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"Per una selvicoltura più vicina alla natura" questo il titolo del manifesto siglato dalle più importanti istituzioni per dare una spinta ad una Selvicoltura Innovativa e Sostenibile. Il manifesto è ancora aperto a confronto e sottoiscrizioni. Scarica il manifesto qui!

 

In occasione della Giornata delle Foreste, l'Italia segna un passo importante verso la sostenibilità ambientale con la firma del "Manifesto per una Selvicoltura più vicina alla Natura". Questo movimento, sostenuto da un'ampia coalizione di associazioni e istituzioni, mira a rivoluzionare l'approccio alla gestione delle foreste nel nostro Paese, in linea con le recenti strategie europee. L'evento segna un punto di svolta nella percezione e nell'approccio alla selvicoltura, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale e operativo per affrontare la crisi climatica globale e promuovere una gestione forestale innovativa che rispetti habitat, specie, suolo e paesaggio.
Negli ultimi anni, l'Italia ha compiuto significativi progressi in termini di governance, normative e sviluppo di filiere nazionali del legno. Tuttavia, la transizione verso una "selvi-CULTURA" più rispettosa della natura richiede un impegno collettivo in dieci ambiti chiave, dalla ricerca alla normativa, dalla formazione alla politica, enfatizzando l'importanza dell'innovazione, della sostenibilità e dell'ecosistema forestale. La firma del manifesto, supportata da enti prestigiosi quali: Accademia dei Georgofili, Aiel, Anarf, Ausf, Italia Cluster, Italia Foresta Legno, CoNaIBo, Confagricoltura, Confartigianato, Federforeste (Coldiretti), Fiper, Fondazione Alberitalia, ETS, Fondazione Montagne, Italia Fondazione Symbola, FSC® Italia, Legambiente, PEFC Italia, Pro Silva, Italia Oltreterra, Rete Mediterranea delle Foreste, Modello Slow Food® Italia e Uncem, rappresenta un impegno concreto verso la realizzazione di una selvicoltura che sia allo stesso tempo economicamente sostenibile e vicina ai principi della natura.
L'obiettivo è duplice: preservare la biodiversità e garantire che le foreste possano continuare a svolgere il loro ruolo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico, fornendo al contempo risorse vitali per lo sviluppo economico. La collaborazione tra ricercatori, imprenditori forestali, politici e cittadini è fondamentale per promuovere una cultura della gestione forestale che sia informata, consapevole e proattiva.
In questo contesto di innovazione e responsabilità ambientale, l'Italia si posiziona come leader nel promuovere pratiche selvicolturali che siano non solo tecnicamente avanzate ma anche profondamente radicate nel rispetto e nella valorizzazione del nostro patrimonio naturale. La firma del manifesto rappresenta un passo importante verso la realizzazione di queste ambizioni, segnando l'inizio di un percorso che vedrà l'Italia impegnata in prima linea nella creazione di un futuro sostenibile per le nostre foreste e, di conseguenza, per il nostro pianeta.

Redazione

Confagricoltura, a Bruxelles durante il Consiglio UE, chiede modifiche alla PAC. Il presidente Giansanti: "Necessaria una riforma che garantisca equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica"


Confagricoltura si è riunita oggi a Bruxelles, in parallelo al Consiglio europeo, per sollecitare urgenti riforme della Politica Agricola Comune (PAC), come indicato nel documento programmatico presentato il 26 febbraio alle istituzioni europee. La necessità di queste riforme emerge in vista dell'allargamento dell'UE a nuovi Stati membri, con l'organizzazione che spinge per una semplificazione burocratica e un incremento del budget destinato all'agricoltura. "Siamo sempre stati contrari alla PAC attuale," afferma il presidente Massimiliano Giansanti, "ed ora più che mai è tempo di agire per una politica che equilibri sostenibilità ambientale ed economica, assicurando al contempo la stabilità dei mercati e un giusto reddito per i nostri agricoltori". Tra le richieste, figura anche la sospensione di certi obblighi burocratici e un rafforzamento dei controlli sulle importazioni, per garantire una concorrenza leale e proteggere la produzione agricola europea.

Redazione

Alla vigilia della Giornata Mondiale delle Foreste, Confagricoltura evidenzia l'aumento del 4,9% (fonte Masaf) della superficie boschiva italiana, attribuito non a politiche di rimboschimento ma all'abbandono delle attività agricole. Lo segnala Enrico Allasia, presidente della FNP Risorse boschive e Coltivazioni legnose di Confagricoltura

In vista della Giornata Mondiale delle Foreste del 21 marzo, Confagricoltura solleva preoccupazioni sulla crescita della superficie forestale italiana, che negli ultimi dieci anni ha registrato un incremento del 4,9%. Questo aumento, tuttavia, non è il risultato di politiche attive di rimboschimento, ma piuttosto della progressiva rinuncia alle attività agricole e dello spopolamento delle aree montane e collinari. Enrico Allasia, presidente della FNP Risorse boschive e Coltivazioni legnose di Confagricoltura, sottolinea che, se da un lato le foreste offrono servizi ecosistemici fondamentali e un crescente valore economico, specialmente nelle filiere legno-energia, dall'altro lato questa espansione non pianificata evidenzia la necessità di una gestione forestale più attenta e innovativa. Con solamente il 18% delle foreste italiane soggetto a piani di gestione, la sfida è ora quella di implementare strategie che non solo prevengano l'abbandono rurale, ma che valorizzino il patrimonio boschivo in chiave sostenibile, promuovendo la biodiversità, la produttività e la resilienza degli ecosistemi forestali di fronte ai cambiamenti climatici. Confagricoltura invita a una riflessione sulle potenzialità inesplorate delle foreste italiane e sulle politiche necessarie per trasformare l'abbandono in una leva di sviluppo sostenibile e di innovazione tecnologica, auspicando iniziative che rafforzino il legame tra territorio, comunità e ambiente.

Redazione

La Commissione europea, guidata dalle parole della Presidente Ursula von der Leyen sulla necessità di "adattarsi alle realtà che cambiano", propone importanti semplificazioni alla PAC. Le misure includono flessibilità per Stati e agricoltori negli obiettivi ambientali, esenzioni per piccoli agricoltori e un miglior posizionamento nella filiera alimentare.


La Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha riconosciuto la complessità della Politica Agricola Comune (PAC) come un ostacolo nell'attuale contesto di cambiamenti climatici, geopolitici ed economici. La risposta è stata una rapida analisi e la proposizione di semplificazioni mirate, soprattutto per gli agricoltori sotto i 10 ettari, per facilitare l'attuazione della PAC. "Per adattarsi alle realtà che cambiano, sono necessari aggiustamenti per garantire un’attuazione efficace dei piani e ridurre la burocrazia", ha affermato von der Leyen, evidenziando l'impegno della Commissione a rispondere in modo proattivo alle esigenze del settore.
Queste proposte sono state accolte positivamente dal Copa e dalla Cogeca, che condividono la visione di una PAC più snella e flessibile, capace di affrontare le sfide senza compromettere le necessarie transizioni agricole. La semplificazione include l'introduzione di modalità più flessibili per il raggiungimento degli obiettivi ambientali, l'esenzione dai controlli e dalle sanzioni della condizionalità per gli agricoltori con meno di 10 ettari, e il rafforzamento del posizionamento degli agricoltori nella filiera alimentare.
Le modifiche proposte mirano a rendere l'agricoltura europea più resiliente e competitiva, migliorando al contempo la sua sostenibilità ambientale. La Commissione enfatizza l'importanza di una rapida adozione di queste misure da parte del Consiglio e del Parlamento europeo, per assicurare che gli agricoltori e gli Stati membri possano beneficiare delle semplificazioni già a partire dal 2025. Questo processo riflette l'aspirazione a una PAC che sia non solo un modello di sostegno agricolo, ma anche un esempio di politica adattabile e reattiva alle mutevoli condizioni, garantendo così la sicurezza alimentare dell'UE e sostenendo le comunità agricole in un periodo di significative trasformazioni.

Redazione

Il Governo celebra l'accordo europeo sugli imballaggi, definito cruciale per l'agroalimentare e il florovivaismo. Il Ministro Lollobrigida lo vede come equilibrio tra sostenibilità e produzione. Confagricoltura, pur riconoscendo miglioramenti, segnala criticità non risolte per l'ortofrutta e invita a non abbassare la guardia, dato che l'accordo è ancora in fase politica e non è diventato norma concreta. La questione dei vasi per il florovivaismo viene chiarita, non classificandoli come imballaggi ma come beni strumentali.

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In una recente svolta all'interno dell'Unione Europea, è stato raggiunto un accordo unanime riguardante la nuova regolamentazione degli imballaggi, un tema di grande rilevanza per i settori agroalimentare e florovivaistico italiani. L'intesa, fortemente voluta dal Governo Meloni, è stata accolta con entusiasmo dal Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, il quale ha evidenziato l'importanza dell'equilibrio tra le necessità di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Questo risultato è frutto di un'azione coordinata e determinata a livello nazionale, volta a salvaguardare le peculiarità e le eccellenze del Made in Italy, con particolare attenzione a comparti produttivi sensibili come quello vivaistico, delle bevande spiritose e del vino. Nonostante l'esito positivo dell'accordo, Confagricoltura ha espresso preoccupazioni riguardanti alcune criticità ancora irrisolte, specialmente per il comparto ortofrutticolo, sottolineando come le disposizioni attuali lascino spazio a incertezze per le aziende agricole, in particolare per quelle impegnate nella produzione della cosiddetta "quarta gamma" e nell'uso di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca al di sotto dei 1,5 kg. L'organizzazione agricola pone l'accento sulla necessità di un dialogo costante tra il settore e le istituzioni per lo sviluppo di una regolamentazione che sia realmente attenta alle specificità e alle esigenze delle imprese agricole, garantendo al contempo la tutela dell'ambiente.
Uno degli aspetti salienti dell'accordo, ricorda Confagricoltura, riguarda i vasi utilizzati nel settore florovivaistico dove grazie all sforzo congiunto in sede europea è stata adottata una soluzione che non classifica i vasi usati per la coltivazione di piante e fiori come semplici imballaggi, ma li riconosce come beni strumentali indispensabili al processo produttivo. Questo approccio riflette un'importante presa di posizione a favore delle realtà produttive, riconoscendo il valore specifico di strumenti essenziali per la coltivazione.
L'accordo, dunque, si configura come un importante passo in avanti verso la definizione di un quadro normativo che sappia coniugare l'esigenza di una maggiore sostenibilità ambientale con la protezione delle attività produttive. Rimane fondamentale, però, proseguire il lavoro di confronto e adeguamento normativo per affrontare le sfide residue, assicurando che ogni disposizione possa effettivamente contribuire al benessere dell'ecosistema agroalimentare e florovivaistico europeo, senza trascurare le legittime preoccupazioni delle aziende coinvolte.


Redazione