Filiera olivo-olio
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Alla 30^ edizione del concorso delle eccellenze olearie italiane Ercole Olivario vincono nelle 5 categorie principali 3 oli pugliesi e 2 sardi, con presenze nei podi anche di oli di oliva extravergini laziali. Fuori dal podio gli oli evo della Toscana, che si salva con la vittoria della “Goccia d’Ercole” per le piccole produzioni. Premiati come ambasciatori dell’olio italiano di qualità l’assaggiatrice e giornalista giapponese Miciyo Yamada e il ristoratore Massimo Mori.
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Con la firma del 31 marzo scorso del decreto direttoriale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), sono stati stanziati i fondi per l’ammodernamento dei frantoi oleari e sono state fornite le direttive per le Regioni e le Provincie autonome per la successiva definizione dei bandi regionali.
Come puntualizzato dal MIPAAF, il decreto arriva nel pieno rispetto del cronoprogramma di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mette a disposizione 100 milioni di euro di contributi, a valere appunto sui fondi del PNRR, che «saranno destinati alle aziende agricole e alle imprese agroindustriali titolari di frantoi oleari che effettuano estrazione di olio extravergine di oliva, iscritte al SIAN, per sostituire o ammodernare i frantoi più obsoleti con l'introduzione di impianti di molitura ad estrazione a "2 o 3 fasi" di ultima generazione».
Lo scopo del provvedimento, fortemente voluto dal ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, è «rafforzare la competitività del sistema alimentare, ammodernare le strutture di trasformazione dell'olio extravergine di oliva, settore strategico per l'industria agroalimentare italiana, migliorare la qualità del prodotto e la sostenibilità del processo produttivo attraverso la transizione energetica, ridurre i sottoprodotti e favorirne il riutilizzo a fini energetici».
Più specificamente, si prevede di «favorire l'ammodernamento dei frantoi esistenti attraverso l'introduzione di macchinari e tecnologie che migliorino le prestazioni ambientali dell'attività di estrazione dell'olio extravergine di oliva, nel rispetto del principio europeo "non arrecare un danno significativo all'ambiente"». Il rinnovamento degli impianti tecnologici «porterà anche al miglioramento della qualità della produzione olearia e ad un generale incremento della sostenibilità dell'intera filiera».
A seguire il MIPAAF disciplinerà l'attuazione concreta della misura d'intesa con le Regioni, che emaneranno i bandi regionali attuativi nel corso dei prossimi mesi.
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Lo schema di certificazione fitosanitaria per olivi e portainnesti della European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO), l’Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante, è in corso di revisione.
Ieri l’altro una nota del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), rimarcato il sostegno alla norma EPPO affinché si rafforzi e diffonda buone pratiche nel comparto del vivaismo olivicolo internazionale, ha fatto il punto della situazione, ricordando quando sono iniziati i lavori e anticipando le prossime tappe fino alla pubblicazione della nuova PM 4/17 (lo schema per la produzione di piante da impianto sane numero 17: “Olivi e portainnesti testati sugli agenti patogeni”), prevista verso la fine del 2022.
«Da novembre 2020 si sono tenuti diversi incontri virtuali con l’EPPO e un gruppo di lavoro di esperti designato per rivedere la norma PM4/17 – si legge nella nota del COI -. La presente norma descrive le modalità di produzione di olivi e portainnesti per la certificazione sanitaria. La prima versione è stata approvata nel 1996 e rivista nel 2005».
«Il gruppo di lavoro di esperti si è costruttivamente confrontato sulle modifiche da apportare alla norma» riferisce il COI, che ne rivela i componenti: D. Boscia (CNR, Italia), F. Faggioli (CREA, IT), R. Félix (UEVORA, PT), C. Martinez (MAPAMA, ES), P. Morello ( CIO), M. Saponari (CNR, IT), C. Trapero (Università di Cordoba, ES) e C. Varveri (BPI, GR), coordinati dal C. Picard (EPPO) e da F. Petter (EPPO).
Queste sono le modifiche proposte, secondo quanto reso noto dal COI:
- Aggiunta di misure per affrontare il rischio della Xylella fastidiosa.
- Aggiunta di test sulle piante relativi al Verticillium dahliae.
- Aggiunta di misure simili per Meloidogyne arenaria e M. javanica.
- Rimozione del test per il virus del mosaico del cetriolo (CMV)
- Revisione del diagramma delle fasi produttive.
- Aggiunta di nuovi riferimenti.
- Revisione delle appendici sulla diagnostica.
- Valutazione dello stato degli organismi nocivi regolamentati non da quarantena (RNQP) inclusi nella norma.
Inoltre D. Boscia e G. Bottalico (dell’Università di Bari) e M. Micheli (dell’Università di Perugia) hanno ampiamente rivisto l'Appendice 6 sulla manutenzione e moltiplicazione in vitro delle piante di olivo.
La norma o standard, fa sapere ancora il COI, è stata distribuita ai paesi membri dell'EPPO (vedi) a gennaio per una consultazione formale e un’ultima riunione si è svolta l'8 marzo 2022 per esaminare alcuni dei commenti ricevuti durante la consultazione per paesi e proporre modifiche per rispondere ai commenti formulati.
I prossimi passi saranno una presentazione al gruppo di lavoro dell’EPPO sulla regolamentazione fitosanitaria nel giugno 2022 e l’eventuale approvazione da parte del Consiglio dell’EPPO nel settembre 2022.
Il nuovo PM 4/17 dovrebbe essere pubblicato alla fine del 2022 e, come conclude il COI: «fornirà raccomandazioni per una certificazione sanitaria per la produzione di olivi e portainnesti. Raccomandazione che è indirizzata ai paesi membri dell'EPPO, ma può anche fungere da modello per altri paesi».
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L’assessore all’agricoltura della Puglia Pentassuglia: «monitoraggi, campionamenti, indennizzi e strumenti innovativi di controllo del vettore, questo piano è un documento condiviso e un’azione senza precedenti con 300 mila piante campionate e 40 mila analisi di laboratorio». Lavorazioni obbligatorie dei terreni per ridurre le forme giovanili di sputacchina, il vettore della Xylella. Previsto l’uso di cani addestrati all’identificazione di piante infette.
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Soddisfazione del presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri: «il fatto che adesso venga allargato ai produttori di olio è una boccata d’ossigeno perché le nostre aziende devono fronteggiare un forte aumento dei costi». Incontri di Confagricoltura con le banche per preparare convenzioni ad hoc per le aziende olivicole associate.
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