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patto di filiera sulle piante aromatiche liguri

Il 2 dicembre ad Albenga, in un incontro in cui sono stati presentati i risultati della mappatura della produzione florovivaistica ingauna ad opera del CeRSAA, il primo passo del percorso verso un patto di filiera delle piante aromatiche in vaso della Liguria: stabilito il prezzo minimo di riferimento del vasetto di rosmarino, pari a 71 centesimi per vaso da 1/1,20 litri. Nella piana di Albenga 1.169,80 ettari di coltivazioni in pieno campo e circa 276 in serra: l’aromatica n. 1 è il rosmarino con «34 milioni di pezzi» e fra le piante da fiore le margherita con «24 milioni di pezzi prodotti».     


La sigla ufficiale del primo passo di un accordo di filiera triennale sulle piante aromatiche liguri e la presentazione dei dati ufficiali della produzione florovivaistica ingauna (cioè di Albenga) a seguito della mappatura effettuata dal Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola della Camera di Commercio Riviere di Liguria (CeRSAA). 
Questi, sintetizzando quanto riferito oggi dal notiziario del Distretto florovivaistico della Liguria Flornews, i due momenti centrali dell’incontro tenutosi il 2 dicembre scorso ad Albenga, presso la Cooperativa L’Ortofrutticola, a cui sono intervenuti importanti protagonisti del florovivaismo e delle istituzioni liguri per confrontarsi sulle sfide della loro filiera florovivaistica - e in particolare del comparto delle piante aromatiche in vaso, tra sostenibilità, tracciabilità e competitività al cospetto dei costi produttivi in netto aumento - e su strategie coordinate per valorizzare il settore.
«In un contesto di ripresa economica, ma anche di incremento dei costi di produzione – era stato anticipato dal CeRSAA nel comunicato di invito del 26 novembre all’incontro del 2 dicembre - si deve seguire una strategia attraverso obiettivi di breve periodo (garantire la corretta remunerazione) e di lungo periodo (garantire la competitività). Se da un lato, infatti, è necessario che tutta la filiera di produzione e di commercializzazione riconosca la necessità di confrontarsi sui costi di produzione, è fondamentale introdurre contenuti innovativi nei prodotti florovivaistici, proprio al fine di sostenere la loro redditività e la competitività sui mercati di riferimento». In questo modo, facendo leva su alcune misure del PSR della Liguria, «si è ritenuto di partire dalla produzione del rosmarino in vaso, a cui applicare uno schema che andrà propagato per le altre produzioni: individuare e analizzare i costi di produzione, proporre, conseguentemente, un prezzo vendita di riferimento da riconoscere al produttore, stabilire su quali innovazioni di prodotto o di processo produttivo puntare. La finalità ultima è la realizzazione di un Accordo di Filiera, capace di riunire attorno a sé le migliori risorse umane, scientifiche e tecnologiche, al fine di rendere possibile il rinnovo delle opportunità di business nel futuro».
Si è giunti così il 2 dicembre alla «presentazione del Patto di Filiera, che avrà una durata di tre anni, ed alla sua firma». «E’ stato fondamentale – ha sottolineato il direttore del CeRSAA Giovanni Minuto -  trovare regole condivise, con un ragionamento che è iniziato ora ma continuerà nel tempo».
Gli strumenti specifici al raggiungimento dello scopo dell’accordo sono:
- 1) strumenti per raggiungere gli obiettivi di breve periodo:
definizione del prezzo minimo consigliato delle piante aromatiche in vaso di volume 1,20 litri circa per l’annata 2021/22.
- 2) Strumenti per raggiungere gli obiettivi di lungo periodo:
2.1 definizione dei costi di produzione di alcuni, principali, prodotti florovivaistici in vaso su cui basare le strategie di prezzo future entro il giugno 2022;
2.2 stabilire le innovazioni di mercato su cui puntare;
2.3 definire le politiche di valorizzazione connesse con l’innovazione di prodotto.
Il primo step di questo accordo è stata la definizione, accettata il 2 dicembre dai firmatari, del prezzo di riferimento per il vasetto di rosmarino, «la specie aromatica più importante in termini di produzione, per poi applicare e sviluppare in futuro lo schema anche per le altre aromatiche. Il prezzo minimo a cui produttori si impegnano a vendere e i commercianti a comprare è di 71 centesimi per vaso di rosmarino del volume di 1-1,2 L».
Un accordo, come ha sottolineato Minuto, che era «atteso da più di 30 anni» e rappresenta «un rilevante passo avanti verso il miglioramento della gestione della produzione florovivaistica ingauna», dal momento che le aziende firmatarie accettano di partecipare all’avvio di un processo d’innovazione in termini di sicurezza, sostenibilità e tracciabilità e di perseguire obiettivi che permettano di «sostenere i prezzi alla produzione dando valore a quest’ultima, di conoscere le capacità produttive e di condividere investimenti in innovazione».
E a proposito di conoscenza delle capacità produttive, durante l’incontro del 2 dicembre, il direttore Giovanni Minuto ha illustrato anche i risultati di un importante lavoro svolto nei mesi scorsi per mappare la produzione florovivaistica della piana ingauna e avere finalmente dei dati ufficiali precisi, presupposto ineludibile per pianificare le strategie.
In sintesi, è venuto fuori che la piana di Albenga «produce il 20% del totale della produzione florovivaistica di piante in vaso in Italia. 1.169,80 ha (stimati) rappresentano la SAU (Superficie Agricola Utilizzata) in pieno campo, mentre una percentuale molto inferiore, circa 276 ha rappresentano la SAU in ambiente protetto». Scendendo nel dettaglio, «la maggior parte della SAU è occupata da colture a ciclo primaverile (circa 1047 ha), il restante è suddiviso tra colture a ciclo invernale ed estivo (circa 144 ha) e colture arboree (circa 247 ha). Nel 2021 abbiamo sfiorato i 150 milioni di vasi prodotti prevalentemente di colture primaverili».
Sul podio delle piante aromatiche più coltivate troviamo:1) rosmarino in tutte le sue forme (con oltre 34 milioni di pezzi), 2) lavanda e 3) timo.
Per le piante da fiore la parte del leone la fanno le margherite, con 24 milioni di pezzi prodotti, seguite, con numeri molto inferiori, da ciclamini, crisantemi e Stelle di Natale.
Ulteriori informazioni sull'incontro qua.


L.S.

Fra gli aspetti della manovra trasmessa al Senato più rilevanti per Confagricoltura, oltre all’esenzione Irpef per il 2022 dei redditi dominicali, i seguenti: proroga del credito d’imposta per gli investimenti della Transizione 4.0 e in ricerca e innovazione (con però un negativo taglio delle agevolazioni), proroga della decontribuzione per gli agricoltori con meno di 40 anni e del Bonus Verde (che però va rimodulato). Sul credito, si chiede la rinegoziazione del debito bancario per assicurare liquidità alle aziende con la garanzia di Ismea e del Mediocredito Centrale.

«Il testo della manovra economica che si avvia alla discussione contiene elementi che vanno incontro ad alcune istanze del mondo agricolo, ma ci sono ancora margini di miglioramento indispensabili per le aziende alle prese con un aumento dei costi di produzione senza precedenti».
E’ la prima dichiarazione di Confagricoltura all’indomani della trasmissione al Senato della legge di bilancio che da martedì inizierà l’iter parlamentare (vedi).
La Confederazione accoglie con particolare favore le misure che spingono le imprese a un ruolo più attivo in questa fase di modernizzazione del settore primario e di ripresa dell’economia del Paese, frenata tuttavia dai rincari dei costi produttivi.
In materia fiscale, di grande rilievo l’esenzione Irpef per il 2022 dei redditi dominicali dichiarati dagli imprenditori agricoli professionali e dai coltivatori diretti. Accolta anche la richiesta del prolungamento dell’Iva agevolata per bovini e suini.
Positiva la proroga del credito d’imposta per gli investimenti nell’ambito della “Transizione 4.0” e per gli investimenti in ricerca e sviluppo, tecnologia e innovazione, ma Confagricoltura è critica rispetto al taglio di queste agevolazioni che arriverà fino al 50% nel 2023 e che rischia di rallentare il percorso di competitività delle imprese agricole.
Sul fronte lavoro, bene la proroga della decontribuzione per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli che hanno meno di 40 anni: un provvedimento importante anche nel processo di ricambio generazionale dell’agricoltura italiana.
In materia di credito, in seguito all’impatto della pandemia sulle imprese, Confagricoltura chiede la rinegoziazione del debito bancario per assicurare liquidità alle aziende con la garanzia di Ismea e del Mediocredito Centrale.
La Confederazione accoglie con favore il prolungamento delle misure per l’accesso al credito: è importante, tuttavia, che non venga superata la precedente impostazione, ovvero che rimanga la totale gratuità del rilascio della garanzia fino a giugno 2022. Positivo il rifinanziamento della “Nuova Sabatini”, ma con una maggiore dotazione e con l’erogazione del contributo in un’unica soluzione.
Bene anche la proroga triennale del Bonus verde, per cui Confagricoltura auspica comunque una rimodulazione, e il rinvio delle Sugar Tax e Plastic Tax, di cui la Confederazione chiede l’eliminazione, trattandosi di misure fortemente restrittive che indeboliscono l’intera filiera.

Redazione

Mipaaf su legge di bilancio 2021

Il Ministero delle Politiche Agricole riassume tutti gli stanziamenti per il settore agroalimentare previsti nella Legge di Bilancio trasmessa il 12 novembre al Senato.


«Per il settore agroalimentare le misure e le cifre sono ampiamente superiori rispetto al passato».
E’ quanto rivendicato, a nome del ministro Stefano Patuanelli, nel comunicato stampa del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) di presentazione dei numeri della Legge di Bilancio trasmessa il 12 novembre al Senato. Nel quale viene sottolineato che si tratta in tutto di «oltre 2 miliardi di euro destinati a sostenere e rilanciare il settore agricolo, valorizzare la competitività delle filiere e favorire gli agricoltori under 40» e che viene «rinnovato il Bonus Verde per i prossimi 3 anni». 
Tra i provvedimenti più importanti messi in evidenza nella nota ministeriale ci sono anche «l'istituzione del Fondo mutualistico nazionale a copertura dei rischi catastrofali per sostenere più efficacemente la gestione del rischio da parte delle aziende agricole», «la proroga dell'esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari», gli «interventi per la zootecnia e importanti stanziamenti per proseguire l'attuazione della Strategia nazionale forestale».  
Ma ecco gli stanziamenti che sono stati previsti
- oltre 690 milioni di euro fino al 2027 per l'Istituzione di un Fondo mutualistico nazionale a copertura dei rischi catastrofali, una significativa innovazione tra gli strumenti di gestione del rischio in agricoltura; 
- 237 milioni di euro a valere sul 2023 per l'esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari relativi ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;
- 250 milioni di euro per le Assicurazioni agevolate;
- 8,3 milioni di euro per la proroga della decontribuzione degli imprenditori agricoli e gli agricoltori diretti under 40 (54,30 i milioni di euro previsti per il triennio);
- 160 milioni di euro fino al 2023 per il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura;
- 10 milioni di euro per la dotazione del Fondo per la competitività delle filiere agricole;
- 10 milioni di euro per il rafforzamento della filiera grano-pasta;
- 120 milioni di euro per il sostegno ai Distretti del cibo;
- 74,5 milioni di euro per il sostegno alla zootecnia mediante la conferma anche nel 2022 delle percentuali di compensazioni IVA applicabili alle cessioni di bovini e suini vivi;
- 16 milioni di euro nel biennio per il piano triennale della pesca (8 milioni) e per il fondo di solidarietà nazionale della pesca (8 milioni). Inoltre, a decorrere dal 2022, sono destinati 4 milioni di euro annui per le Capitanerie di Porto per l'esercizio delle attività svolte nell'ambito della dipendenza funzionale dal MIPAAF. Rinnovata inoltre l'indennità per il fermo pesca ed estesa la CISOA ai pescatori;
- 80,5 milioni di euro destinati alle attività di Ismea per la concessione di finanziamenti, operazioni di finanza strutturata e concessione di garanzie a fronte di prestiti a favore degli imprenditori agricoli e della pesca, e misure per l'imprenditoria femminile e giovanile;
- 30 milioni di euro per il finanziamento della Strategia forestale nazionale (420 milioni fino al 2032);
- Prorogato per i prossimi tre anni il Bonus Verde che prevede la detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde;
- Sono stati, inoltre, stanziati 50 milioni di euro da destinare alle Regioni per coprire gli anticipi a valere sul credito di soccorso.


Redazione

Programma di Sviluppo Rurale della Toscana

La Commissione europea ha approvato il 20 ottobre l’estensione del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana al 31 dicembre 2022. Ecco come verranno utilizzati i 342 milioni di euro in più (fra cui oltre 52 mln per lo scorrimento delle graduatorie di alcuni bandi incluso quello dei progetti integrati di distretto) e il link al cronoprogramma dei nuovi bandi. Il presidente della Regione Giani: «molti di questi fondi possono inserirsi nelle concertazioni nazionali per il Recovery Fund». La vice presidente Saccardi, assessora all’agroalimentare: «dovranno essere impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2025, in parte li abbiamo già investiti perché abbiamo fatto partire ad aprile le misure agroclimaticoambientali e il biologico».


Il piano finanziario del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2021-2022 potrà contare su oltre 342 milioni di euro di nuove risorse. Una dotazione che è il risultato dell'approvazione del 20 ottobre scorso da parte della Commissione europea dell'estensione del Programma al 31 dicembre 2022. La Giunta regionale toscana ne ha preso atto con delibera n. 1122 del 28 ottobre.  
E’ quanto comunicato nei giorni scorsi dalla Regione con un nota in cui viene precisato che «i fondi provengono dalla ripartizione biennale delle risorse del Quadro finanziario pluriennale (Qfp) e dall’European Recovery Instrument (EURI) del “Next Generation EU” (NGEU), destinate allo sviluppo rurale per mitigare gli effetti della crisi economica derivanti dalla pandemia da Covid 19». 
Tali risorse verranno utilizzate per:
- lo scorrimento delle graduatorie di alcuni bandi;
- i bandi delle misure a premio (10, 11, 13) già usciti ad aprile in forma condizionata;
- offrire nuove opportunità per il mondo agricolo, agroalimentare e forestale della Toscana, con l’uscita di nuovi bandi (da novembre 2021 a dicembre 2022);
- interventi in ambito Leader;
- altro (altri interventi in previsione per il 2022; trascinamenti relativi ad impegni pregressi; Misura 20: assistenza tecnica, comunicazione ecc…).
Viene segnalato che, con l'obiettivo di accorciare i tempi, «in concomitanza all'uscita dei bandi sarà pubblicata sul sito di ARTEA la necessaria modulistica così da mettere i beneficiari nelle condizioni di avviare subito la procedura per accedere ai fondi». 
«Ringrazio la vicepresidente Saccardi che ha fatto un grande lavoro di raccordo perché arrivare a 342 milioni di euro da qui a un anno, articolati a favore del sistema dell'agricoltura che in Toscana sta generando nuova occupazione e sviluppo, è una cosa molto significativa - ha detto il presidente Eugenio Giani -. Molti di questi fondi possono inserirsi nelle concertazioni nazionali per il Recovery Fund, ovvero per il programma che in questo momento caratterizza il rapporto dell'Italia con l'Europa, ma buona parte di queste risorse arrivano da un rapporto diretto con la Commissione europea e consentono al nostro sistema agricolo di avere quei supporti finanziari necessari a generare lavoro e attività». 
«Finalmente abbiamo avuto l'ok della Commissione europea alla nostra proposta di impegno di 342 milioni di euro che dovranno essere impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2025 e che riguardano la programmazione degli anni 21-22 - ha detto la vicepresidente e assessora all'agroalimentare Stefania Saccardi -. Sono risorse importanti, in parte le abbiamo già investite perché abbiamo fatto partire ad aprile le misure agroclimaticoambientali e il biologico. Ricordo che la Toscana è una delle regioni italiane con il più alto livello di biologico, il 35% di superficie destinata. Queste misure saranno associate alle indennità compensative per le zone montane e quelle disagiate. Tra le misure, si aggiunge lo scorrimento delle vecchie graduatorie con i progetti integrati di distretto come ad esempio il florovivaismo pistoiese. Andremo a investire 15 milioni sui pacchetti giovani e nei prossimi mesi partiranno da qui alla fine dell'anno 4 bandi di cui uno (da 5 milioni e mezzo) sulla promozione dei prodotti toscani: siamo alla fine del periodo Covid, si spera, e oggi le nostre aziende hanno bisogno di ripartire e riaffermarsi. Ci saranno poi interventi sui boschi e sulla prevenzione incendi, e 14 bandi che partiranno nel 2022 con i quali andremo a rispondere al bisogno di trasformazione delle aree Leader e quindi della programmazione dei GAL sul territorio. Ancora, altri gli investimenti per i giovani, insomma misure molto orientate alle richieste dell'Europa per un un'agricoltura sempre più attenta all'ambiente, sempre più esempio di lotta al cambiamento climatico, un'agricoltura che ponga sempre più attenzione alla biodivestità e al benessere animale. In sintesi, misure con cui proviamo a dare sostegno per agevolare il passaggio verso una nuova modalità di fare agricoltura». 
 
Scorrimento graduatorie di alcuni bandi
La giunta ha approvato gli scorrimenti delle graduatorie di alcuni bandi (le cui istruttorie erano state già avviate in forma condizionata al reperimento delle risorse necessarie, con delibera n. 613/2021) per un totale di 52 milioni e 960mila euro. Riguardano il pacchetto giovani con le opportunità offerte da Giovanisì, le strade bianche, la prevenzione per le calamità, la prevenzione dei danni delle aree forestali, l’utilizzo di pubblica utilità dei boschi; gli impianti a biomasse degli enti pubblici; la promozione dei prodotti di qualità; i progetti integrati di distretto e la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari.
 
Bandi delle misure premio
I bandi relativi allo sviluppo rurale per le misure premio (10, 11, 13) sono usciti ad aprile 2021, prima dell’approvazione del PSR - dunque in forma condizionata - pertanto parte dei 342,2 milioni di euro sono stati già stanziati, per un ammontare di quasi 142,8 milioni euro.
La misura 10 ovvero i pagamenti agro-climatici-ambientali comprende: la conservazione del suolo e della sostanza organica, il miglioramento della gestione degli input chimici e idrici e la conservazione di risorse genetiche animali per la salvaguardia della biodiversità. La misura 11 ovvero l’agricoltura biologica comprende l’introduzione della agricoltura biologica e il mantenimento. La misura 13 ovvero le indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici comprendono le indennità compensative in zone montane e le indennità nelle zone svantaggiate.
 
Bandi con nuove opportunità per il mondo agricolo, agroalimentare e forestale
Si tratta di 20 bandi previsti per i prossimi 14 mesi (da novembre 2021 a dicembre 2022) rivolti agli operatori pubblici e privati del settore agricolo, agroalimentare e forestale. La Giunta ha approvato il cronoprogramma che ha la finalità di consentire al settore dello sviluppo rurale di programmare i propri investimenti in base alle opportunità offerte.
I primi 4 bandi a partire (entro la fine dell'anno) saranno:
- il bando per il sostegno alle attività di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato interno (5 milioni e 470mila euro);
- il bando per la realizzazione delle recinzioni quali misure di prevenzione per la peste suina africana (PSA), (4 milioni di euro);
- il bando per il sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi e calamità natutrali (11 milioni e 600mila)
- il bando per il sostegno alla formazione dei consulenti (490mila euro).
 
Interventi in ambito Leader
Le risorse destinate ammontano a 17 milioni di euro e saranno destinate ai 7 Gruppi di Azione Locale (GAL) della Toscana per la prosecuzione dell'attuazione delle relative Strategie Integrate di Sviluppo Locale (SISL), sia attraverso nuovi bandi - che offriranno nuove opportunità ai territori interessati -  sia per lo scorrimento di eventuali graduatorie ancora in essere.
 
L’estensione del PSR e il cronoprogramma dei bandi possono essere consultati qua.
 

Redazione

floricoltura campana in Olanda

La missione di floricoltori campani in Olanda per le due fiere di settore concomitanti IFTF e Trade Fair Aalsmeer si è chiusa con uno dei Dutch Flower Awards alla Coop del Golfo di Boscoreale (Napoli). Soddisfatti l’assessore all’agricoltura Caputo e il presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani Malafronte anche per le visite e occasioni di confronto con i colleghi della filiera floricola olandese. I piani dei floricoltori campani per espandersi sul mercato internazionale.


È tornata con un premio la rappresentanza di aziende e cooperative della filiera floricola campana che hanno partecipato dal 3 al 5 novembre in Olanda alle fiere “International Floriculture Trade Fair (IFTF)” di Vijhuizen, dove l’assessorato all’agricoltura della Regione Campania ha organizzato una collettiva regionale di florovivaisti campani, e “Trade Fair Aalsmeer” di Royal FloraHolland. 
Ad aggiudicarselo è stata la Coop del Golfo di Boscoreale (in provincia di Napoli), una cooperativa con 200 soci che aggrega produzioni floricole dell'agro nocerino-sarnese e dell'area vesuviana su 150 ettari e che colloca l’80% dei prodotti sul mercato europeo tramite la vendita diretta, l'intermediazione o il ricorso all'asta di Flora Holland. Coop del Golfo ha vinto il Dutch Flower Awards 2021 per la categoria del miglior “fornitore estero”, messo in palio dal Dutch Flower Group in occasione della Trade Fair Aalsmeer. Fiera che quest’anno, come reso noto l’8 novembre da Royal FloraHolland, ha attirato ben 15 mila visitatori da più di 50 Paesi. 
Soddisfazione dell’assessore all’agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo, che ha visitato la fiera il 5 novembre, e toni d’orgoglio ed entusiasmo del presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani (CPFC) Vincenzo Malafronte.  
Come spiegato da un comunicato della Regione Campania, gli operatori campani che hanno aderito alla collettiva campana a IFTF sono stati i seguenti: Green Leaf, La Nuova Floricoltura Meridionale, Soc. Agr. Italiana Flowers & Green, SM International, Acanfora Fiori, Flora Campana Int. srl, La Partenopea Soc. Coop Agricola, Soc. Agricola Farao, EN Flower, Sant’Antonio Soc. Coop. Ortofloricola. «Questa rappresentanza, costituita sia da singole aziende, che da cooperative di produttori e da operatori del settore, alcune delle quali associate al Consorzio Produttori Florovivaisti Campani (CPFC), - viene specificato - rappresentano l’intera filiera dalla fase di produzione alla commercializzazione. Oltre 600 le aziende di produzione rappresentate in questa collettiva, che hanno espresso una ampia gamma di produzioni, dai fiori alle foglie, dalle fronde recise alle produzioni florovivaistiche ornamentali. Strategico il posizionamento dello stand regionale, prospiciente l’ingresso principale della Fiera, che ha contribuito a rendere fruttuosa questa partecipazione».
«Una fiera di grande rilevanza – ha dichiarato il presidente di CPFC Vincenzo Malafronte - dove i produttori e le cooperative della Regione Campania hanno avuto un ruolo di primissimo piano, a conferma della qualità delle nostre produzioni, ma allo stesso tempo hanno avuto la possibilità di visitare e confrontarsi con le aziende olandesi del settore». «Le difficoltà registrate durante la pandemia, con altissime percentuali di perdita sia in termini di produzione che di fatturato sembrano ormai alle spalle – ha aggiunto Malafronte -. Ora abbiamo davanti a noi altri importanti e stimolanti sfide. Come ho avuto modo di ribadire in più occasioni ai vertici regionali ed in particolar modo all’assessore regionale con delega all'agricoltura, Nicola Caputo, che ha visitato tutti gli stand campani presenti alla fiera olandese, abbiamo tutte le potenzialità per rafforzare sempre di più la nostra presenza sul mercato mondiale. La vera sfida ora è migliorare sempre di più la qualità delle nostre produzioni e la varietà del materiale prodotto, ma allo stesso tempo intensificare gli sforzi per offrire servizi innovativi orientati alla soddisfazione delle esigenze dei consumatori e il comparto logistico, il tutto senza dimenticare la sostenibilità ambientale».


L.S.