Filiera olivo-olio
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Crisi olivicoltura nazionale e xylella, Sandro Piccini, di Ota e Italia Olivicola: «La battaglia per la salvaguardia del prodotto olio è di tutti». Gli olivicoltori toscani scenderanno in piazza a Roma il 14 febbraio con i gilet arancioni pugliesi.
«L’olivicoltura italiana va salvata con interventi strutturali importanti che ormai non sono più rimandabili» sottolinea Sandro Piccini, rappresentante dell'Organizzazione dei produttori olivicoltori toscani OTA (aderente ad Italia Olivicola) associazione che si schiera con gli olivicoltori pugliesi che da settimane manifestano il proprio dissenso. «Siamo pronti a sostenere concretamente i nostri colleghi pugliesi perché la battaglia per la salvaguardia del nostro prodotto è di tutti - continua Piccini -. È arrivato il momento che la politica nazionale inserisca tra le sue priorità quella del rilancio del prodotto simbolo dell’Italia e della Dieta Mediterranea nel mondo, l’olio extravergine d’oliva 100% italiano». Gli olivicoltori toscani sono preoccupati anche per l’avanzata continua della xylella che sta distruggendo gli olivi pugliesi. «La xylella è un problema nazionale ed europeo e come tale va affrontato - ha concluso Piccini -. Nelle prossime settimane organizzeremo incontri di sensibilizzazione sul tema perché l’allerta deve essere massima anche in Toscana».
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Si è tenuto ieri pomeriggio il tavolo della filiera olivicola presieduto dal Sottosegretario Alessandra Pesce. Il Tavolo tecnico è un importante strumento di concertazione che vede la partecipazione di rappresentanti istituzionali ed economici coinvolti nella messa a punto delle linee strategiche di sviluppo del settore.
La riunione ha permesso di evidenziare le azioni in campo portate avanti a livello nazionale: la finalizzazione del piano olivicolo attualmente in essere, i progetti di filiera, l'OCM (Organizzazioni Comuni dei Mercati Agricoli) e la lotta alla contraffazione.
"Le emergenze vanno affrontate nella loro eccezionalità con misure e azioni mirate, come ribadito nei giorni scorsi con il Ministro Centinaio" ha dichiarato il Sottosegretario Pesce "Non dobbiamo però perdere di vista il rilancio del settore in chiave prospettica, con una visione strategica e di sistema. Per questo bisogna guardare alla nuova PAC, al rafforzamento della qualità e delle produzioni, al posizionamento sui mercati, alla tutela del Made in Italy e alla corretta informazione del consumatore attraverso azioni di comunicazione e promozione".
"Ritengo importante il rilancio del settore come elemento strategico per lo sviluppo sostenibile dei territori, comprese le aree interne e svantaggiate, delle imprese e dell'occupazione" ha concluso Pesce.
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Sono saliti a 1,2 miliardi i danni provocati dal diffondersi della Xylella fastidiosa, il batterio che provoca il rapido disseccamento dell'olivo, che avanza inesorabilmente ed si è estesa su 770.000 ettari di terreno in Puglia dove è comparsa per la prima volta nell’ottobre del 2012, quando fu data la prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo. E’ quanto emerge dallo studio “Salvaolio” della Coldiretti presentato in occasione della manifestazioni degli agricoltori scesi in piazza a Roma all’indomani dell’approvazione della manovra per chiedere le misure necessarie per salvare gli uliveti italiani. A questo punto serve un deciso cambio di passo con risorse per gli agricoltori colpiti e le necessarie “eradicazioni chirurgiche” che – ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - se fossero state fatte prima avrebbero risparmiato alla Puglia e all’Italia questa situazione drammatica. In questo contesto – sostiene Prandini - è importante il decreto sullo stato di emergenza per far partire il piano di interventi per fare fronte alla Xylella fastidiosa in Puglia annunciato dal ministro per le Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio. Siamo però di fronte ad uno scenario apocalittico per cui sono essenziali tempi certi dell’iter del Decreto poiché – ha concluso Prandini - la tempistica è essenziale, affinché le linee programmatiche entrino in vigore almeno in funzione della ripresa vegetativa per consentire i reimpianti, gli innesti e favorire adeguamenti e programmazione delle attività dei frantoi. In sei anni – sottolinea la Coldiretti – si sono susseguiti errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio che dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione. Anche in questo caso non mancano le responsabilità regionali e anche comunitarie e sotto accusa – continua la Coldiretti – è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam. “Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i nostri prodotti quando vengono esportati”, ha concluso Prandini.
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La linea d’intervento del ministro Centinaio prevede una task force con i maggiori esperti in materia e si incentra su contenimento, programma di monitoraggi e ispezioni; rafforzamento di ricerca e riconversioni con varietà resistenti; oltre ad un elenco di sostegni alle imprese olivicole e vivaistiche che ha una dote finanziaria di 100 milioni di euro.
La scoperta sul Monte Argentario ha di fatto accelerato il piano d’intervento trasformandolo in un decreto di massima urgenza. Il ceppo scoperto sul monte Argentario risulta della varietà Multiplex ed ha attaccato 13 ginestre, 11 poligala mirtifolia, tre mandorli, due calicotome, un rosmarino, una lavanda, un cisto e un eleagno. Quindi nessun olivo risulta infettato ed il servizio Fitosanitario di Regione Toscana fa sapere che particolare attenzione è stata posta nell’analisi delle piante di olivo in zona, dove è stato aumentato il numero di piante campionato e sulle quali nessun contagio è stato rilevato.
Quindi è stato delinato un'intervento importante contro la Xylella fastidiosa come richiesto ormai da tempo. Questo quanto emerso dall’audizione, proprio sul dossier Xylella, tenuta il 19 dicembre alla Camera dal ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. Una linea d’intervento che ha subito un'accelerazione e maggiore spessore con la costituzione di un gruppo di lavoro (nel quale sono rappresentate tutte le istituzioni coinvolte e la cui responsabilità è stata affidata al capo di gabinetto dello stesso ministro, Luigi Fiorentino) e che ha, nei dettagli, un nuovo approfondito programma d'intervento. «Programma di intervento – ha spiegato il ministro Centinaio – che intendo sottoporre all'attenzione della Commissione Ue, del Parlamento e della Conferenza Stato regioni anche perché le azioni da attuare riguardano l'intero territorio nazionale e il recente ritrovamento della Xylella sul Monte Argentario ne è purtroppo un'ulteriore testimonianza».
Importante anche il budget finanziario messo a disposizione del piano: oltre 100 milioni di euro (48,3 dal Psr Puglia, 30 dal Fondo di coesione sociale, 13 dalla legge di Bilancio, 5 da Ismea e 4,3 dal bilancio della Regione Puglia). In dettaglio, la finalizzazione delle risorse del Fondo di coesione sociale, verrà predisposta mediante un protocollo d'intesa tra ministro delle Politiche agricole e Presidente della Regione Puglia.
Il gruppo di lavoro costituito dal ministro Centinaio si è attivato dopo una serie di auditing con i vari portatori d’interesse coinvolti nell'emergenza Xylella che hanno fatto scaturire un nuovo programma di intervento in considerazione che i dati disponibili, dimostrano che l'espansione dell'infezione è giunta fino ai comuni a Sud di Bari «il che – ha detto Centinaio – rende indispensabile una più incisiva azione pubblica coordinata tra le varie istituzioni coinvolte. La Xylella ha modificato profondamente la filiera olivicola pugliese in termini economici, spaziali e tecnico agronomici. E quindi l'intervento organico deve essere indirizzato ad assicurare la sopravvivenza del settore e lo sviluppo del territorio».
Il nuovo piano d’azione mira a individuare una politica organica per contrastare l'espansione della Xylella mettendo in atto ogni azione necessaria al ripristino e al rilancio della coltura olivicola e dell'economia agricola del territorio.
«Innanzitutto per contrastare la gravità dell'epidemia in atto – ha spiegato Centinaio - e limitare l'enorme rischio potenziale di espansione in altre regioni del Paese (e conseguentemente la responsabilità verso terzi), dei danni già prodotti o imminenti sul territorio, bisogna attuare l'inevitabile e necessaria applicazione delle misure di contenimento e intervenendo più tempestivamente ed in modo più efficace di quanto fatto sinora. Un intervento che deve essere attuato mediante uno stretto ed efficace coordinamento delle istituzioni/forze/enti chiamati a gestire le azioni di contrasto sul territorio. In questa ottica occorre incrementare le risorse finanziarie necessarie reperendo finanziamenti aggiuntivi attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione, e il bilancio dell'Unione europea, oltre a potenziare le sinergie con i fondi già impiegati dalla Regione Puglia».
Nel concreto il piano dovrà puntare sulla lotta ai vettori ed al rafforzamento del piano di monitoraggio mediante un programma di ispezioni e campionamenti sia in zone colpite che in quelle indenni. Inoltre, tale attività di monitoraggio, non può prescindere da un potenziamento della rete di laboratori di analisi certificati sul territorio nazionale. Il piano di monitoraggio ed il programma d'ispezioni e campionamenti dovranno includere anche le strutture vivaistiche.
Dell’azione d'urto attuata dal ministro Centinaio, un ruolo determinate verrà affidato alla ricerca che dovrà studiare l'epidemia ed individuare strade per ricostituire il paesaggio con misure ad hoc per la salvaguardia degli ulivi monumentali delle aree infette. Trovare soluzioni per il vivaismo con colture alternative sia in chiave produttiva che paesaggistiche. Prioritario è il ripristino del potenziale produttivo da effettuarsi in particolare con le varietà resistenti con dei sostegni alla riconversione verso cultivar di olivo resistenti. Ovviamente un ruolo chiave avranno anche i sostegni alle aziende danneggiate. «Un sostegno al reddito – ha aggiunto il ministro – che riguarderà le aziende in fase di transizione verso i nuovi impianti. Aiuto che avverrà attraverso la decontribuzione sui costi previdenziali, la sospensione per uno o più anni delle rate dei mutui e l'attivazione del Fondo garanzie Ismea per favorire l'accesso al credito. Un sostegno specifico verrà poi messo a disposizione delle aziende vivaistiche».
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Il sen. Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole alimentari, forestali e del turismo, ufficializza l'inizio del Piano straordinario di lotta alla Xylella fastidiosa per il 2018 annunciando altri 70 milioni di euro per il 2019.
"Mantengo ogni promessa. Non ho lasciato soli gli agricoltori e rispondo con i fatti. Voglio ringraziare il Ministro Lezzi che attraverso il suo Ministero ha ufficializzato il trasferimento di 30 milioni di euro dal fondo sviluppo e coesione all'agricoltura. Queste risorse vanno ad aggiungersi a quelle erogate negli anni precedenti e con le quali è possibile finalmente dare il via al tanto atteso Piano straordinario di lotta alla Xylella fastidiosa per il 2018. Per il 2019 metteremo altri 70 milioni di euro". E' quanto ha annunciato il Ministro delle Politiche Agricole alimentari, forestali e del turismo, sen. Gian Marco Centinaio. "Stiamo lavorando per mettere tutte le risorse possibili a favore dell'olivicoltura e per il rilancio dell'economia rurale delle regioni interessate alla diffusione del batterio. Gran parte dei fondi sarà finalizzato al ripristino della potenzialità produttiva dei territori, ma anche a importanti interventi di prevenzione e contrasto al vettore, nonché alla ricerca e alla sperimentazione che continua a svolgere un ruolo fondamentale nello studio di tutti i fattori dell'epidemia."
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