Notizie
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
E' stato prorogato al 27 maggio, ore 13, il bando per il microcredito per le imprese toscane colpite da calamità naturali. La misura è stata decisa per venire incontro anche alle imprese toscane colpite dalla tempesta di vento del 5 marzo scorso. Inizialmente i termini erano previsti in scadenza il 27 marzo prossimo.
Si tratta di un finanziamento a tasso zero fino ad un massimo di 25 mila euro per le imprese che hanno subito danni a seguito di alluvioni, frane, terremoti o altre calamità naturali, come appunto la tempesta di vento che ha colpito l'intero territorio regionale.
Il bando concretizza quanto previsto da una delibera della giunta regionale del dicembre 2014 per l'apertura del fondo "Microcredito per imprese toscane colpite da calamità naturali".
"Visto il ripetersi negli ultimi anni di eventi sempre più gravi e frequenti – così l'assessore regionale alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – ci siamo posti l'obiettivo di contribuire a una rapida ripresa delle imprese danneggiate a seguito di calamità naturali che si sono verificate nei Comuni della Toscana formalmente riconosciuti con atti di giunta. Grazie al fondo regionale le imprese potranno chiedere un finanziamento, sia per fare fronte a problemi di liquidità, sia per investimenti necessari a riparare danni o recuperare scorte e giornate di attività perdute".
La dotazione complessiva del fondo è di 5 milioni. La domanda di aiuto deve riferirsi a eventi avvenuti nei sei mesi precedenti la data di presentazione della domanda. A beneficiare dell'intervento possono essere tutte le imprese micro, piccole, medie iscritte al registro delle imprese e i titolari di partita Iva con sede legale o attività nei comuni interessati da eventi calamitosi e la cui attività non risulti cessata al momento della presentazione della domanda.
L'agevolazione consiste nella concessione di un finanziamento agevolato a tasso zero, fino ad un massimo di 25 mila euro. Il finanziamento sarà concesso fino ad una misura massima del 100% della spesa ritenuta ammissibile a seguito della valutazione del danno. Le spese ammissibili non possono superare il valore del danno dichiarato dal beneficiario e devono essere state sostenute fino a tre mesi prima dell'evento.
Sul portale di Toscanamuove, che è il soggetto gestore del bando, si possono scaricare regolamento e informazioni necessarie per la presentazione della domanda, che dovrà avvenire on line, attraverso la piattaforma di Toscanamuove.
"Questo strumento – sottolinea l'assessore Simoncini - si inserisce nel ventaglio di iniziative che abbiamo messo in piedi per sostenere le imprese toscane nello sforzo della ripresa. Si tratta di uno sforzo quanto mai impegnativo. Ricordo che in questi primi mesi del 2015 abbiamo aperto oltre dieci bandi , tutte opportunità che guardano in particolare alle piccole imprese e alle start up, alle imprese giovanili, all'internazionalizzazione e all'innovazione. Fino all'ultimo strumento negoziale dei protocolli di insediamento, a cui si può accedere dal 2 marzo scorso, tutto per rendere più competitivo e dinamico il sistema produttivo regionale".
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Per l’ottava edizione di Verde Mura che si terrà come al solito nella splendida cinta muraria di Lucca i giorni 27-28-29 marzo, di scena il tema più attuale di questo momento nel nostro Paese che in attesa che Expo 2015 apra i battenti a Milano catalizzando l’attenzione internazionale, dedica la sua ottava edizione alle piante protagoniste nella nostra alimentazione. Lo fa con lo stile che contraddistingue questa manifestazione di giardinaggio primaverile, speciale per la formula che coniuga novità del verde e cultura, e il luogo in cui si svolge: le mura cinquecentesche di Lucca tra Piattaforma San Frediano, Porta Santa Maria e Baluardo San Martino. L’onore della ribalta spetterà innanzi tutto al fagiolo, pianta umile eppure determinante nell’alimentazione umana da millenni nel Centro America e dagli ultimi cinque secoli in Europa, dove è stata introdotta da Cristoforo Colombo. Il ruolo di “carne dei poveri” e di straordinaria fonte energetica, di vitamine B1 e PP e di minerali quali ferro e calcio, è ben noto alla moderna nutraceutica, che trova il fagiolo alleato con i cereali nella cucina mediterranea. Ma ciò che forse è ancora da scoprire, è l’aspetto della biodiversità del fagiolo. Fa assumere a questo legume forme e colori i più diversi e bizzarri e ne rende mutevoli il portamento, i tempi di maturazione e le qualità organolettiche. VerdeMura andrà a indagare soprattutto questi lati meno considerati perché i visitatori possano cogliere nei fatti il significato di biodiversità all’interno di un solo genere vegetale. Sarà infatti allestita una collezione di semi con centinaia di campioni provenienti dalle nazioni centro americane e soprattutto dalle regioni italiane, che annoverano circa 100 varietà tradizionali riconosciute. Solo la Lucchesia – e sarà oggetto di una conversazione – conta 17 varietà stabili e ecotipi: Rosso di Lucca, Mascherino, Cannellino di San Ginese, Scritto di Lucca, Aquila o Lupinaro, Pievarino, Schiaccione di Pietrasanta, Malato o di San Giuseppe… Una mostra di macrofotografie del fotografo naturalista Daniele Cavadini indagherà sull’aspetto che fa di ogni fagiolo un unicum di creatività. I giardinieri e orticoltori lucchesi che vogliono ricredersi sulla distanza tra istituzioni e vita reale attendono una conversazione a più voci in cui il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, scenderà dallo scranno di primo cittadino per indossare i panni di ortolano di lungo corso che rivendica per sé, con competenza e un pizzico di autoironia, la qualifica di esperto di fagioli. VerdeMura sarà anche teatro per tutti i fiori primaverili e per le bulbose stagionali, sancirà il debutto di una collezione di oltre 100 zucche che i visitatori potranno acquistare in piantine pronte per la messa a dimora, regalerà spazio alle erbe spontanee, comprese quelle degli ambienti umidi di un espositore specializzato e quelle, presentate da un’associazione locale, che trovano impiego nella cucina tipica toscana e presenterà un libro che celebra piante commestibili inusuali e esotiche, ma coltivabili anche nei nostri climi. In nome di un rigore botanico che è alla base delle scelte di questa manifestazione e che viene richiesto ai suoi oltre 150 espositori, l’ottava edizione di VerdeMura presenterà anche un libro appena uscito presso l’editore Temi di Trento che rende omaggio a 20 donne italiane che si sono adoperate a favore della conoscenza delle piante negli ultimi due secoli, raccontandone biografia e attività. A presentare “Botaniche italiane. Scienziate, naturaliste appassionte’ ci sarà l’autrice Elena Macellari, agronoma esperta di storia italiana delle scienze agronomiche, naturalistiche e paesaggistiche. Info VerdeMura 2015 - VerdeMura - Mostra Mercato del Giardinaggio, dei prodotti tipici e del vivere all’aria aperta, ottava edizione - Lucca, mura urbane dalla Piattaforma San Frediano al Baluardo San Martino. - da venerdì 27 marzo 2015 alle ore 12 a domenica 29 marzo alle ore 19.00 (vendita biglietti sino ad un’ora prima della chiusura) - Prezzo dei biglietti d’ingresso: intero € 6,00; ridotto € 3,00 over 65, minori tra gli 8 e i 14 anni, diversamente abile con accompagnatore; gratuito minori di 8 anni; abbonamento per 2 giorni € 10,00; per 3 giorni € 16,00. Acquisto cumulativo 20 ingressi € 120,00 + due biglietti omaggio - servizio gratuito di noleggio carriole e, nei pressi di Porta Santa Maria, area di deposito-consegna piante a cui si può accedere con l’automobile. - sui social network: Facebook - Verdemura Lucca e Twitter - Verdemura Organizzazione e segreteria Opera delle Mura di Lucca Castello di Porta San Donato Nuova - 55100 Lucca tel. 366-1210955 Fax 0583-1642085 www.verdemura.it e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Info stampa Mimma Pallavicini, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel 015-641700 cell. 328-4760791
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il numero uno della Confederazione ha inviato una lettera al ministro, dove si chiede un’azione urgente e risolutiva per una situazione non più sostenibile dalle imprese: serve la predisposizione immediata di uno Sportello Sin/Agea che analizzi le posizioni e proceda a un recupero del pagamento finora negato, anche con la collaborazione del nostro CAA.
Oltre tremila aziende associate alla Cia non hanno ancora percepito il pagamento della Pac 2014 e 2013. La denuncia arriva dal presidente nazionale della Confederazione Dino Scanavino, che ha inviato una lettera al ministro Maurizio Martina per chiedere un intervento fermo e urgente nei confronti di Agea e risolvere in questo modo una situazione di forte criticità non più sostenibile per le imprese coinvolte.
Il mancato pagamento può condizionare l’accesso delle aziende nella nuova Pac -spiega la Cia attraverso il suo CAA- e inoltre determina una sofferenza economica rilevante per le imprese, peraltro in una fase di crisi del settore.
In più, rappresenta un esempio di pessima gestione amministrativa che si protrae da tempo, su cui più volte l’organizzazione ha avanzato una forte richiesta di intervento. Tanto più che le oltre 3.000 aziende agricole Cia risultano non pagate per motivazioni tutte legate a meccanismi di malfunzionamento del Sistema Agea/Sin su cui non è possibile esercitare, da parte del CAA, alcuna attività di “correttiva” o di recupero. Non viene sistematicamente applicato nessun criterio di compensazione e a molte aziende vengono bloccati aiuti importanti, anche se per poche centinaia di euro di “debito”, senza che siano mai state comunicate le motivazioni dello “stallo”.
Per questo il presidente Scanavino chiede al ministro Martina un’azione straordinaria e perentoria “con la predisposizione immediata di uno ‘Sportello misto Sin/Agea’ con poteri risolutivi, attraverso il quale analizzare puntualmente le posizioni censite e procedere a un recupero immediato del pagamento fino ad ora negato” e in questo senso “il CAA della Cia sarà disponibile a collaborare pienamente per consentire il ripristino dei legittimi diritti degli agricoltori”.
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
"E' tutto un altro clima", che è poi il titolo dell'ebook pubblicato nel 2012 da Toscana Notizie e che racconta, con un'intervista al professor Maracchi, come la Toscana debba fare i conti con piogge intense (almeno un evento critico ogni anno, dal 2009), bombe d'acqua ma anche siccità. Cambiamenti climatici di cui si deve tener conto anche per la prevenzione del rischio idrogeologico, con le alluvioni dal 2011 in poi che insegnano (leggi anche on line l'ebook "Cosa insegna il fiume"), ma che possono influenzare anche il turismo, l'agricoltura o la gestione degli acquedotti.
Il 2014, spiega il Lamma (ovvero il consorzio CNR-Regione che è la voce ufficiale del meteo in Toscana), è stato l'anno più caldo degli ultimi 60 anni - +1,5° C - insieme al 2003, e il secondo più piovoso dopo il 1960 (approndisci con grafica pubblicata on line). L'elaborazione è stata eseguita su dati del servizio idrogeologico regionale e dell'aeronautica militare.
Il 2014 si è contraddistinto però anche per alcune anomalie. L'estate è stata tutto sommato fresca, rispetto almeno agli ultimi quindici anni. Nel 2003 furono i mesi estivi eccezionalmente caldi ad influenzare la media annuale. Nel 2014 c'è stata invece un'unica vera ondata di calore, registrata tra il 7 e il 14 giugno, e la differenza l'ha fatta piuttosto l'inverno mite che l'ha preceduta, senza ondate di freddo, e l'autunno che l'ha seguita, il più caldo da sessant'anni.
Gennaio è stato il mese più piovoso dal 1920 sulla Toscana settentrionale, febbraio non ha avuto praticamente gelate e mai, in molti capoluoghi, la colonnina di mercurio è scesa sotto lo zero. Un anno con un'estate anche con record di pioggia, soprattutto a luglio: per quantità (dal 1955) e giorni piovosi (dal 1992).
L'anno più caldo nel mondo da cento anni
Il 2014 è stato anche a livello globale l'anno più caldo degli ultimi 100 anni, secondo il rapporto dell'IPCC, ovvero il foro scientifico internazionale costituito nel 1988 all'interno delle Nazioni Unite per studiare il surriscaldamento globale. Dal 1880 la temperatura media della superficie terrestre è aumentata infatti di circa 0,8° C. Il riscaldamento più consistente è stato osservato negli ultimi trent'anni e il decennio 2001-2010 è risultato il più caldo dell'ultimo millennio.
Di più. Secondo il CNR-ISAC in Italia l'anno 2014 è risultato il più caldo in assoluto dall'inizio delle rilevazioni strumentali, ovvero da più di due secoli a questa parte, con un'anomalia media sul territorio nazionale di + 1,45° C che possono sembrare pochi per i non addetti ai lavori ma non lo sono.
"La generazione di mia figlia che ha diciannove anni cresce in un clima molto diverso da quello che ho vissuto io o mio padre" sottolinea Bernardo Gozzini, direttore del Lamma toscano. Dagli anni '50 agli anni '80 del secolo scorso il clima è rimasto pressoché lo stesso, poi è cambiato. "I ghiacci dell'Artico - dice ancora Gozzini - si sono ritirati del 35% e nell'aria è cresciuta in maniera significativa l'anidride carbonica, passata da 320 parti per milioni a 390". Tutto in trent'anni.
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il presidente Sandro Orlandini tranquillizza gli agricoltori di Cia Pistoia, preoccupati da false informazioni circolate in questi giorni, che il termine per le segnalazioni non è il 16 marzo. La Provincia ha chiesto alle associazioni di categoria di inviare le segnalazioni individuali entro il 3 aprile, quindi ci sono ancora quasi due settimane per procedere. Intanto la prima conta approssimativa dei danni subiti dalle imprese di Cia Pistoia è di circa 70 milioni di euro.
«Alcuni agricoltori si sono rivolti ai nostri uffici preoccupatissimi che oggi 16 marzo fosse l’ultimo giorno utile per fare la segnalazione dei danni subiti in seguito all’uragano della notte fra 4 e 5 marzo in vista di eventuali rimborsi pubblici. Non è così, c’è ancora tempo. Chiunque sia stato, non creiamo falsi allarmi fra le aziende così duramente colpite, perché non serve a nessuno e crea solo confusione fra gli agricoltori e nell’opinione pubblica».
E’ quanto dichiarato oggi dal presidente di Cia Pistoia, Sandro Orlandini, dopo che i suoi uffici gli hanno comunicato alcune telefonate allarmate e arrabbiate di iscritti a Cia che temevano di aver perso l’opportunità di fare la segnalazione necessaria per la domanda di rimborso dei danni presso le istituzioni pubbliche, qualora venissero accordate delle forme di aiuto economico ai danneggiati.
Gli uffici di Cia Pistoia ricordano che la settimana scorsa hanno concluso una prima, molto sommaria quantificazione generale dei danni subiti dalle aziende aderenti alla Confederazione italiana agricoltori nel territorio pistoiese e l’hanno comunicata alla Provincia: la somma complessiva è pari a circa 70 milioni di euro.
Ma, come confermato dagli uffici provinciali, le segnalazioni individuali dei danni alle colture, alle strutture (serre e annessi vari) e ai macchinari dovranno essere inoltrate alla Provincia entro il 3 aprile. Quindi gli agricoltori hanno ancora circa due settimane di tempo per fare le proprie segnalazioni agli uffici di Cia. Nel frattempo si vedrà se le istituzioni pubbliche decideranno o meno di dare qualche forma di sostegno e se ci sarà bisogno di procedere anche a perizie dettagliate e in che modalità. Nelle segnalazioni individuali si dovranno comunque indicare i dati anagrafici, il codice fiscale e i danni (a colture, manufatti e scorte) subiti.
Redazione Floraviva