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Al via la raccolta firme su nosecuritywithoutcap.eu per opporsi al fondo unico Ue che minaccia la PAC dopo il 2027. Mobilitazione in tutta Europa promossa da Copa e Cogeca.

In un’Europa che affronta sfide climatiche, instabilità geopolitica e transizioni economiche cruciali, la Politica Agricola Comune (PAC) torna al centro del dibattito politico. A lanciare l’allarme sono Copa e Cogeca, le due voci storiche dell’agricoltura e della cooperazione agricola europea, che da Bruxelles hanno dato il via alla prima petizione pan-europea del settore primario: nosecuritywithoutcap.eu. Obiettivo: opporsi alla proposta della Commissione europea di sciogliere i fondi PAC in un “fondo unico”, ipotesi che potrebbe snaturare l’impianto storico e strategico della PAC post-2027.

«Se l’agricoltura è una priorità, il bilancio lo deve dimostrare» ha tuonato Massimiliano Giansanti, presidente del Copa, ricordando che la Commissione si appresta a presentare la bozza del bilancio 2028-2034 proprio a luglio, nel pieno del raccolto. Un tempismo che, più che tecnico, suona politico. Con il rischio concreto che la PAC venga diluita, rinazionalizzata e privata della sua architettura a due pilastri – sostegno diretto (FEAGA) e sviluppo rurale (FEASR) – pilastri che hanno garantito coerenza e solidarietà tra gli Stati membri.

La campagna di mobilitazione, avviata il 19 giugno, arriva dopo una serie di azioni lampo in 20 Stati membri. Copa e Cogeca pongono quattro richieste: un bilancio dedicato e indicizzato all’inflazione; il mantenimento della natura “comune” della PAC contro ogni deriva rinazionalizzante; la salvaguardia della doppia architettura dei fondi; e riforme solo se accompagnate da chiarezza sulle risorse e consultazioni autentiche con agricoltori e cooperative.

Lennart Nilsson, presidente della Cogeca, ribadisce il punto: «Il bilancio Ue è questione di volontà politica. Il Parlamento ha già espresso il suo dissenso. La proposta della Commissione è un attacco alla sicurezza alimentare europea».

Con una narrazione chiara e accessibile anche ai cittadini, la piattaforma nosecuritywithoutcap.eu si propone come punto di raccolta firme, aggiornamenti e documentazione multilanguage. Una campagna in difesa di un modello agricolo che, ricordano Copa e Cogeca, non è solo economico, ma anche ambientale, sociale e culturale.

Il fronte agricolo europeo è in fermento. Il tempo per reagire è ora, prima che la PAC diventi l’agnello sacrificale delle future strategie politiche comunitarie.

Redazione

divieto abbruciamento

Dal 15 giugno attivo il sistema nazionale antincendi: misure differenziate per regione, si raccomanda di consultare i siti di Regione, Prefettura e Protezione Civile.

È partita il 15 giugno e resterà operativa fino al 15 ottobre 2025 la campagna estiva antincendio boschivo (AIB) promossa dal Ministero dell’Interno in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile e con il supporto di Prefetture, Vigili del fuoco, Forze di polizia e Polizie locali. L’obiettivo è prevenire e contrastare gli incendi di vegetazione, sempre più estesi e pericolosi anche nelle aree periurbane e agricole, attraverso una rete coordinata di interventi e controlli a scala nazionale e locale. Il sistema prevede non solo l’azione tempestiva sui focolai, anche con mezzi aerei, ma soprattutto una pianificazione preventiva a livello territoriale, dove le Prefetture svolgono un ruolo di raccordo tra enti locali, gestori di infrastrutture e attori economici. Come sottolinea la nota ministeriale del 16 giugno, le singole Regioni hanno la facoltà di recepire e attuare le disposizioni con tempi e modalità differenziate, attivando specifici divieti di abbruciamento e misure di contenimento del rischio in base al proprio indice di pericolosità. Per questo motivo, si raccomanda a imprese agricole, florovivaistiche e operatori del verde di consultare con regolarità i portali ufficiali di Regione, Prefettura e Protezione Civile territoriale, al fine di adeguarsi alle norme vigenti ed evitare sanzioni. In un contesto in cui gli incendi si manifestano con dinamiche sempre più imprevedibili, la responsabilità condivisa e l’informazione tempestiva rappresentano strumenti fondamentali di tutela per il paesaggio, l’agricoltura e le attività produttive.

Redazione

 
 

Il Ministro Lollobrigida firma il decreto che estende il termine per la presentazione delle domande PAC 2025. Regioni e AGEA favorevoli, resta il calendario delle penalità post-scadenza.

È stata ufficializzata la seconda proroga per la presentazione delle domande di aiuto relative alla Politica Agricola Comune (PAC) 2025: il nuovo termine è fissato al 15 luglio 2025. Il decreto è stato firmato dal Ministro Francesco Lollobrigida su richiesta della Conferenza delle Regioni e Province autonome, con il parere positivo di AGEA e degli organismi pagatori. La proroga riguarda sia la domanda unica sia quelle per interventi a superficie e a capo dello sviluppo rurale. Restano confermate le penalità per i ritardi: 1% al giorno fino al 9 agosto, data oltre la quale le domande saranno irricevibili.

Redazione

Premiati a Udine i protagonisti dell’agricoltura del futuro: integrazione, tecnologia, inclusione sociale, economia circolare e narrazione digitale al centro dei progetti vincitori.

A Udine, durante il Villaggio contadino organizzato da Coldiretti, sono stati consegnati gli Oscar Green 2024, riconoscimenti assegnati alle migliori idee innovative promosse da giovani agricoltori italiani. Un’edizione che racconta un’agricoltura rigenerativa, capace di affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche con visione e concretezza. Dalla Valle d’Aosta al Molise, dalla Sardegna alla Campania, sette progetti selezionati per categorie diverse mostrano un settore primario vivo, trasversale, che innova nei linguaggi e nei modelli produttivi.

Il premio “Campagna Amica” è andato ad Amadou Baldeh, agricoltore originario del Gambia, che ha dato vita in Valle d’Aosta a un’impresa multifunzionale: mirtilli, frutta secca, liquori, ortaggi e un forte radicamento nei circuiti locali. Una storia di integrazione e resilienza.

L’innovazione sociale è invece al centro del progetto “Oltre le sbarre con l’aeroponica” vincitore per la categoria “Coltiviamo insieme”, che porta la coltivazione di piante officinali nel carcere di Poggioreale con tecniche fuori suolo e mercati solidali.

“Custodi d’Italia” è il titolo del premio assegnato ai fratelli Elia, Emily e Dennis che hanno rilanciato l’agriturismo di famiglia in Piemonte, scommettendo sul Castelmagno DOP e sulla filiera corta in montagna.

Nel Molise, Raffaella Tavone ha vinto per “Impresa digitale e sostenibile” con un pollaio ad alta tecnologia dove benessere animale e automazione si fondono, gestibili via smartphone.

Soraya Zorzettig ha invece trasformato i suoi vigneti friulani in un glamping a tema apistico, strutture eco-sostenibili e off-grid che le sono valse il premio per “Impresa che cresce”.

L’economia circolare premia infine la società agricola sarda Pi’n’Pi, fondata da Oscar e Andrea, che coltiva funghi su fondi di caffè recuperati dai bar, chiudendo il ciclo con il lombricompost.

Il premio “Agri influencer” va a Davide Codazzi, casaro e allevatore che ha fatto della narrazione social della vita in alpeggio un fenomeno virale, promuovendo il Bitto DOP e le tradizioni montane a 1500 metri.

Un mosaico di esperienze che dimostra come la nuova generazione agricola italiana sia già oggi motore di cambiamento sostenibile, inclusivo e radicato nei territori.

Redazione

A Quarrata, in provincia di Pistoia, è stato completato il restauro del giardino della Villa Medicea La Magia, patrimonio UNESCO: torna visibile l’impianto storico con agrumi, statue e installazioni d’arte ambientale.

inaugura villa medicea la magia

Dalla nostra posizione di osservatorio radicato nel cuore pulsante del distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, seguiamo con particolare attenzione i casi in cui il verde diventa non solo materia da coltivare, ma un linguaggio che – prima di tutto – va preservato. Il restauro del giardino storico della Villa La Magia è uno di questi. Qui il verde è trait d’union tra storia e contemporaneità, ponte tra il paesaggio mediceo e le forme dell’arte ambientale di oggi. Un giardino che, tornato alla luce dopo un lungo e impegnativo intervento, ci parla anche del nostro mestiere, del nostro tempo e di quello che verrà.
villalamagia

Dopo ventidue mesi di lavori e oltre due milioni di euro investiti grazie ai fondi PNRR e al cofinanziamento del Comune di Quarrata, il giardino à parterres della Villa torna fruibile nella sua veste filologicamente ricostruita. Un disegno settecentesco che rinasce attraverso agrumi in conche, aiuole geometriche, rose antiche e bulbose stagionali, nel pieno rispetto della tradizione vivaistica toscana. A questo si aggiunge la presenza di opere d’arte contemporanea site specific – da Daniel Buren a Marco Bagnoli – che dialogano con i camminamenti ombreggiati, le statue storiche e il paesaggio.

Il restauro ha rispettato le fonti storiche, restituendo le essenze originarie: agrumi in vaso, camelie, violette, iris, garofani, gelsomini. Le due limonaie sono state ripensate in coerenza con l’asse visivo del giardino à parterres, mentre il giardino romantico ha riacquisito i suoi percorsi tra lecci, cipressi e allori. A supporto, un impianto di irrigazione e illuminazione sostenibile valorizza il complesso in ogni stagione.
giani e sindaco

«La Magia rappresenta una delle eccellenze del nostro territorio, punto di riferimento culturale e paesaggistico – ha dichiarato il sindaco di Quarrata Gabriele Romiti –. Questo restauro è il risultato di una sinergia istituzionale che ha saputo unire rispetto della storia, valorizzazione artistica e sensibilità botanica».

«La Magia è un simbolo identitario della Toscana medicea – ha aggiunto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – e la sua rinascita rafforza l’attrattività culturale della nostra regione, capace di rinnovarsi custodendo con rigore la memoria del paesaggio».

Il verde come ponte tra epoche è anche il cuore del progetto “Genius loci – lo spirito del luogo”, avviato nel 2005, che ha portato artisti internazionali a reinterpretare gli spazi della villa in relazione viva con l’ambiente. Un’intuizione progettuale che, a distanza di anni, si conferma fertile e attuale: è spesso proprio il paesaggio – la natura coltivata e osservata – a suggerire le forme più autentiche di contemporaneità. Forse perché il verde, come i giovani, pensa sempre al futuro. Ed è proprio questo, più di ogni altra cosa, ciò che dobbiamo imparare a preservare.

Andrea Vitali