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Secondo RT parametri raggiunti a livello EU. Graditi maggiormente agli investitori: la competitività, sostenibilità, diversificazione, l'ammodernamento delle aziende agricole e i pagamenti agroambientali, interventi di ricostruzione e ripristino del potenziale forestale, la diversificazione e la creazione delle infrastrutture propedeutiche alla diffusione della banda larga nei territori rurali della Toscana.

Lo ha comunicato ieri, con soddisfazione, l’Assessore all’agricoltura Marco Remaschi. Il dato trasmesso da ARTEA evidenzia il pagamento di oltre 870 milioni dal 2007 ad oggi. La Regione Toscana avrebbe -sempre secondo i dati forniti dall’agenzia dei pagamenti in agricoltura ARTEA- utilizzato tutte le risorse che aveva ricevuto in dotazione con il Programma di Sviluppo Rurale 2007/13. Un risultato sul quale l'assessore all'agricoltura della Regione, Marco Remaschi, si è così espresso. "E' un impegno rispettato e rappresenta un risultato molto positivo – ha detto Remaschi - che conferma la capacità di spesa della Toscana per le risorse che vengono dalla Comunità Europea. Un risultato che premia l'impegno profuso affinché le risorse fossero ben destinate al territorio e al sistema agroforestale nel suo complesso, sostenendo le imprese che hanno affrontato la difficile congiuntura legata alla crisi, che hanno saputo investire, innovando e premiando la sostenibilità ambientale, ma anche mantenendo il valore delle produzioni tipiche della Toscana e il suo paesaggio, e che hanno avviato anche un importante ricambio generazionale con l'avvio di nuova imprenditoria giovanile".
Le voci che hanno visto la maggiore concentrazione di spesa pubblica sono state la "competitività" (asse 1) con il 44,3% del totale per 385 milioni e 945 mila euro e la "sostenibilità" (asse 2) con il 40,09% per 348 milioni e 974 mila euro. La diversificazione (asse 3) ha ricevuto invece il 7,16% delle risorse, pari al 62 milioni e 334 mila euro.
Ancora più in dettaglio emerge che le misure relative all'ammodernamento delle aziende agricole (misura 121) e dei pagamenti agroambientali (misura 214) hanno portato sul territorio toscano oltre 390 milioni di euro; oltre 101 milioni sono stati spesi a favore degli interventi di ricostruzione e ripristino del potenziale forestale (misure 226 e 227). Nell'ambito della diversificazione agricola (misura 311) sono stati spesi più di 54 milioni, mentre l'asse Leader ha fatto sì che soggetti pubblici e privati toscani beneficiassero di oltre 66 milioni di euro di contributo agli investimenti.
Anche gli obiettivi correlati al conseguimento delle cosiddette ‘Nuove sfide' sono stati completamente raggiungi, tra cui la creazione delle infrastrutture propedeutiche alla diffusione della banda larga nei territori rurali della Toscana.

Redazione Floraviva


Egg & Chips può sembrare uno scherzo di aprile-sciocco, piuttosto che una rivoluzione, ma la T&M dopo il successo di TomTato (pomodoro e patate) incrementa la linea di piante salva spazio.  Mentre l'impianto TomTato produce patate dalle radici e pomodori dai germogli, la Egg & Chips produce patate, sempre nell'apparato radicale e melanzane lungo il fusto. Questo è stato possibile dopo importanti studi d'innesto. Le piante vengono commercializzati come verdure "salvaspazio".

 
La nuova pianta sarà adatta anche a climi freddi perché la pianta di patate è vigorosa ed in grado di supportare le melanzane, ne risulta che Egg & Chips può essere messa a dimora senza serra, semplicemente in un posto soleggiato e riparato.
Per i coltivatori questa è davvero una ulteriore possibilità di sviluppo. Il responsabile dei nuovi prodotti di T&M Michael Perry da detto: "abbiamo custodito gelosamente questa pianta anche qualche volta mordendosi la lingua, ma questo è valso soprattutto per dare ai coltivatori il vantaggio per coltivarla" continua Michael Perry spiegando che questa pianta va bene sia per grandi orti che per chi ha solo un patio o un balcone. La pianta produrrà circa 4 melanzane e 2/4 chili di patate. La T&M garantisce che non c'è alcuna modificazione genetica, ma solo un processo d’innesto naturale e quindi sicuro. Le scorte di "Egg & Chips" sono limitate e le spedizioni potranno essere effettuate a partire da mese di Aprile.
 
Redazione Floraviva

Alberto Peruzzini

Cambio al vertice di Toscana Promozione. Dopo quasi sei anni Stefano Giovannelli lascia la guida dell'Agenzia di Promozione Economica e passa il testimone ad Alberto Peruzzini. A lui l'incarico di guidare, fino al termine dell'attuale legislatura, l'Agenzia regionale. E il primo compito del nuovo direttore sarà proprio quello di traghettare, il più rapidamente possibile, Toscana Promozione verso la nuova Toscana Promozione Turistica.

Una nomina, quella di Peruzzini, nata dalla necessità di dotare la nascente Agenzia di una guida di grande competenza settoriale e di garantire continuità all'attività di promozione turistica svolta fino ad oggi. Nato a Pesaro nel 1971, Alberto Peruzzini è stato, infatti, dal 2010 al 2015, dirigente del settore turismo dell'Agenzia. Specializzato in Sviluppo e Gestione dei Servizi Turistici, dopo aver creato e coordinato per 3 anni il Network turistico "Città d'Arte della Pianura Padana", Peruzzini è stato, in passato, anche direttore dell'APT di Prato (2000-2010).
"La riforma dell'agenzia – ha dichiarato il presidente della Regione Enrico Rossi – è un primo passo verso il potenziamento delle attività di promozione di tutta la Toscana, tra cui abbiamo inserito, con l'opportuna centralità che gli spetta, il turismo, che costituisce una tra le voci più cospicue della nostra economia. La nomina di Peruzzini è coerente con questo percorso".
"Ringrazio il direttore uscente Stefano Giovannelli per l'ottimo lavoro fatto in questi anni che ci permette, oggi, di dar vita ad un nuovo progetto fondato su un gruppo ben collaudato e dall'alto profilo professionale – ha commentato l'assessore regionale a turismo e attività produttive, Stefano Ciuoffo -. Un nuovo progetto che rappresenta una grande sfida per la Regione che riporta al suo interno attività strategiche come quelle relative alla promozione economica della Toscana. Allo stesso tempo la nascita dell'agenzia Toscana Promozione Turistica rinnova il nostro impegno nella promozione turistica della nostra regione. Sotto la direzione di Alberto Peruzzini, a cui faccio i miei più sinceri auguri, la nuova Agenzia lavorerà in stretto raccordo con i territori che, da adesso, avranno un punto di riferimento chiaro e unico per la valorizzazione turistica delle loro destinazioni".
Con la nomina di Alberto Peruzzini si chiude, dunque, un capitolo importante per Toscana Promozione che, dal 2001 al 2015, si è occupata di promuovere l'economia e il territorio della Toscana nel mondo; di sostenere imprese, idee imprenditoriali e creare opportunità di business per le aziende toscane che volevano competere sui mercati esteri. Oltre ad essere stata attiva, per molto tempo, sul fronte dell'attrazione degli investimenti esteri e dello sviluppo della cooperazione economica internazionale. In origine attiva su tre settori (Agroalimentare, PMI-Artigianato e Turismo), da ora in avanti l'Agenzia si occuperà unicamente di promozione turistica.

Redazione Floraviva

 

Ecco la «proposta di Agrinsieme» al Comitato del Distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia del 30 dicembre scorso. L’attuale mandato del Comitato e del presidente è scaduto il 30 novembre 2014 e alcuni dei 65 soggetti locali fondatori non esistono più. Nel documento Si chiedeentro gennaio o al massimo un trimestreuna verifica sui componenti del distretto, il rinnovo degli organismi e la relazione annuale.

 
In una fase in cui c’è estremo bisogno di una strategia per il settore floricolo che coinvolga non solo il territorio lucchese e pistoiese ma tutta la regione, il Distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia non è diventato l’autorevole «tavolo di raccordo e di proposta» che doveva essere. Ma, prima ancora, deve rinnovare i propri organismi, il Comitato di distretto e la Presidenza, che sono scaduti dal 30 novembre del 2014. Inoltre deve essere ridefinito in relazione ai mutamenti istituzionali avvenuti negli ultimi anni, che hanno fatto che alcuni dei 65 soggetti fondatori o componenti non esistono più (varie associazioni e comunità montane), mentre altri sono stati accorpati (consorzi di bonifica) oppure hanno cambiato o stanno cambiando radicalmente ruolo e competenze (province e camere di commercio). Con la conseguenza, ad esempio, che il ruolo di coordinatore del distretto, prima in mano a un rappresentante della provincia di Lucca e uno del Comune di Pescia (nello specifico il direttore del Mefit Fabrizio Salvadorini), adesso è svolto solo da quest’ultimo, visto che le province cedono le competenze sull’agricoltura alla Regione
Sono queste le principali motivazioni contenute nel documento che gli esponenti di Agrinsieme (il coordinamento formato da Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative) del Distretto floricolo interprovinciale hanno fatto verbalizzare durante la seduta di ieri mattina del Comitato distrettuale, presso la sede del Mercato dei fiori della ToscanaCittà di Pescia (Mefit), per ribadire e dare concretezza operativa alla richiesta già avanzata da Cia e Confagricoltura nel Comitato di distretto del 3 dicembre - di fronte all’assessore regionale all’agricoltura Remaschi - di procedere alla verifica dei componenti del Distretto e al rinnovo dei suoi organismi
La «proposta di Agrinsieme» consiste in quattro passaggi
1) il coordinatore del Distretto dovrebbe convocare il Tavolo di Concertazione (in pratica l’assemblea del Distretto) entro il mese di gennaio del 2016 per aggiornare i componenti e verificare la loro rinnovata volontà di partecipazione
2) si dovrebbe poi verificare che quanto contenuto nella legge regionale 21/2004 e nel documento Istanza di riconoscimento, firmato dai 65 soggetti locali fondatori, sia ancora condiviso riguardo agli impegni sottoscritti
3) sempre entro il mese di gennaio 2016, o al massimo entro il primo trimestre, bisogna procedere al rinnovo degli organismi del Distretto (Comitato e Presidente); 
4) il Coordinatore dovrebbe predisporre, come previsto dalla legge 21/2004, la relazione annuale che dimostra l’attualità del progetto del Distretto, in sostanza una relazione su quanto fatto e quanto si prevede di fare nell’anno successivo.
«Se come ha confermato nella riunione del 3 dicembre l’assessore Remaschi, dal 1 gennaio 2016 l’agricoltura è materia avocata completamente alla Regionesi legge nel documento di Agrinsieme -, ci sarà la necessità anche di modificare la figura del Coordinatore stesso. Il sindaco di Pescia sostiene, ad esempio, che il comune di Viareggio sostituisca la Provincia di Lucca». «L’alternativa a cui siamo di fronteè scritto nel testo di Agrinsieme - è quindi di intraprendere immediatamente il rinnovamento del Distretto o prendere atto dell’impossibilità di farlo e decretarne la chiusura. Per cui, se entro il mese di gennaio 2016, e comunque non oltre il primo trimestre, non verranno avviate le procedure di rinnovo e verifica, i rappresentanti di Agrinsieme considerano terminata l’esperienza del Distretto». Per gli esponenti di Agrinsieme, infatti, «occorre uno scatto in avanti. Occorre che la Regione consideri il settore floricolo strategico non solo per l’area distrettuale, ma come polo produttivo di interesse almeno regionale, individui un metodo e un momento in grado di elaborare una soluzione».
Fra le critiche all’operato del distretto contenute nel documento di Agrinsieme, vanno ricordate le seguenti: il distretto «non è riuscito a raccordare le politiche dei comuni di Viareggio e di Pescia per trovare una soluzione alla incancrenita questione dei mercati floricoli»; «non è riuscito ad elaborare una moderna visione del settore floricolo, aggiornando i servizi alle imprese, le piattaforme logistiche, i sistemi di vendita, gli standard produttivi»; non è riuscito «a realizzare un Pif (Progetto integrato di filiera) floricolo» nel passato Psr (Programma di sviluppo rurale) , finora, in quello attuale (2014-2020). 
«Chiaramenteviene precisato nel testo -, non è solo responsabilità del Distretto se il settore floricolo non riesce a trovare una sua strategia. In una area tutto sommato piuttosto ristretta, abbiamo 2 mercati, 2 cooperative che, coordinati, potrebbero costituire un punto di forza. Viceversa, scoordinati e in competizione tra loro, sono un punto di debolezza». E, prendendo spunto dal mancato Pif di settore, viene affermato quanto segue: «non siamo riusciti a coinvolgere aziende floricole, cooperative, mondo della ricerca e della commercializzazione in un progetto che riuscisse a modernizzare il settore. Un Distretto rinnovato e rimotivato dovrebbe essere lo strumento di coordinamento per cogliere questo obiettivi». Inoltre viene ricordato il ruolo che potrebbe avere il Distretto «nel coordinare le politiche urbanistiche dei comuni e degli enti aderenti, dando una mano alla semplificazione e uniformità di gestione ad esempio sulla questione delle serre, delle risorse idriche, del risparmio energetico».
   
Redazione Floraviva
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agriturismo capodanno

Secondo le stime di Turismo Verde-Cia, durante il lungo week-end di fine anno saranno oltre 700 mila gli ospiti nelle strutture ricettive in campagna. Mentre l’allarme terrorismo taglia le vacanze all’estero, gli agriturismi mettono a segno l’incremento più alto dall’inizio della crisi. Merito dei prezzi stabili, dei “pacchetti” creati ad hoc per le festività, del fondamentale aspetto enogastronomico, ma anche dell’inquinamento record che spinge le famiglie a cercare aria pulita in mezzo al verde. Già oggi quattro agriturismi su cinque dichiarano il “tutto esaurito” per il periodo dal 31 dicembre al 3 gennaio. 

In queste festività segnate dalla paura di attentati terroristici, che mettono un freno ai viaggi all’estero facendo partire solo due italiani su dieci, l’agriturismo in controtendenza fa il pieno di prenotazioni a Capodanno. Tra il 31 dicembre e il 3 gennaio, le presenze stimate nelle strutture ricettive agricole supereranno le 700 mila unità, tra chi sceglierà il soggiorno in campagna per 2-3 giorni e chi punterà sulle “fattorie” soltanto per il cenone dell’ultimo dell’anno o il pranzo del primo gennaio. E’ quanto afferma Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia-Agricoltori Italiani, che ha effettuato un monitoraggio su un campione di aziende associate sul territorio nazionale.
Le preoccupazioni legate all’allarme terrorismo, ma anche le temperature anomale e quasi primaverili con nevicate ridotte anche in alta quota, stanno “tagliando” sia le vacanze oltreconfine che la classica settimana bianca -spiega Turismo Verde- e chi decide di partire lo fa seguendo tre direttrici ben precise: località vicine, soggiorni brevi e prezzi accessibili. Tutti elementi che premiano la scelta dell’agriturismo, con un aumento previsto dell’8%, il più alto dall’inizio della crisi.
Complici i listini rimasti pressoché stabili con la possibilità di veri e propri “pacchetti feste”, ma anche la voglia di respirare aria “buona” e pulita rispetto all’inquinamento record registrato in questi giorni in città, soprattutto nelle metropoli come Roma e Milano praticamente “chiuse per smog” -osserva Turismo Verde Cia- la domanda di agriturismo cresce e già oggi quattro aziende su cinque dichiarano il “tutto esaurito”. In realtà la tendenza positiva è già cominciata a Natale, ma il “pienone” sarà concentrato nel lungo fine settimana di Capodanno.
E a trascorrere la notte più lunga dell’anno nella tranquillità delle campagne ci saranno anche tantissimi giovani, in aumento del 10% sul 2014 -continua l’associazione agrituristica della Cia-. Una scelta ben precisa, quindi, da parte degli “under 40”, sia sotto il profilo economico che “ludico”. Da una parte, infatti, gli agriturismi costano molto meno dei ristoranti pur mantenendo altissima la qualità dei cibi. Dall’altro, sono sempre di più i giovani che preferiscono passare il 31 dicembre a degustare prodotti enogastronomici tipici e tradizionali, con menù attenti al territorio e alla stagionalità, piuttosto che a partecipare a caotiche serate in piazza e per locali.  
In Italia -ricorda Turismo Verde Cia- gli agriturismi toccano 21.744 unità, per un totale di 232.580 posti letto e 423.777 coperti a tavola.

Redazione Floraviva