Filiera olivo-olio
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Andranno a tre organizzazioni di produttori (op) riconosciute dell'olivicoltura toscana (Apot, Op Confoliva, Ota) e un’associazione di op (Unaprol) che hanno presentato programmi di sostegno: aggregano oltre 9mila produttori su tutto il territorio regionale, coltivano più di 21mila ettari, con un valore della produzione nel 2019 di quasi 13 milioni di euro. Il finanziamento Ue coprirà il 50% o il 75% delle spese, la quota rimanente metà dallo Stato e metà dai beneficiari. L’assessora Saccardi: i finanziamenti «possono contribuire all’attuazione del progetto strategico per il rilancio del settore olivicolo-oleario messo a punto a dicembre 2020».
La Regione Toscana attiverà risorse europee pari a oltre 3,75 milioni di euro per finanziare i programmi di sostegno al settore olivicolo-oleario per la campagna 2021-2022.
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Italia Olivicola annuncia che la produzione di olio extra vergine d’oliva della Grecia, con 265 mila tonnellate, supererà nella campagna 2020/21 quella italiana, che dovrebbe attestarsi al terzo posto a 250 mila tonnellate. Bene però i consumi: +6% in Italia nonostante la pandemia e +3,3% le esportazioni, mentre l’import è calato del -9,2%.
«L’Italia perde il secondo gradino del podio della produzione mondiale di olio extravergine d’oliva».
A lanciare il grido d’allarme oggi è Italia Olivicola, prima organizzazione della produzione olivicola italiana con più di 250 mila soci in 15 regioni per un totale di 56 O.P. (Organizzazioni di produttori). «Dietro al colosso Spagna, capace di produrre 1,6 milioni di tonnellate – continua la nota - sale infatti la Grecia che, secondo i dati forniti dalla Commissione Europea, dovrebbe chiudere la campagna 2020/2021 intorno alle 265 mila tonnellate di olio prodotte. L’Italia, invece, si piazza al terzo posto con meno di 250mila tonnellate di olio extravergine d’oliva, a causa del netto calo delle regioni olivicole più importanti come Puglia, Calabria e Sicilia».
Ma Italia Olivicola ha anche una buona notizia, riguardante il fronte dei consumi di olio extravergine d’oliva, che in un anno difficile a causa della pandemia crescono nel nostro Paese di quasi il 6%. Ed è positiva anche la bilancia commerciale: si registra un aumento del livello delle esportazioni pari al 3,3% ed una riduzione dell’import del 9,2%.
A livello di prezzi, invece, l’olio extravergine d’oliva italiano conserva il primato rispetto ai competitor internazionali, ma anche in questo caso ad influire è la ciclicità del raccolto.
«I dati sulla produzione testimoniano come sia arrivato il momento di rinnovare l’olivicoltura nazionale, che deve aprirsi a modelli innovativi e sostenibili in grado di garantire un futuro sereno – dichiara il presidente di Italia Olivicola, Fabrizio Pini -. In tal senso, contiamo sull’impegno del nuovo ministro Patuanelli, a cui formuliamo i nostri migliori auguri, che sarà chiamato a lavorare su un piano strategico olivicolo nazionale utile a recuperare il gap con gli altri Paesi e indicare quale strada dovremo percorrere per aumentare la produzione, conservare la qualità e mantenere la competitività».
«In un’annata così difficile, condividendo il richiamo di altre organizzazioni come Assitol, riteniamo sia doveroso valorizzare i produttori che lavorano per la qualità e le aziende che puntano sul vero olio extravergine d’oliva italiano – continua Pini -. Per questo motivo è necessario che tutti remino dalla stessa parte, dalla politica alla grande distribuzione, per rilanciare uno dei prodotti più importanti del Made in Italy».
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I nuovi programmi di sostegno alla filiera olivicola contenuti nel decreto firmato da Giuseppe Conte si estendono dal 1 aprile 2021 al 31 dicembre 2022. Della dotazione di 69,2 milioni di euro, almeno il 20% per la riduzione dell’impatto ambientale, il 30% per il miglioramento della qualità e il 15% per tracciabilità e certificazioni. Le priorità e i criteri di ripartizione.
A seguito dell’intesa nell'ultima seduta della Conferenza Stato-Regioni, il presidente nonché ministro ad interim delle politiche agricole Giuseppe Conte ha firmato il decreto ministeriale “Disposizioni nazionali concernenti i programmi di sostegno al settore dell'olio di oliva e delle olive da tavola” per il periodo transitorio in vista della nuova Pac (Politica agricola comune).
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Il direttore di Assitol Carrassi: «in Italia la produzione di olio d’oliva si attesta sulle 250mila tonnellate, con una decisa riduzione nei territori del Mezzogiorno» e la disponibilità mondiale di olio d’oliva si è ridotta del 7%. Positive, in controtendenza, Toscana, Umbria e Marche. Inferiore al previsto la qualità dei blend dei grandi marchi italiani.
«Annata di scarica per il settore oleario»: male gran parte del Sud, bene il Centro-Italia e alcuni territori nel Nord. E «se i consumi sono cresciuti, i problemi meteorologici e le infestazioni hanno inciso sulla qualità, che in più di un caso è risultata inferiore alle attese di inizio campagna».
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Il presidente di Confagricoltura Giansanti dalla parte dei produttori di olio d’oliva spagnoli che protestano contro il loro Governo per la scelta di adottare entro aprile l’etichettatura Nutriscore. Nonostante le modifiche, con quel sistema l’olio d’oliva rientrerà nella categoria C, con allerta sul consumo, benché del tutto salutare nelle quantità abituali. Giansanti: «il Nutrinform battery adottato dall’Italia è migliore del Nutriscore, perché fornisce indicazioni di carattere nutrizionale riferite alle singole porzioni».
«Abbiamo sempre sostenuto che il sistema di etichettatura Nutriscore penalizzi ingiustamente i prodotti della dieta mediterranea sana ed equilibrata. Le proteste in atto da parte dei produttori spagnoli di olio d’oliva rafforzano la nostra posizione».
Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, oggi a proposito delle contestazioni mosse da tutti i rappresentanti della filiera olivicola spagnola nei confronti della scelta del governo di Madrid di adottare il sistema Nutriscore entro aprile. E va ricordato che la Spagna è il primo produttore ed esportatore di olio d’oliva a livello mondiale.
«Le contestazioni – segnala la nota di Confagricoltura – sono motivate dal fatto che, nonostante gli adattamenti dell’algoritmo originale messo a punto in Francia, l’olio d’oliva rientrerà nella categoria C contraddistinta dal colore giallo, che segnala l’allerta sul consumo del prodotto. In questo modo, sostengono i rappresentanti spagnoli del settore, viene inviato ai consumatori un messaggio fuorviante che può indurre ad un’ingiustificata riduzione dei consumi».
«Nelle giuste dosi l’olio d’oliva è un prodotto assolutamente salutare - rileva il presidente di Confagricoltura -. Il Nutriscore ha un difetto di fondo: la classifica viene stilata in base ai contenuti in sostanze nutritive (grassi, grassi saturi, zuccheri, sale) e calorie presenti in 100 grammi di prodotto. Un quantitativo che, nel caso dell’olio d’oliva, è oltre il doppio rispetto alla dose ordinaria raccomandata dai nutrizionisti».
«L’alimentazione è un fattore fondamentale per la salute e i consumatori hanno diritto a un’informazione fondata su rigorose basi scientifiche - sottolinea Giansanti -. In quest’ottica, anche in vista di una decisione a livello europeo, il sistema di etichettatura Nutrinform battery adottato dall’Italia è migliore del Nutriscore, perché fornisce indicazioni di carattere nutrizionale riferite alle singole porzioni».
«Le proteste degli olivicoltori spagnoli - conclude il presidente di Confagricoltura - forniscono ulteriori motivazioni alle nostre iniziative a difesa della dieta mediterranea, inserita a giusto titolo dall’Unesco, nel 2010, nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Se vogliamo vivere in buona salute e a lungo, dobbiamo mangiare mediterraneo».
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L’Olio Extravergine d’Oliva Toscano Igp è la maggiore indicazione geografica protetta della nostra regione con quasi 9 mila produttori. L’assessora regionale all’agroalimentare Saccardi: «un traguardo che ci inorgoglisce e fornisce un’ulteriore opportunità a una delle nostre eccellenze».
L’accordo di partenariato economico tra l’Unione Europea e il Giappone porta una lieta novella nella nostra regione. «L’Olio Extravergine d’Oliva Toscano Igp è entrato nell’elenco dei nuovi 28 prodotti agricoli europei di qualità protetti in Giappone, le cosiddette indicazioni geografiche (Ig)».
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