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Le organizzazioni dei proprietari forestali e dei proprietari terrieri europei e il Copa-Cogeca hanno lanciato una campagna informativa per correggere le false notizie sullo stato in Europa delle foreste, così cruciali per il contrasto al cambiamento climatico dato che sequestrano ogni anno nella loro biomassa il 10% delle emissioni di CO2 di altri settori. Per le tre organizzazioni negli ultimi 30 anni «l’area delle foreste in Europa è aumentata del 9%», «il volume di legno e il peso del carbonio immagazzinato nella biomassa delle foreste europee sono cresciuti del 50%» e in 20 anni «l'area delle foreste designate per la conservazione della biodiversità è aumentata del 65%» e quella per la conservazione del paesaggio dell'8%.
Di fronte ai cambiamenti climatici la gestione sostenibile delle nostre risorse forestali è fondamentale. Basti pensare che tra il 2010 e il 2020 il sequestro medio annuo di carbonio nella biomassa forestale ha raggiunto 155 milioni di tonnellate nella regione europea e che nell'Unione Europea a 28 stati membri il sequestro corrisponde a circa il 10% delle emissioni lorde di gas a effetto serra. E’ essenziale quindi salvaguardare le imprese di questo settore, proteggendole anche da false notizie come quella che le foreste europee stiamo diminuendo, se vogliamo mantenere sano il nostro patrimonio boschivo.
Questa la motivazione alla base della campagna informativa online e sui social media, incentrata sullo slogan #WelcomeToMyForest (#BenvenutoNellaMiaForesta) e sul claim «taking care of my forest / means taking care of our future» (prendersi cura della mia foresta / significa prendersi cura del nostro futuro), che hanno lanciato tre giorni fa la Confederazione dei proprietari forestali europei (Cepf) e l’Organizzazione europea dei proprietari terrieri (Elo) insieme a Copa-Cogeca, la rappresentanza unita degli agricoltori e delle cooperative agricole dell’Unione europea. Una serie di video in cui i proprietari di foreste di vari Stati membri, come sottolinea il comunicato stampa di presentazione della campagna, invitano a visitare le loro foreste per conoscere com'è essere un proprietario forestale, quali sfide devono affrontare, quali sono davvero i loro obiettivi nella gestione delle foreste. «Dalle prime dieci testimonianze – afferma il Copa-Cogeca - è emerso chiaramente che i proprietari di foreste non sono un gruppo omogeneo e che ci sono tante foreste diverse quanti sono i proprietari di foreste. Tuttavia, tutti i proprietari di foreste hanno una cosa in comune: vogliono tutti prendersi cura delle loro foreste nel miglior modo possibile affinché queste possano continuare a esistere e a fornire i loro numerosi vantaggi alla società, oggi e per le generazioni future».
Ma come stanno davvero le foreste in Europa, o meglio nell’Unione europea? Stanno diminuendo ed è in corso una deforestazione, come alcuni temono? E che cosa sta realmente accadendo alla biodiversità? Ecco alcuni dati essenziali, ricavati dalle statistiche europee, che il Copa-Cogeca mette in luce:
- Le foreste europee si stanno espandendo, immagazzinano carbonio e forniscono legno in modo sostenibile.
- L'area delle foreste in Europa è aumentata del 9% negli ultimi 30 anni. Con 227 milioni di ettari di foreste, più di un terzo della superficie di terreno europea è ricoperta da foreste.
- Il legno in piedi è aumentato del 50% dal 1990, sebbene questa tendenza stia rallentando. Il legno in piedi totale delle foreste europee ammonta a 34.900 milioni di metri cubi, di cui circa l'84% si trova nelle foreste disponibili per l'approvvigionamento di legname. In media, ci sono 169 mc di legno in piedi per ettaro, ovvero 40 mc per ettaro in più di trent'anni fa.
- Il volume di legno e il peso del carbonio immagazzinato nella biomassa delle foreste europee sono cresciuti del 50% negli ultimi 30 anni con l'espansione dell'area forestale e solo una parte dell'incremento è stata raccolta.
- Vengono abbattuti circa tre quarti dell'incremento annuo netto di legno. Ogni anno in Europa le foreste sequestrano nella loro biomassa circa un decimo delle emissioni di anidride carbonica prodotte in altri settori. Anche il carbonio immagazzinato nei prodotti ottenuti dall'estrazione del legno contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2.
- Il volume dell'offerta di legno è cresciuto, raggiungendo i 550 milioni di mc, il 40% in più rispetto al 1990.
- L'area delle foreste designate per la conservazione della biodiversità è aumentata del 65% in 20 anni e l'area designata per la conservazione del paesaggio dell'8%.
- Tra il 2010 e il 2020 il sequestro medio annuo di carbonio nella biomassa forestale ha raggiunto 155 milioni di tonnellate nella regione europea. Nell'UE-28, il sequestro corrisponde circa al 10% delle emissioni lorde di gas a effetto serra. Nel periodo 1990-2015 il carbonio stoccato nei prodotti ottenuti dall'estrazione del legno è aumentato da 2,5 a 2,8 tonnellate di carbonio pro capite, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di CO2.
- Il 66% della superficie forestale totale in Europa è il risultato di una rigenerazione naturale o di un'espansione naturale e la quota di queste forme di sviluppo è in lieve aumento. Nel 2020 le piantagioni coprivano solo il 3,8%; le foreste intatte coprono il 2,2% della superficie forestale europea.
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Oggi passaggio di consegne dal presidente di Copagri a quello di Confagricoltura con accordo con Federalimentare per rafforzare la filiera agroalimentare all’insegna delle tecnologie per la tracciabilità e delle best practice che valorizzano il made in Italy sui mercati. Giansanti: «innovazione e sviluppo sostenibile i principali temi su cui si concentreranno le attività del Coordinamento nel 2021-22».
Cambio di guardia alla guida di Agrinsieme, il coordinamento che dal 2013 riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, accompagnato dalla firma di un importante accordo con la Federazione italiana dell’industria alimentare per rafforzare la filiera del made in Italy agricolo ed enogastronomico.
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Gli scenari tratteggiati il 25 marzo alla Digital Preview di NovelFarm, la mostra-convegno sulle nuove tecniche di coltivazione, vertical farming e fuori suolo di Pordenone Fiere. Per il vice presidente di Confagricoltura Emo Capodilista le nuove tecnologie devono aumentare produttività ed eco-sostenibilità delle colture. Un rapporto internazionale sull’impatto della Covid sull’agricoltura in ambienti controllati (CEA). Le possibilità del molecular farming in cui le piante diventano biofabbriche di molecole per il settore farmaceutico. Il sistema Foodtech, che ha visto crescere gli investimenti mondiali nel 2020 a 17 miliardi di euro (dai 15 del 2019), con l’Italia ferma a 134 milioni negli ultimi 10 anni (contro i 65 miliardi nel mondo). Spicca l’idroponica fra i trend dell’agricoltura 4.0 in Italia dell’Osservatorio Smart AgriFood. Il vertical farming fra illuminazione, automazione, intelligenza artificiale, ma anche rilevanti costi di energia elettrica.
Un settore che ha grandi prospettive ed è già in forte crescita a livello internazionale. E nel quale i minori sprechi e l’utilizzo della tecnologia devono essere il faro per aumentare la produttività in maniera sostenibile, con un impatto positivo sull’ambiente, sull’organizzazione sociale del lavoro e sulla rigenerazione urbana, secondo un modello agricolo-tecnologico e attraverso l’utilizzo di zone industriali ed edifici dismessi.
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La Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI) organizza oggi venerdì 19 marzo un webinar sul tema “Logistica e conservazione eco-sostenibile per il florovivaismo”, con particolare attenzione alle problematiche della commercializzazione delle fronde recise in mercati lontani ma remunerativi. Il seminario online è gratuito per i soci SOI.
Programma
- Presentazione del “Progetto Integrato di Filiera GREEN: Flora e Futuro” di Maria Castellani (Flora Toscana)
- PIF sotto progetto LECOSFLO di Anna Mensuali, Istituto di Scienza della Vita, Scuola Superiore Sant’Anna Pisa
- “L’importanza della logistica nel settore ornamentale: criticità ed opportunità” di Antonio Ferrante, Dip. Scienze Agrarie e Ambientali – Università degli Studi di Milano
- “Trattamenti post raccolta per migliorare la conservazione” di Alice Trivellini, Istituto di Scienza della Vita, Scuola Superiore Sant’Anna Pisa
- “Caratteristiche dei materiali per il packaging dei prodotti ortofloricoli” di Stefano Farris, Dipartimento di Scienze per gli Alimenti la Nutrizione, l'Ambiente - Università degli Studi di Milano
- “Conservazione del Ruscus in diverse tipologie di confezionamento” di Giulia Franzoni, Dip. Scienze Agrarie e Ambientali – Università degli Studi di Milano
- Tavola rotonda - Discussione e conclusioni
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Decretate ieri alla presenza del ministro Patuanelli le aziende agricole che hanno vinto il Premio per l’innovazione di Confagricoltura. Sono 9 aziende di 6 regioni dei settori vitivinicolo (emerse per la selezione di nuovi genotipi, agricoltura 4.0, energie alternative e fitodepurazione), orticolo (per il vertical farming), zootecnico (grazie a robot per mungitura e doccette rinfrescanti, biogas), cerealicolo e vivaistico (nuova tecnica d’innesto e serre fotovoltaiche).
Nove realtà di diverse province italiane che dimostrano in che modo la digitalizzazione nelle aree rurali, la tecnologia, la robotica e l’economia circolare possano permettere di migliorare le produzioni, risparmiare risorse naturali preziose, ma anche favorire il benessere aziendale, sociale ed economico.
Sono le aziende agricole vincitrici del “Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura” promosso da Confagricoltura che sono state premiate ieri dal ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli in una cerimonia in diretta web da Palazzo Della Valle a Roma a cui hanno presenziato Michele Pisante, professore all’Università degli studi di Teramo e presidente della giuria, e Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. Tutte aziende che hanno fatto investimenti significativi nell’innovazione tecnologica per essere più competitive e migliorare la qualità del lavoro.
Eccole una per una:
- C.I.VIT - CONSORZIO INNOVAZIONE VITE (Trento) – Costituito nel 2012, è il Consorzio che vede insieme i Vivaisti Vitivinicoli Trentini (AVIT) e la Fondazione Edmund Mach. Con 10 ettari coltivati a vite, C.I.VIT S. Cons. ha come obiettivo la generazione di innovazione nella vite e si propone come anello di congiunzione tra ricerca e produzione. Il consorzio si occupa anche di promozione e organizzazione di eventi divulgativi di degustazione. Ha selezionato delle varietà di vite di 5 nuovi genotipi resistenti alle principali fitopatie.
- TENUTA COLLE DEGLI ANGELI (Bologna) - Azienda vitivinicola di 10 ettari, coltivati a vite, con un innovativo processo produttivo. Utilizza vinaccioli per la produzione di farine di semi di uva gluten free, con cui realizza prodotti da forno, dolci e salati, e pasta.
- PLANET FARMS ITALIA (Milano) - Produce insalate ed erbe aromatiche in vertical farming. Coniuga la grande tradizione agronomica italiana con l’eccellenza della specializzazione tecnica e informatica. Ha introdotto un nuovo processo produttivo di coltivazione in celle isolate con luci a LED; microclima costante con tecnica idroponica fuori suolo, che permette di sfruttare la dimensione verticale oltre a quella orizzontale.
- ARNALDO CAPRAI (Perugia) – Azienda leader nella produzione di Sagrantino di Montefalco Docg. Pioniera dell’Agricoltura 4.0, da oltre 20 anni all’avanguardia in fatto di innovazione e sostenibilità ambientale e sociale. Ha realizzato molti progetti in campo con la precision farming. L’ultima innovazione riguarda l’implementazione di 3 sistemi differenti di contrasto ai danni biotici e abiotici del vigneto e di una piattaforma digitale di raccolta dati ed elaborazione delle informazioni.
- MADONNA DELLA NEVE (Cremona) - Azienda zootecnica con allevamento di bovini e suini, che si occupa inoltre di produzione lattiero-casearia e coltivazione di foraggio per gli allevamenti. Ha indirizzato la propria produzione su un prodotto di nicchia dalle elevate caratteristiche qualitative e nutrizionali e ha basato la sua attività produttiva principale nell’allevamento di vacche di sola razza Bruna.
- AZIENDA AGRICOLA DAVIDE MAGNI (Mantova) - Azienda zootecnica di bovini da latte. Dal 2020 ha innovato il processo produttivo della stalla destinata a 120 capi in lattazione, con tecnologia avanzata sia dal punto di vista della gestione, con aumento della produttività, sia dal punto di vista del benessere degli animali. Ha introdotto due robot per la mungitura, un sistema di ventilazione e doccette rinfrescanti per il controllo della temperatura in stalla.
- AGRICOLT BRANDONI (Ancona) – Azienda cerealicola e vivaistica con sistemi di agricoltura di precisione. Ha realizzato un nuovo brevetto per una tecnica di innesto che si pratica su materiale riprodotto non in vitro, ma su tessuto erbaceo. E’ stata installata in questa azienda la prima serra fotovoltaica italiana.
- BIRLA (Mantova) – Allevamento ‘Piggly’: azienda zootecnica di suini e produttrice di energia da fonti rinnovabili. Si contraddistingue per l’allevamento sostenibile di suini antibiotic free e per l’ampio uso di energia da biogas ed energia solare.
- JUDEKA (Catania) – Azienda vitivinicola che si è contraddistinta per gli interventi di efficientamento energetico apportati recentemente: sistema fotovoltaico, impianto solare termodinamico per la produzione di acqua calda, lampade a LED, on/off circuiti luce con rilevamento di presenza, sistema di riscaldamento/raffrescamento con tecnologia a pompa di calore aria/acqua, laghetti di fitodepurazione per le acque reflue.
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