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Il bilancio del presidente di Agriturist (Confagricoltura) Congionti sulle presenze negli agriturismi nelle festività a partire dai dati di regioni significative per il comparto: nel Lazio crollo del 90% per l’Epifania, simile la Puglia con cali a partire dal 1° e la Sicilia (maluccio già a Natale), in Toscana saltato il sold out atteso a Capodanno per via delle disdette. In controtendenza la Lombardia: +10/15% di fine anno grazie a chi ha rinunciato ai viaggi all’estero. Per Congionti è necessaria una strategia turistica che agevoli il ritorno degli stranieri con un tavolo di consultazione permanente.
«Nonostante fosse stata già considerata l’assenza di ospiti stranieri, le premesse erano decisamente buone con molte strutture al completo fin dopo Capodanno. In soli due giorni la situazione si è ribaltata e molti agriturismi, affogati dagli annullamenti delle prenotazioni, hanno deciso di chiudere per l’ultimo dell’anno».
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Il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha presentato il 7 gennaio a Bruxelles il Piano Strategico Nazionale per l’attuazione della nuova PAC 2023-2027, che prevede 10 miliardi di euro a finalità ambientali. All’agricoltura bio 2,5 miliardi, mentre 3 miliardi per la gestione del rischio con protezioni assicurative e 1,5 miliardi per i giovani. Patuanelli: «grazie all’architettura verde e al sostegno alla ricerca risposte alla grandi sfide ambientali del Green Deal europeo».
«Il Piano mette in campo una strategia unitaria sulla PAC, ma soprattutto affronta le sfide presenti e future del settore primario: il benessere animale, la digitalizzazione del settore agricolo per il miglioramento delle performance economiche e ambientali, l'inclusione sociale, la parità di genere e le condizioni di lavoro. Inoltre, grazie all'architettura verde e al sostegno alla ricerca risponde alle grandi sfide ambientali lanciate dal Green Deal europeo».
Così il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) Stefano Patuanelli ha riassunto in un post sulla sua pagina Facebook i contenuti del Piano Strategico Nazionale (PSN) per l’attuazione e il coordinamento dei programmi della Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 presentato venerdì 7 gennaio a Bruxelles alla Commissione Europea. «Gli investimenti previsti – ha aggiunto Patuanelli - permetteranno di raggiungere nel 2027 una maggiore sicurezza e qualità alimentare a lungo termine, un maggiore livello di competitività delle aziende, una più efficiente valorizzazione delle risorse naturali, un riequilibrio del valore lungo le filiere agroalimentari, una minore emissione di gas serra, la salvaguardia della biodiversità e nuova occupazione per i giovani e per le aree marginali».
Il PSN, come specificato nel comunicato ufficiale del MIPAAF, si avvale dei diversi strumenti a disposizione, a partire dai pagamenti diretti e dalle organizzazioni comuni di mercato, allo sviluppo rurale e al PNRR e ha come obiettivi «il potenziamento della competitività del sistema in ottica sostenibile» e il rafforzamento «della vitalità dei territori rurali, la promozione del lavoro agricolo e forestale di qualità e la sicurezza sui posti di lavoro, il sostegno alla capacità di attivare scambi di conoscenza, ricerca e innovazioni e l'ottimizzazione del sistema di governance».
In particolare il PSN prevede le seguenti azioni di sostegno:
- Circa 10 miliardi di euro, tra 1° e 2° pilastro, ad interventi con chiare finalità ambientali. In questo quadro, grande importanza assumeranno i 5 eco-schemi nazionali, a cui sarà destinato il 25% delle risorse degli aiuti diretti, che sosterranno le aziende nell'adozione di pratiche agro-ecologiche per la sostenibilità climatico-ambientale. Gli eco-schemi opereranno in sinergia con 26 interventi agro-climatico-ambientali contenuti nel secondo pilastro, con una dotazione di circa 1,5 miliardi di euro, con gli interventi a favore della forestazione sostenibile (500 milioni di euro), con una serie di investimenti produttivi, non produttivi e infrastrutturali a finalità ambientale (650 milioni di euro), con le azioni ambientali previste nell'ambito degli interventi settoriali delle organizzazioni comuni di mercato e gli investimenti ambientali del PNRR.
- 2,5 miliardi di euro all'agricoltura biologica, considerata la tecnica di produzione privilegiata per concorrere al raggiungimento di tutti gli obiettivi ambientali previsti dalle diverse strategie europee.
- 1,8 miliardi di euro per il miglioramento delle condizioni di benessere animale ed «il contrasto del fenomeno dell'antimicrobico resistenza, in attuazione della strategia Farm to Fork».
- Un sistema di aiuti al reddito più equo, attraverso la progressiva perequazione del livello del sostegno al reddito che, prendendo a riferimento l'intero territorio nazionale, determina un sensibile riequilibrio nell'allocazione delle risorse dei pagamenti diretti, a vantaggio delle aree rurali intermedie e delle aree rurali con problemi di sviluppo, nonché delle zone montane e di alcune zone collinari interne. Contestualmente, il 10% della dotazione nazionale dei pagamenti diretti viene ridistribuito focalizzando l'attenzione sulle aziende medio-piccole.
- Particolare attenzione ai comparti produttivi con maggiori difficoltà, al fine di tenere conto delle sfide che alcuni settori devono affrontare, allo scopo di migliorare la qualità, la competitività e la sostenibilità dei vari processi produttivi. Una dotazione annua di circa 70 milioni di euro è destinata a sostenere il piano proteine vegetali, con l'obiettivo di ridurre il livello di dipendenza dell'Italia dall'estero e conseguire un miglioramento della sostanza organica nel suolo.
- 3 miliardi di euro per i nuovi strumenti di gestione del rischio, in modo da garantire una più ampia partecipazione degli agricoltori agli strumenti messi a disposizione per far fronte alle crescenti avversità climatiche di carattere catastrofale. Al già collaudato strumento delle assicurazioni agevolate, si affianca infatti il nuovo fondo di mutualizzazione nazionale, cui concorrono anche gli agricoltori attraverso una trattenuta del 3% dei pagamenti diretti.
- Il rafforzamento della competitività delle filiere, con l'obiettivo di migliorare il posizionamento degli agricoltori lungo la catena del valore, attraverso una maggiore integrazione dei diversi attori, dalla gestione dell'offerta, all'ammodernamento delle strutture produttive. A questo obiettivo concorrono, in particolare, gli interventi settoriali dedicati ai settori vitivinicolo, ortofrutticolo, olivicolo, apistico e pataticolo.
- Potenziamento delle politiche in favore dei giovani, integrando gli strumenti del 1° e del 2° pilastro della PAC, in modo da mobilitare complessivamente 1,25 miliardi di euro.
- Maggiore equità e sicurezza nelle condizioni di lavoro, promuovendo il lavoro agricolo e forestale di qualità, favorendo maggiore trasparenza agli aspetti contrattuali e più sicurezza sui luoghi di lavoro. Con questo obiettivo saranno rafforzati i servizi di consulenza aziendale, da indirizzare anche all'assistenza sulle condizioni di impiego e gli obblighi dei datori di lavoro, nonché alla salute e sicurezza sul lavoro e all'assistenza sociale nelle comunità di agricoltori.
- Più attenzione alle aree rurali, patrimonio di diversità da salvaguardare e valorizzare, dato che il legame dei nostri prodotti alimentari con il territorio, i paesaggi tradizionali, il patrimonio naturale e culturale rappresenta un valore non solo per la competitività del settore, ma anche per la tenuta socio-economica del territorio.
- L'incentivazione alla diffusione della gestione forestale sostenibile, da perseguire attraverso gli strumenti della pianificazione forestale, ma anche prevedendo il sostegno a tutti gli interventi in grado di migliorare la prevenzione dai danni causati dai disturbi naturali e dagli eventi climatici estremi.
- Una nuova attenzione al sistema della conoscenza (AKIS) a servizio della competitività e della sostenibilità. Al fine di supportare le imprese agricole e forestali nell'adozione di tecniche produttive più sostenibili e innovative è stato compiuto uno sforzo importante per superare la frammentazione del sistema della conoscenza e proporre strumenti più efficaci per favorire l’integrazione tra consulenza, formazione, informazione e gruppi operativi per l'innovazione.
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Confagricoltura regionale promuove la modifica della legge forestale approvata a fine 2021 dall’assemblea della Regione Toscana. Il presidente Neri: «la Toscana non è l’Amazzonia o un far west di motoseghe selvagge e questa legge semplifica le procedure tutelando il paesaggio». Il taglio a raso è «marginale» e «la stragrande maggioranza delle attività di selvicoltura è di mantenimento»: la superficie forestale ha superato il 50% della superficie regionale e «ogni anno solo il 30% della ripresa vegetativa viene tagliata ed il capitale aumenta sempre di più».
Bene ha fatto la Regione Toscana a rivendicare le sue competenze in materia forestale. E bene ha fatto ad ascoltare le esigenze che sono arrivate da tutto il mondo agricolo e della selvicoltura toscana.
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Il 5° asse di finanziamento, Isi Agricoltura, è pari a 37,5 milioni di euro, di cui 27,5 milioni per la generalità delle imprese agricole e 10 per i giovani agricoltori. Anche le aziende agricole potranno accedere all’asse 3° per progetti di bonifica dell’amianto, che ha una dotazione di 74 milioni di euro. Le date di apertura e chiusura della procedura saranno pubblicate sul portale dell’Inail dal 26 febbraio 2022.
«Incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti» e «incentivare le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli all’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità, del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali».
Sono queste le finalità del bando Isi 2021 con cui l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) mette sul piatto altri 273,7 milioni di euro a favore delle aziende che investono per migliorare la sicurezza dei lavoratori. L’edizione 2021 del bando, che porta oltre quota 2,7 miliardi l’importo complessivo stanziato dall’INAIL a partire dal 2010, è stata presentata ufficialmente il 16 dicembre scorso a Roma alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando.
Come precisato nella scheda del bando (vedi), dei cinque assi di finanziamento previsti uno riguarda in particolare il settore agricolo: è il 5° asse, il cosiddetto “Isi Agricoltura”, pari a 37,5 milioni di euro - di cui 20 milioni finanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - destinati a progetti per le micro e piccole imprese operanti nella produzione primaria dei prodotti agricoli, suddivisi in 27,5 milioni per la generalità delle imprese agricole (asse 5.1) e 10 milioni per i giovani agricoltori (under 40), organizzati anche in forma societaria (asse 5.2).
Ma per la prima volta le micro e piccole imprese agricole potranno accedere anche al 3° asse di finanziamento, quello per “Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto”, che è salito a 74 milioni di euro.
Il nuovo bando prosegue sulla strada della semplificazione dell’iter tecnico-amministrativo per la concessione e la successiva erogazione del finanziamento e, «dopo la sperimentazione avviata con l’avviso Isi Agricoltura 2019-2020», conferma «la disponibilità dell’applicativo di compilazione online del modulo di perizia asseverata, specializzato per tipologia di intervento».
Le risorse finanziarie sono ripartite per regione/provincia autonoma, come indicato nell’allegato “Isi 2021 – risorse economiche” che costituisce parte integrante degli avvisi pubblici regionali/provinciali pubblicati.
Per l’Asse 5 il contributo, in conto capitale, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’Iva, come di seguito riportato: 40% per la generalità delle imprese agricole (sub Asse 5.1), 50% per giovani agricoltori (sub Asse 5.2) e per ciascun progetto il finanziamento non potrà essere inferiore a 1.000 euro né superiore a 60.000 euro.
La presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti avverrà, come per i bandi precedenti, attraverso una procedura informatica articolata in diverse fasi, le cui date di apertura e chiusura saranno pubblicate dal 26 febbraio 2022 nella sezione del portale dell’Istituto dedicata al nuovo bando Isi.
Per chiarimenti e assistenza è possibile rivolgersi al contact center Inail al numero di tel. 06-6001. È anche possibile rivolgersi al servizio Inail Risponde, nella sezione Supporto del portale. Chiarimenti di carattere generale possono essere richiesti entro e non oltre il termine di 10 giorni antecedenti la chiusura della procedura informatica di compilazione della domanda online.
Ulteriori informazioni a partire da qui.
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