Filiera olivo-olio
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La Regione Toscana ha pubblicato il bando attuativo del Pnrr da oltre 8 milioni di euro per la concessione di contributi per sostituire o ammodernare i frantoi oleari: domande tramite il Sian dal 10 novembre scorso al 15 gennaio 2024. Contributi pari al 65% (80% ai giovani) degli investimenti da un minimo di 30 mila euro a un massimo di 600 mila euro a domanda, possibile anticipo del 30%. Il link al bando e alla piattaforma.
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Il report di Coldiretti sull’aumento dei prezzi dell’olio extravergine di oliva (+42%) per il deficit produttivo internazionale (-34% in Spagna) e le stime sulla nuova raccolta in Italia in occasione della “Giornata nazionale dell’extravergine italiano” del 13 ottobre a Roma. Per il presidente Prandini «l’obiettivo è rilanciare la produzione nazionale» e per il presidente di Unaprol Granieri «non è più rinviabile un piano strategico per l’olivicoltura».
L.S.
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Si intitola “Lucca e il suo Olio”, l’evento che si terrà domani e sabato dalle 15:00 sotto il Loggiato Palazzo Pretorio di piazza San Michele a Lucca, dove si potranno assaggiare gli oli EVO certificati DOP e IGP.
Domani e sabato 24, dalle 15:00 alle 19:00, Piazza San Michele a Lucca si trasformerà in un luogo di festa dedicato all'olio extravergine d'oliva. Grazie alla preziosa collaborazione dell'Associazione della Strada del Vino e dell'Olio Lucca, Montecarlo e Versilia, questo evento è stato reso possibile, e i produttori di olio locale non vedono l'ora di accogliere visitatori e cittadini.
I produttori dell'olio di Lucca, noto per le sue denominazioni di origine controllata (DOP), l'Indicazione Geografica Protetta (IGP) Toscano e la produzione biologica, saranno presenti per condividere la loro passione e il loro impegno. La raccolta e la frangitura delle olive sono arti tramandati di generazione in generazione, intrapresi con dedizione e amore per creare un olio di altissima qualità.
Durante l'evento, i produttori offriranno degustazioni dei loro oli pregiati e racconteranno le emozioni legate alla produzione di questo straordinario prodotto. Gli appassionati avranno anche l'opportunità di assaporare il gelato all'olio extravergine d'oliva EVO grazie all'ape gelataia di OPERA e di gustare un aperitivo preparato dal rinomato ristorante Gli Orti di Via Elisa, entrambi a base di olio d'oliva EVO.
Confagricoltura Lucca ha collaborato con l'Associazione Cuochi Lucchesi per presentare le ricette più tipiche che esaltano l'olio locale. Inoltre, l'Associazione Assaggiatori e Cultori dell'Olio Extra Vergine di Oliva (ASCOE), responsabile del Panel Test di assaggio dell'olio riconosciuto dal Ministero, sarà presente per guidare le degustazioni e spiegare le caratteristiche organolettiche dell'olio lucchese.
Questo evento non solo celebra la tradizione dell'olio extravergine d'oliva a Lucca, ma offre anche un'opportunità unica per il pubblico di entrare in contatto con i produttori e scoprire di persona il lavoro appassionato che sta dietro ogni bottiglia di questo oro liquido. È un'occasione da non perdere per tutti gli amanti dell'olio extravergine d'oliva di alta qualità e per coloro che desiderano esplorare le prelibatezze culinarie di Lucca.
Redazione
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Organizzato da Accademia dei Georgofili e Collegio nazionale dei Periti Agrari, l’incontro si svolgerà il 18 settembre sia in sede a Firenze che online e affronterà le emergenze, in relazione anche al cambiamento climatico, per la difesa fitosanitaria degli oliveti: da Xylella a Bactrocera oleae e Prays oleae fino a Halyomorpha halys, Palpita vitrealis e Dasineura oleae. Iscrizioni entro le ore 14 del 15 settembre. Crediti formativi per i periti.
Quali sfide deve affrontare, in Italia, la difesa fitosanitaria nell’olivicoltura? Una fotografia aggiornata della situazione, con una disamina delle principali emergenze fitosanitarie per i nostri oliveti e dei metodi da seguire per affrontarle, la offrirà il 18 settembre pomeriggio (dalle ore 15 alle 18), sia nella sede dell’Accademia dei Georgofili a Firenze (Logge Uffizi Corti) sia online, l’incontro sul tema “Difesa fitosanitaria in olivicoltura: richiede approfondimenti di conoscenze o ha più bisogno di trasferimenti di quelle acquisite?” organizzato dai Georgofili e dal Collegio nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati.
Sono molteplici le sfide, come spiega la nota di presentazione dell’incontro: «la prima e più ardua è sin dal 2013, quella relativa a Xylella fastidiosa ssp. pauca. Altre riguardano classiche problematiche di ordine crittogamico come le malattie dovute a Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi, Venturia oleaginea e Mycocentrospora cladosporioides. Altre ancora sono distinguibili tra quelle dovute a insetti da sempre ritenuti “fitofagi chiave” (come i carpofagi Bactrocera oleae e Prays oleae) e quelle causate sia da specie indigene, significativamente ascese di recente per dannosità e importanza economica (come Dasineura oleae e Palpita vitrealis), sia da specie esotiche polifaghe e altamente invasive (come Halyomorpha halys)».
«Comuni difficoltà di gestione, per diversi problemi fitosanitari olivicoli – prosegue la presentazione dell’incontro - sono dipendenti: dai cambiamenti climatici in atto (con l’intensificazione dei fenomeni e la variabilità meteorica spazio-temporale); dalla compresenza territoriale di oliveti semiabbandonati e di arboreti di nuova concezione ad elevata intensità colturale (per densità d’impianto e meccanizzazione); non ultimo, dalla contrazione della farmacopea agricola a seguito dell’evoluzione della normativa fitosanitaria comunitaria (sempre più stringente a tutela della salute umana e dell'ambiente)».
Ma, conclude la presentazione, tale complesso di sfide è «da tempo affrontabile con fiducia, facendo leva su tre cardini primari, validi per ogni tipo di olivicoltura: 1) garantire una sufficiente biodiversità e resilienza interna all'oliveto; 2) favorire i sistemi di difesa fitosanitaria biologica, microbiologica e biotecnologica; 3) applicare questi concetti classici di “Integrated Pest Management” (IPM) in una logica territoriale dinamica di “Area-Wide Pest Management” (AWPM)».
Programma
Ore 15.00 - Saluti istituzionali
Massimo Vincenzini, Presidente Accademia dei Georgofili
Mario Braga, Presidente Collegio nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati
Ore 15.20 - Relazioni
Coordina: Piero Cravedi - Presidente del Comitato Consultivo dei Georgofili sui problemi della difesa delle piante
- Donato Boscia - Accademia dei Georgofili, CNR - Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante “Xylella fastidiosa subsp. pauca, agente causale del disseccamento rapido dell'olivo in Puglia: stato dell'arte”
- Stefania Tegli - Accademia dei Georgofili, Università degli Studi di Firenze “Rischi e danni per l'olivo da fitopatogeni: epidemiologia e difesa”
- Angelo Canale - Accademia dei Georgofili, Università di Pisa e Bruno Bagnoli - Accademia dei Georgofili, Università degli Studi della Tuscia “Bactrocera oleae e Prays oleae: due icone dell'entomologia olivicola dentro la sfida di una intensificazione colturalesostenibile”
- Eric Conti - Università degli Studi di Perugia e Ruggero Petacchi e Alice Caselli - Scuola Superiore Sant'Anna “Halyomorpha halys, Palpita vitrealis e Dasineura oleae: nuovi e rinnovati problemi alla luce dei cambiamenti climatici e dei differenti ecosistemi olivicoli”
- Osea Putignano - Collegio nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati “L'evoluzione dell'olivicoltura tra cambiamenti climatici ed emergenze fitosanitarie”
Ore 17.30 - Discussione
Ore 18.00 - Conclusioni
La partecipazione potrà avvenire solo dietro compilazione entro le ore 14.00 di venerdì 15 settembre 2023 del seguente form (disponibile anche su georgofili.it): registrazione.
Le iscrizioni per la partecipazione in presenza saranno accolte compatibilmente con la capienza della sala.
Per la partecipazione on-line i partecipanti riceveranno le credenziali di accesso alla piattaforma web.
L'evento è valido ai fini del riconoscimento dei CFP - Crediti Formativi Professionali per gli iscritti all’Albo del Collegio CNPAPAL. Ai Periti Agrari e Periti Agrari Laureati che parteciperanno all'evento saranno riconosciuti 3 CFP.
L.S.
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- Scritto da Andrea Vitali
Dopo 10 anni di devastazione, il Salento chiede misure speciali per la ripresa dell'olivicoltura e del paesaggio distrutto dalla Xylella.
La CIA chiede di inserire immediatamente il Salento, assieme alle altre zone colpite da Xylella e comprese nella zona infetta, tra le zone svantaggiate, vale a dire tra quelle aree a cui sono riconosciute alcune misure specifiche per il rilancio produttivo, la ricostruzione economica e il sostegno alla ripresa.
“A dieci anni dall’invasione del batterio, e con 22 milioni di ulivi distrutti, i danni sono ormai permanenti, strutturali, perché il potenziale produttivo olivicolo è stato azzerato e il paesaggio distrutto nei 750 mila ettari di ex uliveti completamente annientati dalla Xylella -dichiara Gennaro Sicolo, presidente regionale di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia-. I comuni, la Regione Puglia e il Governo nazionale, ognuno per le proprie competenze e prerogative, facciano in modo che il Salento e le altre aree più colpite siano considerate zone svantaggiate e possano utilizzare le misure speciali per risalire la china”.
“É un’urgenza assoluta -aggiunge Emanuela Longo, direttrice provinciale di Cia Salento-. Occorre che la decisione sia assunta nel più breve tempo possibile, affinché possano dispiegarsi velocemente gli effetti di azioni, programmi, agevolazioni e misure che diano ossigeno a questi territori. Le particolari avversità che attanagliano il Salento, come la lontananza dai mercati centro europei, con assenza di centri intermodali di carico in entrata e in uscita, il disastro disseccamento e la mancanza di scambio generazionale possono configurare il Salento quale zona svantaggiata e depressa, in quanto in nessuna parte d’Europa esistono queste condizioni tanto avverse quanto invalidanti per lo sviluppo socio-paesaggistico agricolo. L’inserimento del Salento e degli altri territori colpiti nella zona svantaggiata potrebbe portare, almeno in parte, quanto è necessario e urgente per rilanciare davvero queste aree, per ricostruire un potenziale produttivo, commerciale, economico e occupazionale”.
Ciò che è successo nel sud della Puglia è spaventoso, in 10 anni si è passati da un’area di 25 mila ettari colpita dal batterio agli attuali 750 mila ettari, con 22 milioni di piante d’olivo completamente ‘bruciate’ dalla Xylella, che avanza 10 chilometri l’anno. È necessario ridare vita a questo territorio che sembra non avere avuto mai un passato.
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- Scritto da Andrea Vitali
Nominati i nuovi vertici della Filiera Olivicolo Olearia Italiana, l’organismo interprofessionale dell’olio di oliva: Anna Cane (ASSITOL) presidente, Tommaso Loiodice (Unapol) vicepresidente e Giulio Martino (Italia Olivicola) confermato direttore.
Redazione