Il vivaista

La fiera leader in Italia nel settore del florovivaismo Myplant & Garden fotografa il quadro economico nazionale della filiera del verde: nel 2019 «produzione in aumento (+5,8%) e nuovo record dell’export (903 mln di euro)», ma «ombre sul 2020-21» per Covid e blocco fieristico. La Toscana si conferma al vertice del comparto vivaismo (seguita da Lombardia e Sicilia), mentre nella floricoltura al primo posto la Liguria (e poi Sicilia e Campania).

E’ proseguita anche nel 2019 per il terzo anno consecutivo l’onda lunga della crescita del settore florovivaistico e di tutta la filiera del verde in Italia. Ma per via del Covid e anche del blocco del sistema fieristico si sono verificati momenti difficili nel 2020, soprattutto ma non solo nel comparto dei fiori recisi, e si addensano ombre anche sul 2021.
Questo, in sintesi, il quadro economico tracciato, sulla base degli ultimi dati sull’agricoltura di Istat e Crea, dal team organizzativo di Myplant & Garden, la principale fiera internazionale di settore in Italia, che è stata cancellata anche quest’anno (vedi nostro articolo), rimandando tutto al febbraio 2022, perché la legge ne impedisce lo svolgimento per ragioni legate al rischio Covid.
«Nel 2019 il valore della produzione florovivaistica italiana – riferiscono in una nota alla stampa gli organizzatori - ha superato i 2,7 miliardi di euro. Dopo la contrazione subita dall’intero comparto per un decennio, per il terzo anno consecutivo i dati fotografano la crescita del comparto: +160 milioni di valore sul 2018, + 176 sul 2017. La produzione ha registrato un solido aumento del 5,8%: incremento per le piante in vaso (+8,9%) e il vivaismo (+3,3%), mentre canne e vimini – residuali nel computo del settore - hanno continuato a registrare un sensibile calo. Con le quote di produzione di vasi, sementi, terricci e substrati, si superano agevolmente i 3 miliardi euro di valore complessivo registrati nel 2018».

Produzione a prezzi base di fiori e piante in vaso in Italia - 2019
Euro 2019 Euro 2018 Euro 2017 var. % 2019/18
fiori e piante ornamentali 1.269,396 1.165,629 1.162,555 8,9
vivai 1.445,071 1.398,835 1.375,606 3,3
canne e vimini 2,093 2,150 2,260 -2,6
Totale 2.716,560 2.556,614 2.540,421

Fonti: elaborazioni Myplant su dati MIPAAF, Istituto CREA e ISTAT

«Sono circa 24.000 – prosegue la nota di Myplant & Garden - le aziende produttrici di piante ornamentali censite dall’Istat (15.000 delle quali coltivano fiori e piante in vaso e 8.000 sono vivai), concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta». «In base ai dati ministeriali – viene specificato - tra le regioni del Belpaese che hanno il maggior valore produttivo nel settore spiccano per il vivaismo Toscana, Lombardia e Sicilia, rispettivamente ai primi tre posti della classifica. Per il mercato di piante e fiori, medaglia d’oro alla Liguria, seguita da Sicilia e Campania».
«In quanto grande piazza internazionale degli affari del verde – affermano da Myplant - registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha ritoccato il record storico del 2018 (884 milioni di euro), raggiungendo quota 903 milioni di euro. I nostri prodotti sono apprezzati principalmente in Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito. Il trend positivo dell’export si traduce in un saldo attivo di 371 milioni di euro nella bilancia commerciale (306 nel 2018), coi riscontri più positivi per piante da esterno, talee e fronde fresche recise».
Gli acquisti di prodotti florovivaistici provengono prevalentemente dai Paesi Bassi (71%), che rappresentano nel commercio mondiale lo snodo più importante soprattutto dei fiori recisi. Altri importanti mercati di approvvigionamento sono Germania, Spagna e Polonia.

Il Covid, Myplant e il florovivaismo
Riguardo agli effetti del Covid-19 e del blocco delle fiere sulla filiera florovivaistica, gli organizzatori sostengono che «il mancato svolgimento di Myplant nel 2020 - e di altri eventi minori - e il blocco dei tradizionali canali di vendita italiani e comunitari nei mesi della primavera, nonché la sospensione delle cerimonie civili e religiose, hanno colpito duramente l’intero comparto, con accenti particolarmente negativi per i prodotti caratterizzati da una marcata stagionalità quali fiori recisi, piante vive e bulbi. Il comparto dei fiori recisi - prodotti altamente deperibili che si basano su un ciclo naturale vegetale - è quello che ha maggiormente risentito della pandemia, mandando al macero circa il 60% delle produzioni. Il florovivaismo non è oggetto diretto del sostegno della Pac e non ha mai usufruito di ammortizzatori né supporti in situazioni di crisi. Le politiche dei ristori, inoltre, non hanno attutito il colpo. Nella sola Italia, il danno delle filiere afferenti è stato stimato in 1,7 miliardi».

Redazione

L’Associazione italiana per la protezione delle piante organizza il 28 gennaio un webinar sulla figura del consulente fitosanitario nel Pan e sulla protezione delle piante nei percorsi di studio. Alla tavola rotonda finale intervengono anche i direttori di Federchimica – Agrofarma e Federazione delle rivendite agrarie (Compag), nonché i presidenti degli agronomi, dei periti agrari e degli agrotecnici (l’evento è valido per la formazione permanente di queste tre professioni).

Giovedì 28 gennaio alle ore 10 si terrà un webinar organizzato dall’Aipp (Associazione italiana per la protezione delle piante) sul tema “Il consulente fitosanitario e la protezione delle piante”.
Molti professionisti operano da tempo nei diversi campi di applicazione della protezione delle piante, ma è solo con l'adozione della direttiva sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, Direttiva 128/2009, che nei paesi membri dell’Unione europea è stata prevista una figura professionalmente qualificata, il “consulente fitosanitario”, i cui compiti e funzioni sono definiti a norma di legge. In Italia, il Piano di azione nazionale (Pan) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, adottato nel 2014 in ottemperanza alla Direttiva 128/2009, ha normato i titoli di studio necessari e le modalità per conseguire l'abilitazione all’attività di consulente fitosanitario, affidando alle Regioni ed alle Province autonome il sistema di formazione.
A sette anni dall'entrata in vigore del Pan e all’approssimarsi della sua prima revisione, con questa iniziativa Aipp intende contribuire ad una riflessione sulla figura del consulente fitosanitario e più in generale sulle nuove esigenze professionali nel mondo della protezione delle piante che gli scenari europei e nazionali richiedono (Farm to fork strategy, nuova Pac, Psr).

Programma
Il webinar, moderato da Arturo Caponero, responsabile comunicazione di Aipp, si aprirà con i saluti di Giuseppe L'Abbate, sottosegretario di Stato del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), di Massimo Tagliavini, presidente dell’Associazione italiana società scientifiche agrarie (Aissa), di Stefano Colazza, presidente della Conferenza nazionale universitaria di Agraria e di Vittorio Filì, presidente dell'Associazione regionale pugliese tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra).
A seguire le relazioni. Pasquale Falzarano, del Mipaaf, tratterà il tema “Il consulente fitosanitario nella Direttiva 128/2009 e nel Piano d'azione nazionale”, mentre Agostino Brunelli, presidente delle “Giornate fitopatologiche”, e Paolo Sambo, presidente del Coordinamento corsi di studio in Scienze e tecnologie agrarie (Costag), illustreranno “La protezione delle piante nei corsi di studio universitari”, e della “Protezione delle piante negli Istituti di istruzione superiore” parlerà Patrizia Marini, Rete nazionale istituti agrari (Renisa).
Spazio poi agli interventi programmati di Sabrina Diamanti, presidente del Consiglio dell'Ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali, di Mario Braga, presidente del Collegio nazionale periti agrari e periti agrari laureati, di Roberto Orlandi, presidente del Collegio nazionale agrotecnici e agrotecnici laureati, di Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo, di Vittorio Ticchiati, direttore Federazione nazionale delle rivendite agrarie Compag (federazione Commercianti di prodotti per l’agricoltura), di Lorenzo Faregna, direttore Federchimica-Agrofarma, di Agostino Santomauro, componente del Comitato tecnico scientifico del Pan.
Dopo il dibattito le conclusioni saranno affidate a Gianfranco Romanazzi, presidente di Aipp.
La partecipazione al webinar è gratuita e libera, con priorità per i soci dell'Aipp, collegandosi al link su Zoom.
L’evento è stato accreditato per il riconoscimento di crediti formativi ai fini della formazione permanente di agronomi, periti agrari e agrotecnici. Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Redazione

 

 

vivaismo in Toscana: tariffa fitosanitaria e comunicazione Ruop

La scadenza del pagamento della tariffa fitosanitaria è il 31 gennaio, mentre la comunicazione annuale al Servizio fitosanitario della Regione Toscana va compilata in Artea entro il 31 marzo. Revocata la registrazione nel Ruop (Registro ufficiale degli operatori professionali) a chi è inadempiente dopo il 30 giugno. Con il nuovo decreto legislativo, attuativo a breve, tutti i registrati al Ruop senza autorizzazione all'emissione passaporto, compresi gli ex art. 19, dovranno pagare la tariffa fitosanitaria di 25 euro.


«Il 31 gennaio 2021 scade il pagamento annuale della tariffa fitosanitaria. La quota da versare varia a seconda della posizione aziendale ed è comunque riportata nella lettera pec che le aziende hanno ricevuto per l’assegnazione del codice Ruop (Registro ufficiale degli operatori professionali), salvo successive variazioni».
Inizia così una nota esplicativa inviata nei giorni scorsi ai propri soci vivaisti dall’ufficio tecnico di Confagricoltura Pistoia (vedi). In essa vengono riepilogati i livelli tariffari: a) € 25,00 per le aziende iscritte al Ruop senza autorizzazione all’emissione passaporto; b) € 50,00 per le aziende autorizzate all’emissione del passaporto normale/ordinario (PP); c) € 100,00 per le aziende autorizzate all’emissione del passaporto in “zone protette” (ZP).
«Per i soli registrati, come ad esempio gli ex art. 19 – specificava la nota - non è dovuto il pagamento della tariffa fitosanitaria». Ma, come precisato successivamente da Confagricoltura Pistoia, la Regione Toscana ha poi chiarito che «a breve sarà attuativo il nuovo decreto legislativo e tutti i registrati al Ruop senza autorizzazione all'emissione passaporto, compresi gli ex art. 19, il cui pagamento della tariffa fitosanitaria prima non era dovuto, dovranno ora pagare la tariffa fitosanitaria di 25 euro, sempre entro il 31 gennaio 2021». 
Il pagamento della tariffa dovrà essere effettuato esclusivamente mediante bonifico, specificando il codice fiscale dell’azienda sul CC bancario IT72D0760102800001003018049 intestato a “Regione Toscana” con causale di pagamento “Tariffa fitosanitaria Anno 2021”. Le cifre suddette sono da considerarsi per i pagamenti effettuati entro il 31 gennaio 2021, dopo tale data sarà possibile pagare tramite ravvedimento operoso.
Confagricoltura Pistoia ha ricordato inoltre alle aziende vivaistiche della Regione Toscana che tutti gli operatori registrati nel Ruop devono inviare al Servizio fitosanitario regionale entro il 31 marzo 2021, mediante il portale informatico di Artea (www.artea.toscana.it), la comunicazione annuale per la conferma dell’iscrizione al Ruop. Tale comunicazione deve contenere l’attestazione del pagamento, per chi ne ha l’obbligo, della tariffa fitosanitaria annuale e l’elenco delle specie vegetali prodotte e commercializzate nell’anno in corso, previa presentazione del piano colturale aziendale.
Come ricorda una nota del Servizio fitosanitario regionale del 14 gennaio (vedi), «la mancata presentazione della comunicazione annuale nei termini previsti comporta l’applicazione della sanzione amministrativa di cui all’art. 54, comma 26 bis del D.lgs n.214/2005 [pari a 400,00 €, ndr]». Ma gli operatori «che non hanno provveduto entro i termini stabiliti possono comunque rimediare presentando la comunicazione nel periodo dal 1 al 30 giugno, ferma restando l’applicazione della sanzione amministrativa prevista» e «nel caso in cui la comunicazione annuale non venga presentata entro il 30 giugno, la registrazione nel ‘‘Registro ufficiale degli operatori professionali’’ (Ruop) viene revocata d'ufficio». Inoltre «ogni domanda di “variazione”, cioè di modifica della situazione dell’operatore, non può essere accettata se non è preceduta dalla comunicazione annuale».


Redazione


“Più piante più vita” è il motto dell’azienda vivaistica di Vannino Vannucci, la numero uno del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia e quindi ai vertici nazionali ed europei. Grazie a numeri quali 250 ettari di coltivazioni in piena terra, 310 in vaso e oltre 50 coperti, più di 3 mila varietà di piante esportate in 60 paesi del mondo, un parco vivaistico e un campus per la formazione e la ricerca.
Sabato 23 Gennaio alle ore 15.30 Vannucci Piante sarà la protagonista della nuova puntata di “Pensa in grande” su Rete4. Una trasmissione ideata e scritta dalla giornalista Rachele Restivo, che racconta ogni settimana le storie di successo delle grandi imprese familiari italiane. «Storie di coraggio e dedizione – come recita il sito del programma televisivo - di sacrifici e di successi che hanno fatto grande l’Italia nel mondo».
La puntata sarà poi disponibile in streaming su Mediaset Play qua.

Redazione

Giardini by Assoverde e Confagricoltura

La pandemia ha messo in evidenza i benefici del verde urbano, da qui l’esigenza di «fare il punto sul settore, mettere in rete le competenze, far convergere le proposte in un testo unico su cui focalizzare l’attenzione delle istituzioni». La prima edizione del Libro bianco del verde conterrà un focus sulla “Emergenza pini in Italia”.


La stesura di un Libro bianco del verde 2021 per favorire la realizzazione di una sorta di «Neorinascimento della cura e gestione del verde». 
Queste le finalità del percorso di collaborazione con alcuni dei principali operatori pubblici e privati del settore avviato a fine dicembre con due primi tavoli tecnici dall’Associazione italiana costruttori del verde (Assoverde) e Confagricoltura. «Una sfida che ambisce – come si legge nel testo di presentazione - a migliorare le conoscenze, eliminare le pratiche obsolete e rinnovare la cura e la gestione del verde nelle città e nelle campagne, grazie a proposte tecniche concrete, supportate da decisioni politiche». 
«L’idea – specificano le due organizzazioni di categoria - è fare il punto su condizioni e dinamiche in atto nel settore del verde; mettere in rete le diverse competenze ed esperienze; far convergere soluzioni e proposte all’interno di un testo unico su cui focalizzare l’attenzione delle istituzioni, perché possano fornire il necessario supporto tecnico-scientifico, avviare i più opportuni iter normativi e regolamentari, prevederne la più congrua programmazione, anche sul piano economico e finanziario». 
Anche perché «la pandemia ha messo in luce il grande beneficio che il verde urbano può apportare alla vita quotidiana: parchi, giardini e, più in generale, piante e alberi negli spazi delle città contribuiscono significativamente alla sensazione di benessere derivante dalla loro fruizione o dalla loro semplice presenza». Tant’è che il Ministero dell’ambiente, come fanno sapere Assoverde e Confagricoltura, ha già abbracciato l’iniziativa patrocinandola. 
Tra le poche anticipazioni sul lavoro avviato, il fatto che al Libro bianco sarà allegato un «quaderno tecnico» che raccoglierà soluzioni e proposte provenienti dalle aziende della filiera florovivaistica e del verde, nonché i sistemi, i prodotti e le tecnologie più innovativi attualmente presenti sul mercato. E’ stato anticipato inoltre che il volume conterrà un focus tecnico-scientifico sul tema “Emergenza pini in Italia - Dimensione del problema, studi in corso, provvedimenti e proposte per contrastare la diffusione della cocciniglia tartaruga. Rischi per il paesaggio e per le piccole eccellenze produttive locali”.

L.S.


Il 9° Convegno nazionale dell’Associazione italiana centri di giardinaggio (Aicg) in programma online il 20 gennaio sul tema “Le piante ci salveranno”. Tra gli ospiti, Stefano Boeri che parlerà di “ForestaMi” e Francesca Colombo che presenterà la “Biblioteca degli alberi di Milano”. Verrà annunciato il garden center vincitore della 2^ edizione del premio Gardenia Aicg “Per diffondere la cultura del verde”.

“Le piante ci salveranno. Dentro questa rivoluzione i centri di giardinaggio cercano soluzioni e risposte per il futuro”. Questo il titolo della nona edizione del Convegno nazionale dell’Associazione italiana centri di giardinaggio (Aicg) che si terrà mercoledì 20 gennaio in modalità online: prima con l’assemblea dei soci e poi, a partire dalle ore 10,30, con un convegno online aperto a tutti organizzato in collaborazione con Gardentv.it, che ne curerà anche la regia.
Durante la diretta streaming del convegno, che sarà moderato dalla giornalista green e volto della tv da Diana de Marsanich, da sempre attenta ai temi della natura e della tutela dell’ambiente, si alterneranno i contributi dei soci Aicg e di ospiti di prestigio. L’archistar Stefano Boeri, presidente del comitato scientifico di ForestaMi, illustrerà al pubblico la genesi dei suoi progetti di forestazione urbana e le nuove sfide – tra cui Forestami - del suo incredibile lavoro per portare la natura al centro delle città. Anna Zegna, presidente della Fondazione Zegna, porterà alla scoperta dell’“Oasi Zegna”, un’area montana di 100 km quadrati nelle alpi biellesi, e del progetto “Zegna Forest”, che mira a tenere in vita il bosco piantumato da Ermenegildo Zegna agli inizi del Novecento, oggi minacciato dai cambiamenti climatici. Francesca Colombo, direttore generale culturale di Bam, la Biblioteca degli alberi di Milano della Fondazione Riccardo Catella, racconterà la proposta culturale del parco urbano ispirata ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile Onu 2030, e la risposta di questo giardino contemporaneo, concepito come una biblioteca botanica urbana, alla pandemia.
Nell’occasione Emanuela Rosa-Clot, direttrice di Gardenia, annuncerà il garden center vincitore della seconda edizione del Premio Gardenia – Aicg “Per diffondere la cultura del verde”. Un concorso nato per premiare i centri di giardinaggio che più si impegnano a diffondere la cultura green mettendo in campo tutta una serie di comportamenti, azioni, strategie, iniziative consapevoli quali, ad esempio, presentare le piante con il loro nome botanico, aiutare i clienti a fare scelte ragionate e consapevoli, dare consigli di coltivazione, organizzare corsi e laboratori, offrire servizi di progettazione di terrazzi e giardini, avviare azioni concrete di responsabilità ambientale, facendo attività di divulgazione sul territorio.
«La modalità online del convegno ci permetterà di raggiungere un pubblico molto più ampio di quello di un convegno tradizionale in presenza – commenta Stefano Donetti, presidente di Aicg –  e di garantire grande visibilità» alle problematiche dei centri di giardinaggio.
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per accedere al convegno: http://www.aicg.it/convegno/.

Redazione