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A un convegno in Mugello l’assessora regionale all’agroalimentare Saccardi ha rimarcato che la Regione Toscana ha ampi margini di miglioramento nella capacità di spesa in agricoltura dei fondi europei e ha indicato tra le priorità: il biologico (50 mln all’anno + 3 mln per la sua distribuzione), ambiente e mercato (con 1 mln di euro per chi investe in certificazioni di sostenibilità), l’olivo toscano e la cultura dell’olio.
«La Toscana avrà a disposizione circa 312 milioni di euro di risorse europee da gestire nella programmazione 2021-2022. Questi soldi dovranno essere per forza impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2025. Se i termini non saranno rispettati si corre il rischio di incorrere nel disimpegno, cioè nel ritiro delle risorse, che saranno tolte anche dalle programmazioni successive. Per questo è essenziale che la Toscana migliori la sua capacità di spesa in agricoltura, che adesso è sul livello della sufficienza, ma che ha molto margine di miglioramento».
Redazione
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L’allarme di Coldiretti è riferito al primo mese di Brexit e al nostro export agroalimentare nel Regno Unito, che è la prima voce delle esportazioni in Uk, pari a 3,4 miliardi di euro nel 2020. Ma le importazioni da Oltremanica, che riguardano di più altri settori, sono crollate del 70%. Il Regno Unito è il 4° sbocco di mercato per cibo e bevande made in Italy. Segnalate dall’associazione dei coltivatori diretti confische di panini nelle dogane olandesi e difficoltà sui certificati fitosanitari in Gran Bretagna, mentre già si temono problemi futuri con le etichette dei vini.
Le esportazioni made in Italy in Gran Bretagna nel mese successivo alla Brexit hanno subito uno storico crollo del 38,3% a causa di ostacoli burocratici che frenano gli scambi commerciali.
Redazione
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Alla vigilia della riunione tra i capi di stato della Ue, il presidente di Confagricoltura Giansanti chiede in particolare alla Commissione europea di «assicurare il regolare funzionamento della catena dei rifornimenti di beni essenziali». Vanno garantiti i “corridoi verdi”, in primis al Brennero: porta d’accesso alla Germania, che è lo sbocco principale, da 7 miliardi di euro l’anno, del made in Italy agroalimentare.
Vanno evitati i blocchi e i rallentamenti dei trasporti, in particolare al Brennero, che è il punto di passaggio fondamentale del nostro export agroalimentare in Germania, primo mercato di sbocco.
E’ il messaggio lanciato due giorni fa da Confagricoltura in vista della riunione in videoconferenza dei capi di Stato e di governo della Ue in programma domani e il 26 febbraio. Occasione in cui i leader dell’Unione faranno il punto sul coordinamento delle iniziative per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
«La Commissione europea deve assicurare la libera circolazione delle merci tra gli Stati membri e il regolare funzionamento della catena dei rifornimenti di beni essenziali, come quelli destinati all’alimentazione – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Occorre assolutamente evitare la situazione di caos nei trasporti che abbiamo già sperimentato nei primi mesi dello scorso anno».
«Dopo le code chilometriche dei giorni scorsi al Brennero, le difficoltà di circolazione rischiano di estendersi al trasporto ferroviario – ha rilevato Giansanti -. Va garantito il funzionamento dei cosiddetti “corridoi verdi” per fare in modo che i valichi di frontiera restino aperti a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci. Al riguardo, ringraziamo il ministro Giovannini per le iniziative già assunte nei confronti dell’Esecutivo di Bruxelles».
Circa la metà delle esportazioni italiane destinate al mercato europeo, sottolinea Confagricoltura, viaggiano lungo l’asse “Scandinavo-Mediterraneo” e il Brennero, in particolare, rappresenta il punto di passaggio essenziale per l’export agroalimentare verso la Germania che, con oltre 7 miliardi di euro l’anno, è il primo mercato di sbocco del Made in Italy di settore.
«Resta sullo sfondo il limite rappresentato dal fatto che circa il 90% delle merci nel nostro Paese viaggia su gomma - conclude Giansanti -. E’ una situazione da rivedere e migliorare nell’ottica di una maggiore efficienza e sostenibilità ambientale, grazie ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza».
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Con la vittoria del concorso del 19 febbraio a Villa Ormond il fiorista di Firenze Francesco Innocenti si è guadagnato l’ingresso nell’equipe di maestri floreali del 71° Festival di Sanremo. Hanno partecipato alla competizione d’arte floreale 15 fioristi provenienti da varie parti d’Italia.
«Ho partecipato al concorso “Bouquet festival di Sanremo 2021”, nel quale ho avuto due bellissimi risultati: un mio bouquet sul tema “La primavera” ha ottenuto il primo posto, mentre il secondo bouquet, sul tema “L’estate” ha ottenuto il terzo posto. Mi sono aggiudicato così il primo posto assoluto del concorso, portando a casa una grandissima soddisfazione e un grandissimo bagaglio di esperienza».
Questo il commento a caldo su Instagram del fiorista di Firenze Francesco Innocenti poche ore dopo la vittoria del 19 febbraio a Villa Ormond nella quinta edizione del concorso d’arte floreale “Bouquet Festival di Sanremo 2021”. Successo che gli consentirà di andare a far parte della squadra che, sotto la guida delle floral designer Sabina di Mattia e Jessica Tua, confezionerà gli addobbi floreali e i mazzi di fiori sul palco del Teatro Ariston durante la 71^ edizione del festival della canzone di Sanremo.
Al concorso di composizione floreale, organizzato dal Mercato dei fiori di Sanremo in collaborazione con il Comune sul tema “Tornerà a splendere il sole”, hanno partecipato, nel rispetto della normativa anti-Covid, quindici fioristi arrivati da varie parti d’Italia che per le loro realizzazioni hanno utilizzato fiori e fronde forniti dal Mercato di Sanremo e prodotti nel Distretto Florovivaistico del Ponente Ligure.
Dietro a Innocenti si è classificato Mario Garofalo di Torremaggiore in provincia di Foggia e al terzo posto Pasquale Carrella di Salerno. La giuria d’onore presieduta dall’assessore Lucia Artusi ha attribuito anche i seguenti premi: per l’utilizzo dei materiali locali a Katia Santamaria (Cassino - FR), per l’attinenza al tema a Consuelo Santoro (Monrimondo - MI), per l’armonia del colore a Katia Santamaria (Cassino - FR), per l’originalità nell’interpretazione a Raluca Gafiteanu (Caposile – VE). Tra i partecipanti anche Jessica Donati di Livorno.
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Il 23 febbraio incontro online “Prodotti fitosanitari: le novità 2021” organizzato dal Servizio fitosanitario dell’Emilia-Romagna con le società di agrofarmaci. Le presentazioni in materia di difesa delle piante articolate in quattro sessioni: fungicidi, insetticidi-acaricidi, erbicidi, fitoregolatori.
Tutte le principali novità per la difesa della salute delle piante presentate dagli scienziati ed esperti delle stesse aziende che le producono. Torna martedì 23 febbraio mattina, in un webinar sulla piattaforma Teams Live Events intitolato “Prodotti fitosanitari: le novità 2021”, il tradizionale appuntamento di aggiornamento organizzato dal Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le società di agrofarmaci.
- ORONDIS FORTE, ULTRA, EVO (Oxathiapiprolin) nuove soluzioni per il controllo della peronospora della vite e delle colture orticole di Stefano Venieri (Syngenta Italia);
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