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Annunciate le Spighe Verdi 2022: sono 63 (4 in più del 2021) i Comuni rurali italiani giudicati virtuosi per le politiche green adottate. Primo il Piemonte: 10.
Grazie a 7 nuovi ingressi e 3 mancate conferme, salgono a 63 i Comuni rurali che potranno fregiarsi in questa 7^ edizione del riconoscimento Spighe Verdi, 4 in più rispetto all’anno scorso.
Lo hanno comunicato Foundation for Environmental Education (FEE), l’organizzazione che rilascia le Spighe Verdi in Italia (così come le Bandiere Blu), e Confagricoltura in occasione della conferenza telematica del 26 luglio scorso con i sindaci vincitori di questa edizione del programma per i Comuni rurali che adottano politiche virtuose dal punto di vista dell’eco-sostenibilità e non solo.
«Anche quest’anno registriamo un incremento nel numero di Comuni che hanno ottenuto le Spighe Verdi con 7 nuovi ingressi – ha dichiarato Claudio Mazza, presidente di FEE Italia -. Un segnale che mostra chiaramente la decisa volontà di amministratori e cittadini di farsi trovare pronti davanti alle sfide che la transizione impone. Spighe Verdi è un programma che chiama all’azione, che chiede un impegno continuo e radicale a ciascun cittadino o imprenditore o amministratore del territorio, ciascuno chiamato a fare la propria parte sui temi e sui tempi della sostenibilità, in un circolo virtuoso di azioni necessarie e interconnesse tra loro. In un momento in cui le amministrazioni sono chiamate a confrontarsi anche con calamità naturali, brusche variazioni climatiche, emergenze ambientali e sanitarie, un Comune certificato Spiga Verde possiede certamente una modalità di lavoro e di gestione del territorio, in cui tutti sono protagonisti di buone pratiche ambientali e comportamenti virtuosi che non solo fanno la differenza ma che nel tempo rendono possibile quel cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno».
Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Alcuni degli indicatori adottati sono: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche; la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Ma ve ne sono altri a guidare il programma Spighe Verdi e saranno possibili variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani. Confermato anche quest’anno fra gli indicatori “AGRIcoltura100”, realizzato da Confagricoltura e Reale Mutua per premiare le aziende sostenibili.
«Sono orgoglioso che, attraverso il programma di FEE, al quale collaboriamo con convinzione sin dalla prima edizione, venga compreso e certificato il valore del lavoro degli agricoltori – ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Il premio attesta la capacità del settore, che ha contribuito a conservare e valorizzare i comuni a forte vocazione agricola, come attrazione turistica, culturale ed enogastronomica. Realtà “verdi” in grado d’innovarsi, di essere attente alla sostenibilità e alla cura del territorio, presidiandolo e assicurando una corretta gestione ambientale, turistica, culturale ed enogastronomica, tanto da meritarsi questo importante riconoscimento».
I risultati del 2022
L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla commissione di valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi enti istituzionali, tra i quali il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero per il Turismo, il Ministero della Transizione Ecologica; l’ISPRA e Confagricoltura.
Le Spighe Verdi 2022 sono state assegnate in 13 Regioni. Il Piemonte ottiene il maggior numero di riconoscimenti con 10 Spighe Verdi: Alba, Bra, Canelli, Centallo, Cherasco, Guarene, Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, e Volpedo. Subito dopo le Marche, con 9 località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Senigallia, Sirolo. Aumentano i riconoscimenti in Puglia con 8 Comuni Spighe Verdi: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ginosa, Ostuni, Pietramontecorvino, Troia. Segue la Toscana con 7 riconoscimenti: Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Grosseto, Massa Marittima. Con 7 località anche la Calabria: Belcastro, Crosia, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce. Arriva a 5 il numero delle Spighe Verdi in Umbria: Deruta, Montefalco, Norcia, Scheggino, Todi. Sono 5 le località pure del Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Sabaudia. Idem la Campania ottiene 5 riconoscimenti: Agropoli, Ascea, Capaccio Paestum, Massa Lubrense, Positano. Il Veneto vanta 2 località: Montagnana e Porto Tolle. Anche in Liguria i Comuni sono due: Lavagna e Sanremo. Vi è un solo Comune rurale Spiga Verde in Abruzzo (Tortoreto), in Emilia-Romagna (Parma), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone).
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La foto di settore di Cia–Agricoltori Italiani all’incontro del 21 luglio della sua Associazione Florovivaisti Italiani con Copa-Cogeca, CREA, AIPSA, ASPROFLOR.
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Il ciclo di webinar Orizzonte Murabilia (28 luglio-18 agosto) in vista della mostra mercato del giardinaggio di qualità del 2-4 settembre sulle Mura di Lucca.

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«Le piante: un settore che conta». Questo il titolo di un paragrafo del recente dossier de presse predisposto dagli organizzatori del “Salon du Végétal”, la principale fiera professionale (e non solo) del florovivaismo e di tutta la filiera del verde francese (vedi). In esso vengono snocciolati alcuni numeri del comparto in Francia ricavati da un’infografica del 2022 di Val’hor, l’organizzazione interprofessionale della filiera green francese. Vediamoli.
Innanzi tutto l’intera filiera del verde, dai florovivaisti che producono piante e fiori sino ai fioristi e i giardinieri e paesaggisti, conta 52 mila aziende specializzate per 186 mila posti di lavoro e vale 15 miliardi di euro di fatturato annuo.
La produzione si attesta su 2.936 aziende per 16.581 posti di lavoro e vale 1,4 miliardi di fatturato. Le aziende vengono così suddivise. Vivaisti: 1.059 aziende per 7.150 posti di lavoro; orticoltura: 1.521 aziende per 8.039 posti di lavoro; fiori recisi: 343 aziende per 1.198 posti di lavoro; e bulbi: 13 aziende per 180 posti di lavoro.
La commercializzazione comprende 16.672 imprese per 55.909 posti di lavoro e vale 7,5 miliardi di euro di fatturato in tutto. Il commercio all’ingrosso, in cui operano 285 aziende per 2.434 posti di lavoro, vale 777 milioni di euro. Invece, nell’ambito del commercio al dettaglio, i garden center sono 1.610 imprese per 20.650 posti di lavoro e valgono 3,1 miliardi di euro di fatturato, mentre i fioristi sono 13.225 aziende pari a 26.562 posti di lavoro e 1,6 miliardi di fatturato.
Infine la voce “verde/paesaggio” annovera 31.300 aziende per 113.450 posti di lavoro e vale 6,6 miliardi di euro.
Da evidenziare inoltre che, come ricordato dall'analista Rud Wagenaar, la Francia importa prodotti ortoflorovivaistici per 917 milioni di euro e ne esporta solo 69 milioni di euro.
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