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Mefit Confagricoltura Pistoia tavolo di crisi
«Ancora necessari e urgenti tavolo di crisi e piano di rilancio!». Confagricoltura Pistoia ha reiterato oggi il pubblico appello già indirizzato lo scorso febbraio a Comune di Pescia e Regione Toscana per superare lo stallo del mercato dei fiori di Pescia e dell’azienda speciale comunale Mefit che lo gestisce.
«Sono passati ormai 5 mesi dall’invio del comunicato con cui abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo di crisi per superare la situazione emergenziale del mercato dei fiori di Pescia e avviare un piano di rilancio che garantisca la sostenibilità economica a medio-lungo termine del mercato – recita una nota diffusa oggi pomeriggio da Confagricoltura Pistoia -, ma le ragioni della richiesta restano tuttora valide, intatte, nonostante lo stanziamento di 2 milioni deliberato dalla Regione Toscana per gli interventi strutturali urgenti sull’edificio» (vedi).
Come mai? I motivi d’urgenza sono così riassunti: «il recentemente acquisito “certificato di temporanea idoneità strutturale dell’edificio che ospita il Mefit” (vedi) ha solo posticipato il rischio di chiusura del mercato, perché poi bisogna avviare i lavori e completarli in tempo utile; i 2 milioni deliberati dalla Regione, più il milione circa di euro del Comune di Pescia, non paiono sufficienti alla completa messa in sicurezza e a norma antincendio della struttura (vedi); infine l’amministratore unico del Mefit Antonio Grassotti, dimissionario, non è nelle condizioni non solo di elaborare un piano di rilancio credibile del mercato dei fiori, ma neanche di farsi supportare a tal fine dalla Regione Toscana, come previsto invece dagli accordi fra Comune e Regione del 2016». 
 

Redazione

Legambiente organizza dal 5 al 6 luglio il 9° EcoForum sui vari aspetti dell’economia circolare: gestione di rifiuti, finanza, rete impiantistica e innovazione.


Si apre domani a Roma alle 9 di mattina presso Palazzo Passarini Falletti (via Panisperna 207), con possibilità di assistere alla manifestazione anche online in diretta, la 9^ conferenza nazionale sull’economia circolare EcoForum.
Organizzata da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club, in collaborazione con Conai e Conou, la conferenza EcoForum 2022 proseguirà il 6 luglio mattina e si concluderà nel pomeriggio con la premiazione della 29^ edizione del concorso Comuni Ricicloni.
335x135 agribios solomobileIl programma dell’iniziativa prevede la mattina del 5 luglio, dopo l’introduzione del direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti, una sessione su “La gestione dei rifiuti e i sistemi di raccolta”, a cui parteciperanno fra gli altri il presidente di Alia Servizi Ambientali Nicola Ciolini, la responsabile del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) Valeria Frittelloni. Seguirà la presentazione di un’indagine Ipsos a cui interviene anche il sociologo Domenico De Masi e poi una tavola rotonda sul tema “I cantieri dell’economia circolare. Costruire innovazione, sviluppo e sostenibilità” condotta dalla giornalista di Rai 3 Maria Rosaria De Medici con interventi del presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, di Laura D’Aprile, capo del Dipartimento “Sviluppo sostenibile” del Ministero per la Transizione Ecologica (Mite) e il presidente di Conai Luca Ruini. Nel pomeriggio, a partire dalle 14,30, sessione su “La rete impiantistica per infrastrutturare l’economia circolare”.
Il 6 luglio mattina, dalle 9,30, è in programma una sessione dedicata al tema “Innovazione: dai processi di filiera ai processi faro”, moderata da Francesco Loiacono, direttore di Nuova Ecologia. Seguirà alle ore 12 una sessione intitolata “La finanza a supporto dell’economia circolare”, moderata dal giornalista Rocco Bellantone, a cui interverrà anche Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. Nel pomeriggio, a partire dalle 14,30, si terrà la premiazione dei “Comuni Ricicloni 2022”, a cui interverrà per le conclusioni il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti.
Ulteriori informazioni sull’EcoForum qua, per iscriversi qua, il programma integrale con tutti i relatori qua.

Redazione

Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura d’Ismea: nel 2021 record di valori assicurati con le polizze agevolate (+5%); un Fondo per i danni del clima.

Con 8,9 miliardi di euro di valori assicurati, +5% rispetto al 2020, per l’insieme delle polizze su vegetali, animali e sulle strutture aziendali, il mercato delle polizze agricole agevolate ha toccato un nuovo massimo in Italia nel 2021. Un risultato in cui spicca la «rimonta del Mezzogiorno» la cui quota di mercato è salita al 12,2%. Intanto è in rampa di lancio un «Fondo nazionale catastrofale a protezione di tutte le aziende contri i rischi gelo, siccità e alluvione».
È quanto messo in evidenza il 28 giugno da una nota di Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, in cui è stato presentato il nuovo Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura.
«Nel segmento delle colture vegetali, che con 6,5 miliardi di euro (+4,4%) concentra quasi tre quarti del portafoglio assicurativo – informa Ismea - si osserva un ulteriore rafforzamento della partecipazione del Mezzogiorno, a conferma del graduale superamento del divario territoriale che caratterizza il mercato delle polizze agricole contro i rischi atmosferici, storicamente sbilanciato sulle regioni settentrionali. Gli ultimi dati attribuiscono alla macro-ripartizione del Nord una quota di mercato ancora preponderante, pari all'80%, ma il Sud (Isole incluse) dal 7% di cinque anni fa si è portato al 12,2%, contro il 7,8% del Centro».
Tuttavia, precisa la nota di Ismea, «al termine della programmazione 2014-2022 si registrano ancora degli importanti margini di miglioramento soprattutto in termini di estensione delle coperture contro i rischi catastrofali sui quali il sistema sembra, al contrario, mostrare un graduale disimpegno che potrebbe mettere a repentaglio nel medio-lungo termine la resilienza delle aziende agricole a fronte di eventi estremi sempre più intensi».
Riguardo ai costi assicurativi, «i premi, in termini assoluti, hanno raggiunto l'anno scorso un picco di 610,8 milioni di euro, corrispondenti a una tariffa media nazionale che per il secondo anno consecutivo si è mantenuta sopra la soglia del 9%, con un aumento del 4,4% nominale rispetto al 2020 e un più 2,5% in termini reali (al netto dell'inflazione)».
«Il 2021 – continua Ismea - è stato anche l'anno del consolidamento dei fondi di mutualizzazione, con il riconoscimento da parte del Mipaaf di cinque fondi fitopatie e climatici e di altrettanti fondi IST (strumento di stabilizzazione del reddito) nei settori latte, mele e ortofrutta (è in corso l'iter istruttorio per tre nuovi fondi IST latte, riso e barbabietola da zucchero)».
«Nel Piano strategico pluriennale 2023-2027 – conclude Ismea - l'Italia ha previsto anche l'istituzione (primo caso in Europa) di un Fondo di mutualizzazione nazionale catastrofale contro le perdite da gelo e brina, siccità e alluvione, destinato all'intera platea delle aziende agricole italiane, quale strumento complementare e in sinergia con le compagnie assicurative per il rafforzamento e il riequilibrio settoriale e territoriale nella distribuzione delle polizze agevolate».
Il Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura di Ismea può essere letto qua.

Redazione

Sempre più internazionali i Flower Trials nel 2022. Una panoramica sui visitatori accorsi rivela che, a parte i Paesi in cui le condizioni locali l’hanno reso attualmente impossibile (leggi: guerra), il mondo ha trovato la sua strada verso i Flower Trials quest’anno. Dall’Australia al Brasile, dal Vietnam allo Zimbabwe, i visitatori professionali sono arrivati da ben 89 Paesi - il 30% in più rispetto al 2019 - nell’ultima edizione, tenutasi dal 14 al 17 giugno scorsi (vedi).
Questo il risultato messo in evidenza dagli organizzatori in un comunicato stampa del 23 giugno scorso. «Sono lieta dell'entusiasmo, dell'atmosfera e del puro piacere mostrati sia dagli espositori che dai visitatori – ha detto la presidente dei Flower Trials nonché marketing manager di Sakata Gill Corless (vedi nostra intervista del 2017) -. Tutti erano semplicemente felici di vedere dal vivo le piante e di rincontrarsi ai Flower Trials. Vecchie amicizie si sono riaccese, nuove connessioni stabilite. Mentre il nostro mondo è ancora alle prese con sfide eccezionali evidenti dagli amici che inevitabilmente ci sono mancati, coloro che hanno la fortuna di poter viaggiare hanno celebrato l'opportunità di stare insieme e vedere gli ultimi sviluppi nella selezione di piante in vaso e da aiuola».

Redazione

Impianti agrivoltaici PNRR

Fino al 12 luglio consultazione sulla misura del PNRR che dà contributi del 40% per lo sviluppo agrovoltaico. Ecco le linee guida sugli impianti agrivoltaici. [Foto di Σ64 da Wikipedia]

 
Nuovi passi avanti del Governo sulla strada dell’agrovoltaico. 
Come annunciato il 27 giugno scorso dal Ministero della Transizione Ecologica (MITE), dal 28 giugno fino al 12 luglio è aperta «la consultazione pubblica sulla misura per la concessione dei benefici previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 1.1 (Sviluppo Agrovoltaico) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)» per incentivare, con contributi a fondo perduto fino al 40%, la realizzazione di impianti agrivoltaici. Ciò allo scopo sia di contribuire al raggiungimento dei target nazionali in materia di energie rinnovabili sia di rendere più competitivo il settore agricolo riducendo i costi di approvvigionamento energetico e migliorando le prestazioni climatico-ambientali.
Durante il periodo di consultazione pubblica le parti interessate potranno inviare osservazioni all’indirizzo di posta elettronica PEC cee@pec.mite.gov.it utilizzando il modulo di adesione alla consultazione che si trova in fondo a questa pagina e indicando come oggetto della mail "Consultazione M2C2 investimento 1.1 Sviluppo Agrovoltaico".
Intanto sono state pubblicate e rese accessibili nel sito web del MITE dal 27 giugno le Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici. Un testo che «descrive le caratteristiche minime e i requisiti che un impianto fotovoltaico dovrebbe possedere per essere definito agrivoltaico, sia per ciò che riguarda gli impianti più avanzati, che possono accedere agli incentivi PNRR, sia per ciò che concerne le altre tipologie di impianti agrivoltaici, che possono comunque garantire un’interazione più sostenibile fra produzione energetica e produzione agricola». Il documento è stato elaborato da un gruppo di lavoro coordinato dal MITE a cui hanno partecipato: CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, GSE - Gestore dei servizi energetici S.p.A. e RSE - Ricerca sul sistema energetico S.p.A. 
Le Linee Guida sugli impianti agrivoltaici si possono leggere qua.
 

L.S.