Riservato aziende

Floramiata continua il cammino sulla strada della sostenibilità presentando al Myplant & Garden 2019 (Pad. 16 - Stand k34) la propria produzione di piante tropicali ornamentali basata su processi produttivi che mirano alla certificazione Carbon Free.
Una meta ambiziosa che si basa su tre pilastri: l’utilizzo della risorsa geotermica per il riscaldamento, l’uso di energia elettrica da fonti rinnovabili e il risparmio idrico.
Avere una produzione Carbon Free significa che le piante coltivate da Floramiata catturano in un anno oltre 32.000 tonnellate di CO2 pari a quella imprigionata nello stesso periodo da un bosco di 50 ettari di castagno, bilanciando quanta ne viene emessa nel corso dei processi di produzione.
Un ciclo virtuoso che migliora di anno in anno la sostenibilità ambientale delle produzioni e dà alla propria clientela sempre più ampie motivazioni di acquisto:  piante che arredano, durano, rispettano l’ambiente e catturano anidride carbonica.
Floramiata oltre alle importanti tematiche ambientali, sul green carpet della quinta edizione del Myplant metterà in mostra la sua ampia produzione di piante tropicali a cui si affiancano tre novità: lo Spatifillum vaso 14, l’Anthurium vaso 12 e la Maranta Leopardina.

Redazione

Lanciato un nuovo brand per le stelle di natale italiane che può essere personalizzato dai garden center e dai negozi di fiori o di articoli da regalo con le proprie insegne. I produttori di poinsettie licenziatari consegneranno le piante con vari materiali pubblicitari, fra cui i cartellini col marchio Stella d’Italia sul fronte e il retro per gli auguri a scelta del punto vendita.

Un marchio privato e volontario che valorizza le stelle di natale coltivate in Italia con metodi sostenibili, cioè adottando sistemi produttivi basati sulla piena applicazione della lotta integrata. E che cavalca la sempreverde fiducia del consumatore italiano nel prodotto made in Italy, ancora più forte in un periodo di ritorno in auge del patriottismo nazionale. Tutto ciò ottimizzando le relazioni fra i produttori di poinsettie licenziatari del marchio e i punti vendita (garden center o fiorai o negozi di articoli da regalo) interessati a esporre prodotti con la propria insegna.
Il nome del marchio, contraddistinto visivamente da stelline e fiocchi di neve rossi stilizzati su uno sfondo dorato, è “Stella d’Italia”, accompagnato dallo slogan “fai un regalo sostenibile” riferito al “Natale 2018”. A lanciarlo, con tanto di cartellini per le piante personalizzabili e altro materiale pubblicitario sia per il punto vendita che per il web, è Diade adv di Pescia, che ha studiato il marketing e progettato la comunicazione. Il cuore della proposta, che intende riposizionare il prodotto vegetale simbolo delle feste natalizie, è il cartellino/biglietto d’auguri double face: sul fronte il marchio Stella d’Italia e sul retro libera scelta ai garden center o fiorai e negozianti, che potranno scegliere se richiedere ai produttori di stelle natale licenziatari di Diade cartellini con la propria insegna oppure no, oltre al consueto spazio per il messaggio di auguri del consumatore finale.
Da Diade adv fanno sapere che alcuni produttori e retailer hanno già deciso di adottare “Stella d’Italia” e molti altri hanno manifestato interesse per l’iniziativa. I produttori interessati a diventare licenziatari del nuovo marchio e i garden center o negozi di fiori o di articoli da regalo desiderosi di avere nei propri punti vendita poinsettie “Stella d’Italia” o che comunque ne vogliono sapere di più possono contattare 0572 040204

Redazione
Articolo Publiredazionale, riproduzione vietata

Nuovo format, più europeo ed ecologico ma radicato nel territorio e nelle produzioni a km 0, per il centro di giardinaggio Agri Garden Natali alle porte di Pescia. Tra le piante locali in vendita nel garden center inaugurato il 20 ottobre dai titolari Claudia Natali e Fabio Chiostri, Cymbidium e protee in vaso di aziende specializzate, agrumi, rare varietà di Nandina, piante da siepe e da frutto, e in questi giorni molti crisantemi e ciclamini in vaso. Per il sindaco di Pescia è «una vetrina sul nostro florovivaismo, che è vivo e conta 350 aziende per 700 occupati (2000 nel periodo clou prima di Tutti i Santi)». All’inaugurazione anche il presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia.

Prodotti a km 0 e prevalentemente stagionali di florovivaisti di Pescia e dintorni: orchidee Cymbidium di un’azienda specializzata, protee in vaso (più rare della versione a fiore reciso), agrumi, alcune varietà di Nandina pressoché sconosciute, qualche piantina aromatica e da orto (sezione che si arricchirà a primavera), nell’area vivaio piante per le bordure e le siepi e da frutto (ora soprattutto more, ribes, kiwi) e tutto quel che serve per l’orto e il giardino, e infine, naturalmente, a dieci giorni da Tutti i Santi, molti crisantemi e ciclamini in vaso locali.
Le piante in vendita presso il centro di giardinaggio “Agri Garden (è) Natali” di via Romana 31 a Pescia, che è stato completamente rinnovato e inaugurato il 20 ottobre e sarà gestito da Claudia Natali e Fabio Chiostri, rappresentano una significativa vetrina sul florovivaismo pesciatino e più in generale della Valdinievole. Non è un caso dunque che all’inaugurazione sia intervenuto, oltre al sindaco di Pescia Oreste Giurlani, un esponente di primo piano della filiera florovivaistica e del verde toscana come il presidente del Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Mati.
«A Pescia di garden ne abbiamo bisogno – ha detto il sindaco di Pescia Oreste Giurlani -  Siamo la città dei fiori, vogliamo che la gente venga, che la gente acquisti piante e fiori. Da quanto ho capito in questo garden si vendono piante e fiori e si faranno presto anche composizioni, e si punta soprattutto a vendere prodotti del territorio. E’ un’ulteriore sponda a coloro che ora vogliono continuare a investire sul florovivaismo. Noi abbiamo fatto una ricerca: a Pescia ci sono 400 aziende agricole, 350 circa sono florovivaistiche, con circa 700 occupati, che nei momenti di alta stagione come questo diventano 2000. Quindi a volte ci si piange addosso che la floricoltura sta morendo, che è finita. Invece no: la floricoltura c’è, c’è stata una selezione, ma chi ha puntato sulla qualità, sui giovani e sulla voglia di lavorare e soprattutto di fare rete ha avuto ottimi risultati». Il sindaco ha anche annunciato che Claudia Natali e Fabio Chiostri adotteranno l’aiuola della rotonda con il Pinocchio dell’Expo lì vicino, un’ulteriore promozione del florovivaismo locale e del territorio pesciatino. Infine, si è soffermato su un altro aspetto dell’offerta di Agri Garden Natali: l’area pet, con tutto ciò che serve agli animali domestici da compagnia. «A Pescia manca un punto veramente attrezzato per gli animali – ha sostenuto Giurlani svelando di essere interessato anche a livello personale per i suoi gatti -. Il fatto che voi forniate anche questi prodotti è molto utile per il nostro territorio».
Nell’occasione i due giovani titolari hanno illustrato al sindaco Giurlani, in una rapida visita guidata, anche gli altri prodotti del nuovo garden center, che in generale ha un aspetto molto europeo e ordinato, ed è caratterizzato da grande attenzione per i temi ecologici e salutistici. Prima il reparto sementi, da orto e da fiori, con alcune proposte biologiche, «che aumenteranno se ci saranno richieste» ha spiegato Claudia Natali. Poi i concimi e fertilizzanti, più qualche prodotto insetticida biologico per hobbisti e che non richiede la licenza (quindi «niente prodotti fitosanitari»), le ferramenta e l’area fiori artificiali, a cui si affiancherà presto l’area fiori recisi veri e propri con la possibilità di acquistare bouquet. E ancora l’oggettistica per la casa, a cominciare dai vasi in ceramica, e i vasi di terracotta in una gamma molto ampia e varia. Infine, appunto, l’area pet, per gli animali da compagnia, su cui si è soffermato il sindaco da appassionato di gatti. Riguardo alla quale Claudia Natali ha spiegato di puntare su «linee italiane, meno conosciute, che però hanno tutti prodotti naturali, ipoallergenici, e sono quasi tutti con un solo tipo di carne all’interno, mono proteiche. Quindi, anche per i gatti e i cani che hanno dei problemi, abbiamo di tutto». 

Redazione Floraviva
Articolo Publiredazionale, riproduzione vietata

Nello stand dell’azienda pistoiese Chiti Vivai al 69° Flormart, alla Fiera di Padova dal 19 al 21 settembre, riflettori puntati sui pini bonsai e su fusti di Juniperus di varie taglie da siepe che sono molto resistenti. Alberto Chiti: «per avere piante più sicure, lavoriamo i pini come una volta e li invasiamo solo dopo che hanno vegetato a terra».  

Anche quest’anno fra i vivaisti pistoiesi alla ribalta di Flormart, il salone del florovivaismo e dell’architettura del paesaggio della Fiera di Padova giunto alla 69^ edizione, c’è Chiti Vivai. Questa azienda del distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, che ha per titolari i fratelli Roberto e Alberto Chiti, ormai da 15 anni si è specializzata nella produzione di conifere e conifere nane, soprattutto attraverso la coltivazione “a forma libera” (vedi nostro articolo). Floraviva ha intervistato Alberto Chiti allo stand di Flormart ieri, primo giorno della manifestazione, parlando con lui delle piante portate in esposizione quest’anno e dei primi, parzialissimi riscontri con gli operatori della filiera florovivaistica incontrati alla Fiera di Padova.
Che cosa presentate quest’anno?
«Il nostro stand è centrato sempre su quelle che sono le nostre specialità produttive, cioè conifere, conifere nane e soprattutto conifere in forma. Oltre ai soliti fusti, mezzi fusti e mini fusti, quest’anno abbiamo una bella esposizione di pini: pini a bonsai, in forma naturale, formati in pieno campo e poi lavorati durante il periodo estivo, come veniva fatto negli anni addietro e poi messi in vaso, per avere una pianta più sicura, una pianta che abbia vegetato a terra prima di essere invasata e che non presenti problemi al momento del trapianto in vaso».
Ecco questa è una vostra caratteristica peculiare nel modo di lavorare…
«… questo è il riutilizzo di un metodo lavorativo che veniva applicato i primi anni a Pistoia, che poi è stato abbandonato un po’ per dare campo alla velocità di lavorazione, però chiaramente togliendo qualcosa alla qualità del prodotto».
Avete puntato su questo metodo anticipando il mercato oppure è stata proprio la domanda a portarvi in questa direzione?
«Diciamo che abbiamo intercettato la domanda, o meglio un’esigenza, perché si tratta di prodotti che è molto importante siano di qualità perfetta: dato il valore e gli anni di lavorazione che ci sono dietro, è essenziale mettere in vaso piante completamente pronte, senza far mancare ad esse tutto il tempo di vegetazione necessario affinché siano davvero in condizioni ottimali».
E questo viene compreso e apprezzato?
«Sì, viene apprezzato»
C’è qualche altro aspetto da sottolineare nell’esposizione di quest’anno?
«Sicuramente c’è da evidenziare il nuovo formato che abbiamo proposto per quanto riguarda gli Juniperus (ginepri, ndr). Abbiamo cercato di tirarli su su una canna. Ultimamente vengono usati, specialmente nei Paesi freddi, come siepi, così come qui da noi si usano normalmente Photinia (fotinia) o Leylandii (cipresso di Leyland) nei Paesi dove queste piante non resistono per il freddo noi proponiamo questa tipologia di Juniperus che può fare da siepe: molto resistente e molto particolare, perché ha dei colori e un tipo di vegetazione che altri tipi di siepe, come Thuja (tuia, l’albero della vita) oppure appunto Leylandii, non presentano».
E a quale clientela o segmento del mercato mirate con queste due linee di piante appena illustrate?
«Diciamo che sono pensate soprattutto per l’estero e per il nord Italia, sia per le caratteristiche delle piante, che si trovano molto bene a quei climi, sia in relazione alle tipologie di giardini».
Quali canali commerciali utilizzate per esse?
«Un po’ tutti i canali»
Un riscontro alla prima giornata di Flormart: anche se è presto per i bilanci, quali sono finora i prodotti più apprezzati?
«Come al solito, anche qui come durante tutto l’anno, i mezzi fusti o mini fusti di Juniperus hanno un ottimo riscontro, sono quelli che hanno maggiore successo. Ma anche i pini piacciono».
In generale, per ora vendete più in Italia o all’estero?
«Più in Italia».
Ma vendete e siete interessati anche al mercato estero?
«Sì».

Redazione Floraviva
Articolo Publiredazionale, riproduzione vietata

Tra le sue nuove piante fruttifere, l’azienda florovivaistica pesciatina esporrà al 69° Flormart, dal 19 al 21 settembre in Fiera di Padova (Pad 4, corsia d, stand 128), l’Actinidia arguta “Ken’s red” (kiwi rosso), la linea d’alberi da frutto nani “Fruit me” e l’Hylocereus undatus (dragon fruit). Tra le ornamentali, Cordyline australis e Vitis coignetiae (o vite del Giappone). Per il titolare e vicepresidente di Vivai di Pescia Gianluca Ammazzini, che giudica Flormart «centrale» per comunicare l’evoluzione aziendale, uno degli obiettivi è l’eco-sostenibilità: prassi con cui ha ridotto dell’80% la chimica di sintesi.  

«Saremo presenti con le nostre classiche produzioni di fruttiferi in contenitore di varie misure, anni e cultivar, con le tre tipologie di olivi (per impianti, da giardino, ornamentali), le rose (tutte brevettate), le piante ornamentali da esterno fiorite, da siepe e rampicanti. Oltre ad una serie di novità produttive inserite quest’anno e che stanno già riscontrando buoni risultati».
Ad anticipare a Floraviva i prodotti del suo stand alla 69^ edizione di Flormart, il salone del florovivaismo e dell’architettura del paesaggio in programma alla Fiera di Padova dal 19 al 21 settembre, è Gianluca Ammazzini, titolare, insieme al fratello Massimo, dell’azienda di Pescia Ammazzini Piante (che esporrà al Padiglione 4, corsia D, stand n. 128), nonché vicepresidente dell’Associazione Vivai di Pescia. «Continua così – dice Ammazzini - l’esperienza della nostra azienda al Flormart, il più prestigioso ed importante appuntamento internazionale del mondo florovivaistico italiano. Sono 20 anni di presenze, un periodo di tempo in cui il nostro mondo professionale si è evoluto a passi da gigante».
«Quando abbiamo iniziato – osserva il vicepresidente dei Vivai di Pescia - non esisteva ancora il mondo digitale, il web, i social media, l’odierna sensibilità ambientale e la fiera era l’unico punto d’incontro professionale, dove vedevi aziende, prodotti e soprattutto uomini e donne che ci mettevano la faccia». «Per noi questi eventi – sottolinea - rimangono fondamentali, consentono il relazionarsi con pensieri diversi, a volte in sintonia altre no. Ma il confronto serve a migliorarsi. Questa è filosofia che accompagna la nostra crescita aziendale (
vedi) e per noi il Flormart è ancora uno snodo centrale per comunicare la nostra passione e l’evoluzione verso i nostri obiettivi aziendali».



Obiettivi che Ammazzini riassume così: più qualità, nei processi di produzione, nella selezione dei prodotti e omogeneità delle piante consegnate; più disponibilità, nei rapporti con i clienti, nella logistica, nella cartellinatura, nelle brochure; continue novità, cioè ricerca di nuovi prodotti vegetali, la maggior parte dei quali prodotti sotto licenza; pratiche sempre più ecologiche e sostenibili, dal riciclo di substrati aziendali alle biomasse da potature aziendali, dall’estensione continua di impianti a goccia per fertirrigazioni mirate e a basso consumo di acque all’utilizzo di prodotti biologici per il contenimento di insetti e funghi, di diserbanti bio (dischi in fibre naturali, pacciamature vegetali), accorgimenti che hanno consentito un abbattimento dell’80% del consumo di prodotti chimici di sintesi.

Le nuove produzioni esposte a Flormart 2018
Ma vediamo le nuove tipologie di piante coltivate dall’azienda Ammazzini Piante, che, nel solco della propria prassi tradizionale di non stare mai ferma e introdurre ogni anno novità produttive, può esporre quest’anno nello stand del 69° Flormart:
Actinidia arguta “Ken’s red” (kiwi rosso)
«La sua particolarità principale – spiega Gianluca Ammazzini - consiste nella polpa del frutto: un bel colore rosso e gusto aromatico. Si tratta di una pianta da frutto di piccola pezzatura, che si pone sul mercato più per la sua vocazione hobbistica che per una vera e propria produzione agroalimentare. E’ l’ideale per arricchire l’assortimento delle varietà di frutti minori, con proprietà salutistiche, nei garden center».
Linea di alberi da frutto nani “Fruit me”
Questa gamma di piccoli alberi da frutto allevati dal Gruppo Padana, dice Ammazzini, «offre un innovativo sistema di coltivazione che favorisce la produttività in tempi rapidi di piccole piante da frutto, lontano dal metodo tradizionale di moltiplicazione fruttifera. L’innovazione s’incentra su particolari portainnesti di bassa vigoria ma che consentono una rapidissima fruttificazione anche su piccole piante. Non può mancare nell’assortimento dei garden center specializzati nelle piante fruttifere. La destinazione è hobbistica».
Cordyline australis (in Māori Tī kāuka)
Nota in lingua Māori come Tī kāuka o Tī rākau, la Cordyline australis è «una splendida specie di piante ornamentali adatte ad un clima temperato. Hanno un impatto visivo eccezionale per i loro punti colore e – spiega Ammazzini - stiamo inserendo queste piante, non semplici da coltivare soprattutto per le varietà che abbiamo in produzione, convinti della loro ottimale adattabilità ai giardini mediterranei».
Hylocereus undatus (Pitaya o Dragon fruit)
«Questa – racconta Ammazzini - è una delle più recenti “scoperte” nel mondo dei “frutti della salute”. La  collaborazione con Flora Toscana, di cui siamo soci parziali, ha fatto sì che la nostra azienda sia stata scelta per la messa a produzione di questa particolarissima pianta tropicale che produce frutti ricchi di antiossidanti e altre proprietà salutistiche. Siamo solo 2 aziende a produrre questa varietà di pianta in Toscana. E’ pensata per il canale dei garden center e per un uso hobbistico».
Vitis coignetiae (vite Coignet o vite del Giappone)
«Questa è una pianta rampicante ornamentale a foglia caduca – ci illustra Ammazzini -, dalle grandi foglie cuoriformi che in autunno si colorano di rosso. L’ideale per le pergole, i graticci, gli steccati. Danno un bellissimo effetto decorativo. La proponiamo rivolgendoci in particolare agli architetti paesaggisti, ai giardinieri e ai garden center».

Redazione Floraviva
Articolo Publiredazionale, riproduzione vietata