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Saccardi su priorità uso fondi europei per agricoltura toscana

A un convegno in Mugello l’assessora regionale all’agroalimentare Saccardi ha rimarcato che la Regione Toscana ha ampi margini di miglioramento nella capacità di spesa in agricoltura dei fondi europei e ha indicato tra le priorità: il biologico (50 mln all’anno + 3 mln per la sua distribuzione), ambiente e mercato (con 1 mln di euro per chi investe in certificazioni di sostenibilità), l’olivo toscano e la cultura dell’olio.


«La Toscana avrà a disposizione circa 312 milioni di euro di risorse europee da gestire nella programmazione 2021-2022. Questi soldi dovranno essere per forza impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2025. Se i termini non saranno rispettati si corre il rischio di incorrere nel disimpegno, cioè nel ritiro delle risorse, che saranno tolte anche dalle programmazioni successive. Per questo è essenziale che la Toscana migliori la sua capacità di spesa in agricoltura, che adesso è sul livello della sufficienza, ma che ha molto margine di miglioramento». 
E’ la stoccata dell’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi durante il suo intervento al convegno “Verso gli Stati Generali dell'agricoltura” del 26 febbraio a Borgo San Lorenzo, nel quale ha sottolineato anche che «l’emergenza Covid ha ribadito a tutti l’importanza della salute», un concetto ampio che «abbraccia anche le condizioni ambientali di vita e l’alimentazione, dunque tutto il sistema salute è strettamente collegato anche a quello che mangiamo ed al cambiamento climatico». «L’Europa, consapevole del fatto che nel mondo l’agricoltura è la seconda causa di inquinamento – ha continuato Stefania Saccardi - ci dà indicazioni stringenti e vincola le sue risorse al sostegno di un’agricoltura che lotta contro il cambiamento climatico, ma come declinare queste risorse è compito della politica, così come è compito dei nostri rappresentanti a tutti i livelli presidiare sui criteri per la ripartizione dei fondi, perché l’Italia è lunga e varia e le esigenze delle diverse Regioni possono confliggere». «Sta a noi lottare per le priorità del nostro territorio – ha aggiunto Saccardi -. A livello nazionale stiamo discutendo dei nuovi criteri di ripartizione e la Toscana, che attualmente è piuttosto penalizzata su questo fronte, potrà vedere significativi miglioramenti. Nel frattempo sto gestendo due anni di transizione e definendo nuove linee di intervento, che ritengo strategiche per il futuro della nostra agricoltura, che dovrà essere sempre più di qualità, ma anche attenta alla sostenibilità ed al mercato».
Saccardi ha illustrato ai rappresentanti del mondo agricolo presenti alcune novità e priorità introdotte dalla Regione Toscana nelle linee di intervento sulle quali si baseranno i bandi per l’assegnazione delle risorse europee. «Destineremo 50 milioni all’anno al biologico – ha detto - risorse più che raddoppiate rispetto alla programmazione precedente che prevedeva il 20%. Questo, in una terra come la Toscana dove il già il 32% della produzione è biologica, può portare ad un vero cambio di passo. Inoltre ho chiesto di inserire una novità, la ‘Certificazione di sostenibilità’. Un milione di euro sarà destinato alle aziende che investiranno per fare dei percorsi di miglioramento, ottenendo una certificazione ‘globale’ che attesti sia la qualità del prodotto che il rispetto dell’ambiente e l’eticità dell’azienda». «Altro fronte innovativo sul quale ho scelto di investire almeno 3 milioni di euro – ha reso noto Saccardi – è quello della distribuzione del biologico. Abbiamo molte produzioni biologiche di estrema qualità, ma è necessario aiutarle a stare sul mercato perché a fronte di un sistema della grande distribuzione e delle mense sensibile al biologico e pronto a recepire, manca un collettore, una piattaforma logistica per aiutare la distribuzione e facilitare l’incontro tra la domande e l’offerta del biologico». 
Tra gli altri fronti sui quali la Toscana investirà ci saranno, si legge nella nota, «il benessere animale, la valorizzazione dei giovani, i progetti di filiera che promuovono tutto il territorio e non la singola azienda, l’olivo toscano e la cultura dell’olio».


Redazione


Brexit e crollo export in UK

L’allarme di Coldiretti è riferito al primo mese di Brexit e al nostro export agroalimentare nel Regno Unito, che è la prima voce delle esportazioni in Uk, pari a 3,4 miliardi di euro nel 2020. Ma le importazioni da Oltremanica, che riguardano di più altri settori, sono crollate del 70%. Il Regno Unito è il 4° sbocco di mercato per cibo e bevande made in Italy. Segnalate dall’associazione dei coltivatori diretti confische di panini nelle dogane olandesi e difficoltà sui certificati fitosanitari in Gran Bretagna, mentre già si temono problemi futuri con le etichette dei vini.


Le esportazioni made in Italy in Gran Bretagna nel mese successivo alla Brexit hanno subito uno storico crollo del 38,3% a causa di ostacoli burocratici che frenano gli scambi commerciali.
E’ il grido di allarme lanciato ieri da Coldiretti a seguito di un’analisi su dati Istat relativi al commercio estero nel gennaio 2021, il primo dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Il crollo riguarda innanzi tutto il settore agroalimentare, visto che i prodotti più esportati in GB, sottolinea Coldiretti, sono nell’ordine gli alimentari, i mezzi di trasporto, l’abbigliamento, i macchinari ed apparecchi e metalli. Anche se, viene ricordato, ancora più drammatico è il crollo delle importazioni in Italia da Oltremanica: pari a -70,3%, riguardanti soprattutto mezzi di trasporto, prodotti chimici e macchinari e apparecchi.
Le difficoltà negli scambi commerciali con la Gran Bretagna, aggiunge Coldiretti, «mettono in pericolo 3,4 miliardi di esportazioni agroalimentari Made in Italy dello scorso anno con il Paese Oltremanica che si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Dopo il vino, con il prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell’olio d’oliva e il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Una voce dell’export importante che rischia di essere messo a rischio dalle tensioni alle frontiere che possono trasformarsi in ritardi, particolarmente dannosi soprattutto per i prodotti deperibili come gli alimentari».
«La conferma – continua Coldiretti – viene dai casi di confisca da parte di funzionari doganali olandesi di panini al prosciutto e altro cibo a viaggiatori e camionisti provenienti dal Regno Unito. Le criticità maggiori, per tutti i settori che esportano verso il Regno Unito, sono riscontrabili a livello di procedure doganali e sono legate all’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi, maggiori controlli ed in generale alla burocrazia». E «ad essere colpiti sono soprattutto i piccoli produttori, ma difficoltà specifiche sono causa di preoccupazioni nel settore florovivaistico, legate soprattutto ai certificati fitosanitari, che complicano gli scambi in quanto manca un riconoscimento reciproco dei passaporti fitosanitari». 
«A questo si lega anche la mancanza di un accordo sui requisiti fitosanitari e sanitari (Sps) che dal 1° luglio rischia di rendere il quadro ancora più complicato perché le autorità britanniche saranno chiamate a controlli alle frontiere sempre più completi, con ritardi e burocrazia che ne consegue. Anche nel settore vitivinicolo che è la principale voce dell’export agroalimentare Made in Italy – conclude la Coldiretti – si potrebbero riscontrare difficoltà soprattutto in materia di etichettatura, con norme specifiche previste però solo ad ottobre 2022».

Redazione


Alla vigilia della riunione tra i capi di stato della Ue, il presidente di Confagricoltura Giansanti chiede in particolare alla Commissione europea di «assicurare il regolare funzionamento della catena dei rifornimenti di beni essenziali». Vanno garantiti i “corridoi verdi”, in primis al Brennero: porta d’accesso alla Germania, che è lo sbocco principale, da 7 miliardi di euro l’anno, del made in Italy agroalimentare.

Vanno evitati i blocchi e i rallentamenti dei trasporti, in particolare al Brennero, che è il punto di passaggio fondamentale del nostro export agroalimentare in Germania, primo mercato di sbocco.
E’ il messaggio lanciato due giorni fa da Confagricoltura in vista della riunione in videoconferenza dei capi di Stato e di governo della Ue in programma domani e il 26 febbraio. Occasione in cui i leader dell’Unione faranno il punto sul coordinamento delle iniziative per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
«La Commissione europea deve assicurare la libera circolazione delle merci tra gli Stati membri e il regolare funzionamento della catena dei rifornimenti di beni essenziali, come quelli destinati all’alimentazione – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Occorre assolutamente evitare la situazione di caos nei trasporti che abbiamo già sperimentato nei primi mesi dello scorso anno».
«Dopo le code chilometriche dei giorni scorsi al Brennero, le difficoltà di circolazione rischiano di estendersi al trasporto ferroviario – ha rilevato Giansanti -. Va garantito il funzionamento dei cosiddetti “corridoi verdi” per fare in modo che i valichi di frontiera restino aperti a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci. Al riguardo, ringraziamo il ministro Giovannini per le iniziative già assunte nei confronti dell’Esecutivo di Bruxelles».
Circa la metà delle esportazioni italiane destinate al mercato europeo, sottolinea Confagricoltura, viaggiano lungo l’asse “Scandinavo-Mediterraneo” e il Brennero, in particolare, rappresenta il punto di passaggio essenziale per l’export agroalimentare verso la Germania che, con oltre 7 miliardi di euro l’anno, è il primo mercato di sbocco del Made in Italy di settore.
«Resta sullo sfondo il limite rappresentato dal fatto che circa il 90% delle merci nel nostro Paese viaggia su gomma - conclude Giansanti -. E’ una situazione da rivedere e migliorare nell’ottica di una maggiore efficienza e sostenibilità ambientale, grazie ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Redazione

 

 

Francesco Innocenti

Con la vittoria del concorso del 19 febbraio a Villa Ormond il fiorista di Firenze Francesco Innocenti si è guadagnato l’ingresso nell’equipe di maestri floreali del 71° Festival di Sanremo. Hanno partecipato alla competizione d’arte floreale 15 fioristi provenienti da varie parti d’Italia.

«Ho partecipato al concorso “Bouquet festival di Sanremo 2021”, nel quale ho avuto due bellissimi risultati: un mio bouquet sul tema “La primavera” ha ottenuto il primo posto, mentre il secondo bouquet, sul tema “L’estate” ha ottenuto il terzo posto. Mi sono aggiudicato così il primo posto assoluto del concorso, portando a casa una grandissima soddisfazione e un grandissimo bagaglio di esperienza».
Questo il commento a caldo su Instagram del fiorista di Firenze Francesco Innocenti poche ore dopo la vittoria del 19 febbraio a Villa Ormond nella quinta edizione del concorso d’arte floreale “Bouquet Festival di Sanremo 2021”. Successo che gli consentirà di andare a far parte della squadra che, sotto la guida delle floral designer Sabina di Mattia e Jessica Tua, confezionerà gli addobbi floreali e i mazzi di fiori sul palco del Teatro Ariston durante la 71^ edizione del festival della canzone di Sanremo.
Al concorso di composizione floreale, organizzato dal Mercato dei fiori di Sanremo in collaborazione con il Comune sul tema “Tornerà a splendere il sole”, hanno partecipato, nel rispetto della normativa anti-Covid, quindici fioristi arrivati da varie parti d’Italia che per le loro realizzazioni hanno utilizzato fiori e fronde forniti dal Mercato di Sanremo e prodotti nel Distretto Florovivaistico del Ponente Ligure.
Dietro a Innocenti si è classificato Mario Garofalo di Torremaggiore in provincia di Foggia e al terzo posto Pasquale Carrella di Salerno. La giuria d’onore presieduta dall’assessore Lucia Artusi ha attribuito anche i seguenti premi: per l’utilizzo dei materiali locali a Katia Santamaria (Cassino - FR), per l’attinenza al tema a Consuelo Santoro (Monrimondo - MI), per l’armonia del colore a Katia Santamaria (Cassino - FR), per l’originalità nell’interpretazione a Raluca Gafiteanu (Caposile – VE). Tra i partecipanti anche Jessica Donati di Livorno.

Redazione

Vite colpita da Peronospora

Il 23 febbraio incontro online “Prodotti fitosanitari: le novità 2021” organizzato dal Servizio fitosanitario dell’Emilia-Romagna con le società di agrofarmaci. Le presentazioni in materia di difesa delle piante articolate in quattro sessioni: fungicidi, insetticidi-acaricidi, erbicidi, fitoregolatori.


Tutte le principali novità per la difesa della salute delle piante presentate dagli scienziati ed esperti delle stesse aziende che le producono. Torna martedì 23 febbraio mattina, in un webinar sulla piattaforma Teams Live Events intitolato “Prodotti fitosanitari: le novità 2021”, il tradizionale appuntamento di aggiornamento organizzato dal Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le società di agrofarmaci.
Per assistere all’incontro online, che inizierà alle 9,15 ed è coordinato da Floriano Mazzini e Loredana Antoniacci del Servizio fitosanitario, è richiesta l’iscrizione a questo indirizzo online. Dopo avere compilato e inviato il modulo, si riceverà una mail per la conferma dell'iscrizione e in seguito gli iscritti riceveranno il link per partecipare all'evento. Non è previsto il rilascio dell’attestato di partecipazione, né il riconoscimento di crediti formativi professionali. Per eventuali ulteriori informazioni contattare la segreteria organizzativa ai seguenti riferimenti: Valentina Veronesi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Riccardo Loberti Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. 
 
Programma
9,15 Apertura dell'incontro e saluti di Alessio Mammi, assessore all'agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna.
 
9,30 Fungicidi
- RADIX SOIL (Trichoderma asperellum ceppo ICC012 + ICC Trichoderma gamsii 080) nuove esperienze per la sanitazione del cotico erboso su pero per la riduzione delle infezioni da maculatura bruna di Massimo Dal Pane (Isagro);
- AMYLO-X (Bacillus amyloliquefaciens ceppo D747) approfondimenti e nuove esperienze sull'impiego contro colpo di fuoco e maculatura bruna su pomacee di Edith Ladurner (CBC Europe);
- DIFOL (Difenoconazole + folpet) nuovo formulato per la lotta alla ticchiolatura delle pomacee ed estensione d'impiego alla maculatura bruna del pero di Roberto Barotti (Belchim Crop Protection Italia);
- ORONDIS FORTE, ULTRA, EVO (Oxathiapiprolin) nuove soluzioni per il controllo della peronospora della vite e delle colture orticole di Stefano Venieri (Syngenta Italia);
- REVYCARE (Revysol + pyraclostrobin) nuovo formulato per la difesa delle malattie fungine dei cereali di Stefano Tarlazzi (BASF Italia);
- ASCRA XPRO (Protioconazolo + bixafen + fluopyram) nuovo fungicida per le principali malattie fungine di frumento ed altri cereali a paglia di Michele Bonvicini (Bayer CropScience); 
- WASAN (Bromuconazolo) nuova formulazione per la difesa dei cereali di Ignazio Romeo (Sumitomo Chemical).
 
11,15 Insetticidi – acaricidi
- PREV-AM Plus (Olio di arancio) nuovi impieghi e strategie di difesa di Onorio Gamberini (OroAgri);
- CM Meso nuovo sistema di confusione sessuale per il controllo della Carpocapsa delle Pomacee di Alessandro Arbizzani (Certis Europe);
- FLiPPER (acidi grassi in forma di sali potassici) primi risultati per il controllo di Halyomorpha halys e ulteriori estensioni d'impiego di Marta Ruiz e Guido Maffioli (AlphaBio Control);
- TREBON UP (Etofenprox) nuovi studi di selettività su insetti utili di Giovanni Barbieri (Sipcam Italia);
- KESTREL (Acetamiprid) nuove acquisizioni sulle recenti estensioni d'impiego di Roberto Balestrazzi (Nufarm);
- EXALT (Spinetoram) nuova formulazione per la difesa di diverse colture orticole di Giuseppe Lodi (Corteva Agriscience).

12,45 Erbicidi:
- XANADU (bensulfuron-methyl + metsulfuron-methyl) nuovo erbicida di post-emergenza per i cereali vernini di Gianluca Vandini (UPL Italia);
- BONALAN 600 WG (benfluralin) nuova opportunità per il controllo delle infestanti del pomodoro e di alcune leguminose di Andrea Bagnalasta (Gowan Italia).
 
13,15 Fitoregolatori:
- ATONIK (5-nitroguaiacolato di sodio, o-nitrofenolato di sodio, p-nitrofenolato di sodio) nuovo fitoregolatore per colture orticole di Andrea Pedrazzini (Diachem).
 
13,30 Chiusura dei lavori

Redazione