Filiera olivo-olio
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Frantoi in funzione anche durante il coprifuoco e possibilità di movimento per gli olivicoltori professionali. Lo ricorda Confagricoltura Pistoia agli olivicoltori associati in una nota di commento al Dpcm del 3 novembre 2020 con le nuove disposizioni di contrasto alla pandemia. «La frangitura, rientrando fra le attività del settore agricolo e di trasformazione agroalimentare di filiera che ne fruisce servizio – spiega la nota - è comunque sempre possibile esercitarla anche nelle ore di coprifuoco, purché siano osservati, correttamente e coerentemente, i protocolli di sicurezza anti contagio». «Pertanto – continua la nota - anche gli olivicoltori professionali, i loro dipendenti ed i compartecipanti possono, nel rispetto dei protocolli anti contagio, recarsi presso i frantoi a fare frangere le olive prodotte in azienda».
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Le stime per il 2020 sulla produzione d’olio d’oliva del Centro Studi di Confagricoltura: in totale +5% nell’Ue-28. La contrazione italiana dipende dalla Puglia, che vale circa la metà della produzione nazionale. Il 32% dell’export italiano nel 2019 è stato verso gli Stati Uniti. Nell’attuale situazione del mercato mondiale con forti giacenze di prodotto che frenano le quotazioni, per Confagricoltura necessarie «politiche efficaci di promozione per incrementare la domanda di olio EVO nazionale in Italia e sui mercati internazionali». [in foto l'evoluzione della produzione italiana x000tonnellate]
Forte riduzione della produzione italiana di olio d’oliva nel 2020. Il Centro Studi di Confagricoltura stima un meno 26% rispetto all’anno precedente. Il calo, in questo anno difficile, però non è esclusivamente italiano: a perdere terreno sono anche il Portogallo (meno 35%) e la Grecia (meno 25%). La Spagna, in controtendenza agli altri Paesi mediterranei, consolida la sua leadership con un aumento del 27%, cifra che nonostante la consistente diminuzione registrata per gli oli italiano, portoghese e greco, fa chiudere positivamente il bilancio produttivo europeo con un +5% sul 2019.
Le stime 2020 della produzione nazionale di olio d’oliva del Centro Studi di Confagricoltura, valide se non si verificheranno nell’ultima fase del ciclo importanti avversità meteorologiche o fitopatie, indicano «un anno di “scarica” con solo 270mila tonnellate» e tengono conto di una resa media in olio della produzione di olive di circa 15%, così come riscontrato nel 2019. Peraltro, la resa media olive-olio presenta variazioni anche sensibili, da Regione a Regione, legate non solo alla varietà di olive coltivate, ma pure all’andamento climatico dell’anno. Nel 2019 la resa massima si era registrata in Liguria (17,6%), la minima in Trentino Alto Adige (11,8%). [vedi sotto Tabella 3]
«Questa contrazione – spiega Confagricoltura con riferimento alle stime 2020 - sembra essenzialmente dovuta alla forte diminuzione riscontrata in Puglia, regione che produce praticamente la metà dell'olio italiano. Decisamente più confortante, per quantità e qualità, la situazione rilevata nelle aree del Centro Nord, dove si prevedono mediamente buone produzioni, ma la cui incidenza sul totale nazionale si aggira intorno al 20%».
«Il 50% delle esportazioni nazionali – sottolinea il Centro Studi - sono concentrate su quattro Paesi, in primis gli Stati Uniti (che hanno un valore di 420milioni di euro e rappresentano il 32% del totale dell’export italiano) e la Germania (168 milioni, pari al 12,8%); seguono il Giappone (8%) e la Francia (7,4%)». [Tabella 6] L’Italia, secondo Paese esportatore nel 2019, nettamente dopo la Spagna e altrettanto nettamente davanti a Portogallo e Tunisia, realizza prezzi medi di vendita del 59% superiori a quelli della Spagna, ma la sua produzione copre mediamente il 15% di quella mondiale, a fronte del 45% di quella spagnola. Si tenga tuttavia conto del fatto che i dati sulle esportazioni riguardano olio confezionato non necessariamente proveniente dalla produzione agricola del paese esportatore. [Tabella 4]
Confagricoltura evidenzia che il comparto olivicolo italiano è caratterizzato da una disponibilità di prodotto in continuo calo e ampiamente insufficiente a soddisfare le esigenze interne o di esportazione. La forte concorrenza degli altri oli comunitari ed extracomunitari a prezzi stracciati fa sì che restino in giacenza nei nostri frantoi forti quantitativi di prodotto. Occorre pertanto, a parere di Confagricoltura, avviare politiche efficaci di promozione per incrementare la domanda di olio EVO nazionale in Italia e sui mercati internazionali, anche attraverso politiche mirate che puntino sulla qualità del prodotto, il cui valore va comunicato in modo efficace, per essere recepito dal consumatore.
Del resto il settore olivicolo, a livello mondiale, sta affrontando una fase di importanti cambiamenti strutturali in una difficile congiuntura di mercato, caratterizzata da ormai un anno da forti giacenze di prodotto che frenano le quotazioni. Con il suo patrimonio di poco più di un milione di ettari a uliveto e oltre 400 varietà, l’Italia – conclude Confagricoltura - deve impegnarsi per invertire questa tendenza negativa e recuperare tutte le sue potenzialità.
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La realtà virtuale e i video a 360 gradi per sostituire le visite nei vivai dei compratori in carne e ossa. L’emergenza Covid-19 ha fatto per un certo periodo cessare completamente e poi riprendere, ma in numeri estremamente ridotti, le classiche visite dei buyer esteri di piante nei nostri vivai. Così un’azienda del vivaismo olivicolo di Pescia, Spoolivi, ha deciso di digitalizzare il proprio vivaio e di consentire le visite virtuali alle proprie collezioni di piante certificate attraverso video immersivi a 360 gradi (tecnologia Vr) in una sezione apposita del proprio sito web (vedi).
«Abbiamo cominciato a lavorare al progetto “Spoolivi 360” fin dall’inizio del confinamento lo scorso marzo – spiega il titolare Pietro Barachini – e oggi grazie alle nuove fotocamere 360 e agli occhiali 3d ci possiamo immergere nei diversi ambienti produttivi per far conoscere da vicino il nostro modo di lavorare».
«Credo che si tratti di uno strumento utile a compensare tutte quelle attività che prima venivano svolte con visite guidate dal vivo – ha aggiunto Pietro Barachini -. Per un bel po’ tutto ciò non sarà più possibile, ecco quindi che digitalizzare le aziende agricole e incoraggiare l’uso della tecnologia Vr 360 potrebbe rappresentare una strada per compensare l’isolamento».
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Confagricoltura: «il comparto si ritrova con un surplus di giacenze di oltre il 43% rispetto al 2019». Fra i sostegni alla filiera si chiede al Mipaaf che il bando 2020 del fondo di emergenza alimentare sia riservato all’olio 100% italiano. Giansanti soddisfatto del recente Regolamento Ue 2020/1201 che ha circoscritto le azioni di contrasto alla Xylella.
L’olio fa i conti con un anno particolarmente difficile: dalla Xylella alla crisi Covid, il comparto si ritrova con un surplus di giacenze di oltre il 43% rispetto al 2019, mentre si avvicina il tempo della raccolta delle olive.
Variazione delle giacenze di olio 2019/2020 (in tonnellate) |
|||
Agosto 2019 |
Agosto 20 |
Var % |
|
Olio EVO |
123.892 |
197.194 |
+ 59,20% |
Italiano |
57.210 |
107.334 |
+ 87,60% |
UE |
59.492 |
75.782 |
+ 27,40% |
Extra UE |
2.574 |
8.273 |
+ 221,50% |
Blend |
4.616 |
5.804 |
+ 25,70% |
Altri oli |
68.814 |
78.588 |
+ 14,20% |
ITALIA |
192.706 |
275.782 |
+ 43,10% |
Elaborazione Confagricoltura su dati Frantoio Italia – ICQRF
Redazione
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Al termine di questa fase, per la quale il bando prevede novanta giorni di tempo, sarà stilata una graduatoria di merito dei progetti. La richiesta di finanziamenti a fondo perduto è di circa 80 milioni di euro a fronte di una disponibilità attuale del Ministero che ammonta a 13 milioni di euro, oltre ai 5 milioni previsti dal Piano di rigenerazione olivicola della Puglia.
“193 aziende coinvolte in tre programmi di investimento – ha dichiarato la Ministra Teresa Bellanova – sono un segnale incoraggiante della tenacia e della voglia di fare impresa del nostro territorio. E a queste aspettative il Ministero deve dare risposta in tempi certi e rapidi. Per questo sono soddisfatta che si siano dimezzati i tempi per l’analisi dell’ammissibilità e che ora si possa procedere con la valutazione qualitativa. È importante che per rispondere ai danni causati dalla Xylella si abbia una visione strategica, di progettazione territoriale, che metta l’ulivo al centro dell’identità agricola e non solo. Che sappia dare un orizzonte alle tante aziende agricole che in tutta l’area vogliono ripartire anche a seguito della pandemia”.
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La ministra Bellanova chiede la semplificazione delle procedure per dare risposte agli olivicoltori pugliesi a riguardo dei 30 milioni di euro destinati al sostegno degli investimenti sul ripristino del potenziale produttivo. “Vogliamo rafforzare ancora di più gli interventi a tutela dei nostri olivicoltori nella battaglia contro la Xylella, con strumenti di applicazione rapida e dando risposte concrete. Vanno in questa direzione le decisioni assunte oggi al Ministero e che siamo convinti saranno confermate in sede di Cabina di regia del Cipe. Semplifichiamo le procedure e concentriamo le risorse per il sostegno degli investimenti e per il ripristino del potenziale produttivo, aumentando i plafond delle misure già previste dal Psr della Puglia. Allo stesso tempo lavoriamo per velocizzare l’intera attuazione del piano da 300 milioni di euro per il rilancio. Quello che ho chiesto agli Uffici è di semplificare e tagliare i tempi di attesa”.Così la Ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova commenta gli esiti della riunione odierna del Comitato di sorveglianza sull’attuazione del Piano operativo agricoltura. Nell’incontro è stata approvata la rimodulazione delle risorse assegnate al sotto piano 5 - piano di emergenza per il contenimento di Xylella fastidiosa in Puglia - pari a euro 30 milioni di euro, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020. I 30 milioni di euro saranno utilizzati per aumentare il plafond previsto per le misure del PSR della Regione Puglia. In particolare, 27 milioni di euro andranno a favore della sottomisura 4.1.C “Sostegno per gli investimenti per la redditività, la competitività e la sostenibilità delle aziende olivicole della zona infetta relativamente alla Xylella fastidiosa” ed i restanti 3 milioni di euro saranno destinati alla sottomisura 5.2 “Sostegno ripristino terreni e potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali”. La rimodulazione approvata dovrà essere sottoposta alle valutazioni della Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio.
A.V.