Notizie

maurizio martina

Semplificazione, tutela del reddito, ricambio generazionale e organizzazione. “Il collegato agricolo è un provvedimento fondamentale – dichiara il Ministro Maurizio Martina – che arriva alla fine di un lungo e approfondito lavoro in Parlamento. Come Governo raccogliamo la sfida di innovare e sviluppare un settore cardine per l’economia italiana. Le parole d’ordine sono semplificazione, tutela del reddito, ricambio generazionale e organizzazione. Su questi quattro assi possiamo costruire le basi per il futuro dell’agricoltura italiana. Il collegato ci dà più armi in questa battaglia. Bene anche l’attenzione alle filiere dal pomodoro al riso, dall’innovazione nel biologico alla definizione per la prima volta della birra artigianale. In questo ambito possiamo sviluppare un interessante lavoro che coinvolge tanti giovani produttori. Coglieremo tutti gli spazi a disposizione anche per rinnovare gli strumenti di gestione delle crisi, che sono uno dei punti più delicati per difendere il reddito dei nostri agricoltori. C’è tanto lavoro da fare, siamo pronti a dare il massimo impegno”.

“Con questo provvedimento - sottolinea il Vice Ministro Andrea Olivero -  si apre una nuova fase di riforme tese a portare a termine quanto il Parlamento ha delegato al Governo per dare slancio alla nostra agricoltura e competitività all'agroalimentare attraverso interventi in settori mirati, come la forestazione, il biologico e iniziative tese a favorire il ricambio generazionale. È l’occasione per indicare il nuovo modello agricolo italiano fatto di qualità, innovazione e sostenibilità.”

“Semplificazione ed innovazione sono presupposti indispensabili per la competitività delle imprese agricole – afferma il Sottosegretario Giuseppe Castiglione - unitamente ad una nuova gestione dei controlli per garantire efficienza e trasparenza dei processi produttivi e dei contributi europei e nazionali erogati.”

TRA LE PRINCIPALI NOVITÀ

SEMPLIFICAZIONI E CONTROLLI
- Ridotti da 180 a 60 giorni i tempi per aprire un’azienda agricola. Vengono tagliati i termini del silenzio assenso entro i quali l’Amministrazione pubblica deve adottare il provvedimento finale dal ricevimento della richiesta presentata dal Centro di assistenza agricola (CAA).
- Meno burocrazia nella produzione dell’olio con l’eliminazione del fascicolo aziendale per i produttori la cui produzione è inferiore ai 350 kg
- Introdotte sanzioni in caso di mancata iscrizione all’Anagrafe apistica

RICAMBIO GENERAZIONALE
- Delega al Governo per disciplinare le forme di affiancamento tra agricoltori over 65 o pensionati e giovani tra i 18 e i 40 anni che non siano proprietari di terreni agricoli. Spazio alla formazione aziendale per favorire l’ingresso dei giovani alla guida delle imprese

INNOVAZIONE
- Inclusione dell’innovazione tecnologica e informatica e dell’agricoltura di precisione, nonché il trasferimento di conoscenze dal campo della ricerca al settore primario, tra gli ambiti operativi del sistema di consulenza per i beneficiari dei contributi PAC

POLITICHE PER LE FILIERE

BIRRA ARTIGIANALE
- Per la prima volta nell’ordinamento italiano viene introdotta la definizione di birra artigianale come “birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione”
- La norma prevede anche l’obiettivo di favorire lo sviluppo della filiera del luppolo in Italia

POMODORO
- Per tutelare e promuovere la qualità delle produzioni vengono previste disposizioni specifiche sulla definizione dei prodotti derivati dalla trasformazione del pomodoro, sui relativi requisiti, sull’etichettatura e sul confezionamento, nonché sulle sanzioni

RISO
- Sostegno del settore attraverso la tutela delle varietà tipiche italiane e sostegno al miglioramento genetico delle nuove; valorizzazione della produzione come espressione del valore culturale paesaggistico e ambientale di un territorio; tutela del consumatore; istituzione di un registro per la classificazione delle nuove varietà; disciplina dell’apparato sanzionatorio e individuazione dell’Autorità competente in materia
- Vengono promossi sistemi volontari di tracciabilità del riso attraverso strumenti innovativi che possano dare maggiori informazioni ai consumatori sull’origine del prodotto

BIOLOGICO
- Taglio della burocrazia attraverso la semplificazione informatica con la creazione del Sistema informativo per il biologico (SIB)

GESTIONE DEL RISCHIO IN AGRICOLTURA
- Adozione di uno o più decreti legislativi per il riordino degli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e per la regolazione dei mercati, favorendo lo sviluppo di strumenti assicurativi a copertura dei danni alle produzioni e alle strutture agricole e disciplinando i ‘Fondi di mutualità’ per la copertura dei danni da avversità atmosferiche, epizoozie e fitopatie, nonché per compensare gli agricoltori che subiscono danni causati da fauna protetta e per rivedere la normativa in materia di regolazione dei mercati

MIGLIORARE LA SPESA DEI FONDI EUROPEI
- Le PA forniranno gratuitamente ai soggetti che richiedono i contributi europei l’assistenza e le informazioni necessarie per strutturare meglio i progetti di investimento. Inoltre saranno elaborate specifiche procedure per gestire le nuove richieste, agevolando la fruizione degli aiuti. Per semplificare la vita alle imprese e ottimizzare i tempi dell’amministrazione la via telematica diventa il mezzo esclusivo di acquisizione dei dati da parte delle PA

BANCA DELLE TERRE
- Istituzione, presso ISMEA, della Banca delle terre agricole con l’obiettivo di creare un inventario dei terreni agricoli disponibili a causa dell’abbandono dell’attività agricola e di prepensionamenti

RIORDINO E RIDUZIONE DEGLI ENTI E AGENZIE VIGILATI DAL MIPAAF
- Taglio e revisione della spesa e utilizzo dei risparmi ottenuti anche per la realizzazione di politiche a favore dello sviluppo e dell’internazionalizzazione del Made in Italy
- Previsione di disposizioni finalizzate a garantire criteri di merito, indipendenza e assenza di conflitti di interesse per le nomine negli enti vigilati
- Riorganizzazione di AGEA e del sistema dei controlli con conseguente razionalizzazione della società Agecontrol
- Obbligo di pubblicazione annuale dei dati economici, finanziari e patrimoniali delle attività svolte da ciascun Ente, società e agenzia

CONSORZI
- Possibilità di costituire un Consorzio di tutela per ciascuna Dop e Igp nell’ambito della produzione di vini liquorosi
- Più spazio alle donne con l’introduzione nello statuto dei Consorzi di tutela del criterio che assicuri l’equilibrio tra i generi nell’attribuzione degli incarichi

ASSUNZIONI
- Per quanto riguarda le assunzioni congiunte di lavoratori dipendenti nelle imprese agricole legate da un contratto di rete, è stata ridotta la percentuale richiesta di presenza di imprese agricole nella fattispecie contrattuale (dal 50% al 40%) affinché sia possibile effettuarle

BIOMASSE
- Imputazione dei costi delle attività di controllo legate alla tracciabilità delle biomasse per la produzione di energia elettrica ai destinatari degli incentivi

PESCA
- Rafforzate le sanzioni in materia di pesca e acquacoltura, con l’introduzione di importanti depenalizzazioni, anche alla luce delle più recenti normative europee
- Stabilite le sanzioni per il contrasto al bracconaggio ittico nelle acque interne

IPPICA
- Istituzione di un organismo sottoposto alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, cui demandare competenze in materia di ippica, al fine di rilanciare il settore
- Riordino delle competenze ministeriali in materia di ippica


Redazione

andrea oliviero

“Il collegato agricolo è un provvedimento fondamentaledichiara il Ministro Maurizio Martinache arriva alla fine di un lungo e approfondito lavoro in Parlamento. Come Governo raccogliamo la sfida di innovare e sviluppare un settore cardine per l’economia italiana. Le parole d’ordine sono semplificazione, tutela del reddito, ricambio generazionale e organizzazione. Su questi quattro assi possiamo costruire le basi per il futuro dell’agricoltura italiana. Il collegato ci più armi in questa battaglia. Bene anche l’attenzione alle filiere dal pomodoro al riso, dall’innovazione nel biologico alla definizione per la prima volta della birra artigianale. In questo ambito possiamo sviluppare un interessante lavoro che coinvolge tanti giovani produttori. Coglieremo tutti gli spazi a disposizione anche per rinnovare gli strumenti di gestione delle crisi, che sono uno dei punti più delicati per difendere il reddito dei nostri agricoltori. C’è tanto lavoro da fare, siamo pronti a dare il massimo impegno”.

“Con questo provvedimento - sottolinea il Vice Ministro Andrea Olivero -  si apre una nuova fase di riforme tese a portare a termine quanto il Parlamento ha delegato al Governo per dare slancio alla nostra agricoltura e competitività all'agroalimentare attraverso interventi in settori mirati, come la forestazione, il biologico e iniziative tese a favorire il ricambio generazionale. È l’occasione per indicare il nuovo modello agricolo italiano fatto di qualità, innovazione e sostenibilità.”

“Semplificazione ed innovazione sono presupposti indispensabili per la competitività delle imprese agricole – afferma il Sottosegretario Giuseppe Castiglione - unitamente ad una nuova gestione dei controlli per garantire efficienza e trasparenza dei processi produttivi e dei contributi europei e nazionali erogati.”

TRA LE PRINCIPALI NOVITÀ

SEMPLIFICAZIONI E CONTROLLI
- Ridotti da 180 a 60 giorni i tempi per aprire un’azienda agricola. Vengono tagliati i termini del silenzio assenso entro i quali l’Amministrazione pubblica deve adottare il provvedimento finale dal ricevimento della richiesta presentata dal Centro di assistenza agricola (CAA).
- Meno burocrazia nella produzione dell’olio con l’eliminazione del fascicolo aziendale per i produttori la cui produzione è inferiore ai 350 kg
- Introdotte sanzioni in caso di mancata iscrizione all’Anagrafe apistica

RICAMBIO GENERAZIONALE
- Delega al Governo per disciplinare le forme di affiancamento tra agricoltori over 65 o pensionati e giovani tra i 18 e i 40 anni che non siano proprietari di terreni agricoli. Spazio alla formazione aziendale per favorire l’ingresso dei giovani alla guida delle imprese

INNOVAZIONE
- Inclusione dell’innovazione tecnologica e informatica e dell’agricoltura di precisione, nonché il trasferimento di conoscenze dal campo della ricerca al settore primario, tra gli ambiti operativi del sistema di consulenza per i beneficiari dei contributi PAC

POLITICHE PER LE FILIERE

BIRRA ARTIGIANALE
- Per la prima volta nell’ordinamento italiano viene introdotta la definizione di birra artigianale come “birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione”
- La norma prevede anche l’obiettivo di favorire lo sviluppo della filiera del luppolo in Italia

POMODORO
- Per tutelare e promuovere la qualità delle produzioni vengono previste disposizioni specifiche sulla definizione dei prodotti derivati dalla trasformazione del pomodoro, sui relativi requisiti, sull’etichettatura e sul confezionamento, nonché sulle sanzioni

RISO
- Sostegno del settore attraverso la tutela delle varietà tipiche italiane e sostegno al miglioramento genetico delle nuove; valorizzazione della produzione come espressione del valore culturale paesaggistico e ambientale di un territorio; tutela del consumatore; istituzione di un registro per la classificazione delle nuove varietà; disciplina dell’apparato sanzionatorio e individuazione dell’Autorità competente in materia
- Vengono promossi sistemi volontari di tracciabilità del riso attraverso strumenti innovativi che possano dare maggiori informazioni ai consumatori sull’origine del prodotto

BIOLOGICO
- Taglio della burocrazia attraverso la semplificazione informatica con la creazione del Sistema informativo per il biologico (SIB)

GESTIONE DEL RISCHIO IN AGRICOLTURA
- Adozione di uno o più decreti legislativi per il riordino degli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e per la regolazione dei mercati, favorendo lo sviluppo di strumenti assicurativi a copertura dei danni alle produzioni e alle strutture agricole e disciplinando i ‘Fondi di mutualità’ per la copertura dei danni da avversità atmosferiche, epizoozie e fitopatie, nonché per compensare gli agricoltori che subiscono danni causati da fauna protetta e per rivedere la normativa in materia di regolazione dei mercati

MIGLIORARE LA SPESA DEI FONDI EUROPEI
- Le PA forniranno gratuitamente ai soggetti che richiedono i contributi europei l’assistenza e le informazioni necessarie per strutturare meglio i progetti di investimento. Inoltre saranno elaborate specifiche procedure per gestire le nuove richieste, agevolando la fruizione degli aiuti. Per semplificare la vita alle imprese e ottimizzare i tempi dell’amministrazione la via telematica diventa il mezzo esclusivo di acquisizione dei dati da parte delle PA

BANCA DELLE TERRE
- Istituzione, presso ISMEA, della Banca delle terre agricole con l’obiettivo di creare un inventario dei terreni agricoli disponibili a causa dell’abbandono dell’attività agricola e di prepensionamenti

RIORDINO E RIDUZIONE DEGLI ENTI E AGENZIE VIGILATI DAL MIPAAF
- Taglio e revisione della spesa e utilizzo dei risparmi ottenuti anche per la realizzazione di politiche a favore dello sviluppo e dell’internazionalizzazione del Made in Italy
- Previsione di disposizioni finalizzate a garantire criteri di merito, indipendenza e assenza di conflitti di interesse per le nomine negli enti vigilati
- Riorganizzazione di AGEA e del sistema dei controlli con conseguente razionalizzazione della società Agecontrol
- Obbligo di pubblicazione annuale dei dati economici, finanziari e patrimoniali delle attività svolte da ciascun Ente, società e agenzia

CONSORZI
- Possibilità di costituire un Consorzio di tutela per ciascuna Dop e Igp nell’ambito della produzione di vini liquorosi
- Più spazio alle donne con l’introduzione nello statuto dei Consorzi di tutela del criterio che assicuri l’equilibrio tra i generi nell’attribuzione degli incarichi

ASSUNZIONI
- Per quanto riguarda le assunzioni congiunte di lavoratori dipendenti nelle imprese agricole legate da un contratto di rete, è stata ridotta la percentuale richiesta di presenza di imprese agricole nella fattispecie contrattuale (dal 50% al 40%) affinché sia possibile effettuarle

BIOMASSE
- Imputazione dei costi delle attività di controllo legate alla tracciabilità delle biomasse per la produzione di energia elettrica ai destinatari degli incentivi

PESCA
- Rafforzate le sanzioni in materia di pesca e acquacoltura, con l’introduzione di importanti depenalizzazioni, anche alla luce delle più recenti normative europee
- Stabilite le sanzioni per il contrasto al bracconaggio ittico nelle acque interne

IPPICA
- Istituzione di un organismo sottoposto alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, cui demandare competenze in materia di ippica, al fine di rilanciare il settore
- Riordino delle competenze ministeriali in materia di ippica


Redazione

 

studioserre

In Italia oltre 30.000 aziende agricole coltivano in ambiente protetto ortaggi e fiori su una superficie che raggiunge circa 35.000 ettari: i costi energetici per il riscaldamento, in particolare per i 6.000 ettari di serre permanenti, sono stimati in 350 milioni di euro l’anno, ovvero il 30% del costo di produzione in serra. Cifra che oggi pesa sul bilancio delle imprese agricole chiamate a competere sui mercati nazionali ed internazionali. Un interessante studio di ENAMA con Aiel, presentato anche a Pescia lo scorso 30 giugno, illustra le misure adottabili per conseguire un significativo risparmio nelle serre.

I costi per riscaldare le colture protette sono diventati proibitivi a causa della riduzione delle agevolazioni sulle accise per il gasolio destinato alle serre, sollecitata dall’Unione Europea, e della triplicazione del prezzo dei carburanti nell’ultimo decennio. Raccogliendo una sollecitazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ENAMA (Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola) ha inteso promuovere questo studio con la collaborazione di Aiel, Associazione Italiana Energie Agroforestali, che ne ha curato la realizzazione. L’uso razionale dell’energia è più facile e conveniente di quanto si pensi: si tratta per prima cosa di indagare e scoprire i punti deboli del fabbisogno energetico aziendale. Quando la componente dei costi energetici di un’azienda è pari a ca. il 10% del fatturato annuo, ci sono chiaramente margini di risparmio conseguibili. Nel comparto delle colture protette sono conseguibili risparmi energetici dell’ordine del 5-30% in molti settori produttivi. Oltre il 50% della produzione floricola e circa il 15% di quella orticola si coltiva in ambienti protetti con un coinvolgimento di circa 30.000 aziende agricole. In Italia, attualmente il costo di riscaldamento incide indicativamente per il 30% sul costo di produzione in serra (Fonte ENEA). In Toscana, in particolare, la superficie destinata a ortaggi è di 220 ettari, mentre quella per i fiori e piante ornamentali è di 334 ettari. Le misure adottabili per il risparmio energetico riguardano azioni su: schermi energetici (20-40% risparmio energetico); isolamento delle coperture e dei sistemi di aerazione (10-20%); coibentazione e materiali di copertura (7-10%); sistemi di distribuzione del calore (10-18%); ottimizzazione dell’impianto di riscaldamento (10-15%); regolazioni climatiche (10-20%); sistemi di rilevazione (5-10%); ottimizzazione dello sfruttamento della superficie coltivabile (8-10%); risparmio d’acqua e di energia per l’irrigazione (5-10%); lampade a basso consumo o di tipo LED (50-80%). I sistemi di riscaldamento a biomasse si rivelano poi un grande vantaggio in un'area particolare come quella toscana, che è boscata per il 50% del territorio e dove la filiera agro-forestale è ormai molto sviluppata. boniniest.jpgProprio lo scorso 30 giugno, a Pescia, sono state presentate da Cia Pistoia e Aiel le opportunità a disposizione delle aziende floricole. Con cippato e pellet si risparmiano di consumo dal 30% al 60% rispetto al gasolio agricolo e, con gli incentivi in 5 anni, si copre dal 50% al 100% dell’investimento per l’impianto di riscaldamento. Valter Francescato, direttore tecnico di Aiel, ha riportato alcuni interessati esempi in quest'ambito: in una serra di 5 mila metri quadri, che consuma 86 mila litri annuali di gasolio, se investo 400 mila euro per progettazione, acquisto e messa in funzione di un impianto di riscaldamento a cippato da 500 kW, posso rientrare in 5 anni del 75% sull’investimento fatto. Grazie a 38.700 euro di risparmio annuo sul combustibile e ai 21 mila euro all’anno per 5 anni di contributo del Conto Termico (uno dei sistemi di incentivazione a disposizione di imprese e non solo). Tutto questo se il gasolio costa 80 euro a MWh (megawatt all’ora) e se il cippato si trova a 35 euro a MWh, cioè a 120 euro a tonnellata (ma nel pistoiese si trova a meno: 80 euro a tonnellata). Il prezzo del gasolio per il riscaldamento delle serre, che dal 2010 è soggetto ad un’accisa del 22%, è quasi triplicato nell’ultimo decennio passando da circa 0,3 €/l del 2001 (31 €/ MWh) all’attuale (giugno 2012) valore medio di 0,91 €/l, ovvero 85 €/MWh (fi - gura 4.1) con punte di oltre 1 €/l in alcune zone d’Italia. Le biomasse legnose, in particolare il cippato, hanno invece mantenuto negli ultimi decenni un andamento dei prezzi molto più stabile rispetto ai combustibili fossili. Nel 2004 il prezzo del cippato (M30) era di 60 €/t (17,6 €/MWh), nel 2008 è arrivato a 85 €/t (25 €/MWh) e attualmente (2012) costa poco meno di 100 €/t, ovvero 28 €/ Mwh. Tutte le biomasse agroforestali sono attualmente molto più convenienti rispetto al gasolio per la produzione di calore: il primato spetta al cippato con un risparmio che arriva quasi al 70%. Ovviamente, se da un lato le biomasse risultano attualmente molto più convenienti del gasolio agricolo in termini di energia primaria, dall’altro, le caldaie e gli impianti comportano investimenti sensibilmente maggiori rispetto ai combustibili convenzionali. Ma non dobbiamo dimenticare gli incentivi al calore rinnovabile nelle serre, come i titoli di efficienza energetica (TEE): negoziabili e che certificano i risparmi energetici negli usi finali di energia prodotta da fonte rinnovabile. Il meccanismo si basa sull’obbligo alle aziende distributrici di gas e/o di energia elettrica di conseguire un obiettivo annuo prestabilito di risparmio energetico. L’energia risparmiata si misura in tep (tonnellate equivalenti di petrolio = 11,63 MWh), che corrisponde all’energia sviluppata dalla combustione di una tonnellata di petrolio. Un TEE corrisponde al risparmio di 1 tep. Il valore medio del prezzo del TEE sul mercato (2011-2012) è variato nell’intervallo 95-110 €/tep. In conclusione, è opportuno che tutte le Aziende effettuino una valutazione per l’installazione di una moderna caldaia a biomasse che ad oggi si rivela sicuramente interessante in termini di risparmio e di sostenibilità, concetto spendibile anche a livello di marketing. Un'Azienda che investe in sostenibilità oltre che risparmiare in termini di costi interni, infatti, richiama sicuramente l'attenzione su di sè per la sua qualità. Far parte di un'economia circolare e di forte attenzione all'ambiente è oggi determinante anche per ciò che riguarda il marketing aziendale. Basti poi pensare che le serre riscaldate con gasolio emettono in atmosfera più di 1 milione di tonnellate di C02-eq e hanno costi elevati che portano alla perdita del potere di acquisto. I costi di questo tipo di riscaldamento non sono allora più sostenibili né per le Aziende, né per l'ambiente.

Redazione

solanum2

Ascritta nella lista A2, dunque specie invasiva riscontrata per ora solo in limitate zone dell'area EPPO, Solanum eleagnifolium è da tenere sott'occhio per evitarne una diffusione ulteriore

cersaaSolanum eleagnifolium, come ci spiega il Centro di Sperimentazione e assistenza agricola di Albenga (SV), è un’infestante che si può propagare sia per seme, che per  moltiplicazione vegetativa ed è per ora stata osservata in Sicilia e Sardegna. Invade aree coltivate, habitat antropizzati, rive dei fiumi, bordi di strade e ferrovie e ama ambienti con scarse precipitazioni (250 – 600 mm annui), tollerando facilmente la siccità e la salinità del suolo. Si adatta pertanto bene al clima mediterraneo. Come infestante compete per acqua e nutrienti con le specie coltivate ed è particolarmente dannosa quando associata a grano, mais, barbabietola da zucchero, agrumi, cetriolo, pomodoro, pesco, patata, olivo e vite con perdite di raccolto che possono essere ingenti se non viene correttamente contrastata; inoltre le sue bacche sono tossiche per il bestiame. Il suo controllo attraverso erbicidi si è dimostrato in molti casi inefficace ad eccezione dei prodotti sistemici come il glifosate, che possono essere utilizzati per diserbi non selettivi in frutteti e su colture in pieno campo.

Redazione

rapportoagromafie

L'Indice di Organizzazione Criminale (IOC), elaborato dall’Eurispes nell’ambito del quarto Rapporto Agromafie con Coldiretti ed Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema agroalimentare, parla chiaro: sono 170 gli immobili confiscati e 28 le aziende sequestrate in Toscana alla criminalità, in particolare a Pistoia e Grosseto. Il quarto rapporto Agromafie è stato presentato e discusso ieri nella Presidenza della Giunta della Regione Toscana con il presidente Rossi, il Dirigente Area Ambiente Coldiretti, MasiniVadalà, Comandante regionale del Corpo forestale dello Stato per la Toscana, Marcelli, Presidente Coldiretti, Caselli, Presidente Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.

L'indice si basa su 29 indicatori specifici e rappresenta la diffusione e l'intensità, in una data provincia, del fenomeno dell'associazionismo criminale, in considerazione delle caratteristiche intrinseche alla provincia stessa e di conseguenza sia di eventi criminali denunciati, che di fattori economici e sociali. Così Pistoia e Grosseto, rispettivamente al 39° e 50° posto, sono in cima alla classifica dei territori toscani dove l’intensità dell’associazionismo criminale è più elevata seguite da Prato al 57°, Arezzo al 58°, Livorno al 64°, Firenze al 70°, Pisa al 73° e Lucca al 78°, che si trovano nella fascia “medio bassa”. Massa Carrara, 82°, e Siena, 83°, si trovano invece molto distaccate nella specialista dell’intensità della diffusione criminale. Il  quarto rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia è stato presentato ieri, giovedì 30 Giugno, alla sede della Presidenza della Giunta della Regione Toscana a Firenze a Palazzo Strozzi-Sacrati, in Piazza Duomo. Ha introdotto i lavori Gian Maria Fara, Presidente di Eurispes. Sono intervenuti: Stefano Masini, Dirigente Area Ambiente Coldiretti, Giuseppe Vadalà, Comandante regionale del Corpo forestale dello Stato per la Toscana, Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti, Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Le conclusioni sono state di Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana: “Sostenibilità e sicurezza, i valori da coniugare nelle politiche di sviluppo del territorio rurale e montano della Toscana”. Il business delle agromafie supera, secondo le stime, i 16 miliardi di euro solo nel 2016. Per raggiungere il loro obiettivo i clan e le associazioni criminali organizzate ricorrono ad ogni forma possibile di reato, dall’usura al racket estorsivo, dall’abigeato alle macellazioni clandestine ai furti fino alla lievitazione dei prezzi di frutta e verdura fino a 4 volte nella filiera che va da produttore al consumatore, passando anche dalle infiltrazioni nel settore del trasporti e della logistica. In cima alla black list dei settori più colpiti dalle frodi salgono la ristorazione, la carne e le farine, pane e pasta (il dato è riferito al valore dei sequestri effettuati dai Nas nel 2015). Dei 170 immobili confiscati al 30 settembre che proiettano la Toscana al dodicesimo posto (1%), 40 immobili destinati, 128 in gestione totale e 2 usciti dalla gestione. Per quanto riguarda le aziende si contano 40 beni destinati, 16 in gestione e 11 usciti dalla gestione. «La criminalità organizzata che opera nelle campagne – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana - incide più a fondo nei beni e nella libertà delle persone, perché a differenza della criminalità urbana, può contare su un tessuto sociale e su condizioni di isolamento degli operatori e di mancanza di presidi di polizia immediatamente raggiungibili ed attivabili. Si tratta dunque di lavorare per il superamento della situazione di solitudine invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio, ma anche incentivando il ruolo delle associazioni di rappresentanza attraverso il confronto e la concertazione con la Pubblica amministrazione, perché la mancanza di dialogo costituisce un indubbio fattore critico nell'azione di repressione della criminalità». Nel suo intervento Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, ha sottolineato come il rispetto della legalità abbia un valore non solo giuridico, come rispetto della legge, ma anche un profondo valore economico perché pone le imprese nell’ambito di corretti rapporti economici, etici e di mercato. Nella giornata di ieri si è anche ricordato il prezioso contributo delle Forze dell'ordine nello smascherare i “prodotti tarocchi” che erodono quote di mercato al vero “Made in Italy” e “Tuscany” agroalimentare con gravi ripercussioni sulle imprese, ma anche sui cittadini e sui livelli di occupazione.

Redazione