Filiera olivo-olio
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il 14 febbraio a Roma incontro sull’esperienza Confagricoltura-Carapelli Firenze e sulle prospettive dell’olio di oliva. Conclude il sottosegretario La Pietra.
“Olio di Oliva: Impresa, Sostenibilità, Mercati. L’esperienza Confagricoltura e Carapelli Firenze: le opportunità di filiera”.
Questo è il titolo dell’incontro che Confagricoltura e Carapelli Firenze organizzano domani 14 febbraio mattina, dalle ore 10,30 alle 13, a Roma presso Palazzo della Valle, sede di Confagri.
A introdurre i lavori sarà Vincenzo Lenucci, direttore Area Politiche di Sviluppo economico delle Filiere agroalimentari di Confagricoltura. Seguiranno gli interventi su “Il mercato e le tendenze di consumo” di Denis Pantini, responsabile agroalimentare Nomisma, e su “L’orientamento legislativo europeo sulla sostenibilità” di Pasquale Di Rubbo, policy analist della DG AGRI della Commissione europea.
Poi sarà la volta di una tavola rotonda intitolata “Una storia di successo: l’accordo di filiera Confagricoltura Carapelli Firenze. Attualità e prospettive del settore”, con gli interventi di Walter Placida, presidente della federazione nazionale di prodotto Olio per Confagricoltura; Anna Cane, direttore scientifico e agli affari pubblici di Carapelli Firenze - gruppo Deoleo; Tommaso Loiodice, presidente di Unapol; Paolo Mariani, direttore dell’OP Confoliva; Luigi Polizzi, DG delle politiche internazionali e dell’Unione europea – MASAF.
Concluderanno i lavori il presidente di Deoleo Ignacio Silva, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e Patrizio La Pietra, sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste con delega, fra l’alto, alla “filiera olivicola” (vedi).
Per partecipare è necessario registrarsi all'e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il Consorzio Olio Toscano IGP lancia l’allarme: al boom d’export s’abbina balzo d’inserzioni fraudolente sul web. Filippi: in Usa registrata la certificazione.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Fino al 21 marzo (con sconto fino al 28 febbraio) 2023 possibile iscriversi al premio oleario Japan Olive Oil Prize, che apre una porta sul mercato giapponese.
«Il Giappone è il più grande mercato asiatico per il consumo di olio extravergine di oliva (Evo) e il 4° a livello mondiale al di fuori dell'Unione Europea. L'olio EVO di alta qualità sta rapidamente guadagnando un ruolo da protagonista nella fiorente scena della cucina raffinata di Tokyo e nella lunga tradizione giapponese del regalo. Inoltre, i consumatori giapponesi sono sempre più inclini all'idea di fare un uso quotidiano di olio EVO, sia per migliorare le proprie condizioni di salute sia per aggiungere un sapore in più alla loro dieta, occidentale o giapponese».
Così gli organizzatori del Japan Olive Oil Prize (JOOP) presentano agli olivicoltori italiani e non solo le ragioni per iscriversi alla 11esima edizione di questo premio dedicato agli oli EVO di qualità, che si svolgerà nell'aprile 2023 a Tokyo. La scadenza per iscriversi è il 21 marzo, ma se ci si iscrive entro il 28 febbraio si avrà uno sconto di 30 € sulla quota di iscrizione di 180 €.
Il sistema di valutazione, decimale, è basato su punti compresi tra un minimo di 8 e un massimo di 10 e garantisce un'equa attribuzione del premio basata sulla qualità complessiva degli oli.
I premi saranno così assegnati:
- tra 8 e 8,99: premio d’argento
- tra 9 e 9,49: premio d’oro
- tra 9,50 e 10: “best in class”
Gli oli EVO concorreranno nelle seguenti categorie: biologici, blend, monocultivar, Dop e Igp.
Gli oli con il punteggio più alto di ogni Paese saranno premiati come “Best of Country” (Migliore del Paese) e gli oli con altre qualità distintive saranno premiati con il Certificato di Eccellenza.
Ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione e le quote di iscrizione si trovano qua o anche contattando il project manager Gino Ciccognani qua Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Le iscrizioni al 23° premio Mario Solinas Quality Award per i migliori oli evo, organizzato dal COI, sono aperte: scadenza 14 febbraio 2023. Ritoccate le regole
Con 5 modifiche adottate dal Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) il 30 novembre scorso, si sono aperte le iscrizioni alla 23esima edizione del concorso internazionale per oli extravergini di qualità “Mario Solinas Quality Award”: premio in omaggio e nel nome del compianto Mario Solinas, che tanto ha fatto nel campo della ricerca per standardizzare i criteri di qualità, a cui possono partecipare aziende sia dei Paesi membri che dei Paesi non membri del COI.
A comunicarlo una nota del COI (in inglese IOC: International Olive Council) del 18 gennaio scorso in cui si informa anche che il termine ultimo per inviare campioni e documenti alla segreteria esecutiva del Premio (in Calle Príncipe de Vergara 154, 28002 Madrid, Spagna) è il 14 febbraio 2023.
Frutto di una decisione unanime degli esperti di valutazione organolettica alla riunione di revisione del regolamento del Premio del 20 e 21 settembre scorso, le modifiche approvate mirano a realizzare ancor meglio lo scopo del concorso Solinas, che è quello di «incoraggiare i singoli produttori, le associazioni di produttori e i confezionatori dei Paesi produttori a commercializzare oli extra vergini di oliva dalle caratteristiche organolettiche armoniose e incoraggiare i consumatori a riconoscere e apprezzare le caratteristiche organolettiche di tali oli».
Ecco le 5 modifiche introdotte nel regolamento del Premio Solinas:
- specificare che una società può partecipare al concorso con un solo nome registrato;
- richiedere la menzione della categoria del campione iscritta nell'atto notarile;
- i produttori devono dimostrare che la produzione di olio di oliva vergine è la loro attività principale (più del 75% della loro attività);
- richiedere il documento di tracciabilità del lotto e la dichiarazione che il partecipante non partecipa o possiede altre società o nomi di società che hanno presentato campioni a questo concorso;
- specificare il volume del lotto nel modulo di registrazione.
Il testo integrale del regolamento del “Mario Solinas Quality Award” 2023 si può leggere qui.
L.S.
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Un milione di euro al progetto di ricerca triennale, coordinato dalla prof. Luisa Torsi dell’Università di Bari, che mira a sistemi di diagnosi precoce da campo.
L’Università di Bari Aldo Moro, in collaborazione con l’Università di Brescia, il CNR - Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (Sezione di Firenze e di Bari) e l’Istituto Agronomico Mediterraneo (CIHEAM) sono risultati vincitori di un progetto di ricerca finalizzato a limitare e/o ridurre la diffusione della Xylella fastidiosa, in risposta a un bando competitivo pubblicato dal Ministero delle politiche agricole, adesso Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf).
A renderlo noto è stato nei giorni scorsi un comunicato stampa dell’Università di Bari in cui si precisa che «il progetto è coordinato dalla prof.ssa Luisa Torsi del Dipartimento di Chimica e avrà una durata complessiva di 3 anni, per un budget complessivo di circa 1 milione di euro». Il progetto, intitolato “Tecnologie portatili e protocolli innovativi per la diagnosi ultrasensibile di Xylella fastidiosa direttamente in piante e vettori – 1LIVEXYLELLA”, ha l’obiettivo di sviluppare tecnologie portatili complementari e protocolli ultrasensibili per la diagnosi simultanea sia della presenza che della replicazione attiva di un singolo batterio di Xylella fastidiosa in tessuti di pianta e insetti vettori.
Come spiegato nella nota stampa, una delle criticità nella diagnosi della Xylella è «la mancanza di protocolli ultrasensibili in grado di rilevare il batterio in attiva replicazione e che siano direttamente applicabili in campo», considerato che «il rilevamento di un patogeno nei ‘point-of-care’ è fondamentale per uno screening rapido e una diagnosi precoce dell’infezione». Ad oggi infatti «le misure di sorveglianza imposte dal Regolamento di Esecuzione (UE) 2020/1201del 14/08/2020 prevedono che i controlli ufficiali da effettuare nei programmi di monitoraggio siano basati sull’uso di tecniche di diagnosi molecolare quali PCR convenzionale, la PCR quantitativa in tempo reale (qPCR) o l'amplificazione isotermica LAMP».
Il progetto 1LIVEXYLELLA si propone di mettere a punto nuovi sistemi di diagnosi da campo attraverso il raggiungimento due obiettivi principali: 1) messa a punto di nuovi protocolli di estrazione rapidi ed efficienti (da diverse matrici come tessuti vegetali, insetti) da utilizzare direttamente in campo allo scopo di ridurre sensibilmente gli inibitori presenti negli estratti, che possono compromettere i risultati diagnostici; 2) impiego di un approccio multidisciplinare innovativo costituito da due strumenti, con caratteristiche complementari, portatili efficienti, economici e facili da usare.
Come illustrato nella presentazione della sua attività nel sito web dell’Università di Bari, l'attività di ricerca di Luisa Torsi con i suoi collaboratori «è incentrata su sistemi bio-elettronici a transistor in grado di rivelare un singolo marcatore proteico o un singolo virus in un campione reale non pretrattato di sangue o saliva (corrispondente alla concentrazione di 10 zeptomolare). Il dispositivo, che risponde in pochi minuti e può essere fabbricato a basso costo, è dotato di una interfaccia sensibile di dimensioni millimetriche, ordini di grandezza maggiori della singola proteina da rivelare. Questo è un record mondiale basato sulla tecnologia Single-Molecule with a large Transistor - SiMoT brevettata da Torsi ed il suo gruppo nel 2018. La prospettiva è lo sviluppo di sistemi diagnostici ultrasensibili, veloci, a basso costo ed alta affidabilità per lo screening ultra-precoce di patologie progressive quali i tumori o le infezioni sia virali che batteriche».
Quindi, tornando a questo specifico progetto ed entrando più nel dettaglio, «1LIVEXYLELLA – viene spiegato nel comunicato - svilupperà un primo dispositivo portatile basato sulla tecnologia “Single Molecule with a large Transistor – SiMoT”, una piattaforma bioelettronica qualitativa del tipo ON-OFF basata su electrolyte gated organic field-effect, in grado di determinare il singolo batterio Xylella fastidiosa direttamente in 0.1 mL. Questa è pari ad una concentrazione di 10^-20 molare ed è un ordine di grandezza migliore della qPCR. La piattaforma bioelettronica sarà utilizzata per analizzare almeno 100 campioni di estratti di pianta e di vettore infetto. L’unità UNIBS avrà in carico il delicato compito di fare in modo che la piattaforma SiMoT realizzata e validata in laboratorio sia opportunamente ingegnerizzata e miniaturizzata per ottenere un dispositivo portatile che consenta l’analisi in situ del batterio minimizzando il tempo di analisi dalla raccolta del campione fino al risultato finale».
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Pubblicato dalla Regione Puglia il Piano d’azione per contrastare la diffusione di Xylella fastidiosa nel biennio 2023-24: la presentazione di Italia Olivicola.
«Assicurare continuità nello svolgimento delle attività di contrasto alla diffusione della Xylella». Così viene sintetizzato nella nota pubblicata ieri sul proprio sito web da Italia Olivicola lo scopo del “Piano d’azione per contrastare la diffusione di Xylella fastidiosa (Well et al.) in Puglia - biennio 2023-2024” che è stato deliberato il 12 dicembre scorso dalla Regione Puglia e pubblicato il 27 dicembre nel numero 139 del suo Bollettino Ufficiale. Un piano che ovviamente, chiosa Italia Olivicola, «potrà essere oggetto di modifica da parte dell’Osservatorio Fitosanitario regionale sulla base dei risultati dell’attività di sorveglianza e della valutazione del rischio fitosanitario o di eventuali modifiche normative che dovessero sopraggiungere».
In che cosa consiste? Come spiegato nella nota, nel Piano sono specificati gli obiettivi e azioni del piano e l’attività di sorveglianza fitosanitaria. E quest’ultima «è programmata sulla base delle “Guidelines for statistically sound and risk-based surveys of Xylella fastidiosa” [Linee guida per indagini statisticamente valide e basate sul rischio di Xylella fastidiosa, ndr] dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e delle conoscenze acquisite negli anni precedenti. In particolare, le indagini sono eseguite dall’Osservatorio e da soggetti delegati ai sensi del Reg. (UE) 2017/625 e si svolgono in pieno campo e nei vivai, nei centri per il giardinaggio e/o nei centri di vendita, nelle aree naturali e in altri luoghi pertinenti. Le indagini consistono nel prelievo di campioni e nella realizzazione di prove sulle piante da impianto».
L’obiettivo generale del piano, continua la nota di Italia Olivicola, è «anticipare l’evoluzione della malattia evitando di disperdere energie nelle aree dove ormai non è più possibile eradicare l’organismo nocivo».
Le azioni sono molteplici e comprendono:
– sorveglianza nelle aree delimitate;
– sorveglianza nell’area indenne;
– sorveglianza a seguito di rinvenimento di pianta infetta;
– rimozione delle piante:
– misure di eradicazione;
– misure di contenimento;
– monitoraggio dei vettori;
– strategia di controllo dei vettori;
– controlli ufficiali: nei vivai; nel punto di controllo frontaliero; sulla movimentazione delle specie specificate anche in porti e aeroporti; sull’applicazione delle misure fitosanitarie obbligatorie di controllo dei vettori;
– comunicazione;
– ricerca e collaudo delle innovazioni.
«L’ampiezza della zona potenzialmente infetta da considerare intorno alla fonte di infezione – viene inoltre sottolineato - varia in funzione del tempo trascorso dall'ultima indagine di rilevamento e dalla velocità di diffusione della malattia (Gruppo EFSA PLH, 2019). Nella programmazione delle aree da sottoporre a sorveglianza, si tiene conto anche della tipologia di infezione, cioè se singola o multipla e della necessità di individuare ulteriori 400 m attorno alla zona infetta dove ha avuto inizio l’attività di sorveglianza».
La delibera del Piano è consultabile qua.
Redazione