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appennino tosco emiliano

Dal 13 al 18 aprile il territorio come laboratorio di turismo nella quarta edizione dell'Alta Scuola di Turismo Ambientale (Asta) si snoderà lungo sei giorni di studio, confronto e dibattito incentrati sul Laboratorio Primavera a Bismantova. Il corso è rivolto agli operatori turistici dell’accoglienza, della ristorazione e dei servizi, ai neo laureati e a quanti, residenti o operanti nel territorio, intendano approfondire i temi legati al turismo ambientale e prepararsi a cogliere le opportunità imprenditoriali che si potranno sviluppare.

Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano ospiterà dunque, dal 13 al 18 aprile, la quarta edizione dell’Alta Scuola di Turismo Ambientale (Asta): un’iniziativa realizzata in collaborazione con Vivilitalia, Legambiente e il  Comune di Castelnovo ne’ Monti. L’Appennino Tosco Emiliano, con il Parco Nazionale, è un territorio di pregio i cui amministratori hanno dimostrato di voler contribuire a formare e sensibilizzare i giovani e gli operatori economici locali al rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente e, più in generale, ai temi legati allo sviluppo sostenibile delle risorse. "La formazione sarà costruita secondo il modulo ASTA: forte connotazione sperimentale, 50% lezioni d’aula e 50% di uscite sul territorio. Le uscite saranno occasione di conoscenza ed esperienza pratica sul territorio e il lavoro in aula sarà in parte frontale, in parte occasione per lavorare in gruppi. Ogni giornata sarà dedicata ad un tema specifico, ad esempio: creazione prodotto, governance, promozione, comunicazione e nuovi turismi", così spiegano gli organizzatori. Il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovannelli, conclude sottolineando che "Il Parco Nazionale ha voluto cogliere l’opportunità offerta da Legambiente di ospitare la sessione 2015 dell’Alta scuola di Turismo Ambientale imprimendo al corso una particolare connotazione. Abbiamo, infatti, voluto introdurre nel programma un ciclo di lezioni da svolgersi direttamente nel territorio della Bismatova. Incontri eperenziali che richiedono una partecipazione attiva e per questo li abbiamo denominati “Laboratori Primavera a Bismantova”. L’idea è quella di un inserimento diretto nel territorio, introducendo i partecipanti, ‘dal vivo’, nella costruzione di una nuova offerta turistica attorno a un paesaggio e a un monumento, la Pietra, con la particolarità dei suoi usi e dei suoi valori: dall’agricoltura all’alpinismo, dall’archeologia al “paesaggio alimentare”, dalla letteratura alla religione. I laboratori saranno così un esempio concreto che si unirà agli appuntamenti accademici proposti dalla scuola di Legambiente".

Redazione Floraviva

enrico rossi

"Anna Marson è un grande tecnico che ha dato un contributo fondamentale sulla svolta attuata in Toscana nelle politiche per il governo del territorio. Ma quando esprime giudizi politici compie scivoloni pericolosi. Respingo quindi con fermezza le sue dichiarazioni sul ruolo del Pd dipinto in un intervista al Corriere della Sera in modo grottesco, come un partito antiambientalista, asservito ad interessi particolari".

Così interviene il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in relazione al piano paesaggistico attualmente all'esame del consiglio regionale.
"Ricordo ad Anna Marson - prosegue Rossi - che è stato grazie al contributo del Pd che la Toscana ha potuto, prima regione in Italia, approvare una legge innovativa che blocca il consumo di suolo per nuove edificazioni. Ora si tratta di chiudere la legislatura con il lavoro straordinario che è stato fatto sul piano del paesaggio e con la nuova legge sulle cave. Esasperare i toni e le polemiche è il miglior regalo che può essere fatto a coloro che vogliono far fallire questi obiettivi".
"Invito quindi a lavorare seriamente in commissione - così conclude Rossi - confrontandosi con posizioni anche diverse ma legittime e ricercando soluzioni avanzate per conciliare ambiente e lavoro".
In ogni caso sia chiaro che, per quello che mi riguarda, mi adopererò con impegno ed energia affinché questa legislatura si concluda con l'approvazione di questi importanti impegni. Sono convinto che questo è il bene della Toscana al di là delle scaramucce politiche, calcoli elettorali, reazioni inconsulte che possono comprendersi se sono momentanee e, soprattutto, se si riprende subito il lavoro costruttivo per trovare le soluzioni più avanzate ai problemi.

Redazione Floraviva


"Uno degli obiettivi del Parco è fornire al mondo agricolo la possibilità della multifunzionalità e di innovare quei modelli produttivi che lo necessitano. Grazie al processo partecipativo si può inoltre creare una vera cooperazione fra le aziende, che già hanno una tradizione dinamica, le istituzioni, che possiedono ancora un'importante visione sull'agricoltura, e i cittadini. Si tratta allora di costruire uno scenario di sviluppo locale che integra le risorse agroambientali, culturali e paesaggistiche", così Omero Nardini ha illustrato ieri sera, durante un incontro pubblico a Chiesina Uzzanese, le possibilità fornite dal Parco Agricolo della Valdinievole.

Sono due anni circa che le varie associazioni coinvolte in questo progetto stanno lavorando a una proposta complessa per attivare il processo partecipativo previsto dalla Regione Toscana. Il progetto strategico intende mettere l'agricoltura multifunzionale e multiproduttiva al centro dei processi. Si tratta di un territorio di progetto che mette a valore il patrimonio già esistente nel territorio individuato, che va dalla Pescia di Pescia alla Pescia di Collodi. Il Parco Agricolo lavorerà dunque sulla filiera corta e su un progetto agrourbano condiviso: il suo intento è quello di costruire vantaggi competitivi, basati sulla qualità e sull'attrattività del "quadro di vita" territoriale. Non un progetto vincolistico, ma un processo (che si definisce come territorialità attiva) capace di fornire nuove opportunità al florovivaismo della zona, al settore enogastronomico e al turismo. La struttura del Parco Agricolo della Valdinievole si baserà dunque sulle Aziende, presenti nel territorio, che potranno fare da porta del Parco e creare percorsi tematici sul florovivaismo o sull'orticoltura per incrementare il turismo. Tema molto caro questo anche a Coldiretti, come ha ribadito proprio nell'incontro pubblico di ieri sera Maurizio Procissi, che, rispondendo alle richieste del sindaco di Chiesina Uzzanese, Marco Borgioli, ha sottolineato l'importanza di far conoscere ai cittadini i prodotti del territorio. Come ha ricordato Borgioli, infatti, è necessario combattere la diffidenza di alcuni consumatori nei confronti dei prodotti ortofrutticoli del territorio, perché spesso non ritenuti di qualità, come dimostrato dal fallimento dell'esperienza di Campagna Amica nel comune di Chiesina Uzzanese. "Parlare di alimentazione è molto delicato. Dobbiamo tenere presente che il consumatore viene da una non-cultura sul tema. Si deve dunque ripartire dalle scuole per creare una nuova cultura sul cibo. Purtroppo la parola "filiera corta" viene usata a sproposito, come semplice slogan. Ma noi di Coldiretti conosciamo il valore di questo modo di acquisto, rispettoso dell'ambiente e della qualità. Ecco allora la grande sfida del Parco Agricolo: raccontare ai cittadini la bellezza del nostro territorio e conciliare il florovivaismo con le produzioni alimentari", ha spiegato Procissi. Anche Stefano Fedi di Cia ha sottolineato il valore del territorio che potrà essere interessato dal Parco Agricolo: "Si tratta di un territorio variegato, con molteplici attività, una fra tutte il florovivaismo, con la sua alta capacità produttiva. Ad oggi è giusto tornare alle colture di sapori e saperi antichi nel rispetto dell'ambiente e di chi ci vive. Come ricorda il tema di EXPO 2015, l'agricoltore è colui che nutre il mondo e, di conseguenza, le aziende sono oggi custodi del territorio. Anche Cia dunque sponsorizza l'idea del Parco Agricolo della Valdinievole a patto che sappia integrarsi in un territorio con le sue velleità e problematiche. Ricordo che un settore, come quello del florovivaismo, viene da anni di accanimento contro le sue aziende agricole. C'è dunque bisogno di sviluppo e non di limitazioni per i nostri agricoltori". Omero Nardini, portavoce per la serata delle tre associazioni promotrici del Parco Agricolo della Valdinievole, assicura che l'idea di sviluppo e di valorizzazione è proprio ciò che sposano tutte le esperienze di Parco Agricolo già attive e funzionanti, in Italia e all'estero. Creare cultura e economia è la visione che il progetto strategico in questione intende portare avanti.
 
Redazione Floraviva

pellet

L'Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL) ha attivato una petizione on line per chiedere ufficialmente al Governo Italiano la soppressione dei commi 711 e 712 della Legge di Stabilità, che prevedono l'aumento dal 10 al 22% dell’aliquota IVA da applicare alle cessioni del prodotto pellet di legno, destinando (comma 712) le maggiori entrate, per un importo pari a 96 milioni di euro, a incrementare il Fondo per gli interventi strutturali di politica economica. L'obiettivo della petizione è il raggiungimento di 50.000 firme per poter organizzare una conferenza stampa a Roma e presentare il risultato raggiunto. (clicca per aderire alla petizione)

Le aliquote IVA agevolate del 4 e del 10% hanno la finalità di tenere bassi i prezzi di alcuni generi considerati molto importanti o di prima necessità. L'aliquota IVA del 4% si applica infatti ai cibi come pane, pasta, olio, latte e riso, oltre a oggetti di uso comune. Al 10% invece sono tassati beni e servizi come la fornitura dell’elettricità, la carne, il pesce e i combustibili legnosi. Tutti tranne uno, il pellet. Infatti, dal 1 gennaio 2015, come previsto dal comma 711 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2015, il Governo Italiano ha disposto l'aumento dal 10 al 22% dell’aliquota IVA da applicare alle cessioni del prodotto pellet di legno, destinando (comma 712) le maggiori entrate, per un importo pari a 96 milioni di euro, a incrementare il Fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Dunque l'aumento dell’IVA sul pellet, come nota AIEL, è stato introdotto per generare un aumento delle entrate che in realtà è del tutto teorico. Con questa scelta, l'Italia diventa uno dei Paesi europei che applicano l'aliquota più elevata per questo biocombustibile. "Non sarebbe una sorpresa costatare che, specie in un momento così delicato dal punto di vista economico, l'aumento dell'IVA abbia un effetto depressivo sui consumi, disincentivando l'utilizzo di un biocombustibile che in molte zone d’Italia rappresenta l’unica alternativa alle più costose fonti energetiche fossili", sottolinea AIEL. L'Italia è il primo Paese europeo per consumo domestico di pellet di legno, con oltre 3 milioni di tonnellate potenzialmente impiegabili. Sono oltre due milioni le famiglie che usano questo biocombustibile per riscaldarsi. La metà di loro - circa il 4% del totale delle famiglie italiane - lo impiega come fonte di riscaldamento unica o prevalente. L'aumento dell'IVA sul pellet si traduce allora in un aumento medio della spesa per il riscaldamento pari a 50 euro a famiglia; incremento che può superare i 150-200 euro, nel caso in cui il pellet sia impiegato in caldaie per il riscaldamento centralizzato. Questi dati sono stati calcolati da AIEL sulla base dei consumi medi dichiarati dalla famiglie italiane, pari a 1,5 t/anno. Infine, gli effetti negativi si possano registrare anche per l'industria, sia sul fronte della produzione e della distribuzione del pellet, sia su quello della produzione dei sistemi di riscaldamento. Infatti AIEL ricorda che i produttori italiani di apparecchi domestici alimentati a pellet contribuiscono al prestigio del Made in Italy e sono oggi leader a scala internazionale, esportando oltre il 35% in tutto il mondo e rappresentando più del 90% delle vendite in Europa. La sola produzione di pellet ha una ricaduta occupazionale pari a 8,3 unità lavorative per milione di euro fatturato, contro 0,5 per i derivati dalla raffinazione del petrolio. Inoltre, l’incidenza del valore aggiunto della produzione di pellet è 7 volte superiore rispetto a quello derivante della raffinazione del petrolio. "Nel complesso l'aumento dell'IVA sul pellet dimostra una sensibile inadeguatezza nella politica a sostegno delle fonti rinnovabili, producendo un pericoloso allontanarsi dal raggiungimento degli obiettivi europei previsti al 2020, penalizzando le sinergie nell'ambito della filiera foresta-legno-energia e le ricadute positive in ambito ambientale, di gestione del territorio e di supporto alle comunità locali", conclude AIEL.
 

paolo giorgi

Valorizzazione della carne di razze autoctone di bovini (chianina), suini (cinta) e ovini: supporto distributivo per le aziende zootecniche toscane. Di questo si occupa Agrozootecnica Toscana, alla cui guida è stato nominato il pistoiese Paolo Giorgi, 30 anni a settembre, imprenditore agricolo e da due anni a capo dei giovani imprenditori agricoli di Coldiretti Giovani Impresa della Toscana e di Pistoia.
Agrozootecnica Toscana è la società di scopo di Fai (Filiera agricola italiana) nata nel 2013 con l’obiettivo di valorizzare la produzione di carni di razze autoctone fungendo da 'intermediario' unico nelle trattative con la Grande distribuzione organizzata (Gdo).
Paolo Giorgi è stato nominato nuovo Presidente di Agrozootecnica Toscana dal consiglio di amministrazione della società. Vice Presidente è stato nominato Roberto Nocentini, allevatore del Mugello e che è il presidente dell’Associazione regionale allevatori (Ara), che affiancherà Giorgi nell’attuazione degli obiettivi della società.
Allevatore di un’importante azienda di bovini da carne di Pieve a Nievole, nella Valdinievole, nonostante la giovane età, Giorgi ha già maturato esperienze importanti sia livello regionale che nazionale: è l’attuale Delegato Giovani Impresa Coldiretti Pistoia e Toscana ed è membro dell'Esecutivo nazionale dei giovani imprenditori under 30 di Coldiretti.
“Vogliamo e dobbiamo potenziare i già buoni risultati dei primi mesi di attività di Agrozootecnica Toscana. Agendo su tutti i tipi di allevamenti da carne di qualità: inclusi gli ovini, accanto a bovini e suini. La struttura commerciale della società di scopo ci permette -spiega Paolo Giorgi- di trattare con la grande distribuzione organizzata non per una singola azienda, ma per un gruppo numeroso ed importante di aziende del settore che offrono prodotti di filiera di qualità garantite nella provenienza, nel legame con il territorio e nei metodi di allevamento comunicando la distintività del Made in Italy”.
Agroozootecnica Toscana pensa come far ottenere all’allevatore un prezzo equo, puntando sulla valorizzazione della qualità: “che non è un elemento accessorio -spiega Giorgi- al contrario, è l’elemento che fa la differenza, permettendo di ottenere quel valore aggiunto fa sviluppare le aziende”.
Per ridurre e razionalizzare i costi, la macellazione dei vitelloni o delle cinte avviene in mattatoi convenzionati che aderiscono al progetto. “Attraverso la società possiamo migliorare il reddito degli agricoltori e garantire ai consumatori un prodotto di origine sicura, italiana e tracciata”.

Redazione Floraviva

cane guida

"Ovviamente il caso in questione fa un po' più rumore perchè si tratta di un cucciolo della Scuola Nazionale Cani guida per ciechi di Scandicci, un animale con una 'missione' sociale. Ma di episodi come questo se ne contano di continuo, spesso taciuti o destinati a passare in sordina, tra l'indifferenza generale. E invece è giusto parlarne e tenere alta l'attenzione su un fenomeno che fatico a spiegarmi e che non ha alcuna giustificazione". Anche la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi commenta l'episodio che ha causato il decesso, lunedì scorso, del cucciolo di labrador di proprietà della Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci.
Il cane, che era stato dato in affidamento lo scorso luglio ad una famiglia che abita vicino a Firenze, si è sentito male dopo aver probabilmente ingerito un boccone avvelenato lasciato da qualcuno in un parco poco distante dal cimitero dell'Antella, piccola frazione del Comune di Bagno a Ripoli. Il luogo dove è accaduto l'episodio non è nuovo ad episodi di questo tipo. "Ancora – ha aggiunto la vicepresidente Saccardi – alla Scuola non sono arrivati i risultati dell'autopsia condotta dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ma secondo il veterinario che ha prestato le prime cure al povero animale si tratta con molta probabilità di morte per avvelenamento. A questo punto si tratta soltanto di capire il tipo di sostanza utilizzata".
La Scuola ogni anno è in grado di addestrare e consegnare a persone con disabilità visiva più di venti cani. Le razze che meglio si prestano per questo tipo di attività sono labrador e golden retriever. Dalla Scuola inoltre escono cani che vengono impiegati anche per la pet therapy e come ausilio a disabili motori. Dopo circa due mesi dalla nascita, e dopo aver verificato con alcuni test la loro predisposizione, la Scuola 'affida' i cuccioli a famiglie volontarie che provvedono ad abituarli alle situazioni quotidiane più disparate, la cosiddetta fase di socializzazione ed educazione. Il periodio di 'affido' dura un anno, poi il cucciolo rientra alla Scuola per l'addestramento prima della consegna.
Durante l'anno in cui l'animale viene dato in affidamento, le famiglie ricevono dalla Scuola tutto l'occorrente. "La Scuola – ha concluso Saccardi – svolge una funzione fondamentale per agevolare la vita non soltanto di persone con disabilità visiva ma anche di bambini, anziani, disabili. In questo momento ci sono alcune difficoltà a reperire nuovi affidatari e questo bruttissimo episodio non deve frenare la voglia di chi vuol prendere un cucciolo in affidamento. Approfitto pertanto di questa triste circostanza per fare un appello a chi, armato di amore, passione e un po' di tempo libero, fosse interessato a fare quest'esperienza". Per informazioni contattare la Scuola allo 055 4382855.

Redazione Floraviva

gianni salvadori

Un incontro per verificare il percorso di avvicinamento all'approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana si è svolto ieri a Bruxelles, negli uffici della Direzione generale agricoltura della Commissione Europea, fra l'assessore Gianni Salvadori e il direttore generale aggiunto allo sviluppo rurale Mihail Dumitru.

L'incontro è stato positivo ed utile e, considerato lo stadio molto avanzato del programma, è stato confermato da ambedue le parti l'impegno a concludere l'iter nel più breve tempo possibile. A Dumitru l'assessore Salvadori ha anche espresso la necessità da parte della Regione Toscana di produrre nelle prossime settimane alcuni bandi che, pur con le necessarie condizioni, potranno permettere agli agricoltori toscani, prima dell'approvazione formale del programma, di presentare domande di finanziamento su alcune delle linee di intervento più importanti (in particolare progetti integrati di filiera, giovani, biologico).

Ciò consentirà di diminuire al massimo il periodo di transizione fra la vecchia e la nuova programmazione e di permettere all'agricoltura toscana di cogliere i segnali finalmente positivi della congiuntura economica. Anche su questo argomento il direttore Dumitru ha garantito la piena collaborazione dei suoi uffici.

Redazione Floraviva

agevolazioni imprese

Le ultime novità sulle agevolazioni per le imprese, i cittadini, i soggetti ed enti pubblici e privati di fonte comunitaria, nazionale, regionale e camerale. Di particolare interesse i finanziamenti a tasso zero per gli investimenti delle MPMI del turismo, commercio, cultura e terziario e i contributi per l'internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese.

Dalla Regione Toscana giunge la notizia della modifica del bando per il sostegno ad attività di formazione per imprese colpite dagli effetti della crisi economica con scadenza di presentazione delle domande con graduatorie trimestrali: 31/03/2015, 30/06/2015, 30/09/2015, 31/12/2015 (fino ad esaurimento fondi). Sempre dalla Regione Toscana: contributi alle micro, piccole e medie imprese produttrici di prodotti cardati, scadenza presentazione della domanda: 27 marzo 2015. Dal Governo Italiano: credito d’imposta per la ricerca previsto dalla Legge di Stabilità 2015. Di prossima scadenza (20 febbraio), “TOSCANA FUORI EXPO 2015”, manifestazione di interesse per l’utilizzo di spazi ad uso promozionale. I contributi alle micro, piccole e medie imprese a sostegno dei processi di internazionalizzazione provengono dalla Regione Toscana e la presentazione della domanda per essi scade il 31 marzo 2015. È stato approvato anche un nuovo bando per finanziamenti a tasso zero per gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese turistiche e commerciali: presentazione della domanda dal 23 febbraio al 24 aprile 2015. “Protocolli di insediamento”: si tratta di contributi per la realizzazione di investimenti di rilevanti dimensioni con presentazione della domanda a partire dal 2 marzo 2015 con scadenze 30 giugno, 31 ottobre e 28 febbraio di ogni anno. In Regione è stata attivata la sezione per il sostegno agli investimenti dei settori turismo e commercio del fondo di garanzia (POR FESR 2007-2013, linea di intervento 1. 4. b.3), il cui relativo bando scadrà il 30 settembre 2015. Si può fare domande per le concessioni di microcredito alle imprese colpite da calamità naturali avvenute nei Comuni della Toscana dal 23 febbraio al 27 marzo 2015. Dal Ministero dello Sviluppo Economico sono state disciplinate le modalità di concessione della garanzia su finanziamenti  alle microimprese, concessi dai soggetti abilitati allo svolgimento dell’attività di microcredito. In vista dell'attesissima EXPO 2015 spazi gratuiti sul portale "PISTOIA SENZA CONFINI" per garantire a tutte le imprese del territorio una presenza virtuale all'esposizione mondiale. Sempre sul web, una piattaforma in 3D dedicata alla filiera agroalimentare "Italian Quality Experience". Per le imprese toscane che desiderano comunicare con l'estero su www.businessintuscany.it  è possibile creare cataloghi online. Visure e certificati camerali in inglese per presentare la propria impresa anche ai potenziali partner mondiali su http://www.registroimprese.it.
 
Redazione Floraviva

Sandro Orlandini, presidente di Cia Pistoia, vuole un chiarimento pubblico dal sindaco di Pescia dopo le ultime vicende del Comitato di distretto, riunitosi ieri in una seduta burrascosa e dagli esiti al momento non chiari, che hanno visto il suo presidente Marco Carmazzi (Coldiretti) prima stringere, senza assicurare la dovuta «collegiale responsabilità di decisione», una convenzione con Anve (Associazione nazionale vivaisti esportatori) e poi sospenderla in seguito alla diffida del 3 novembre da parte di Cia e Confagricoltura. A che titolo si dovrebbero delegare ad un’associazione quale Anveche si autopromuove come «unica associazione nazionale di produttori vivaisti» (senza nominare i floricoltori) e non si limita al sostegno dell’export – le attività che già svolgono Cia, Coldiretti e Confagricoltura? Forse perché in Anve a contare è Coldiretti?

«Oreste Giurlani è ancora un interlocutore super partes, come il suo ruolo richiederebbe, o ha rinunciato all’improvviso all’imparzialità in agricoltura, dimenticandosi delle sue numerose dichiarazioni a favore della concertazione e di una strategia unitaria per il florovivaismo, e indossando la casacca dell’Anve, che pare godere dell’appoggio di Coldiretti, nonostante che essa stia cercando di sostituire le associazioni di categoria degli agricoltori in tante funzioni che vanno ben oltre la voce export del vivaismo ornamentale?».

Lo chiede pubblicamente al sindaco di Pescia Oreste Giurlani il presidente di Cia Pistoia, Sandro Orlandini, in seguito alle ultime vicende del Distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia - guidato da un comitato di distretto di 15 membri presieduto dal floricoltore aderente a Coldiretti Marco Carmazzi e di cui fanno parte anche la provincia di Lucca e il comune di Pescia -, che sono culminate nella burrascosa riunione di ieri, terminata in maniera non chiarissima. Nel senso che è stata approvata a maggioranza, con l’opposizione dei membri del comitato che rappresentano Cia e Confagricoltura (che in seguito hanno abbandonato la riunione), una «collaborazione» fra il Distretto e l’Anve (Associazione nazionale vivaisti esportatori) - il cui testo è stato soltanto letto, ma non consegnato, agli intervenuti -, ma poi il sindaco Giurlani ha detto che la decisione sarebbe stata congelata in attesa di colloqui chiarificatori. Un finale che saranno forse le prossime ore e il verbale della riunione a chiarire.

Che cosa ha provocato la contrapposizione fra i membri del comitato di distretto e l’abbandono della riunione da parte dei membri di Cia e Confagricoltura, Adelmo Fantozzi e Matteo Binazzi? 

Come spiega Orlandini, «sono diversi i motivi di forte dissenso in questa vicenda e coinvolgono in primis l’operato del presidente Marco Carmazzi, che si è forse dimenticato dell’articolo 2 del regolamento del distretto che gli impone di dirigere e coordinare l’attività del comitato «assicurando la collegiale responsabilità di decisione». Infatti lo scorso 23 ottobre Cia e gli altri membri del distretto si sono visti all’improvviso recapitare per e-mail, e per di più non dalla presidenza del distretto ma da Anve, la comunicazione che il Distretto aveva siglato una convenzione come socio sostenitore di Anve, che prevedeva che Anve avrebbe offerto ai non meglio precisati «associati di distretto floricolo» i propri servizi convenzionati («assicurazione crediti, assicurazioni contro le calamità naturali, consulenza legale, fiscale e contabile, consulenza per l’efficienza energetica delle aziende, agevolazioni per l’accesso al credito, sviluppo di software gestionali, marketing e internazionalizzazione»), spazi di rappresentanza nei propri stand alle fiere e che, però al contempo, il Distretto floricolo avrebbe condiviso «i propri contatti con Anve». Un accordo di questo genere senza previa discussione approfondita e collegiale con tutti gli altri membri del distretto. «Come mai? – chiede Orlandini – Forse perché in Anve a contare è Coldiretti, a cui aderisce Carmazzi?». A seguito di questa iniziativa, il 3 novembre scorso Cia e Confagricoltura hanno inviato al presidente Carmazzi una «diffida alla stipula della convenzione con Anve», in quanto atto scorretto e in contrasto con il suo ruolo istituzionale all’interno del distretto, in cui gli veniva chiesto di «provvedere alla revoca» della convenzione. In seguito, fa sapere Orlandini, è stato comunicato il congelamento della convenzione. E poi, ieri, alla riunione di distretto «la convenzione è stata sostituita da un accordo di collaborazione, di cui i membri del distretto di Cia non avevano nemmeno ricevuto prima in visione il testo».

Il secondo motivo di dissenso è il ruolo «come minimo non chiaro» dell’Anve, che «si presenta a volte come associazione dei vivaisti ornamentali esportatori ma poi più spesso come associazione che offre servizi anche alle aziende floricole e non solo legati all’export, andando di fatto a svolgere le stesse attività che già svolgono le associazioni di categoria degli agricoltori con le loro rappresentanze di settore, già presenti ai tavoli ministeriali e amministrativi che contano e già impegnate nel sostegno alle imprese agricole» su voci come bandi europei, efficientamento energetico ecc. Lo si evince anche dai passi della convenzione sopra richiamati.

Infine, terzo motivo di dissenso, a provocare rabbia e delusione è stato il comportamento del sindaco Oreste Giurlani che, invece di astenersi su una decisione a cui si opponevano Cia e Confagricoltura, contrarie alla delega di funzioni tipicamente svolte da loro all’Anve (che ha il sostegno della sola Coldiretti),  si è schierato – in buona compagnia dei rappresentanti della Provincia e della Camera di commercio di Lucca - con il proprio voto apertamente per queste ultime, «indossando di fatto la casacca Anve-Coldiretti». Senza dimenticare che un simile atteggiamento, conclude Orlandini, «è in aperto contrasto con tutte le dichiarazioni di Giurlani pro concertazione in campagna elettorale e poi con le sue prese di posizione degli ultimi mesi sulla necessità di un approccio unitario al florovivaismo, con un tavolo condiviso di livello regionale. Perciò gli ripeto la domanda: caro Giurlani, al di là dei dettagli di questa criticabile vicenda, sei ancora super partes o ti sei schierato con una sola delle associazioni di categoria degli agricoltori?».

 
Fonte CIA Pistoia

myplant & garden

Dopo il progetto strutturato di Christmas Flowers Trends, anche Myplant promette ai suoi visitatori la presentazione dei prossimi trend della moda dei fiori e delle piante partendo dal barocco. Numerose scuole italiane di Arte Floreale realizzeranno performance ispirate a Caravaggio, Bernini, Borromini e Vivaldi. Spazi espositivi e compositivi ricreeranno un momento di incontro perfetto fra produttori, grossisti, opinion leader e grandi maestri.

Dunque alla nuova fiera di Milano ci sarà quest’anno un’area speciale dedicata alle tendenze classiche e ai nuovi trend della decorazione floreale italiana: ma non solo. Cucina stellata e sfilate “flower fashion” animeranno le vetrine espositive e le installazioni emozionali. Saranno presenti per la scuola Pianeta Fiore gli insegnanti Chicco Pastorino, Gigi Iodice, Pino Spurio Riposati; per la scuola Assofioristi gli insegnanti Paolo Maffei e Mario Gobbi; per la scuola Laboratorio Idee l'insegnante Carmelo Antonuccio; per la scuola Federfiori gli insegnanti Silvano Erba e Francesca Buriassi; e per la scuola Scultura Fiori l'insegnante Maria Cecilia Serafino. Delle scuole partecipanti saranno presenti anche numerosissimi allievi che seguiranno e collaboreranno per la realizzazione delle opere floreali. I fiori saranno forniti dal Mercato dei Fiori di Napoli e dal Mercato dei Fiori di Viareggio. Le dimostrazioni avverranno con la stretta collaborazione dell'Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia e il supporto organizzativo della Guida "I Fioristi Italiani". A cura de l’École des Fleurs verranno realizzate dimostrazioni, defilé e “danze floreali” per dare risonanza alle tendenze e alle potenzialità decorative più attuali del mondo flower fashion. Sempre sul tema del reciso, il 27 febbraio, al mattino, si terrà un incontro su “La valorizzazione del fiore attraverso lo stile italiano”. Interverranno, moderati da Walter Pironi, Mario Selicato (presidente ASSOFIORISTI), Carlo Sprocatti (presidente FEDERFIORI), Cristiano Genovali (presidente ASSOCIAZIONE PIANTE E FIORI D'ITALIA), Chicco Pastorino (guida I FIORISTI ITALIANI), Cafiero Catello (presidente FLORA Pompei), Anna Zottola (preside SCUOLA MINOPRIO). Al termine, lo special guest Felice Lo Basso, chef stellato del ristorante Unico Milano, stella Michelin più alta in Europa, proporrà al pubblico le sue creazioni culinarie a base di fiori e aromi. Fra gli espositori potrete incontrare anche Floraviva, per visitare la fiera basta acquistare il biglietto elettronico, con sconto, su http://myplantgarden.com. Tutti gli eventi, in costante aggiornamento, sono visibili sul relativo sito web: http://myplantgarden.com/visitare/eventi/. Chi intende approfittare del poco spazio rimasto a disposizione può contattare la segreteria al numero 02-6889080 o scrivere un’emailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Redazione Floraviva