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La Regione Campania ha approvato la richiesta di proroga per l'uso del 1,3-dicloropropene, una decisione ora pendente per l'approvazione del MASAF. La misura, fondamentale per le colture florovivaistiche nelle province di Napoli, Caserta e Salerno, ha visto il plauso del presidente Malafronte che ha espresso gratitudine verso Coldiretti e gli uffici regionali. Resta ora in attesa del via libera definitivo dal MASAF.
In una recente dichiarazione, Enzo Malafronte, presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani (CPFC), ha espresso soddisfazione per la decisione della Regione Campania di inviare al Ministero della Salute la richiesta di proroga per l'utilizzo della fumigazione con 1,3-dicloropropene nelle colture floreali. Tale sostanza è fondamentale per combattere i nematodi fitoparassiti che minacciano le colture sia in ambiente protetto sia in pieno campo, durante l'intero ciclo vegetativo.
Malafronte ha sottolineato l'importanza del 1,3-dicloropropene come mezzo di difesa indispensabile per proteggere l'ingente investimento necessario per l'allestimento di una coltura floreale. Gli attacchi dei nematodi, infatti, possono compromettere gravemente la sanità del suolo e la produttività delle piante, rendendo la fumigazione non solo una misura preventiva ma una vera e propria necessità.
Il plauso di Malafronte si estende agli uffici regionali, all'assessore Nicola Caputo e ai rappresentanti di Coldiretti per il supporto ricevuto. Grazie all'approvazione del Ministero della Salute, l'uso del 1,3-dicloropropene sarà possibile per le aziende florovivaistiche delle province di Napoli, Caserta e Salerno, garantendo così la continuità produttiva e la qualità delle coltivazioni florovivaistiche in una delle regioni più prolifiche e rappresentative del settore in Italia.
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha espresso una decisa critica verso le recenti proposte della Commissione Europea relative alla semplificazione degli adempimenti burocratici imposti dalla Politica Agricola Comune (PAC).
Secondo Giansanti, le misure proposte non sono sufficienti a soddisfare le richieste di semplificazione avanzate dagli agricoltori, descrivendole come "assolutamente inadeguate".
La risposta della Commissione europea, che prevede il rinvio di alcune iniziative al prossimo autunno, non incontra le esigenze di immediatezza ed efficacia richieste dal settore. In particolare, il presidente sottolinea la problematica della "condizionalità rafforzata" e l'assenza di una deroga totale per il 2024, suggerendo la sospensione delle sanzioni e l'ampliamento della possibilità di riconoscere, a livello nazionale, la condizione di forza maggiore.
Le Proposte della Commissione
Tra le proposte della Commissione, vi è quella di esentare dalle verifiche sul rispetto della condizionalità le aziende con superficie fino a 10 ettari, una misura che Giansanti considera inaccettabile, argomentando che se una regola è errata e genera adempimenti troppo gravosi, dovrebbe essere eliminata per tutti, senza discriminazioni basate sulla dimensione aziendale.
Verso una Migliore Posizione degli Agricoltori nella Catena del Valore
Sebbene ci sia attesa per le proposte finalizzate a migliorare la posizione degli agricoltori all'interno della catena del valore, Giansanti rimanda ogni giudizio a quando queste saranno definitivamente approvate.
Una Richiesta di Semplificazione e Chiarezza
L'intervento del presidente di Confagricoltura evidenzia la necessità di una maggiore semplificazione e chiarezza nelle politiche agricole europee, a beneficio degli agricoltori che chiedono regole meno onerose e più adatte alle realtà operative quotidiane. La speranza è quella di una riflessione approfondita e di un dialogo costruttivo che portino a soluzioni condivise e efficaci per il futuro dell'agricoltura europea.
Redazione
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L'annuncio di un salto quantitativo verso la transizione energetica presentato a Rimini durante KEY – The Energy Transition Expo con un incremento del 13,2% nel numero di imprese attive o potenzialmente attive: da 33.257 unità dell'anno scorso si è saliti a 37.655.
Un aumento che conferma l'importanza crescente delle fonti rinnovabili nell'economia nazionale. La distribuzione per tipologia di energia rinnovabile mostra una predominanza del fotovoltaico, che coinvolge il 74,4% delle imprese, seguito dall'eolico (37,1%), dalle bioenergie come biomasse e biogas (23,2%), dall'idroelettrico (17,6%), dal geotermoelettrico (13,0%) e dal solare termico (8,1%). Questi dati emergono dal rapporto ‘Filiere del Futuro. Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia’, una collaborazione tra Fondazione Symbola e Italian Exhibition Group, presentato a Rimini durante KEY – The Energy Transition Expo.
Le imprese rinnovabili, con una dimensione media di 9,5 addetti, superano di 2,4 volte la media del totale delle aziende extra-agricole italiane. La maggior parte di esse si concentra nelle attività di installazione e manutenzione (39,2%), seguite dalla produzione di energia (13,8%) e dal commercio (12,3%).
Un'Analisi Regionale e Provinciale Dettagliata
La Lombardia, il Lazio e la Campania si confermano come le regioni con il maggior numero di imprese nel settore, ospitando oltre un terzo del totale nazionale. La Lombardia si distingue con 6.035 imprese, seguita dal Lazio con 4.084 e dalla Campania con 3.490. Queste regioni, insieme a Sicilia e Veneto, rappresentano più della metà delle imprese attive nel campo delle rinnovabili in Italia.
La provincia di Roma guida la classifica provinciale con 3.096 aziende, seguita da Milano, Napoli, Bolzano/Bozen e Torino. La distribuzione territoriale delle imprese rimane stabile rispetto all'anno precedente, sottolineando l'importanza strategica di alcune aree nel panorama delle rinnovabili italiane.
Verso un Futuro Sostenibile e Competitivo
Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, sottolinea l'importanza della transizione verde per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro in Italia. Le energie rinnovabili rappresentano un settore chiave per l'innovazione e la sostenibilità, elementi fondamentali per un futuro più libero e competitivo.
L'Italia, con la sua capacità di integrare innovazione e tradizione, gioca un ruolo cruciale nella nuova economia sostenibile. Il rapporto evidenzia l'esigenza di una cooperazione rafforzata a livello globale per affrontare le sfide future, promuovendo al contempo coesione sociale, transizione verde e digitale.
La crescita delle imprese delle energie rinnovabili in Italia è un segnale positivo verso un futuro più sostenibile, che pone il Paese in una posizione di leadership nella transizione energetica europea e globale.
A.V.
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Il Ministro Lollobrigida sottolinea il ruolo centrale dell'Italia nella richiesta di una revisione della PAC per garantire reddito agli agricoltori e tutelare l'ambiente. Presentato documento strategico all'Agrifish, con vasto supporto europeo contro il cibo sintetico e per regole commerciali eque.
In una svolta significativa per l'agricoltura italiana e europea, il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha evidenziato l'importanza strategica dell'Italia nell'ambito della Politica Agricola Comune (PAC). Durante la conferenza stampa di "Relazione sull'attività dell'Agrifish", tenutasi presso il Masaf, Lollobrigida, insieme a Felice Assenza dell'ICQRF e Livio Proietti di Ismea, ha ricordato come l'Italia abbia presentato un documento cruciale all'Agrifish, invitando l'UE a riconsiderare alcune politiche ambientali ritenute dannose per il settore primario.
Il documento sollecita una revisione della PAC che non solo assicuri un equo reddito agli agricoltori ma garantisca anche la protezione dell'ambiente. Questa proposta ha trovato una "grande apertura in Europa", segnando un momento di coesione sul tema del contrasto al cibo sintetico, con 14 nazioni che supportano l'iniziativa italiana.
Lollobrigida ha enfatizzato la necessità per l'UE di superare una visione burocratica a favore di un approccio più politico e flessibile, che tenga conto delle esigenze reali degli agricoltori e non si limiti a imporre regole stringenti basate unicamente sulla sostenibilità ambientale. In questo contesto, l'Italia si pone come guida verso un cambiamento che rispetti le regole di sicurezza alimentare, ambientale, lavorativa e i diritti dei lavoratori su scala internazionale, promuovendo così condizioni di mercato eque per i produttori europei e italiani.
Con queste azioni, il Ministro Lollobrigida conferma l'impegno del governo italiano nel difendere gli interessi del settore agricolo nazionale ed europeo, aprendo la strada a una PAC più giusta, sostenibile e in linea con le necessità attuali e future dell'agricoltura.
Redazione
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Il Presidente di Confagricoltura Pistoia, Luca Magazzini, e il Direttore Daniele Lombardi, rappresentano l'agricoltura pistoiese a Bruxelles. Presentate istanze cruciali durante l'assemblea straordinaria di Confagricoltura, enfatizzando le esigenze del settore nella Provincia di Pistoia e Regione Toscana.
In un momento di cruciale importanza per l'agricoltura europea e italiana, l'agricoltura pistoiese ha avuto un'occasione significativa di rappresentanza a Bruxelles. Luca Magazzini, Presidente di Confagricoltura Pistoia, insieme al Direttore Daniele Lombardi, ha portato le istanze del settore agricolo della Provincia di Pistoia all'attenzione di Copa-Cogeca, nell'ambito dell'assemblea straordinaria di Confagricoltura.
L'evento ha offerto un palcoscenico privilegiato per discutere le specificità e le esigenze dell'agricoltura pistoiese, inserendole nel contesto delle più ampie sfide che il settore agricolo sta affrontando a livello europeo. Tra gli argomenti trattati, particolare attenzione è stata dedicata alle politiche agricole comuni (PAC), alla sostenibilità ambientale, e alle pratiche innovative che possono supportare lo sviluppo economico del settore, garantendo al contempo la tutela del paesaggio e delle tradizioni locali.
L'impegno di Magazzini e Lombardi a Bruxelles testimonia l'importanza di una rappresentanza attiva e propositiva sul palcoscenico europeo, essenziale per far sì che le peculiarità dell'agricoltura pistoiese e toscana siano considerate nelle decisioni che influenzano il futuro del settore. La presenza a tale livello di discussione sottolinea anche il ruolo chiave che la Provincia di Pistoia e la Regione Toscana giocano nel panorama agricolo nazionale, contribuendo a delineare le strategie per un'agricoltura sempre più sostenibile, resiliente e competitiva.
Redazione