Il vivaista

Con l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 19 del 2 febbraio 2021, che adegua le norme per la protezione delle piante dagli organismi nocivi ai regolamenti europei, il Crea Difesa e Certificazione è diventato il punto di riferimento scientifico del Servizio fitosanitario nazionale «in materia di insetti e acari, funghi e oomiceti, batteri, nematodi, virus e viroidi». L’elenco delle sue funzioni, quanto fatto per la lotta alla cimice asiatica e le specializzazioni dei laboratori da quarantena di Roma e di Firenze.


Un Servizio fitosanitario nazionale riorganizzato e potenziato per poter affrontare in modo ancora più efficace le minacce biologiche che la globalizzazione porta alle nostre piante, nei campi coltivati e nelle foreste.
E’ l’effetto del decreto legislativo n. 19 del 2 febbraio 2021, “Norme per la protezione delle piante dagli organismi nocivi, in attuazione dell’articolo 11 della legge 4 ottobre 2019, n. 117, per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/2031 e del regolamento (UE) 2017/625”, che è entrato in vigore il 13 marzo scorso e che prevede all’articolo 4 la seguente articolazione del “Servizio fitosanitario nazionale” (che è «l’autorità competente per la protezione delle piante»): un «Servizio fitosanitario centrale», i «Servizi fitosanitari regionali» (comprese province autonome di Trento e Bolzano), un «Istituto nazionale di riferimento per la protezione delle piante di cui all’articolo 8» e «un Comitato fitosanitario nazionale» (già istituito nel 2005) quale «organo deliberativo tecnico del Servizio fitosanitario nazionale».
In tale contesto, come precisato dall’articolo 8 del decreto legislativo 19, il Centro  di  ricerca  Difesa  e  Certificazione  (Crea-DC) diventa «l'Istituto di riferimento nazionale per la protezione  delle  piante» quale «organismo  scientifico di supporto del Servizio fitosanitario nazionale per le attività di protezione delle piante». Il Crea-DC, che fa parte del Comitato fitosanitario nazionale, «svolge i seguenti compiti in materia di insetti e acari, funghi e oomiceti, batteri, nematodi, virus e viroidi»: 
a) effettuare approfondimenti scientifici sugli organismi nocivi che rappresentano un rischio fitosanitario di recente  comparsa, indicati dal Comitato fitosanitario nazionale, anche attraverso ricerche e sperimentazioni, per la messa a punto di adeguate misure di eradicazione o contenimento;
b) predisporre le Analisi di rischio fitosanitario (Pest  Risk Analisys - PRA) e le Analisi di rischio ambientale  (Environmental Risk Assessment - ERA) indicati dal Comitato fitosanitario nazionale;
c) assistere attivamente il Servizio fitosanitario nazionale per lo svolgimento delle attività di cui all'articolo 3, nella  diagnosi di organismi nocivi per le piante, per i prodotti vegetali e per gli altri oggetti di interesse fitosanitario, effettuando anche diagnosi di conferma, nonché studi di caratterizzazione o tassonomici su agenti patogeni isolati o esemplari di organismi nocivi su richiesta del Servizio fitosanitario nazionale;
d) collaborare con i laboratori di riferimento dell'Unione europea e partecipare a corsi di formazione e a prove  comparative interlaboratorio da essi organizzati;
e) coordinare le attività dei laboratori nazionali di riferimento, dei laboratori ufficiali, nonché dei restanti laboratori della rete nazionale di cui all'articolo 16, al fine di armonizzare e migliorare i metodi di analisi, prova o diagnosi di laboratorio e il loro impiego, in coordinamento con il Servizio fitosanitario centrale;
f) organizzare audit dei laboratori nazionali di riferimento, dei laboratori ufficiali e dei laboratori della rete  nazionale in applicazione del piano nazionale degli audit di cui all'articolo 12;
g) assicurare la trasmissione al Servizio fitosanitario centrale, ai laboratori nazionali di riferimento, nonché ai   laboratori ufficiali, delle informazioni fornite dai laboratori di riferimento dell'Unione europea;
h) mettere a punto e validare i metodi analitici, anche attraverso prove di sperimentazione, sia nei confronti di  organismi nocivi di quarantena sia di organismi regolamentati non di quarantena (RNQP), su indicazione del Comitato fitosanitario nazionale;
i) organizzare prove comparative interlaboratorio o prove valutative tra laboratori, assicurando il controllo (follow-up) di tali prove e comunicando al Servizio fitosanitario centrale i relativi risultati;
l) svolgere corsi di formazione per il personale dei laboratori nazionali di riferimento, dei laboratori ufficiali e dei  laboratori della rete nazionale, in conformità alle previsioni del piano di formazione di cui all'articolo 7, comma 3, lettera c), numero 10;
m) predisporre i dossier per l’eliminazione delle barriere fitosanitarie, su richiesta del Comitato fitosanitario nazionale;
n) collaborare con il Servizio fitosanitario centrale per la diffusione di rapporti e di documenti relativi all'attività del Servizio fitosanitario nazionale.
Un’anteprima del ruolo rivestito dal nuovo Istituto, come sottolineato in una nota del Crea dei giorni scorsi, la si è avuta «con la realizzazione del Piano Nazionale di Lotta Biologica alla Cimice asiatica che, nel 2020, dopo le drammatiche perdite subite dalla frutticoltura italiana, ha portato il Crea Difesa e Certificazione a coordinare un impegnativo programma di controllo di questo insetto, in collaborazione con i Servizi fitosanitari di 5 Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, nonché con altre istituzioni di ricerca e sperimentazione».
In tale contesto il Crea ha avviato, con il supporto del Ministero delle politiche agricole, «la realizzazione di due laboratori da quarantena con standard di sicurezza biologica adeguata ad ospitare studi e ricerche per la lotta alle avversità biotiche aliene: uno presso la sede di Roma dedicato a virus, batteri e funghi e uno presso quella di Firenze mirato a insetti, acari e nematodi».

L.S.

 

 

Per la Società Italiana di Arboricoltura l’art. 16 del disegno di legge Liuni di riforma del settore del florovivaismo, aprendo le porte della cura del verde al volontariato dei cittadini, rischia di tradursi in una «istituzionalizzazione della capitozzatura degli alberi». Il presidente Pellegatta: così si annullano «gli sforzi fatti negli anni per fare capire l’importanza di una gestione professionale degli alberi». 


Altra presa di posizione critica nei confronti del disegno di legge Liuni “Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico”, in discussione al Senato. Dopo le critiche di Luca Magazzini, vice presidente della federazione “Florovivaismo” di Confagricoltura (vedi), arriva l’attacco della Società Italiana di Arboricoltura, che raggruppa coloro che in Italia si occupano a titolo professionale di gestione e interventi sugli alberi, a uno specifico articolo del ddl, il numero 16, “Partecipazione dei cittadini alla cura del verde urbano”, in cui si afferma che i «comuni possono adottare misure volte a favorire la partecipazione volontaria di associazioni di cittadini alla cura del verde urbano o rurale, su loro specifica istanza». 
Questa legge «con le dovute rettifiche può portare benefici alla filiera florovivaistica e, quindi, anche a tutto il comparto del verde ornamentale, compreso quello dell'arboricoltura – ha affermato il presidente della Società di Arboricoltura Andrea Pellegatta -. Non capiamo tuttavia cosa c’entri con il proposito di promuovere il settore florovivaistico l’art.16 del ddl, che consentirebbe ai Comuni di ricorrere al volontariato per le attività di cura del verde pubblico». 
«La nostra associazione – ha continuato Pellegatta - ritiene fondamentale e si è sempre spesa nel concreto, attraverso i suoi soci in tutta Italia, per il coinvolgimento dei cittadini, per fare capire l’importanza degli alberi pubblici e privati e di come dovrebbero essere gestiti in modo professionale perché siano in grado di fornire quei benefici che sono sempre più fondamentali per la vita nelle città. Altra cosa, però, è consentire a cittadini e volontari di prendersi cura direttamente del verde pubblico e persino degli alberi». 
«In passato – ha aggiunto il presidente degli arboricoltori - abbiamo già visto i gravi danni causati da volontari nella potatura degli alberi e abbiamo anche sostenuto un esposto alla Corte dei Conti chiedendo l’avvio di indagini per danno erariale e danno ambientale a seguito del danneggiamento del patrimonio arboreo pubblico per potature affidate a volontari. Il rischio, se la legge dovesse essere approvata così come è adesso, è che venga “istituzionalizzato” il ricorso ai volontari per potature e altri interventi che richiedono, al contrario, formazione, specializzazione e professionalità». 
«Questo per noi non è accettabile – tuona Pellegatta - perché annulla tutti gli sforzi fatti negli anni, anche dalla Società Italiana di Arboricoltura, per fare capire l’importanza di una gestione professionale degli alberi, cioè attraverso tecnici ed operatori formati che conoscono le esigenze degli alberi dal punto di vista biologico e fisiologico ed agiscono di conseguenza, anche nel rispetto di tutte le norme relative alla sicurezza sul lavoro. Che, è evidente, i volontari non possono garantire».


Redazione


Aiph organizza il 22 aprile online la “Green City Conference” 2021 sul tema “Champions of Green Cities”. Nell’occasione sarà lanciato un premio mondiale sulle città verdi, la cui prima edizione sarà nel 2022, e verranno presentate le “Linee guida della città verde” 2021, una pubblicazione digitale per indirizzare politiche e prassi innovative del verde urbano.  


Un’occasione per conoscere le innovazioni e i progressi nel greening urbano delle città più pro verde del mondo: i campioni del verde urbano o “Champions of Green Cities”, per usare le parole degli organizzatori.
E’ la “Green City Conference” (conferenza sulle città verdi) che AIPH – International Association of Horticultural Producers, la principale associazione internazionale dei produttori di piante e fiori, organizza il 22 aprile online dalle 10 di mattina alle 5 di pomeriggio per promuovere il ruolo delle piante e del verde negli ambienti urbani. Un incontro in rete in cui alcuni fra i maggiori esperti al mondo di queste tematiche illustreranno le migliori iniziative per aumentare la presenza di piante nelle città, nuovi punti di vista sul modo in cui il verde plasma la forma e le funzioni dei centri urbani e casi di studio sui molteplici benefici interdisciplinari dell’inverdimento.
Dopo le relazioni del segretario di Aiph Tim Briercliffe e del presidente del Comitato di Aiph Green City Bill Hardy, interverranno fra gli altri Rob Adam, responsabile progettazione urbana a Melbourne (Australia), che parlerà di come le città possono evolversi guidate dalle circostanze, quali la necessità di riprendersi dagli shock provocati da fenomeni come il cambiamento climatico o la pandemia di Covid-19, e Peter Massini, direttore di Future Nature Consulting, che presenterà una panoramica delle metriche di greening utilizzate nelle politiche amministrative discutendone sfide, svantaggi e grado di efficacia. Tra i relatori anche Niek Roozen, il fondatore di Nike Roozen Landscapes, che introdurrà il potere della selezione delle piante nel determinare la performance paesaggistica usando la città di Almere, con il suo “Green City Arboretum” composto dalle fasce perimetrali verdi dei 192 lotti del Masterplan, come caso di studio per motivare una scelta di piante collegata alla funzione, anzi alla multifunzionalità, dell’inverdimento urbano. E Anne Jaluzot, che parlerà di Barcellona e del modo in cui riconfigurando l’intera viabilità, con destinazione delle strade finora riservate solo al traffico automobilistico a vari usi (camminare, andare in bici, gioco e interazione sociale), potrà guadagnare 160 ettari di spazi verdi.
Oltre alle relazioni, due sono i momenti clou della Green City Conference. Nel corso della mattinata verrà lanciato ufficialmente il nuovo concorso internazionale sulle città verdi “AIPH World Green City Awards”, la cui prima edizione si svolgerà nel 2022. Un premio che mira a promuovere una maggiore presenza del verde negli ambienti urbani aumentando la consapevolezza del valore delle piante nel fornire soluzioni ai problemi più comuni delle città. Una competizione articolata in varie categorie, i cui dettagli verranno presentati il 22 aprile, che dovrebbe dare notevole visibilità alle città vincitrici. Alcune anticipazioni si possono leggere qui.
Nel pomeriggio sarà la volta dell’annuncio della seconda edizione delle “Linee guida della città verde”, le “Green City Guidelines” 2021 di Aiph. Un progetto internazionale che mira a fornire agli operatori e ai decisori pubblici l’informazione essenziale di cui hanno bisogno per comprendere e comunicare i benefici degli spazi verdi urbani o più precisamente di quelle che vengono chiamate le “infrastrutture verdi”. Informazione che sia comprensibile, facilmente accessibile e al tempo stesso caratterizzata da contenuti seri e basati su evidenze scientifiche. Per farsi un’idea, a partire dall’edizione del 2020, consultare qui.
Ulteriori informazioni sul programma e su dove e come fare la registrazione per l’accesso alla conferenza online si trovano qua.

L.S.

 

 

Albero europeo dell'anno 2021

Il 17 marzo premiazione del concorso “Albero europeo dell’anno” 2021 preceduta da una conferenza operativa per sviluppare un piano da 3 miliardi di alberi in Europa entro il 2030. Intervento del commissario europeo dell’ambiente Sinkevičius e relazioni di 4 gruppi di lavoro tematici.


Una conferenza operativa volta a creare una road map per piantare 3 miliardi di alberi in Europa entro il 2030, nel corso della quale saranno anche proclamati i vincitori del concorso "Albero europeo dell’anno" 2021.
E’ la “Planting for the Future Conference”, traducibile come “Piantare (per) il futuro”, organizzata mercoledì 17 marzo dall’Epa - Environmental Partnership Association (Associazione di partenariato ambientale), formata da sei fondazioni provenienti da Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, che sostengono progetti volti alla protezione dell'ambiente e all'attivazione delle comunità locali.
Ad aprire l’evento, che si potrà seguire online in diretta a questo link, sarà un’introduzione del moderatore Ladislav Miko (Commissione europea), a cui seguirà l’intervento del Commissario europeo per l’Ambiente Virginijus Sinkevičius
Quindi ci saranno le relazioni dei gruppi di lavoro sui seguenti temi:
- “Accesso alla terra e metodi di impianto” (dove e come piantare 3 miliardi di alberi);
- “Alberi per città e paesaggi resilienti” (impegno del settore pubblico - ai livelli di governo europeo, nazionale, regionale e municipale);
- “Impegno civile e aziendale” (ruolo del settore privato e della società civile);
- “Investire in un futuro più verde” (finanziamento della piantumazione di alberi, abbinamento di fonti pubbliche e private, flessibilità dei meccanismi finanziari, esperienza degli stati membri ...)
Dopo di che verranno presentate, come conclusioni a nome di ciascun gruppo di lavoro, delle raccomandazioni alla Commissione europea. Poi, sentito il feedback dell’assemblea, ci saranno le osservazioni finali del moderatore.
Infine, la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso “Albero europeo dell’anno” 2021, le cui votazioni si sono concluse a fine febbraio.


Redazione


Si terranno online dal 26 al 30 aprile 2021 la 3^ Conferenza europea su Xylella fastidiosa e l’incontro finale del progetto di ricerca XF-Actors per contrastare la diffusione di questo batterio che ha devastato alcune aree a oliveto della Puglia, ha colpito piante ornamentali in Corsica e Provenza-Costa Azzurra ed è stato rilevato nelle isole Baleari e nella provincia di Alicante. C'è tempo fino al 14 marzo per iscriversi e presentare un abstract.

«Xylella fastidiosa è un batterio fitopatogeno a trasmissione vettoriale associato a gravi malattie in un'ampia gamma di piante. Essa causa la malattia di Pierce nella vite, che è un grave problema per i produttori di vino negli Stati Uniti e in Sud America. Xylella fastidiosa è stata rilevata su olivi in ​​Puglia, Italia meridionale, nell'ottobre 2013, la prima volta che il batterio è stato segnalato nell'Unione Europea. Da allora è stato segnalato come presente anche in Francia, Spagna e Portogallo. E sono in atto controlli per impedire la diffusione del batterio. È noto che numerose specie di insetti sono vettori del batterio ed esso ha una vasta gamma di piante ospiti, incluse molte piante coltivate e selvatiche comuni».
Viene introdotta così nel portale dell’European Food Safety Authority, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, la specie Xylella fastidiosa. Mentre nel sito web del progetto di ricerca XF-Actors, il primo progetto internazionale e multidisciplinare interamente dedicato a migliorare la prevenzione, diagnosi precoce e controllo della Xylella fastidiosa, iniziato nel novembre 2016 e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, essa viene descritta così: uno dei batteri delle piante più pericolosi al mondo, capace di causare una varietà di malattie, con un enorme impatto sull'agricoltura e colpendo piante coltivate di alto valore economico (ad esempio l’olivo) o piante ornamentali di ampia diffusione (ad esempio l’oleandro). Attualmente Xylella fastidiosa è stata rilevata nell'Unione europea in: a) Italia, dove sta causando gravi danni agli oliveti della regione Puglia; b) Francia, dove finora è limitato alle piante ornamentali e ad alcuni alberi paesaggistici in Corsica e nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra; c) Spagna, dove il batterio è stato rilevato nelle Isole Baleari e, più recentemente, nella Spagna continentale nella provincia di Alicante.
Un’occasione per fare il punto sulla situazione e i risultati delle ricerche effettuate, che solo nel progetto europeo XF-Actors hanno coinvolto sinora ben 100 scienziati di 14 Paesi, saranno la “Terza Conferenza europea su Xylella fastidiosa” e l’“Incontro finale del progetto XF-Actors”, che si svolgeranno online dal 26 aprile al 30 aprile 2021. Più precisamente, l’incontro XF-Actors si terrà nei giorni 26-27-28 aprile. Mentre la Conferenza europea, organizzata da Efsa e XF-Actors con il contributo delle principali iniziative di ricerca dell’Ue e transnazionali su Xylella (Biovexo, Cure-XF, ERC-MultiX, Euphresco, Euroxanth e Life Resilience), si svolgerà il 29 e 30 aprile.
Il programma della conferenza rifletterà la strategia multidisciplinare perseguita nella ricerca. Le sessioni e le discussioni della conferenza tratteranno le ultime scoperte, i dati e le conoscenze su Xylella fastidiosa:
- Biologia, ecologia e genetica dei patogeni;
- Epidemiologia e modellizzazione delle malattie della X. fastidiosa;
- Interazioni con piante ospiti e ricerca di germoplasma resistente/tollerante;
- Strumenti di sorveglianza e diagnosi precoce;
- Biologia e controllo dei vettori;
- Risorse microbiche endofitiche e loro potenziali applicazioni per il controllo della X. fastidiosa;
- Strategie di gestione sostenibile per la prevenzione e la riduzione dell'impatto delle malattie da X. fastidiosa.

Registrazione e call for abstract
I ricercatori specializzati in materie attinenti a Xylella sono invitati a registrarsi e a presentare un abstract per una presentazione orale o un poster elettronico. Non è prevista alcuna quota di registrazione per la conferenza.
Il Comitato Scientifico accetterà un massimo di 1000 partecipanti. Si precisa che in caso di raggiungimento del numero massimo di partecipanti verrà data priorità ai partecipanti con ruolo attivo e garantendo un equilibrio geografico, di genere e istituzionale.
Il termine ultimo per la registrazione e l’invio dell'abstract è il 14 marzo 2021 (scadenza prorogata). La conferma di accettazione verrà inviata entro la fine di marzo 2021. Registrandosi all'evento, i partecipanti ammessi potranno assistere all'intero programma del convegno che comprende.
La registrazione può essere effettuata qui.
Per ulteriori informazioni, pensando in particolare ai giovani ricercatori, si consiglia di consultare questa pagina web o di scrivere a questi punti di contatto: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

L.S.

 

 

Controlli su olivi per Xylella

Confagricoltura Pistoia informa che il Servizio fitosanitario regionale ha comunicato che nel Montenegro è stata ampliata la lista di piante sensibili a Xylella, con nuovi requisiti sulla tempistica delle analisi. Il servizio di analisi su richiesta del Sfr continuerà solo fino a garantire i referti del 2 aprile 2021, in seguito le aziende dovranno rivolgersi ai laboratori delle università di Pisa e Firenze o del Cnr di Sesto Fiorentino.


Nel Montenegro, a seguito di un aggiornamento normativo, la lista delle piante sensibili ai ceppi europei e non-europei di Xylella fastidiosa è stata molto ampliata e sono stati introdotti nuovi requisiti analitici da rispettare. 
Lo ha reso noto ieri, rifacendosi a una comunicazione del Servizio fitosanitario regionale (Sfr), l’ufficio tecnico di Confagricoltura Pistoia precisando che «quando si esportano nel Montenegro tali categorie di piante, esse devono essere analizzate non più di un mese prima della spedizione e il numero del rapporto di prova e la data devono essere riportati al punto 11 del certificato fitosanitario». 
Pertanto, al fine di poter organizzare adeguatamente il lavoro del Sfr, continua la nota di Confagricoltura Pistoia, è necessario che le aziende che hanno bisogno di analisi per Xylella fastidiosa per spedizioni di piante in Montenegro «facciano al Sfr una specifica richiesta per il prelievo dei campioni e la realizzazione delle analisi».
Visto l’elevato numero di piante soggette ad analisi, «si rende necessario che la richiesta sia effettuata con un congruo anticipo di almeno 10 giorni, altrimenti non saranno in grado di garantire il servizio». Nella richiesta di analisi è necessario specificare «il numero indicativo delle piante oggetto di spedizione». Inoltre «le piante da analizzare al momento della visita degli ispettori fitosanitari per il prelievo dei campioni devono essere presenti sul piazzale di carico. Non verranno effettuati prelievi di campioni su piante in coltivazione in vivaio».
Nella nota si annuncia comunque che il servizio di analisi su richiesta del Sfr di Pistoia proseguirà solo fino a garantire i referti analitici del 2 aprile 2021, per cui gli ultimi prelievi di campioni saranno effettuati entro 10 giorni prima di tale data. Dopo di che cesserà a causa della riorganizzazione del Sfr. 
Pertanto «le aziende vivaistiche interessate alle analisi dovranno provvedere autonomamente al prelievo dei campioni e alla loro analisi usufruendo di altri laboratori in grado di effettuare analisi biomolecolari per Xylella fastidiosa secondo i metodi elencati nell’allegato IV del Reg. UE 2020/1201». Vale a dire presso i laboratori delle università di Pisa (ref. dott.ssa Panattoni) e di Firenze (ref. prof. Marchi) oltre a quello del CNR di Sesto Fiorentino (ref. dott. Santini).


Redazione