Filiera olivo-olio
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
La FNP “Olivicoltura” di Confagricoltura ha scattato alla vigilia della Giornata mondiale dell’olivo una fotografia a tinte scure della filiera italiana in questa campagna olearia: produzione a sole 315 mila tonnellate, prezzi in calo con punte ribassiste di 3,5 € al kg. Confagricoltura chiede ammodernamento degli impianti olivicoli e della logistica. Il 26 novembre ASI, CREA, Coldiretti e Unaprol hanno annunciato il lancio con gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale fra cui la Cristoforetti di una selezione di 4 oli italiani extravergini destinati sia ai loro pasti che a un esperimento sugli effetti della permanenza nello spazio. Anche Granieri e Prandini chiedono nuovi uliveti, impianti di irrigazione e meccanizzazione.
Olio d’oliva al centro dell’attenzione venerdì 26 novembre scorso, “Giornata mondiale dell’olivo 2021”. Albero che rappresenta una cultura antica, come osserva Confagricoltura, caratterizza il paesaggio ed è simbolo di pace e tratto comune dei popoli del Mediterraneo.
Olio extravergine di oliva nello spazio
Riguardo al lancio dell’olio di oliva made in Italy nello spazio quale “bonus food” degli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale, annunciato da Crea e Coldiretti e ASI nella Giornata mondiale dell’olivo e che si svolgerà nella primavera del 2022, si tratta di un progetto che vuole valorizzare un patrimonio dell’export nazionale e della Dieta Mediterranea messo a rischio dal batterio della Xylella fastidiosa e dalle etichette a colori Nutriscore. Si tratta di una selezione di quattro oli extravergini italiani di altissima qualità provenienti da diverse regioni e ottenuti ciascuno da una singola tipologia di olive, in rappresentanza delle 533 varietà che rendono unico il nostro Paese. Parte degli oli sarà destinata ai pasti dell’equipaggio delle Expedition 67/68, di cui è parte l’astronauta di nazionalità italiana del corpo astronauti dell’Esa, Samantha Cristoforetti. Gli extravergini selezionati sono accomunati da un alto contenuto in antiossidanti naturali, essenziali per chi, come gli astronauti, è sottoposto a condizioni di intenso stress psico-fisico. Ma alcuni campioni di olio saranno protagonisti di un inedito esperimento sugli effetti della permanenza nello spazio su questo importante alimento.
Secondo il direttore generale del Crea, Stefano Vaccari: «l’olivicoltura ha bisogno di ricerca e innovazione: il CREA sta investendo fortemente per fornire soluzioni che rendano sempre più competitivo e apprezzato l’olio extravergine di oliva italiano. L’Accordo tra CREA, ASI, Coldiretti e Unaprol è scientificamente molto importante per verificare la conservabilità e la gradevolezza dell’olio extravergine d’oliva in determinate condizioni e per confermare le straordinarie proprietà organolettiche dell’olio stesso. Il progetto verrà seguito dal Centro CREA OFA, sede di Rende, in Calabria, che già si è distinto per il recentissimo completamento della mappatura genomica del cultivar Leccino».
Grazie anche a numerosi studi scientifici sugli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva, sostiene Coldiretti, i consumi mondiali sono raddoppiati in 30 anni, con l’Italia che vanta il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp) e una produzione nazionale di oltre 300 milioni di chili nel 2021 grazie a una filiera che conta oltre 400 mila aziende agricole specializzate. L’Italia, con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili consumati, è seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. Purtroppo negli ultimi 30 anni l’Italia ha perso il 46% del proprio potenziale produttivo a causa del clima pazzo, che ha alterato l’ecosistema tradizionale, ma anche dell’abbandono degli uliveti.
Per conservare il primato qualitativo dell’olio di oliva italiano e sostenere la produzione nazionale di extravergine, secondo il presidente di Unaprol David Granieri e il presidente di Coldiretti Ettore Prandini è necessaria «la realizzazione di nuovi uliveti, di impianti di irrigazione e costruzione di pozzi o laghetti, anche in maniera consorziata, favorendo la raccolta meccanizzata delle olive con macchinari che riducano i tempi e costi di raccolta».
Redazione
TABELLE
SUPERFICIE OLIVETATA IN ITALIA 2021
|
% superficie |
||
|
Piemonte |
0,01% |
|
|
Liguria |
1,38% |
|
|
Lombardia |
0,21% |
|
|
Trentino Alto Adige |
0,03% |
|
|
Veneto |
0,46% |
|
|
Friuli-Venezia Giulia |
0,02% |
|
|
Emilia-Romagna |
0,37% |
|
|
Toscana |
7,79% |
|
|
Umbria |
2,33% |
|
|
Marche |
0,82% |
|
|
Lazio |
7,11% |
|
|
Abruzzo |
3,60% |
|
|
Molise |
1,23% |
|
|
Campania |
6,49% |
|
|
Puglia |
32,74% |
|
|
Basilicata |
2,28% |
|
|
Calabria |
15,82% |
|
|
Sicilia |
13,84% |
|
|
Sardegna |
3,48% |
|
Fonte: Centro Sudi Confagricoltura (elaborazione dati Istat)
EXPORT OLEARIO 2020
Fonte: Centro Sudi Confagricoltura (elaborazione dati Istat)
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il direttore di Confagricoltura Pistoia Daniele Lombardi chiede tavolo di crisi e piano di riconversione degli impianti olivicoli. Il frantoio della coop. PAM, a cui conferiscono quasi 700 soci olivicoltori, registra un calo pari a -87,5% sul 2020, con l’unica consolazione della resa (18%) delle poche olive e dell’ottima qualità dell’olio. Il titolare di Ager Oliva, startup che recupera uliveti tramite un sistema di adozione a distanza, parla di 4 milioni di olivi abbandonati in Toscana e chiede sovvenzioni per il recupero; necessari anche aiuti per la realizzazione di impianti di irrigazione.
«Produzione di olio crollata tra il -70% e il -90% rispetto all’anno scorso a livello provinciale, a seconda delle stime. Olive non raccolte e oliveti abbandonati, alcuni addirittura usati come discariche, come si è appreso oggi. L’olivicoltura in provincia di Pistoia è al collasso».
A denunciare lo stato di crisi è il direttore di Confagricoltura Pistoia Daniele Lombardi che lancia un appello agli operatori della filiera olivicola e alle istituzioni: «ci vuole un tavolo di crisi di filiera per affrontare la situazione e predisporre aiuti e in particolare un piano di riconversione degli impianti olivicoli». «E’ vero infatti – argomenta Lombardi - che fra le cause di questo crollo produttivo ci sono gli eventi climatici. Ma intanto non si tratta solo di olive non raccolte quest’anno bensì anche di oliveti abbandonati da anni e poi perché dove gli oliveti sono nuovi e ben tenuti i danni sono minori».
Il grido di allarme del direttore di Confagricoltura Pistoia arriva dopo una verifica della situazione con due soci della Confederazione impegnati in due segmenti distinti della filiera olivicola e ben posizionati per avere il polso esatto della situazione. Innanzi tutto, riguardo alla produzione olearia, con Riccardo Pretelli, olivicoltore che è consigliere provinciale di Confagricoltura, ma soprattutto presidente della cooperativa Produttori Agricoli Montalbano (PAM) di Quarrata, nel cui frantoio portano a frangere le olive quasi 700 soci produttori. Il dato di quest’anno è disastroso: «per la nostra cooperativa in oltre 40 anni è l’annata peggiore, peggio che nel 2003 quando furono 3 mila quintali di olive conferite: quest’anno siamo a 2 mila, mentre l’anno scorso erano 16 mila. Da due settimane il nostro frantoio lavora con solo una delle due macchine e a giorni alterni». Un crollo pari a -87,5%. Peggiore delle stime di altre realtà del pistoiese, che Pretelli proietta a livello provinciale. «La situazione è tragica in tutta la provincia – dice -. Tante aziende non hanno raccolto nemmeno perché non meritava e hanno lasciato il raccolto in campo per non spendere di manodopera. Altri non avevano nulla, se si pensa a Casalguidi e Larciano, dove c’stata una grandinata e con quella è andato via quel poco. A Quarrata aziende con 4 mila olivi hanno portato un centinaio di quintali (1/4 del solito). Sopra Pistoia, dal Giaccherino fino a Montale, lì proprio nulla. A Pescia un po’ meglio. Però nel Livornese e a Grosseto in certe zone è stata annata piena, mi hanno detto dei soci che hanno oliveti pure là». Unica consolazione: «la qualità dell’olio è buona, l’olio che abbiamo franto è abbastanza profumato e con la giusta dose di piccantezza e amaro. Inoltre le rese erano già a 18%, mentre l’anno scorso il massimo è stato 15% a dicembre. Forse per le piogge di settembre che hanno favorito la crescita della polpa».
Non può fare confronti sulla produzione olearia Tommaso Dami, titolare di Ager Oliva, startup associata a Confagricoltura Pistoia che recupera oliveti abbandonati tramite un sistema di adozione degli ulivi a distanza a privati e aziende, perché, spiega, «noi siamo aperti dal 2021 e gli oliveti che gestiamo non hanno i dati dell’anno scorso». Ma Dami ha una conoscenza approfondita delle condizioni in cui versano gli oliveti della nostra regione: «in Toscana sono 4 milioni gli ulivi abbandonati e noi ne abbiamo adottati 1200 in otto mesi di attività». Nelle ulivete abbandonate, spiega Dami, «le piante, che sono spesso ricoperte di edera, pruni e altre piante infestanti, hanno sofferto la mancanza di nutrimenti naturali e malattie fogliari. E si è sentita molto in generale la mancanza d’irrigazione in estate». Il lavoro da fare è immenso per risolvere l’emergenza e Dami propone che «questi recuperi straordinari di oliveti vengano sovvenzionati da fondi pubblici, naturalmente solo a fronte di verifiche e documentazioni puntuali dello stato degli impianti prima e dopo il recupero». Per Dami sono necessari anche aiuti per la realizzazione di impianti di irrigazione.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Richiesti un regime di deroga per le OP delle zone colpite da Xylella in modo da ricevere fondi della OCM olio oltre i tetti europei e la modifica al Piano straordinario di rigenerazione olivicola della Puglia in direzione premiante per la concentrazione delle superfici produttive.
L’impostazione del nuovo regolamento comunitario dei Piani Strategici si scontra con l’attuale debolezza del ruolo commerciale delle OP (Organizzazioni dei Produttori) dell’olio, specialmente in Puglia nelle zone colpite da Xylella fastidiosa dove esse non possono più garantire di fatto la commercializzazione per mancanza di prodotto.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Per i sei abbinamenti, a cura di tre chef di ristoranti di Vetrina Toscana, sono stati utilizzati i migliori DOP Chianti Classico, DOP Seggiano e IGP Toscano, più tre menzioni speciali nelle selezioni “Moncultivar”, “Bio” e “Biofenoli”, della “Selezione Oli Extravergine di oliva DOP e IGP della Toscana 2021”. L’assessora Saccardi: «iniziativa non solo per sviluppare i collegamenti fra olio, ristorazione e turismo, ma anche per diffondere la cultura degli oli extravergini di oliva di qualità certificata in abbinamento con i cibi, perché mangiare bene è sinonimo di salute».
Oli di oliva extravergini che fanno volare i piatti. Tre chef donano al pubblico sei ricette filmate e firmate abbinate a sei oli DOP e IGP toscani di qualità.
Dalla zuppa lombarda alla melanzana dell’orto, dalla panzanella moderna alla battuta di capriolo, passando per un piatto chiamato “Tutto fumo e niente arrosto” fino al cremoso al cioccolato: sono le sei videoricette realizzate con altrettanti oli della “Selezione degli oli extravergine di oliva DOP e IGP della Toscana 2021” che saranno diffuse grazie alla sinergia tra il progetto regionale della Selezione stessa e “Vetrina Toscana”.
I sei oli utilizzati per le video ricette sono stati individuati tra i 71 della Selezione, privilegiando i tre che hanno ottenuto il riconoscimento come migliori delle rispettive DOP e IGP e altri tre oli scelti tra quelli che hanno conseguito Menzioni speciali: due oli DOP Seggiano (il migliore della categoria e uno menzionato tra gli oli monocultivar), due DOP Chianti Classico (il migliore e uno menzione speciale “Selezione Biofenoli) e due IGP Toscano (il migliore e uno delle Colline di Firenze menzionato fra i Bio e nella “Selezione Biofenoli”).
«Abbiamo dato vita a questa iniziativa - ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - per promuovere gli oli della Selezione innanzitutto, e per sviluppare i collegamenti tra il mondo dell’olio, quello della ristorazione regionale, quindi quello del turismo. Non solo, l’obiettivo a cui teniamo maggiormente è diffondere la cultura e l’impiego degli oli extravergini di oliva di qualità certificata in abbinamento con cibi che possano valorizzarne le caratteristiche peculiari: mangiare bene è sinonimo di salute, oltre che un elemento culturale e gli oli toscani, quando sono di qualità certificata e usati con sapienza, consentono di vivere un'esperienza di gusto, di salute, di bellezza. Le sei videoricette celebrano questi concetti al meglio e sono suggerimenti utili per la nostra cucina».
I ristoranti presso i quali sono state realizzate le riprese sono stati individuati tra quelli aderenti al progetto regionale “Vetrina Toscana”, in base ai criteri di attenzione per gli oli di elevata qualità e di prossimità ai territori di produzione degli oli.
Gli chef dei ristoranti individuati, dopo aver assaggiato gli oli, hanno scelto gli abbinamenti con cibi in grado di valorizzare al massimo le diverse caratteristiche organolettiche di ciascun olio. Le ricette sono state realizzate da Salvatore Cristofaro del ristorante Particolare di Siena, Andrea Perini di Al 588 di Bagno a Ripoli, Renato Bernardeschi de La Baracchina di Sant'Andrea in Percussina.
Alle riprese delle video ricette hanno partecipato, oltre agli chef, anche i rappresentanti delle aziende produttrici degli oli illustrando le caratteristiche dell’azienda e dell’olio. Le video ricette saranno diffuse sui social e attraverso i canali di Intoscana, Vetrina Toscana e Buy Food.
Per maggiori informazioni sui ristoranti e chef coinvolti, sugli oli utilizzati e sulle aziende produttrici, si rimanda al prospetto riepilogativo delle videoricette.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Nel convegno del CREA Difesa e Certificazione, in calendario il 26 novembre in presenza a Roma e online (conferma entro il 14 novembre), verranno presentati i risultati del progetto “DI.OL.” di difesa da organismi nocivi in olivicoltura tradizionale e intensiva. Tra le relazioni dei ricercatori (provenienti da vari centri italiani), tre su ricerche effettuate in oliveti della Toscana e alcune sul controllo della mosca dell’olivo.
La difesa fitosanitaria ha un ruolo sempre più strategico nella valorizzazione dell’olio di oliva made in Italy e dell’intera filiera olivo oleicola del nostro Paese. Il progetto DI.OL. (DM 0023774 del 06/09/2017), finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) nell’ambito del Piano olivicolo nazionale e coordinato da CREA DC – Centro di ricerca per la Difesa e la Certificazione, si è posto come obiettivo di affrontare le principali problematiche inerenti la difesa delle coltivazioni dell’olivo, in sistemi produttivi tradizionali e ad alta densità di impianto, in modo da aggiornare il mondo delle imprese e degli operatori di settore sulle principali avversità biotiche dell'olivo e sui relativi metodi di difesa ecosostenibili.
Venerdì 26 novembre 2021 dalle ore 09,30 alle 16, sia in presenza nella sede del CREA DC di Roma (via Bertero 22, fino alle prime 70 persone iscritte) sia online su Microsoft Teams (registrazione a questo link), si svolgerà il convegno “Progetto DI.OL.: difesa da organismi nocivi in olivicoltura tradizionale e intensiva” in cui verranno presentati i risultati ottenuti nell’ambito di tale progetto. Si richiede la conferma entro il 14 novembre presso la segreteria organizzativa della sede di Firenze: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Programma
9,30 Registrazione dei partecipanti
9,45 Saluti istituzionali CREA - Mipaaf
“CREA DC, Coordinamento Progetto DI.OL”
10,20
“Nematodi entomopatogeni come agenti di biocontrollo per la mosca delle olive” Giulia Torrini, Giuseppe Mazza, Claudia Benvenuti, Stefania Simoncini, Silvia Landi, Riccardo Frosinini, Andrea Rocchini, Pio Federico Roversi
“Possibilità di impiego di Beauveria bassiana per il contenimento dell'infestazione di Bactrocera oleae” Gian Paolo Barzanti, Claudia Benvenuti
CREA DC
10,40
“Valutazione dell’ effetto sinergico di caolino e di Spinosad in oliveti biologici contro la mosca dell’olivo” Veronica Vizzarri , C. Novellis , P. Rizzo, M. Pellegrino, F. Zaffina, G. Cruceli
CREA OFA, Sede di Rende (CS)
11,00
“Attività biologica di composti volatili di origine vegetale e loro formulati su adulti di Bactrocera oleae (Rossi)” Giacinto Salvatore Germinara, Pistillo M., D'Isita I., Antonella Di Palma, Antonio De Cristofaro, Giuseppe Rotundo
SAFE, Università di Foggia
11,20 Coffe break
11,40
“Fillosilicati e zeoliti: solidi nanostrutturati per il rilascio controllato di principi attivi per il controllo di Bactrocera oleae” Stefano Econdi, Alessandro Caselli, Rinaldo Psaro, Matteo Guidotti
CNR SCITEC, Università di Milano
12,00
“Approcci innovativi e sostenibili per il controllo della mosca delle olive: risultati di prove sperimentali in campo” Elisabetta Gargani, Claudia Benvenuti, Riccardo Frosinini, Franca Tarchi, Silvia Guidi, Donatella Goggioli, Pio Federico Roversi, Ilaria Cutino
CREA DC
12,40 Discussione
13,10 Light lunch
14,10
“Impatto della gestione superintensiva nell’oliveto sui principali insetti nocivi in Toscana: risultati di tre anni di indagine” Silvia Landi, Ilaria Cutino, Sauro Simoni, Stefania Simoncini, Claudia Benvenuti, Fabrizio Pennacchio, Francesco Binazzi, Silvia Guidi, Donatella Goggioli, Franca Tarchi, Pio Federico Roversi, Elisabetta Gargani
CREA DC
14,30
“Impatto della gestione superintensiva nell’oliveto sui nematodi fitoparassiti del suolo nel centro e sud Italia” Silvia Landi, Giada d’Errico, Rossella Papini, Ilaria Cutino, Stefania Simoncini, Andrea Rocchini, Giorgio Brandi, Roberto Rizzo, Giovanni Gugliuzza, Giacinto S. Germinara, Gaetana Mazzeo, Pio Federico Roversi
CREA DC, UNICT, SAFE, Università di Foggia
14,50
“Effetti target e non target di bentoniti e zeoliti e altre sostanze ecosostenibili su Saissetia oleae e il predatore Chilocorus bipustulatus” Gaetana Mazzeo, Salvatore Nucifora, Agatino Russo, Gaetano Siscaro e Lucia Zappalà. Di3A,
Università di Catania
15,10
“Xilofagi associati ad oliveti tradizionali e intensivi in Toscana” Fabrizio Pennacchio, Francesco Binazzi, Silvia landi, Ilaria Cutino, Stefania Simoncini, Claudia Benvenuti, Silvia Guidi, Donatella Goggioli, Franca Tarchi, Pio Federico Roversi, Sauro Simoni, Elisabetta Gargani
CREA DC
15,30
“Emitteri associati ad oliveti tradizionali e intensivi in Toscana” Valeria Francardi, Elisabetta Gargani, Silvia Landi, Donatella Goggioli, Silvia Guidi, Franca Tarchi, Stefania Simoncini, Claudia Benvenuti, Elisa Bianchetto, Ilaria Cutino, Pio Federico Roversi, Sauro Simoni
CREA DC
15,50 Discussione e Conclusioni
Redazione





