arredi a verde del Natale pistoiese e l’atteggiamento dialogante e costruttivo.


«La nostra associazione cresce in termini di iscritti, di quote associative e di sponsorizzazioni, fra cui, ultima in ordine di tempo, quella della compagnia Generali che presentiamo oggi». 
Così il presidente dell’Associazione vivaisti italiani (Avi) Luca Magazzini ha iniziato ieri l'altro la sua relazione alla seconda assemblea annuale, durante la quale è stato presentato in particolare il bilancio preventivo di cassa del 2020. Che, come illustrato dal revisore dei conti Paola Fanti, vede salire le quote associative del 20% rispetto al preventivo del dicembre 2018 (da 39 mila a 47 mila euro) e di oltre il 15% i ricavi delle sponsorizzazioni (da 65 mila a 75 mila e 500 euro), con un parallelo incremento degli investimenti in attività di promozione e ricerca di quasi il 27%: da 71.100 a 90.200, di cui 20 mila per il Progetto integrato di distretto “Vivaismo per un futuro sostenibile”. In generale il bilancio preventivo di cassa, che è stato poi approvato all’unanimità dai soci presenti, è cresciuto da 126 mila a 157.300 euro: +25%. Il numero dei vivaisti soci è aumentato da 208 del dicembre 2018 a 221 di adesso.
L’assemblea si era aperta con il saluto del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, che ha ringraziato Avi per gli alberi e gli esemplari di arte topiaria con cui ha contribuito in tempi strettissimi agli arredi natalizi in città e più in generale per la capacità di dialogo e atteggiamento costruttivo dimostrati nei mesi scorsi sul fronte eco-sostenibilità. Anche l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, intervenuta subito dopo, ha espresso il suo apprezzamento per la capacità di dialogo di Avi con le associazioni ambientaliste e per la collaborazione con la Regione Toscana al protocollo d’intesa per la riduzione dei fitofarmaci e in particolare del glifosate. «Siamo consapevoli – ha detto – che chiediamo alle aziende un impegno importante e confermo che le aziende dovranno essere sostenute in questo percorso improrogabile verso la sostenibilità». Mentre il presidente del Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Mati, dopo aver ricordato insieme a Magazzini «i diversi problemi risolti quest’anno» e i continui «grattacapi» (fra cui il nuovo regolamento fitosanitario europeo) che deve affrontare il settore, ha annunciato che intorno ai primi di gennaio incontrerà il sindaco di Prato, che sta avviando un piano di rinverdimento da 500 mila piante, e che gli dirà che «non può fare a meno in tale progetto del Distretto vivaistico pistoiese», che è l’interlocutore ideale per il rifornimento delle piante necessarie.
Nella sua relazione il presidente Luca Magazzini, richiamando le molte attività svolte quest’anno, si è soffermato anche sull’importanza degli incontri con i rappresentanti istituzionali, gli esponenti politici e persino i presidenti nazionali delle associazioni agricole, per far conoscere meglio e da vicino la realtà del distretto vivaistico pistoiese. «Abbiamo iniziato a gennaio 2019 con la visita del ministro dell’agricoltura di allora Centinaio e proseguiamo domenica 15 dicembre con la nuova ministra Bellanova, che dopo una visita a Gea e ad alcuni vivai parteciperà alle 12 a un incontro sul vivaismo a Villa la Magia, a cui seguirà un pranzo offerto da noi, a cui siete tutti invitati». «Non avremo mai un colore politico – ha chiosato - ma è essenziale dialogare con tutti i governanti».
Centrali nell’attività di quest’anno alcuni progetti legati a bandi regionali. Come il Pid “Vivaismo per un futuro sostenibile” presentato da pochi giorni, di cui si saprà l’esito fra due o tre mesi, e il progetto Autofitoviv, per il quale arriveranno nel 2020 contributi pubblici pari a 34 mila euro. Su quest’ultimo progetto il vice presidente di Avi Gilberto Stanghini ha ricordato che è dedicato alla ricerca di sostanze alternative al glifosate ed è stato avviato prima che scoppiasse la polemica su tale erbicida.
In conclusione Fabio Moroni e Fabrizio Gai di Generali hanno spiegato come immaginano la partnership con Avi e anticipato gli aspetti essenziali di alcuni prodotti assicurativi pensati per i vivaisti.

Redazione
 
  

Confagricoltura: Giansanti plaude "Accolta la nostra richiesta di estendere a tutte le imprese agricole le misure di industria 4.0".

Confagricoltura ha accolto con grande soddisfazione la presentazione da parte del governo di alcuni emendamenti al disegno di legge di bilancio che includono il rinvio della decorrenza di sugar e plastic tax, ma soprattutto riformulano l’art. 22, trasformando il super e iper ammortamento di industria 4.0 per l’acquisto di nuovi beni strumentali in credito d’imposta aperto a tutte le imprese, a prescindere dalla forma giuridica e dal regime fiscale applicato. Anche le imprese agricole che determinano il loro reddito a catasto, che rappresentano oltre l’85% del totale, ne potranno finalmente usufruire.
Una vittoria per Confagricoltura, che da tempo sollecita il provvedimento, e che ringrazia il governo e tutti i parlamentari che hanno profuso il loro impegno affinché venisse inserito nella legge di bilancio.
“Si tratta - commenta il presidente Massimiliano Giansanti - di una misura di equità rispetto alle imprese di altri settori produttivi, ma soprattutto di un volano per la crescita economica delle aziende agricole e dell’indotto, per la loro sostenibilità ambientale e per la sicurezza dei lavoratori. Se innovare è ormai la strada obbligata per le imprese agricole, è fondamentale metterle nella condizione di poter investire tecnologie avanzate”.
Altra importante misura voluta da Confagricoltura e che è stata introdotta nella manovra è quella relativa al settore florovivaistico, dove si prevede un regime forfettario di determinazione del reddito per le attività dirette alla commercializzazione di piante vive e prodotti della floricoltura tra produttori, al fine di rafforzare la filiera.
Confagricoltura rimarca il ruolo di primo piano che l’agricoltura, se opportunamente supportata, può svolgere nel rilancio dell’economia del Paese, tenendo presente la criticità che in questo momento stanno attraversando alcuni settori, come l’olivicoltura e l’ortofrutticoltura, che hanno bisogno più che mai di adeguati strumenti per la crescita.

Redazione

Brilla la Stella d’Italia che nelle prevendite 2019 ha già segnato il tutto esaurito per le prenotazioni. Stella d’Italia, la poinsetta sostenibile coltivata con sistemi bio, dopo il lancio avvenuto nel 2018 ha raggiunto le 150.000 piante vendute e per il 2019 fa segnare subito un altro record con il soldout delle prenotazioni. Il marchio delle stelle di natale italiane può essere personalizzato dai garden center e dai negozi di fiori o di articoli da regalo con le proprie insegne. I produttori di poinsettie licenziatari consegneranno le piante con vari materiali pubblicitari, fra cui i cartellini col marchio Stella d’Italia sul fronte e il retro per gli auguri a scelta del punto vendita.

Un marchio privato e volontario che valorizza le stelle di natale coltivate in Italia con metodi sostenibili, cioè adottando sistemi produttivi basati sulla piena applicazione della lotta integrata.
Il nome del marchio, contraddistinto visivamente da stelline e fiocchi di neve rossi stilizzati su uno sfondo dorato, è “Stella d’Italia”, accompagnato dallo slogan “fai un regalo sostenibile” riferito al “Natale 2019”. diADE adv è licenziataria del marchio, ha lanciato il brand con tanto di cartellini per le piante personalizzabili e altro materiale pubblicitario sia per il punto vendita che per il web. ha studiato il marketing e progettato la comunicazione. Il cuore della proposta, che intende riposizionare il prodotto vegetale simbolo delle feste natalizie, è il cartellino/biglietto d’auguri double face: sul fronte il marchio Stella d’Italia e sul retro libera scelta ai garden center o fiorai e negozianti, che hanno scelto di richiedere ai produttori di stelle natale licenziatari di diADE cartellini con la propria insegna oppure no, oltre al consueto spazio per il messaggio di auguri del consumatore finale.

Da diADE adv fanno sapere che i produttori e i retailer che hanno deciso di adottare “Stella d’Italia” sono raddoppiati rispetto allo scorso anno e altre nuovi iniziative per la prossima campagna natale sono già pronte. I produttori interessati a diventare licenziatari del nuovo marchio e i garden center o negozi di fiori o di articoli da regalo desiderosi di avere nei propri punti vendita poinsettie “Stella d’Italia” o che comunque ne vogliono sapere di più possono contattare 0572 040204.

Redazione

A Berlino 10mila agricoltori hanno protestato contro il pacchetto ambiente che riduce del 75% l’utilizzo delle sostanze chimiche.
  

Sono diecimila gli agricoltori tedeschi che ieri mattina si sono ritrovati di fronte alla Porta di Brandeburgo, a Berlino, per protestare contro il "pacchetto ambientale" approvato nelle scorse settimane dal governo. Gli agricoltori hanno anche mobilitato più di duemila trattori che sono entrati nell’area della città che ospita i ministeri, causando grosse difficoltà alla circolazione.
Il "pacchetto ambientale" del governo prevede, tra l'altro, un giro di vite nell'uso di prodotti chimici in agricoltura e il bando del glifosato alla fine del 2023. L'obiettivo finale, ha dichiarato la ministra dell'agricoltura, Julia Klockner, è quello di ridurre del 75% l'utilizzo delle sostanze chimiche, anche per accrescere la protezione della biodiversità.
Il governo tedesco ha anche previsto il varo di un nuovo sistema di etichettatura, per certificare il rispetto delle norme in materia di benessere animale. Inoltre, è stato annunciato che nel 2020 il trasferimento di fondi dal primo pilastro della Pac – che comprende gli aiuti diretti agli agricoltori e le misure di gestione dei mercati – alle iniziative agroambientali salirà dal 4,5 al 6 per cento. Di conseguenza, i trasferimenti ai produttori si ridurranno di circa 70 milioni.
Secondo l'organizzazione degli agricoltori tedeschi (Dbv), il piano del governo «è tossico» per le imprese del settore, in quanto si tradurrà «in una perdita di competitività associata ad una contrazione dei redditi». In una nota la ministra dell'ambiente, Svenia Schulze, ha annunciato la propria disponibilità ad incontrare i rappresentanti degli agricoltori, per discutere sull'applicazione delle nuove regole previste dal pacchetto ambientale. «In ogni caso – ha aggiunto – dovranno fare la propria parte per una più efficace protezione delle risorse naturali». Anche la cancelliera Angela Merkel ha fatto sapere che ha messo in programma una riunione con i vertici della Dbv all'inizio di dicembre.

Redazione