Il vivaista

Il 22 aprile evento online organizzato dall’Associazione italiana per la protezione delle piante (Aipp), con interventi di esponenti di Eppo, organizzazione intergovernativa per la cooperazione nella protezione delle piante in Europa e Mediterraneo, e della rete per l’armonizzazione internazionale della ricerca fitosanitaria Euphresco.

Che cosa c'è a monte della distribuzione di un prodotto fitosanitario, come è orientata la ricerca per la difesa delle piante in Europa e come si gestisce la normativa fitosanitaria negli scambi internazionali?
Sono alcuni degli interrogativi al centro del webinar “Collaborazione internazionale in ambito fitosanitario: dalla ricerca agli standard” che giovedì 22 aprile alle ore 17 viene organizzato dall’Associazione italiana per la protezione delle piante. Un evento online pensato soprattutto per tecnici e consulenti, ma che può essere di interesse anche per chiunque voglia approfondire la materia della gestione fitosanitaria.
Ad aprire l’incontro, che verrà moderato dal responsabile comunicazione di Aipp Arturo Caponero, saranno il presidente di Aipp Gianfranco Romanazzi e Alberto Masci del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Primo relatore, Baldissera Giovani, coordinatore del network internazionale Euphresco, che parlerà proprio di “Euphresco, una piattaforma per promuovere la ricerca collaborativa sulla salute delle piante”. Il secondo relatore, Valerio Lucchesi, responsabile scientifico di Eppo (European and Mediterranean Plant Protection Organization), «organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea nella protezione della salute delle piante», affronterà il tema “Armonizzazione internazionale delle norme sui prodotti fitosanitari: le attività dell'Eppo sull’efficiacia”. Seguirà il dibattito.
Gli iscritti agli ordini e collegi professionali che hanno accreditato l'evento ai fini della formazione permanente potranno trasmettere i propri dati nelle modalità che saranno comunicate durante il webinar.
Per informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La registrazione dei partecipanti e il webinar si tengono a questo link.
L’evento verrà anche trasmesso in diretta Facebook sulla pagina di Aipp.

Redazione

 

 

Distretto vivaistico di Pistoia

Soddisfatti il vice presidente nazionale “Vivaismo” di Confagricoltura Luca Magazzini e il presidente provinciale Zelari sull’export del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia del 2020 (+5% per il Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo). Ma le esportazioni sono “solo” la metà del giro d’affari distrettuale e non significano boom di ricavi, né tanto meno di guadagni. Magazzini: «aumentati i costi negli ultimi due anni sia per motivi contingenti (lockdown per Covid e ora le gelate) sia per ragioni strutturali (riconversione produttiva verso una maggiore ecosostenibilità in un contesto ad alto rischio di diffusione di agenti patogeni alieni)». 


«La campagna primaverile del 2021 si è aperta positivamente sull’onda del buon andamento dell’export nella seconda metà del 2020, con un bilancio finale positivo del +5%, come certificato anche dai dati del Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo. Ma dalla giusta soddisfazione per questa ripresa dopo i mesi bui dell’inizio della pandemia da Covid-19 non possiamo passare all’eccesso di entusiasmo, perché le esportazioni valgono circa la metà del giro d’affari del distretto, per cui un +5% nell’export non è garanzia di boom dei ricavi in generale. Inoltre anche nell’export le marginalità dei prodotti sono ancora contenute. Il fatto è che sono nettamente aumentati i costi negli ultimi due anni, sia per motivi contingenti (lockdown per Covid e ora le gelate) sia per ragioni strutturali (riconversione produttiva più ecosostenibile). E ci sono ancora molte incognite all’orizzonte».
A dichiararlo è stato oggi il responsabile “Vivaismo” di Confagricoltura a livello provinciale e regionale (nonché vice presidente della federazione di prodotto a livello nazionale) Luca Magazzini, che ha così riassunto la situazione attuale del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, cercando di frenare l’euforia e le deduzioni immotivate che sono seguite alla pubblicazione dei dati sull’export del 2020 da parte del Monitor dei distretti della Toscana di Intesa Sanpaolo. 
Sulla stessa linea d'onda il presidente di Confagricoltura Pistoia Andrea Zelari, che spalleggia Magazzini in questo invito alla prudenza: «bisogna mantenere il giusto equilibrio fra la soddisfazione per la ripresa e per le prospettive positive che si stanno dischiudendo (forestazioni urbane e maggiore interesse per il verde) e la cautela per le numerose problematiche con cui il vivaismo pistoiese si deve confrontare: i danni provocati dal cambiamento climatico (gelate, bufere di vento, siccità e patogeni alieni), le scarse disponibilità economiche attuali e per ancora molti mesi di tanti clienti italiani (compratori di piante) rimasti senza reddito o pesantemente colpiti dalle restrizioni per la pandemia e “ristorati” in misura inferiore che in altri Paesi europei, gli ingenti costi sostenuti dalle aziende per adottare metodi produttivi più ecocompatibili e con sempre minor uso di fitofarmaci (investimenti che saranno coperti da contributi pubblici soltanto per poco più di un terzo)».
«Un esempio recente di aumento dei costi imprevisto e legato al clima – osserva Luca Magazzini – è quello delle gelate dei giorni scorsi, che hanno danneggiato anche i vivaisti pistoiesi, dal momento che una serie di essenze in germoglio (ad esempio gli aceri) pronte a essere messe sul mercato nei prossimi giorni sono in parte morte o, per la maggior parte, sono state danneggiate al punto da essere invendibili. Molte di queste rivegeteranno in seguito e saranno recuperabili, ma con aumento dei costi produttivi. Un po’ come successe su più ampia scala con il lockdown del marzo 2020, che ci costrinse a tanto lavoro oscuro in più per salvare le piante e ricollocarle nei vivai». 
E come esempio di calo della domanda interna di piante per effetto della crisi economica causata dalla pandemia, Magazzini cita il caso degli arredi a verde delle strutture della ristorazione, che «sicuramente avranno minore capacità di spesa per le perduranti chiusure e per i ristori del tutto insufficienti, senza paragoni con quanto accaduto in paesi esteri come la Germania». Ma «lo stesso discorso vale per molte altre categorie di clienti colpiti dalla crisi».
«Non vogliamo certamente scoraggiare i colleghi vivaisti – concludono Magazzini e Zelari –: la ripresa c’è stata grazie al buon andamento dell’export nel 2020 e le prospettive sono buone, ma ancora non si è verificato né un boom dei ricavi né tanto meno dei guadagni, che risentiranno anche in futuro degli alti costi della riconversione produttiva verso un’ancora maggiore eco-sostenibilità».


Redazione


La conferma della partecipazione dell'Italia a Floriade Expo, in calendario dal 14 aprile al 9 ottobre 2022 nella città olandese Almere, l’ha data il Ministero degli esteri. Attesi circa 2 milioni di visitatori (15% professionali) e 40 spazi nazionali nei 60 ettari del Floriade park. Il tema “Growing Green Cities” articolato in quattro sotto argomenti.

La conferma ufficiale della partecipazione del nostro paese a Floriade Expo 2022 è l’occasione per presentare la prossima edizione, la settima, di questa grande manifestazione florovivaistica olandese che si svolge ogni 10 anni.
Come comunicato il 26 marzo dagli organizzatori, è stato il ministro degli esteri Luigi Di Maio a confermare la presenza italiana in una lettera al ministero dell’agricoltura olandese in cui si è detto «fiducioso che il paese farà una entrata creativa e innovativa all'Expo, all’altezza del tema dell’edizione “Growing Green Cities”». Il ministro ha detto anche che l'Italia non vede l'ora di guadagnare visibilità globale nel settore florovivaistico attraverso Floriade, occasione di scambio di conoscenze e per stabilire nuovi rapporti commerciali.
Durante Floriade Expo 2022, per sei mesi, dal 14 aprile al 9 ottobre 2022, il parco della manifestazione nella città di Almere in Olanda sarà il palcoscenico internazionale della filiera del verde e il comparto florovivaistico olandese, insieme ai rappresentanti del settore delle altre nazioni partecipanti, esporranno soluzioni green che possono rendere le città più divertenti, vivibili e sostenibili. Una vera e propria celebrazione del verde e delle tecnologie sostenibili.
Il parco sarà composto da elementi permanenti e da elementi temporanei legati all'esposizione. Tutti gli espositori contribuiranno ai quattro sottotemi di Floriade: «Greening the City, Feeding the City, Healthying the City e Energizing the City» (inverdire le città, nutrire le città, rendere più sane le città e dare più energia alle città). Giardini stimolanti, conferenze, laboratori e mostre si mescoleranno con grandi attrazioni, sorprendenti degustazioni, arte e cultura.
L’arboreto costituirà la struttura verde dell'esposizione così come quella del futuro quartiere urbano Hortus. Sarà un’enciclopedia delle piante e degli alberi organizzata in ordine alfabetico attraverso la quale si potrà camminare. E ci sarà una funivia di 850 metri che fornirà un collegamento veloce e sostenibile tra la parte meridionale e quella settentrionale del parco di Floriade, oltre che una vista panoramica spettacolare sul parco. Nei 60 ettari dell’area espositiva sono attesi 2 milioni di spettatori, fra consumatori (85%) e operatori professionali (15%).
Ulteriori informazioni si trovano qua.

L.S.

 

 

Quali fiori e piante sono diventati più popolari e quali meno nel corso del 2020? Come si sono sviluppati gli acquisti di fiori recisi, piante da appartamento e piante da giardino, e attraverso quali canali, nei principali mercati di sbocco per i florovivaisti olandesi? E in che modo il Coronavirus ha influito sulle vendite di fiori, mentre la Brexit sulle esportazioni floricole nel Regno Unito?
Alcune anticipazioni di tali informazioni e tendenze estremamente utili per gli operatori professionali della filiera florovivaistica, soprattutto nord europea ma non solo, sono state fornite in una nota del 30 marzo in cui Josephine Klapwijk, responsabile servizi commerciali di Royal FloraHolland, ha presentato i consueti Country Reports (rapporti nazionali) annuali elaborati dalla cooperativa olandese leader del mercato florovivaistico internazionale.
Fra queste anticipazioni/accenni di trend ne spiccano due. Innanzi tutto, il fatto che la pandemia da Covid abbia avuto una grande influenza sugli acquisti di piante e fiori in generale: sono aumentate le vendite online e questa tendenza ha coinvolto il consumo di fiori. Quelli per i nonni che non si potevano incontrare oppure per rendere più viva la casa. Ma anche di piante e strumenti per il giardinaggio, a cui molte persone si sono sempre più dedicate durante il lockdown.
Un’altra tendenza messa in luce da Josephine Klapwijk, che emergerebbe nel report sul Regno Unito, è che gli inglesi, a seguito di Brexit, stanno riducendo gli acquisti di fiori dall’Olanda. Non è ancora chiaro se sostituiranno parte dei fiori olandesi producendone di più in loco oppure importandone di più da Africa o Colombia, ma i primi segnali mostrano un rallentamento di acquisti dall’Olanda inferiore a quanto temuto. Un trend è comunque abbastanza chiaro: si assiste a un passaggio dai fiori alle piante. Probabilmente per ragioni economiche, ipotizza Josephine Klapwijk, poiché una pianta dura più a lungo di un mazzo di fiori.
Per maggiori informazioni sui report si consiglia di leggere (in inglese) la nota di Royal FloraHolland a questo link.    

L.S.

 

 

Prezzario del verde pensile di Aivep

L’Associazione italiana del verde pensile ha appena aggiornato e pubblicato online un prezzario del verde pensile rivolto agli operatori della filiera ma anche a progettisti e Pa. Il presidente di Aivep Strapazzon: «un documento chiaro ed esauriente che elenca i prezzi delle diverse tipologie di coperture a verde oggi in uso, conformi alla norma UNI 11235:2015». Previsto invece entro il 2021 il completamento delle Linee guida del verde verticale annunciate all’ultimo Flormart Ecotechgreen.


Le politiche di indirizzo dell’Unione europea verso una società più eco-sostenibile individuano nel verde tecnologico uno strumento fondamentale da utilizzare nei sempre più frequenti interventi di rigenerazione delle aree abitate. Il prezzario del verde pensile aggiornato oggi e pubblicato online da Aivep, l’Associazione italiana del verde pensile, è quindi uno «strumento molto atteso, rivolto non solo agli operatori della filiera del verde, ma anche ai progettisti, agli operatori della pubblica amministrazione e più in generale a quanti necessitino di un punto di riferimento per definire le varie categorie di prodotto e di costo inerenti le opere di verde pensile, sempre più richieste dal mercato». 
Ad affermarlo è il presidente di Aivep, arch. Giorgio Strapazzon, in una nota in cui sottolinea che il nuovo documento elaborato da aziende e professionisti del settore che fanno parte dell’associazione da lui presieduta - impegnata nella diffusione delle buone pratiche del verde pensile (coperture a verde e verde verticale installati sugli edifici) e in generale del verde tecnico e tecnologico - è «un documento semplice ed esaustivo che individua le voci di costo e di lavorazione in modo che ogni singola componente sia esplicitata nella parte tecnica e nel contempo economica. Sono chiaramente indicate le singole stratificazioni per la corretta realizzazione del manto a verde sugli edifici, oltre alle caratteristiche tecnico prestazionali minime per la accettabilità di prodotto e di risultato». «Finalmente tutti i professionisti che si occupano a diverso titolo del verde pensile – aggiunge Strapazzon - potranno avvalersi di un documento chiaro ed esauriente che elenca i prezzi delle diverse tipologie di coperture a verde oggi in uso, conformi alla norma UNI 11235:2015 “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione di coperture a verde”, norma che rappresenta attualmente lo stato dell’arte del verde pensile in Italia». 
Non solo, il presidente Strapazzon dichiara che, «in ragione delle competenze maturate dalle figure professionali coinvolte e della grande esperienza di aziende leader specializzate nelle NBS-Nature base solutions e Urban Green Infrastructures», questo promette «di diventare lo strumento di riferimento a scala nazionale per indicare correttamente i prezzi ed è stato concepito proprio per essere facilmente consultabile da specialisti e da figure meno tecniche». Il livello informativo del documento e la sua struttura sono infatti rivolti a chiarire prezzi e costi di queste tecnologie ai privati interessati a riqualificare le proprie abitazioni secondo criteri di sostenibilità ambientale. 
Come precisa la nota, nel prezzario di Aivep «sono state volutamente escluse le componenti tecnico-economiche che sono già identificate nei prezzari esistenti e che vanno quindi riferiti per lavorazioni che sono a completamento delle opere a verde pensile. Ci si riferisce in particolare alla fornitura e posa in opera di sistemi di irrigazione e alla fornitura e posa in opera degli elementi vegetali che possono variare in funzione della specifica esigenza progettuale. Inoltre altri aspetti inerenti i singoli interventi, quali movimentazioni di cantiere, molto spesso variabili in funzione dell’altezza e delle condizioni specifiche nel quale il verde pensile viene collocato, vanno valutati a parte». Il prezzario di Aivep include «sia le coperture estensive che quelle intensive, suddividendole nelle varie categorie previste dalla norma UNI; sono stati identificati i sistemi a verde pensile estensivo tipo sedum, perenni, tipo prato naturale e tipo alta biodiversità, mentre per i sistemi a verde pensile intensivo, si parte dal tappeto erboso fino ad arrivare a siepi, alberi di varie grandezze e arbusti. Il documento descrive inoltre parametri prestazionali, in linea con la UNI 11235, fra cui il coefficiente di deflusso e l’efficienza idrica, utili a classificare i sistemi di coperture a in relazione alle caratteristiche prestazionali».
Aivep, che invita tutti i professionisti del comparto a iscriversi e fornire il loro contributo agli strumenti in corso di elaborazione, ha annunciato per bocca del presidente Strapazzon che «sta lavorando anche alla redazione delle Linee guida del verde verticale già presentate nel corso di Flormart Ecotechgreen 2020, che verranno ultimate entro il 2021. Data l’ampia varietà di sistemi esistenti di verde verticale, l’associazione si è data l’obiettivo di riordinare ed elaborare conoscenze e contenuti tecnici che costituiscono oggi lo stato dell’arte sul verde verticale». 
Si può visualizzare e scaricare il prezzario AIVEP del Verde pensile qua.


Redazione


Il 13 aprile webinar “Strategie per una città vivibile: Torino sceglie il verde” nel contesto di un progetto di valutazione dei servizi ecosistemici delle aree verdi pubbliche del capoluogo piemontese. Tra i relatori il presidente del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico Massimiliano Atelli e Simone Borelli della Fao, che parlerà delle strategie internazionali di forestazione urbana.

Un incontro online dedicato alle sfide della sostenibilità e qualità della vita dei cittadini di Torino, così come degli abitanti di tutte le grandi città, con al centro il verde pubblico nella pianificazione urbana e il contrasto ai cambiamenti climatici.
Martedì 13 aprile 2021, a partire dalle 9, si terrà il webinar “Strategie per una città vivibile: Torino sceglie il verde”, appuntamento gratuito con iscrizione obbligatoria entro lunedì 12 aprile alle 18, organizzato dalla Città di Torino in collaborazione con Etifor e SEAcoop nell’ambito del progetto “Valutazione dei servizi ecosistemici delle aree verdi pubbliche di Torino”. Iscrizioni qua
Dopo i saluti istituzionali della sindaca di Torino Chiara Appendino, dell’assessore comunale al Verde pubblico Alberto Unia, del presidente del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico Massimiliano Atelli e di Simone Borelli, Urban Forestry Officer presso la Fao, si aprirà il webinar, che prevede il seguente programma.

PRIMA SESSIONE, moderata da Mauro Masiero, direttore scientifico di Etifor, «spin-off dell’Università di Padova che offre consulenza a enti e aziende per aiutarli a valorizzare i servizi e i prodotti della natura».
- Pianificazione urbana: il futuro è verde:
9.20 | “I piani urbani del verde: il contesto italiano” Massimiliano Atelli, Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
9.40 | “Il piano strategico dell’infrastruttura verde della Città di Torino” Simone Mangili, Assessorato al Verde Pubblico e Politiche per l’Ambiente, Città di Torino.
- Foreste urbane: un nuovo modo di vivere i centri abitati:
10.00 | “Le strategie di urban forestry nel panorama internazionale” Simone Borelli, Urban Forestry Officer, Food And Agriculture Organization of the United Nations (FAO).
10.20 | “Il piano forestale della Città di Torino” Mauro Perino & Marco Allocco, SEAcoop.
10.40 | “L’esempio della foresta urbana di Torino” Gianmichele Cirulli, funzionario Area Verde della Città di Torino.
- Domande e riflessioni.

SECONDA SESSIONE, moderata da Davide Murgese di SEAcoop, società torinese che fornisce servizi di consulenza e progettazione finalizzate alla valorizzazione delle risorse ambientali e dei servizi ecosistemici
- Crisi climatica: il ruolo delle città:
11.30 | “Resilienza climatica urbana: dagli indicatori ai piani” Francesca Giordano, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).
11.50 | “Il piano di resilienza climatica della Città di Torino” Mirella Iacono, funzionaria Area Ambiente della Città di Torino.
Verde pubblico: valore e risorsa:
12.10 | “I Servizi Ecosistemici: il contributo degli alberi in città” Giorgio Vacchiano, Professore associato di Assestamento Forestale e Selvicoltura, Università degli Studi di Milano.
12.30 | “La valutazione dei servizi ecosistemici della Città di Torino” Mauro Masiero, direttore scientifico di Etifor.
Domande e riflessioni.

CONCLUSIONI.

Redazione