Filiera olivo-olio

Dal 15 dicembre al 25 gennaio è possibile iscriversi alla “Selezione Regionale degli Oli Extra Vergine di Oliva (EVO) Dop e Igp della Toscana 2023”: come fare.


Sono state aperte alle ore 9 del 15 dicembre e si chiuderanno alle ore 15,30 del 25 gennaio 2023 le iscrizioni alla “Selezione regionale degli Oli Extra Vergine di Oliva (EVO) Dop e Igp della Toscana – 2023”, iniziativa della Regione in collaborazione con la Camera di commercio di Firenze, tramite PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, che mira a mettere in luce la migliore produzione olearia regionale promuovendola e incoraggiandone la qualità. Sarà possibile candidare gratuitamente, fino a un massimo di 80 campioni, il proprio olio esclusivamente online sul portale della Regione Toscana qua.
La Selezione è riservata ai produttori di olio che viene ottenuto in Toscana, con l’esclusione di imprese solo imbottigliatrici. I campioni devono riferirsi a lotti di olio Evo certificato Dop o Igp, fino ad un totale di almeno 300 chilogrammi, anche su più lotti certificati dell’attuale campagna olearia 2022/2023. Annata che, fa sapere una nota della Regione, «è stata buona nonostante la siccità, scarsità di pioggia che si è protratta anche nella prima parte dell'autunno, che ha invece impattato positivamente sull’aumento delle rese al frantoio». Tanto che «le produzioni di eccellenza delle cinque denominazioni sono in linea con quelle dell’anno precedente e si ravvisano per alcune Dop e Igp segni di aumento del 15-20 per cento, nonostante i marcati rincari di energia e delle materie prime».
Gli oli presentati per la Selezione, viene spiegato, dopo l’anonimizzazione, sono sottoposti all’esame organolettico da parte di una commissione regionale composta da n. 9 membri tra capo panel e tecnici assaggiatori di olio, iscritti nell’articolazione regionale toscana dell’Elenco nazionale e membri di panel operanti in Toscana e riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf). La Selezione rappresenta anche un momento di valorizzazione della figura dell’assaggiatore di olio di oliva, professionista in grado di far apprezzare la qualità degli oli, presso operatori e consumatori italiani ed esteri, e che in Toscana vede la sua maggiore espressione numerica con oltre 850 assaggiatori iscritti e 20 panel professionali riconosciuti. Saranno selezionati solo gli oli che acquisiscono un punteggio uguale o superiore a 7 nell’esame organolettico, operando così una ulteriore cernita che riconosce l’eccellenza Dop e Igp per gli oli di alta qualità prodotti in Toscana.
Per gli oli selezionati sarà redatto, come ogni anno, il Catalogo della Selezione, disponibile sul sito della Regione Toscana (in formato pdf), in lingua italiana e inglese. Il Catalogo conterrà le informazioni anagrafiche e produttive delle imprese, nonché la caratterizzazione degli oli selezionati, delle diverse tipologie e le eventuali menzioni speciali ottenute.
Alle consolidate menzioni speciali, “Selezione ORIGINE”, “Selezione BIO”, “Selezione MONOVARIETALE”, “Selezione BIOFENOLI” della passata edizione si è aggiunta la “Selezione PACKAGING”, a sottolineare l’importanza che la confezione assume in termini di conservazione del prodotto, comunicazione ai consumatori e valorizzazione del prodotto stesso. Su proposta dei consorzi di tutela, che collaborano alla realizzazione dell’iniziativa, sarà assegnato il riconoscimento al “Migliore olio” per ciascuna Dop e Igp, scelto tra una rosa di almeno 3 oli.
Ci sarà inoltre una selezione fotografica. Possono essere proposte max 2 foto per partecipante alla Selezione, con la possibilità di veder pubblicate le proprie foto sul Catalogo dopo la scelta di apposita giuria, ed inoltre saranno intraprese, in primis per gli oli che otterranno le menzioni speciali e premi, ulteriori forme di promozione come la realizzazione di alcune video ricette avvalendosi dei ristoranti aderenti al progetto regionale “Vetrina Toscana”.
Per ogni ulteriore dettaglio della Selezione Oli verificare il bando pubblicato sul sito della Regione Toscana.

Redazione

olio toscano e impatto del clima sull'olivicoltura - Olea 2022

Il 17 dicembre all’Istituto Agrario Anzilotti di Pescia l’incontro Olea sarà moderato dal prof. Gucci. Relatori M. Centritto, G. Cresti, L. Zoppi e F. Berilli.

                                                       
Gli effetti sull’olivicoltura del cambiamento climatico e le prospettive dell’olio toscano. 
Sono questi i temi al centro della prossima edizione di Olea, il tradizionale incontro annuale sulla filiera olivicola organizzato dall’Istituto Tecnico Agrario Dionisio Anzilotti di Pescia. L’appuntamento è per sabato 17 dicembre dalle ore 9 alle 12 nella sede dell’Istituto, come al solito con un programma centrato su argomenti di grande attualità e relatori di livello nazionale.
Così il 17 dicembre, dopo i saluti di rito dei dirigenti scolastici, sarà il Prof. Riccardo Gucci, presidente dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio, ad aprire l’incontro che lo vedrà nei panni del moderatore.
La prima relazione sarà, alle 9,10, del direttore dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IPSP-CNR) Mauro Centritto, che parlerà di “Principali problematiche legate ai cambiamenti climatici e conseguenze per l’olivicoltura”. 
A seguire, intorno alle 9,50, un intervento del vicepresidente del Consorzio per la tutela dell'Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP Giampiero Cresti intitolato “L’olio toscano sui mercati”. E poi, alle 10,50, la relazione del funzionario della Direzione Agricoltura e sviluppo rurale della Regione Toscana Luciano Zoppi intitolata “Olio toscano tra presente e futuro: opportunità di mercato ed intervento pubblico”. 
Ultimo relatore il direttore dell’Ufficio territoriale Toscana e Umbria dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) Flavio Berilli sul tema “Controlli ufficiali e tutela dell’olio e.v.o. da parte dell’ICQRF”.
Per ulteriori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
 

Redazione

Sicolo Consiglio Oleicolo Internazionale

Il presidente di Italia Olivicola eletto vicepresidente del Comitato consultivo del Consiglio Oleicolo Internazionale. Le parole del sottosegretario La Pietra.

                                                       
«È una grande responsabilità ma anche una storica opportunità grazie alla quale possiamo mettere l’esperienza italiana al servizio della costruzione di una visione unica e di un rinnovato protagonismo dei Paesi del Mediterraneo all’interno delle scelte sugli scambi e nelle discussioni sulle politiche internazionali che riguardano il futuro dell’olivicoltura mondiale».
Con questa dichiarazione Gennaro Sicolo, imprenditore olivicolo bitontino che presiede Italia Olivicola e Cia – Agricoltori Italiani Puglia, ha salutato l’elezione, avvenuta il 28 novembre a Madrid, a vicepresidente con “delega all’olio di oliva” del Comitato consultivo del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) (in inglese International Olive Council – IOC): l’unica organizzazione internazionale al mondo dedicata all'olio d'oliva e alle olive da tavola, nata nel 1959 con il beneplacito dell’Onu. 
Gennaro Sicolo, che è anche vicepresidente nazionale di Cia – Agricoltori Italiani, è stato eletto «con il sostegno unanime dei rappresentanti europei», come riportava ieri un comunicato stampa di Italia Olivicola, e la sua elezione «sancisce un riconoscimento importante al ruolo dell’Italia, all’impegno in questi anni di battaglie e all’esperienza di lungo corso maturata nella costruzione di relazioni e scambi internazionali». Alla riunione erano presenti Giuliano Martino e una delegazione del Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare con Patrizia Celletti e Graziella Romito. 
Con questo ingresso, continua il comunicato, l’Italia «assume un ruolo di primo piano nelle attività di sviluppo responsabile e sostenibile dell’olivo e può fornire un contributo diretto all’interno della discussione e nell’adozione di norme che vengono discusse in quello che è un vero e proprio forum mondiale dell’olio». 
Grande soddisfazione da parte del sottosegretario di stato al Ministero dell’Agricoltura con delega alla filiera olivicola Patrizio La Pietra, che ha dichiarato che si tratta di «un prestigioso riconoscimento per la professionalità del presidente Sicolo e un ruolo di rilievo per la nostra Nazione, che dopo anni finalmente vede un italiano ai vertici dell’organizzazione intergovernativa mondiale». «Sono certo che Sicolo – ha aggiunto La Pietra - saprà interpretare questo incarico con equilibrio e ridare peso e voce al settore olivicolo italiano in un consesso internazionale, per affrontare al meglio le sfide che ci siamo posti in un quadro globale in continuo mutamento». 
 

Redazione

Il 25 novembre seminario online sulla “Gestione dei sottoprodotti del frantoio”, il 2 dicembre uno intitolato “Olivicoltura di precisione: a che punto siamo?”.


Dopo il primo seminario online del 18 novembre di aggiornamento sulla rogna e l’occhio di pavone dell’olivo, proseguono i webinar dell’Accademia nazionale dell’olivo e dell’olio di Spoleto: altri due eventi informativi e formativi pomeridiani gratuiti su aspetti fondamentali della filiera olivicolo-olearia.
Il 25 novembre 2022, alle ore 15, si terrà il webinar “La gestione dei sottoprodotti del frantoio tra innovazione di processo e sostenibilità”, con le seguenti relazioni:
- “Un approccio responsabile e sostenibile nell'uso alimentare dei coprodotti dell'estrazione tra ingredienti e nuovi alimenti” di Maurizio Servili;
- “Coprodotti dell'industria elaiotecnica e zootecnia: una sinergia sostenibile” di Mariano Pauselli;
- “Impiego agronomico dei sottoprodotti della filiera olivicolo-olearia in un'ottica di sostenibilità ambientale” di Primo Proietti
(Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia).

Il 2 dicembre 2022, alle ore 15, il seminario online initolato “Olivicoltura di precisione: a che punto siamo?”, con le seguenti relazioni:
- “Telerilevamento in olivicoltura” di Giovanni Caruso (Università degli Studi di Pisa);
- “Sensoristica per il monitoraggio dell’oliveto” di Francesco Paolo Marra (Università degli Studi di Palermo).

I webinar sono gratuiti previa iscrizione, almeno tre giorni prima di ciascun seminario, qua

Redazione

Assitol + carenza d'olio d'oliva

Andrea Carrassi: campagna olearia da 200.000 t di olio d’oliva contro fabbisogno nazionale di 600.000. Crolla pure la Spagna (-50%) e costi su: no a promozioni.

 
La filiera olivicola sta affrontando una delle peggiori campagne olearie degli ultimi decenni e c’è addirittura il rischio che venga a mancare l’olio di oliva sugli scaffali dei supermercati.
A lanciare l’allarme è stato oggi Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria: «avevamo parlato di autunno caldo per l’olio d’oliva agli inizi di settembre – ha dichiarato -. Purtroppo non ci siamo sbagliati. La sproporzione tra consumi e produzione è tale che, di qui alla prossima estate, potremmo non avere olio a sufficienza per gli scaffali della Grande Distribuzione». 
Le stime delle organizzazioni agricole circolate in questi giorni prevedono 200mila tonnellate di olio d’oliva per questa campagna olearia e queste non possono bastare per il fabbisogno nazionale, pari a 600mila tonnellate. «Lavorare con quantitativi di olio extra vergine così ridotti – aggiunge Andrea Carrassi – sarà molto difficile per le aziende, abituate a garantire tutto l’anno i loro prodotti».
E la mancanza di olio non è soltanto italiana, fa sapere Assitol, ma coinvolge buona parte del Mediterraneo. In base alle ultime previsioni, la Spagna, primo produttore mondiale di olio d’oliva, affronta una riduzione dei volumi da record (-50)%, che rende ancora più incerta la disponibilità del prodotto a livello mondiale. Non va molto meglio a Portogallo (-30%) e Tunisia (-16%). A complicare lo scenario, i rincari energetici e la scarsità di materia prima hanno già quintuplicato i costi all’origine dell’olio extra vergine, incrementando di conseguenza anche i prezzi al consumatore.
In una situazione così complessa, afferma Assitol, appare controproducente spingere i consumi con intense attività promozionali, come ad esempio le vendite sottocosto, perché ciò potrebbe provocare un esaurimento anticipato dei già scarsi volumi di olio a disposizione. «Per affrontare la complessità della situazione – sottolinea Carrassi – occorre grande senso di responsabilità da parte di tutta la filiera, dalla produzione agricola a noi industriali, fino alla grande distribuzione. Per questa ragione, in un momento in cui l’olio d’oliva sta diventando merce rara, riteniamo opportuno evitare il ricorso continuo alle promozioni, che danneggerebbe la fiducia del consumatore nei confronti dell’intero comparto oleario, svilendo il valore del nostro  impegno».
 

Redazione

La Commissione Europea ha approvato il programma italiano di aiuti di stato da 100 mln di euro per sostenere l'ammodernamento dei frantoi: durerà fino al 2026.


«Il sostegno assumerà la forma di sovvenzioni dirette» e «l'aiuto per beneficiario non supererà il 50% dei costi ammissibili».
Questo, come specificato in un comunicato del 10 ottobre, il tipo di supporto che riceveranno le imprese italiane per l’ammodernamento dei frantoi grazie al piano di sostegno che ha ricevuto il via libera della Commissione Europea nei giorni scorsi, ai sensi della normativa europea sugli aiuti di stato. Un programma che potrà durare fino al 31 dicembre 2026.
In tutto 100 milioni di euro finanziati tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility), a seguito della valutazione positiva della Commissione Europea del PNRR italiano e della sua adozione da parte del Consiglio Europeo.
L'obiettivo del programma, viene ricordato nel comunicato europeo, è «incoraggiare le imprese di tutte le dimensioni che producono olio extravergine di oliva ad aumentare l'efficienza dei loro frantoi».
«La Commissione Europea – viene spiegato - ha ritenuto che la misura sia proporzionata e che gli eventuali effetti negativi sulla concorrenza e sugli scambi nell'UE saranno limitati in considerazione delle dimensioni dei progetti, degli importi degli aiuti e delle caratteristiche del settore». Inoltre l'aiuto è caratterizzato da un positivo effetto d’incentivo poiché i beneficiari non effettuerebbero questi investimenti in assenza del sostegno pubblico.

Redazione