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Durante il 6° Forum sulle grandi imprese familiari italiane del 14 settembre al Pistoia Nursery Park Vannino Vannucci ha reso noto che la voce export ha raggiunto il 98% del fatturato della sua azienda vivaistica. Le piante di pronto effetto in vaso, trasportabili e trapiantabili tutto l’anno, sono il fiore all’occhiello della produzione di oltre 3000 varietà di Vannucci Piante, i cui vivai si estendono per 560 ettari. Fra i tratti salienti l’elemento artigianale: i lavori più delicati sono manuali, affidati a personale super qualificato. Al top logistica ed ecocompatibilità. Oscar Farinetti: i vivaisti come Vannucci capiscono ora le piante che saranno di moda fra 10 anni. Vittorio Radice: il Nursery Park e l’azienda di Vannucci non sono solo un vivaio, ma stili di vita costruiti attorno ai vivai.
«Il mio augurio è che tra 10 anni il 90% del tuo fatturato sia da export». «Veramente siamo già al 98%».
Questo botta e risposta fra Oscar Farinetti e Vannino Vannucci, con il primo rimasto a bocca aperta, sorpreso ma soddisfatto, a un certo punto della conversazione condotta dal giornalista Luca Telese con il fondatore di Eataly e il vicepresidente del gruppo Rinascente Vittorio Radice, è stato forse il momento culminante, almeno allo sguardo sub specie economica e florovivaistica di Floraviva, del 6° Forum delle grandi imprese familiari italiane del 14 settembre scorso al Pistoia Nursery Park, in occasione del 20° “Memorial Franca e Moreno Vannucci”. Ma durante il forum sono venuti fuori altri spunti interessanti su Vannucci Piante, l’azienda vivaistica leader del distretto rurale vivaistico-ornamentale pistoiese, ai vertici in Europa.
Prima però riassumiamo i tratti salienti di questa grande azienda familiare avviata da Vannino Vannucci senior nel 1938 con la coltivazione, su una superficie di 8 mila mq, di 4 specie di piante ornamentali: lecci, pini, bossi, magnolie. Oggi i vivai di Vannucci Piante si estendono su una superficie di 560 ettari e la gamma comprende «oltre 3000 specie e varietà che decorano parchi, giardini, terrazzi, spazi urbani di 60 Paesi del mondo». «La nostra estensione di piante coltivate in contenitore – si legge nella scheda di presentazione aziendale – ci permette di garantire la continuità delle forniture per 12 mesi l’anno. In contenitore offriamo non solo la gamma tradizionalmente destinata alla vendita al dettaglio nei vivai e nei garden center, ma anche gli alberi a foglia caduca di dimensioni medio-grandi e molti esemplari di pronto effetto, coltivati in piena terra, più volte trapiantati, e poi invasati e posti alla vendita solo dopo aver sviluppato un nuovo apparato radicale». «Gli esemplari di pronto effetto in vaso, trasportabili e trapiantabili per tutto l’anno – viene sottolineato nella presentazione – sono il fiore all’occhiello delle nostre produzioni, la nostra collezione è esposta nel più suggestivo show-room all’aperto: il Pistoia Nursery Park, il primo parco vivaistico d’Europa» (vedi nostro giardino da intervista).
Uno dei tratti che contraddistinguono Vannucci Piante, come ha detto lo stesso titolare Vannino Vannucci durante il Forum del 14 settembre, è l’importanza dell’elemento artigianale, delle «mani», nel contesto di «una organizzazione logistica efficace» che, grazie a «infrastrutture all’avanguardia e a un personale altamente specializzato», è in grado di proporre «soluzioni appropriate per ogni destinazione ed in tutti i periodi dell’anno e garantire consegne puntuali e rapidissime anche e soprattutto durante i picchi stagionali». Infatti, come è stato spiegato, «non solo non esistono processi completamente automatizzati nella nostra attività, ma i lavori più delicati sono ancora esclusivamente manuali, e sono affidati ai nostri esperti, persone qualificate, efficienti e appassionate».
Un altro elemento qualificante e centrale di questa azienda è l’approccio ecocompatibile sotto lo slogan “Vannucci zero”. «I nostri vivai – si legge ancora – soprattutto quelli di nuova realizzazione, sono progettati per ridurre al minimo l’impatto ambientale e l’utilizzo delle risorse naturali». I sistemi di irrigazione raccolgono fino al 95% delle acque drenate non assorbite in casse di espansione che, oltre ad assicurare la totale autonomia idrica, mitigano i rischi di alluvioni e di dissesti idrogeologici. Inoltre, dopo anni di sperimentazioni in collaborazione con importanti istituzioni scientifiche, è stata adottata «una pacciamatura naturale a base di granuli di scarti di legno, che inibisce la crescita di erbe infestanti, senza ricorrere a diserbanti chimici». E «la stessa funzione è svolta dai manti anti-alga traspiranti e permeabili, utilizzati negli impianti di vasetteria». Inoltre «i pali dei filari dei nostri nuovi appezzamenti sono in legno di castagno dell’Appennino Pistoiese, di provenienza autorizzata e controllata dal Corpo Forestale Regionale». Infine tutti i contenitori sono in plastica riciclata.
Tornando al Forum, una delle tante domande poste da Luca Telese a Farinetti e Radice è stata la seguente: date un giudizio su Vannucci Piante e fate un augurio a Vannino. L’augurio di Oscar Farinetti, andato a buon fine ancor prima di esser formulato, l’abbiamo visto all’inizio di questo articolo. Ma Farinetti ha anche espresso un parere sull’approccio imprenditoriale di Vannucci attraverso una comparazione con il suo: entrambi abbiamo in comune un grande padre che ci ha molto avvantaggiati e il grande valore che diamo alla famiglia, la differenza è che io devo cambiare settore ogni 10/12 anni, lui invece no. Lui semmai, ha aggiunto, può cambiare strategia e deve stare attento a segliere le piante giuste, a capire in anticipo le piante che andranno di moda fra 10 anni, cosa difficilissima che fa parte del suo know how di vivaista. «Nelle sue vene – ha concluso Farinetti sorridendo - non scorre sangue ma linfa». Anche Vittorio Radice si è agganciato a quest’ultimo aspetto dell’attività vivaistica, notando in particolare che Vannucci Piante e un luogo come il Pistoia Nursery Park non sono soltanto un vivaio, ma «uno stile di vita costruito attorno ai vivai».
Articolo Publiredazionale, Floraviva
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Si terrà sabato 9 Marzo 2019, dalle ore 9:30 alle ore 13:00, presso la sede dell'Accademia Italiana del Giardino (via Bonellina 68/A) una lezione teorico-pratica per apprendere le principali tecniche di realizzazione e manutenzione del verde su terrazzi e balconi.
A proporla è Francesco Mati, presidente del distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia e cotitolare di Mati1909. Si tratta di una lezione per appassionati, cultori della materia e professionisti che desiderano sviluppare maggiore conoscenza sul tema del verde ornamentale. Una pillola del giardinaggio in un ambiente semplice ma allo stesso tempo complesso dove gli errori di impostazione e gestione sono frequenti.
Per le iscrizioni al corso clicca qui, per maggiori informazioni e costi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Redazione
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Focus sulle tre aziende della Versilia e di Pisa unite nel progetto di collaborazione commerciale e logistica “Floricolture CTC: Chiarappa - Tomei - Cinquini” che espongono insieme a Myplant & Garden. Tre le nuove introduzioni di piante in fiera illustrate da Giacomo Chiarappa: un ciclamino dalla fioritura molto resistente, una primula rifiorente a grappolo e un interessante Bidens bianco. Francesco Tomei: «la nostra è un’alleanza nella programmazione e nell’assortimento delle produzioni al servizio dei garden center».
Fra i florovivaisti in evidenza alla fiera di Myplant & Garden a Milano vi sono tre aziende storiche del distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia e dintorni specializzate in piante in vaso fiorite, dai gerani ai ciclamini, e in stelle di natale. Queste tre aziende, grazie al forte legame di amicizia e alla fiducia reciproca che le unisce, hanno deciso di stringere sin dal 2014 un patto di collaborazione non scritto «con l’intento di fornire alla clientela un servizio sempre migliore»; vale a dire, da un lato, «una gamma di prodotti sempre più ampia sia in varietà che in assortimento, accompagnata da crescente qualità del prodotto» e, dall’altro, una concentrazione dell’attività di commercializzazione e dell’organizzazione logistica.
Le tre aziende in questione, tutte e tre a carattere familiare e rivolte soprattutto al mercato dei garden center, sono Floricoltura Chiarappa Giovanni (Arena Metato, Pisa) e Floricoltura Tomei (Torre del Lago Puccini, Lucca), di circa 3,5 ettari ciascuna, e Cinquini Yuri (Viareggio, Lucca) di 6/7 mila metri quadrati. Per questo progetto di collaborazione sul marketing hanno scelto la denominazione “Floricolture CTC: Chiarappa – Tomei – Cinquini”. Una delle occasioni in cui si concretizza questa alleanza è proprio la partecipazione come espositori in uno stand unitario a Myplant & Garden. E’ qui che Floraviva ha incontrato due dei titolari, Francesco Tomei e Giacomo Chiarappa, scambiandoci alcune parole sulla loro esperienza comune e sulle novità che presentano in fiera.
«Siamo tre aziende storiche indipendenti – ci ha detto Francesco Tomei - e in certi casi ci facciamo anche concorrenza, perché ognuno ha il suo pacchetto clienti. Però abbiamo deciso di mettere in comune l’attività di marketing e partecipare a questa collaborazione nella programmazione e nella commercializzazione dei nostri prodotti, a cominciare dalla condivisione dello stand a Myplant. Venire qua in fiera da soli, infatti, avrebbe significato non farsi notare, mentre in tre l’impatto è molto maggiore».
Da quanti anni partecipate insieme alle fiere?
«Da quando è nato Myplant & Garden, cinque anni fa».
Che cosa comporta in concreto questa collaborazione al di là della condivisione dello stand?
«Ad esempio, che se un cliente vuole i miei articoli e quelli di Giacomo e quelli di Yuri, possono magari partire tre carrelli utilizzando lo stesso vettore. In questo modo si ha un netto taglio dei costi di trasporto e facciamo risparmiare anche il cliente.
Logistica in comune, dunque.
«Non solo. Le coltivazioni delle nostre aziende sono sostanzialmente le stesse. Cioè la classica produzione primaverile della Versilia: gerani, gazanie, calendule, pansé, primule, ciclamini; e le poinsettie, le stelle di natale. Però, a prescindere dalle stelle che hanno una cadenza natalizia e perciò sono tutte pronte per la vendita nello stesso periodo, nelle altre produzioni, pensiamo ad esempio al ciclamino che ha un periodo di vendita molto lungo (dagli ultimi di agosto alla fine di gennaio), ci sono dei momenti in cui i ciclamini io ancora non li ho e magari li ha Chiarappa o Cinquini. Ecco, con questa alleanza il cliente viene servito da chi di noi in quel momento li ha pronti. In altre parole, riusciamo a garantire il prodotto ai clienti in tutti i momenti dell’anno e si tratta anche di un modo per fidelizzare il cliente, che non viene mai abbandonato e non deve rivolgersi ad altre aziende».
«Il nostro target commerciale – ha aggiunto Giacomo Chiarappa - è il garden center. Quindi lavoriamo nella ricerca di varietà nuove e colori nuovi da proporre ai garden per poterci distinguere commercialmente nella sfida con la grande distribuzione, che è il competitor più importante di questo settore, per via delle vendite di molti prodotti sottocosto o con promozioni molto scontate, che penalizzano il garden center e il negozio di fiori. Quindi noi siamo sempre alla ricerca di novità. Una delle novità che avremo sul mercato l’anno prossimo, quasi in esclusiva per l’Italia è il ciclamino Djix».
Questo ciclamino lo presentate già ora in anteprima? E che caratteristiche ha?
«Sì, lo stiamo presentando per il 2019. L’avevamo già in piccole quantità l’anno scorso, ma quest’anno l’avremo in numero superiore. La sua particolarità è che ha un doppio petalo ed è in due colorazioni: bianco con il bordeaux e bianco con il rosso. La pianta è molto resistente, non perde fiori o ne perde pochissimi, il fiore sopra dura 2 o 3 settimane, a differenza delle varietà normali nelle quali dopo una settimana il fiore appassisce e si deve togliere».
Quando la venderete esattamente, nell’arco del 2019, ai garden center?
«Da ottobre in poi, quasi in esclusiva per l’Italia. Abbiamo il 50% circa delle piante di questa varietà destinate all’Europa».
Quale azienda di ibridazione vi fornisce le giovani piante di questo ciclamino?
«Schoneveld Breeding, un ibridatore olandese con cui noi collaboriamo in quanto facciamo campo prova per loro per il Sud Europa. Quindi da noi testano tutte le varietà nuove che creano per verificarne la resistenza al nostro clima».
Questa è una prima novità, ce ne sono altre?
«Abbiamo la Primula Perola, sempre di Schoneveld, che è una varietà di primula che stacca il gambettino dalla base della pianta ed ha una fioritura da primula rifiorente, diversa dalla primula tradizionale che fiorisce attaccata alla foglia e che invece ha una fioritura piuttosto breve».
Dunque, se ho ben capito, una primula rifiorente a grappolo.
«Esattamente. Infine, un’altra nuova uscita è un Bidens bianco, Spicy Ice, che in Italia arriva per la prima volta».
Per ulteriori informazioni:
www.chiarappa.it
www.cinquini.it
facebook: Floricoltura Tomei
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- Scritto da Andrea Vitali
Intervista a Leonardo Bonini, uno dei titolari della nota azienda florovivaistica di Pescia (Pistoia), che apre i festeggiamenti per il centenario nello stand di Myplant & Garden (Padiglione 20, stand K01). In evidenza quest’anno, oltre agli olivi Xylella free di varietà toscana e alle appariscenti mimose, gerani (parigino, edera e zonale), Sundeville, garofani, Rincospermum, ranuncoli e la linea di gadget ludica ed eco-friendly “Supernibili”, che evoca gli insetti della lotta integrata. Bonini informa che «le poinsettie “Stella d’Italia – fai un regalo sostenibile” lanciate l’anno scorso sono andate molto bene: +10% sul 2017».
Si presenta sempre più bio ed ecosostenibile l’offerta dell’azienda floricola Bonini Piante Toscana di Pescia, che apre il centenario qui a Myplant & Garden con uno stand (pad. 20 / st. K01) all’insegna degli olivi, delle mimose e delle sue rinomate piante in vaso fiorite.
Anche quest’anno lo stand spicca per la qualità estetica sia dell’allestimento che delle piante e per l’immagine innovativa che offre di questa medio-piccola azienda di Pescia (frazione Veneri) socia dell’associazione Vivai di Pescia che nacque nel 1919 come azienda orticola e si convertì nel 1956 alla floricoltura, senza abbandonare il vivaismo olivicolo avviato nel 1940. Adesso Bonini Piante Toscana è una delle aziende florovivaistiche di punta del distretto floricolo Lucca Pistoia (incentrato sui poli di Viareggio e Pescia): un vero e proprio gioiello produttivo con i suoi 4,5 ettari coltivati e circa 37 mila metri quadrati di serre di ultima generazione dotate di impianto a biomasse e irrigazione goccia a goccia. Un’azienda che pratica le tecniche di lotta integrata sia per motivi di eco-sostenibilità che per ottenere piante qualitativamente migliori (vedi nostro servizio di due anni fa).
Come è ormai consuetudine, Floraviva ha intervistato in apertura della prima giornata del salone internazionale del verde Myplant & Garden uno dei due titolari dell’azienda pesciatina, Leonardo Bonini, sentito nel suo stand sui prodotti portati in esposizione, ma anche per un aggiornamento sulle novità aziendali nell’anno intercorso fra la 4^ e la 5^ edizione di Myplant.
Innanzi tutto il centenario: vedo che lo festeggiate qua a Myplant mettendo in evidenza nello stand un olivo.
«Rappresenta la torre Guinigi di Lucca, nei pressi di Pescia, e ci abbiamo collocato un olivo perché è una pianta della nostra tradizione».
Nel senso che come azienda la coltivate da molti anni?
«Sì, produciamo olivi sin dagli anni ‘40 del ‘900».
E anche perché è la produzione tipica di Pescia, dove c’è il più importante distretto di vivaismo olivicolo italiano?
«Sì, ovviamente».
Vedendo il numero di olivi nello stand mi pare che ci puntiate sempre di più, vero?
«Sì perché c’è domanda: il mercato sta tirando. Non so se anche grazie ad alcuni finanziamenti che sono stati attivati, comunque posso dire che si stanno vendendo bene gli olivi».
Che cosa mi può dire sulla vostra gamma di piante d’olivo?
«Abbiamo una selezione di nostre piante madri sulle quali, dal 1940, pratichiamo il miglioramento o selezione genetica. Le nostre piante madri vengono regolarmente controllate dal Servizio fitosanitario della Regione Toscana. Dal 2018 abbiamo deciso quindi di contrassegnare ogni singola pianta d’ulivo con un apposito marchio “Xylella free” e il numero del rapporto di prova del Servizio fitopatologico regionale».
E quali sono le cultivar di olivo della vostra produzione?
«Leccino, frantoio, moraiolo, pendolino, maurino. Insomma varietà toscane. Sono olivi da innesto e coltivati in vaso con irrigazione goccia a goccia. All’età di 2 e 3 anni li trasferiamo in pieno campo per l’acclimatamento finale».
Come è richiamato nello stand, anche dal video che lo contraddistingue, vi siete avvicinati all’anno del centenario con il lancio delle poinsettie “Stella d’Italia”: come è andata la vendita delle stelle di natale lo scorso anno?
«Abbiamo avuto un ottimo risultato: +10% di vendite rispetto al 2017. Quindi siamo soddisfatti».
Tra l’altro le stelle di natale sono un vostro cavallo di battaglia, vero?
«Sì».
E sono coltivate con il metodo della lotta integrata, come indicato dallo slogan “fai un regalo sostenibile”?
«Sì, è già da alcuni anni che produciamo le poinsettie con la lotta integrata».
Ecco la lotta integrata, che prevede l’uso anche di insetti antagonisti per difendere le piante da insetti nocivi, rimanda subito a un’altra novità che noto nello stand: nei vasi in esposizione ci sono delle etichette con figure e nomi di insetti. Di che si tratta?
«I “Supernibili” sono una linea di gadget, delle etichette-calamite con raffigurati sopra degli insetti (per ora una prima ventina, ma ne abbiamo selezionati 400) che proponiamo in particolare ai garden center che vogliano stimolare la clientela sia dal punto di vista ludico che soprattutto sul piano del messaggio ecologico».
Ma i Supernibili vanno su tutte le tipologie di piante in vaso?
«Sì, a chi ce lo richiede li possiamo aggiungere su tutti i vasi, perché ovviamente comportano un piccolo costo supplementare».
Passando alle piante in vaso qui in esposizione, che cosa avete portato e su che cosa puntate maggiormente?
«Quest’anno, come tutti gli anni, apriamo la stagione con le Sundeville e i gerani (di tre cultivar: parigino, edera, zonale, anch’essi coltivati con tecniche bio della lotta integrata) e poi a seguire vengono tutte le nostre varietà di punta, fra cui ad esempio il Rincospermum in varie altezze. Da segnalare anche i ranuncoli, i garofani e un po’ tutto l’assortimento per l’inizio della primavera».
Poi vedo in grande risalto, come tutti gli anni a Myplant, le mimose, dato il periodo. C’è qualche novità su questo fronte?
«No, le varietà e le tipologie sono le stesse, anche perché stanno ricevendo un ottimo riscontro sul mercato».
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Floramiata continua il cammino sulla strada della sostenibilità presentando al Myplant & Garden 2019 (Pad. 16 - Stand k34) la propria produzione di piante tropicali ornamentali basata su processi produttivi che mirano alla certificazione Carbon Free.
Una meta ambiziosa che si basa su tre pilastri: l’utilizzo della risorsa geotermica per il riscaldamento, l’uso di energia elettrica da fonti rinnovabili e il risparmio idrico.
Avere una produzione Carbon Free significa che le piante coltivate da Floramiata catturano in un anno oltre 32.000 tonnellate di CO2 pari a quella imprigionata nello stesso periodo da un bosco di 50 ettari di castagno, bilanciando quanta ne viene emessa nel corso dei processi di produzione.
Un ciclo virtuoso che migliora di anno in anno la sostenibilità ambientale delle produzioni e dà alla propria clientela sempre più ampie motivazioni di acquisto: piante che arredano, durano, rispettano l’ambiente e catturano anidride carbonica.
Floramiata oltre alle importanti tematiche ambientali, sul green carpet della quinta edizione del Myplant metterà in mostra la sua ampia produzione di piante tropicali a cui si affiancano tre novità: lo Spatifillum vaso 14, l’Anthurium vaso 12 e la Maranta Leopardina.
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Lanciato un nuovo brand per le stelle di natale italiane che può essere personalizzato dai garden center e dai negozi di fiori o di articoli da regalo con le proprie insegne. I produttori di poinsettie licenziatari consegneranno le piante con vari materiali pubblicitari, fra cui i cartellini col marchio Stella d’Italia sul fronte e il retro per gli auguri a scelta del punto vendita.
Un marchio privato e volontario che valorizza le stelle di natale coltivate in Italia con metodi sostenibili, cioè adottando sistemi produttivi basati sulla piena applicazione della lotta integrata. E che cavalca la sempreverde fiducia del consumatore italiano nel prodotto made in Italy, ancora più forte in un periodo di ritorno in auge del patriottismo nazionale. Tutto ciò ottimizzando le relazioni fra i produttori di poinsettie licenziatari del marchio e i punti vendita (garden center o fiorai o negozi di articoli da regalo) interessati a esporre prodotti con la propria insegna.Il nome del marchio, contraddistinto visivamente da stelline e fiocchi di neve rossi stilizzati su uno sfondo dorato, è “Stella d’Italia”, accompagnato dallo slogan “fai un regalo sostenibile” riferito al “Natale 2018”. A lanciarlo, con tanto di cartellini per le piante personalizzabili e altro materiale pubblicitario sia per il punto vendita che per il web, è Diade adv di Pescia, che ha studiato il marketing e progettato la comunicazione. Il cuore della proposta, che intende riposizionare il prodotto vegetale simbolo delle feste natalizie, è il cartellino/biglietto d’auguri double face: sul fronte il marchio Stella d’Italia e sul retro libera scelta ai garden center o fiorai e negozianti, che potranno scegliere se richiedere ai produttori di stelle natale licenziatari di Diade cartellini con la propria insegna oppure no, oltre al consueto spazio per il messaggio di auguri del consumatore finale.
Da Diade adv fanno sapere che alcuni produttori e retailer hanno già deciso di adottare “Stella d’Italia” e molti altri hanno manifestato interesse per l’iniziativa. I produttori interessati a diventare licenziatari del nuovo marchio e i garden center o negozi di fiori o di articoli da regalo desiderosi di avere nei propri punti vendita poinsettie “Stella d’Italia” o che comunque ne vogliono sapere di più possono contattare 0572 040204
Redazione
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