Notizie
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali

L'Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL) ha attivato una petizione on line per chiedere ufficialmente al Governo Italiano la soppressione dei commi 711 e 712 della Legge di Stabilità, che prevedono l'aumento dal 10 al 22% dell’aliquota IVA da applicare alle cessioni del prodotto pellet di legno, destinando (comma 712) le maggiori entrate, per un importo pari a 96 milioni di euro, a incrementare il Fondo per gli interventi strutturali di politica economica. L'obiettivo della petizione è il raggiungimento di 50.000 firme per poter organizzare una conferenza stampa a Roma e presentare il risultato raggiunto. (clicca per aderire alla petizione)
Le aliquote IVA agevolate del 4 e del 10% hanno la finalità di tenere bassi i prezzi di alcuni generi considerati molto importanti o di prima necessità. L'aliquota IVA del 4% si applica infatti ai cibi come pane, pasta, olio, latte e riso, oltre a oggetti di uso comune. Al 10% invece sono tassati beni e servizi come la fornitura dell’elettricità, la carne, il pesce e i combustibili legnosi. Tutti tranne uno, il pellet. Infatti, dal 1 gennaio 2015, come previsto dal comma 711 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2015, il Governo Italiano ha disposto l'aumento dal 10 al 22% dell’aliquota IVA da applicare alle cessioni del prodotto pellet di legno, destinando (comma 712) le maggiori entrate, per un importo pari a 96 milioni di euro, a incrementare il Fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Dunque l'aumento dell’IVA sul pellet, come nota AIEL, è stato introdotto per generare un aumento delle entrate che in realtà è del tutto teorico. Con questa scelta, l'Italia diventa uno dei Paesi europei che applicano l'aliquota più elevata per questo biocombustibile. "Non sarebbe una sorpresa costatare che, specie in un momento così delicato dal punto di vista economico, l'aumento dell'IVA abbia un effetto depressivo sui consumi, disincentivando l'utilizzo di un biocombustibile che in molte zone d’Italia rappresenta l’unica alternativa alle più costose fonti energetiche fossili", sottolinea AIEL. L'Italia è il primo Paese europeo per consumo domestico di pellet di legno, con oltre 3 milioni di tonnellate potenzialmente impiegabili. Sono oltre due milioni le famiglie che usano questo biocombustibile per riscaldarsi. La metà di loro - circa il 4% del totale delle famiglie italiane - lo impiega come fonte di riscaldamento unica o prevalente. L'aumento dell'IVA sul pellet si traduce allora in un aumento medio della spesa per il riscaldamento pari a 50 euro a famiglia; incremento che può superare i 150-200 euro, nel caso in cui il pellet sia impiegato in caldaie per il riscaldamento centralizzato. Questi dati sono stati calcolati da AIEL sulla base dei consumi medi dichiarati dalla famiglie italiane, pari a 1,5 t/anno. Infine, gli effetti negativi si possano registrare anche per l'industria, sia sul fronte della produzione e della distribuzione del pellet, sia su quello della produzione dei sistemi di riscaldamento. Infatti AIEL ricorda che i produttori italiani di apparecchi domestici alimentati a pellet contribuiscono al prestigio del Made in Italy e sono oggi leader a scala internazionale, esportando oltre il 35% in tutto il mondo e rappresentando più del 90% delle vendite in Europa. La sola produzione di pellet ha una ricaduta occupazionale pari a 8,3 unità lavorative per milione di euro fatturato, contro 0,5 per i derivati dalla raffinazione del petrolio. Inoltre, l’incidenza del valore aggiunto della produzione di pellet è 7 volte superiore rispetto a quello derivante della raffinazione del petrolio. "Nel complesso l'aumento dell'IVA sul pellet dimostra una sensibile inadeguatezza nella politica a sostegno delle fonti rinnovabili, producendo un pericoloso allontanarsi dal raggiungimento degli obiettivi europei previsti al 2020, penalizzando le sinergie nell'ambito della filiera foresta-legno-energia e le ricadute positive in ambito ambientale, di gestione del territorio e di supporto alle comunità locali", conclude AIEL.
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Valorizzazione della carne di razze autoctone di bovini (chianina), suini (cinta) e ovini: supporto distributivo per le aziende zootecniche toscane. Di questo si occupa Agrozootecnica Toscana, alla cui guida è stato nominato il pistoiese Paolo Giorgi, 30 anni a settembre, imprenditore agricolo e da due anni a capo dei giovani imprenditori agricoli di Coldiretti Giovani Impresa della Toscana e di Pistoia.
Agrozootecnica Toscana è la società di scopo di Fai (Filiera agricola italiana) nata nel 2013 con l’obiettivo di valorizzare la produzione di carni di razze autoctone fungendo da 'intermediario' unico nelle trattative con la Grande distribuzione organizzata (Gdo).
Paolo Giorgi è stato nominato nuovo Presidente di Agrozootecnica Toscana dal consiglio di amministrazione della società. Vice Presidente è stato nominato Roberto Nocentini, allevatore del Mugello e che è il presidente dell’Associazione regionale allevatori (Ara), che affiancherà Giorgi nell’attuazione degli obiettivi della società.
Allevatore di un’importante azienda di bovini da carne di Pieve a Nievole, nella Valdinievole, nonostante la giovane età, Giorgi ha già maturato esperienze importanti sia livello regionale che nazionale: è l’attuale Delegato Giovani Impresa Coldiretti Pistoia e Toscana ed è membro dell'Esecutivo nazionale dei giovani imprenditori under 30 di Coldiretti.
“Vogliamo e dobbiamo potenziare i già buoni risultati dei primi mesi di attività di Agrozootecnica Toscana. Agendo su tutti i tipi di allevamenti da carne di qualità: inclusi gli ovini, accanto a bovini e suini. La struttura commerciale della società di scopo ci permette -spiega Paolo Giorgi- di trattare con la grande distribuzione organizzata non per una singola azienda, ma per un gruppo numeroso ed importante di aziende del settore che offrono prodotti di filiera di qualità garantite nella provenienza, nel legame con il territorio e nei metodi di allevamento comunicando la distintività del Made in Italy”.
Agroozootecnica Toscana pensa come far ottenere all’allevatore un prezzo equo, puntando sulla valorizzazione della qualità: “che non è un elemento accessorio -spiega Giorgi- al contrario, è l’elemento che fa la differenza, permettendo di ottenere quel valore aggiunto fa sviluppare le aziende”.
Per ridurre e razionalizzare i costi, la macellazione dei vitelloni o delle cinte avviene in mattatoi convenzionati che aderiscono al progetto. “Attraverso la società possiamo migliorare il reddito degli agricoltori e garantire ai consumatori un prodotto di origine sicura, italiana e tracciata”.
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
"Ovviamente il caso in questione fa un po' più rumore perchè si tratta di un cucciolo della Scuola Nazionale Cani guida per ciechi di Scandicci, un animale con una 'missione' sociale. Ma di episodi come questo se ne contano di continuo, spesso taciuti o destinati a passare in sordina, tra l'indifferenza generale. E invece è giusto parlarne e tenere alta l'attenzione su un fenomeno che fatico a spiegarmi e che non ha alcuna giustificazione". Anche la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi commenta l'episodio che ha causato il decesso, lunedì scorso, del cucciolo di labrador di proprietà della Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci.
Il cane, che era stato dato in affidamento lo scorso luglio ad una famiglia che abita vicino a Firenze, si è sentito male dopo aver probabilmente ingerito un boccone avvelenato lasciato da qualcuno in un parco poco distante dal cimitero dell'Antella, piccola frazione del Comune di Bagno a Ripoli. Il luogo dove è accaduto l'episodio non è nuovo ad episodi di questo tipo. "Ancora – ha aggiunto la vicepresidente Saccardi – alla Scuola non sono arrivati i risultati dell'autopsia condotta dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ma secondo il veterinario che ha prestato le prime cure al povero animale si tratta con molta probabilità di morte per avvelenamento. A questo punto si tratta soltanto di capire il tipo di sostanza utilizzata".
La Scuola ogni anno è in grado di addestrare e consegnare a persone con disabilità visiva più di venti cani. Le razze che meglio si prestano per questo tipo di attività sono labrador e golden retriever. Dalla Scuola inoltre escono cani che vengono impiegati anche per la pet therapy e come ausilio a disabili motori. Dopo circa due mesi dalla nascita, e dopo aver verificato con alcuni test la loro predisposizione, la Scuola 'affida' i cuccioli a famiglie volontarie che provvedono ad abituarli alle situazioni quotidiane più disparate, la cosiddetta fase di socializzazione ed educazione. Il periodio di 'affido' dura un anno, poi il cucciolo rientra alla Scuola per l'addestramento prima della consegna.
Durante l'anno in cui l'animale viene dato in affidamento, le famiglie ricevono dalla Scuola tutto l'occorrente. "La Scuola – ha concluso Saccardi – svolge una funzione fondamentale per agevolare la vita non soltanto di persone con disabilità visiva ma anche di bambini, anziani, disabili. In questo momento ci sono alcune difficoltà a reperire nuovi affidatari e questo bruttissimo episodio non deve frenare la voglia di chi vuol prendere un cucciolo in affidamento. Approfitto pertanto di questa triste circostanza per fare un appello a chi, armato di amore, passione e un po' di tempo libero, fosse interessato a fare quest'esperienza". Per informazioni contattare la Scuola allo 055 4382855.
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Un incontro per verificare il percorso di avvicinamento all'approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana si è svolto ieri a Bruxelles, negli uffici della Direzione generale agricoltura della Commissione Europea, fra l'assessore Gianni Salvadori e il direttore generale aggiunto allo sviluppo rurale Mihail Dumitru.
L'incontro è stato positivo ed utile e, considerato lo stadio molto avanzato del programma, è stato confermato da ambedue le parti l'impegno a concludere l'iter nel più breve tempo possibile. A Dumitru l'assessore Salvadori ha anche espresso la necessità da parte della Regione Toscana di produrre nelle prossime settimane alcuni bandi che, pur con le necessarie condizioni, potranno permettere agli agricoltori toscani, prima dell'approvazione formale del programma, di presentare domande di finanziamento su alcune delle linee di intervento più importanti (in particolare progetti integrati di filiera, giovani, biologico).
Ciò consentirà di diminuire al massimo il periodo di transizione fra la vecchia e la nuova programmazione e di permettere all'agricoltura toscana di cogliere i segnali finalmente positivi della congiuntura economica. Anche su questo argomento il direttore Dumitru ha garantito la piena collaborazione dei suoi uffici.
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali

Le ultime novità sulle agevolazioni per le imprese, i cittadini, i soggetti ed enti pubblici e privati di fonte comunitaria, nazionale, regionale e camerale. Di particolare interesse i finanziamenti a tasso zero per gli investimenti delle MPMI del turismo, commercio, cultura e terziario e i contributi per l'internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese.
Dalla Regione Toscana giunge la notizia della modifica del bando per il sostegno ad attività di formazione per imprese colpite dagli effetti della crisi economica con scadenza di presentazione delle domande con graduatorie trimestrali: 31/03/2015, 30/06/2015, 30/09/2015, 31/12/2015 (fino ad esaurimento fondi). Sempre dalla Regione Toscana: contributi alle micro, piccole e medie imprese produttrici di prodotti cardati, scadenza presentazione della domanda: 27 marzo 2015. Dal Governo Italiano: credito d’imposta per la ricerca previsto dalla Legge di Stabilità 2015. Di prossima scadenza (20 febbraio), “TOSCANA FUORI EXPO 2015”, manifestazione di interesse per l’utilizzo di spazi ad uso promozionale. I contributi alle micro, piccole e medie imprese a sostegno dei processi di internazionalizzazione provengono dalla Regione Toscana e la presentazione della domanda per essi scade il 31 marzo 2015. È stato approvato anche un nuovo bando per finanziamenti a tasso zero per gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese turistiche e commerciali: presentazione della domanda dal 23 febbraio al 24 aprile 2015. “Protocolli di insediamento”: si tratta di contributi per la realizzazione di investimenti di rilevanti dimensioni con presentazione della domanda a partire dal 2 marzo 2015 con scadenze 30 giugno, 31 ottobre e 28 febbraio di ogni anno. In Regione è stata attivata la sezione per il sostegno agli investimenti dei settori turismo e commercio del fondo di garanzia (POR FESR 2007-2013, linea di intervento 1. 4. b.3), il cui relativo bando scadrà il 30 settembre 2015. Si può fare domande per le concessioni di microcredito alle imprese colpite da calamità naturali avvenute nei Comuni della Toscana dal 23 febbraio al 27 marzo 2015. Dal Ministero dello Sviluppo Economico sono state disciplinate le modalità di concessione della garanzia su finanziamenti alle microimprese, concessi dai soggetti abilitati allo svolgimento dell’attività di microcredito. In vista dell'attesissima EXPO 2015 spazi gratuiti sul portale "PISTOIA SENZA CONFINI" per garantire a tutte le imprese del territorio una presenza virtuale all'esposizione mondiale. Sempre sul web, una piattaforma in 3D dedicata alla filiera agroalimentare "Italian Quality Experience". Per le imprese toscane che desiderano comunicare con l'estero su www.businessintuscany.it è possibile creare cataloghi online. Visure e certificati camerali in inglese per presentare la propria impresa anche ai potenziali partner mondiali su http://www.registroimprese.it.
Redazione Floraviva