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cristina grieco

Al via un'altra delle 25 iniziative annunciate dal presidente Enrico Rossi per i primi cento giorni di governo. Si tratta dell'approvazione su proposta dell'assessore all'istruzione Cristina Grieco del progetto A bottega di invenzioni - FabLab nelle scuole, nel corso della riunione di giunta di ieri.

Prevede l'attuazione dei laboratori FabLab – che sta in inglese per "favolosi laboratori" – così da offrire servizi personalizzati di fabbricazione digitale (in sostanza l'uso di stampanti 3D), in grado di realizzare in maniera flessibile e semi-automatica un'ampia gamma di oggetti e promuove la realizzazione di FabLab corner nelle scuole.

"La rete di scuole dei Laboratori del Sapere Scientifico (LSS), altro progetto regionale che coinvolge scuole di ogni ordine e grado partecipanti ai bandi regionali per la promozione di una didattica innovativa in ambito scientifico e matematico, integrerà quindi la propria attività sviluppando il progetto FabLab corner nelle scuole toscane, partendo da una salda base di 35 scuole già presenti nella rete" sottolinea l'assessore Grieco.

Per la realizzazione del progetto si prevede una spesa complessiva di 185.mila euro, di cui 160mila dierattamente dalla Regione e 25mila di cofinanziamento da parte delle scuole coinvolte. Della somma 80mila euro saranno destinati ad attività corrente e altri 80mila ad investimenti come l'acquisto di stampanti 3D.

Redazione Floraviva

expo

Siglato l’accordo tra Ministero dell’Ambiente e Samsung Electronics Italia che prevede l’utilizzo delle nuove tecnologie nei progetti all’interno delle scuole

L’educazione ambientale digitale nelle scuole sbarca a Expo Milano2015: è stata presentata oggi la “Classe Ambiente 2.0”, un grande spazio “green” all’interno del Parco delle Biodiversità del Ministero dell’Ambiente - promosso da Legambiente in collaborazione con Samsung, Castalia, Cobat, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati e Greentire - nel quale tecnologia e gioco saranno al servizio dell’educazione ambientale per grandi e piccoli visitatori. Nel corso della conferenza stampa è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la “Realizzazione di iniziative congiunte per la diffusione dell’educazione ambientale digitale per lo sviluppo sostenibile”, dal Sottosegretario con delega all’educazione ambientale, Barbara Degani, e da Mario Levratto, Head of Marketing & External Relations di Samsung Electronics Italia, che prevede l’utilizzo delle tecnologie digitali più avanzate Samsung nei progetti di educazione ambientale nelle scuole di tutta Italia, in linea con quanto già in essere con il MIUR.
“Dobbiamo crescere uomini e donne che siano realmente consapevoli che la Terra che ci ospita va preservata e rispettata e che per farlo è necessario cambiare il nostro stile di vita – sottolinea il Sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani - Per questo motivo ritengo l’educazione ambientale un obiettivo strategico e qui ad Expo lo abbiamo dimostrato parlando a ben 100000 ragazzi. La classe 2.0 punta a veicolare in maniera ancora più efficace i nostri messaggi e consoliderà il successo che il Biodiversity Park sta avendo. Il primo grande passo lo abbiamo fatto contribuendo all’introduzione normativa nella materia “cittadinanza attiva” dei concetti di responsabilità e sostenibilità. Abbiamo ancora strada da fare, ma siamo nella giusta direzione”.
“Classe Ambiente 2.0” sarà la prima “classe digitale” di Expo, un’aula didattica con strumenti high-tech messi a disposizione da Samsung per seguire un percorso di educazione ambientale 2.0 rivolto a docenti, alunni e visitatori. I Partner – Castalia, Cobat, Consorzio Obbligatorio Oli Usati, Greentire - hanno contribuito al progetto di sensibilizzazione attraverso un canale innovativo che punta al dialogo con i “nativi digitali”: sul binomio tecnologia-gioco si basa infatti il percorso educativo creato all’interno dell’aula informatizzata, che metterà a disposizione dei giovani visitatori 20 postazioni tablet e una E-Board, una lavagna elettronica touchscreen.
“Con il lancio della Classe Ambiente 2.0, realizzata come progetto pilota nell’ambito del protocollo d’intesa tra Ministero dell’Ambiente e Samsung Electronics Italia siamo orgogliosi di portare avanti il percorso didattico iniziato con il MIUR relativo alla digitalizzazione scolastica. In tal modo docenti, alunni e visitatori beneficeranno di una classe digitale dedicata all’educazione ambientale”, afferma Mario Levratto, Head of Marketing and External Relations Samsung Electronics Italia. “In qualità di Global Official Partner di Milano Expo 2015 abbiamo installato la nostra tecnologia all’interno dello spazio espositivo, dai totem interattivi ai Gear VR, fino ai monitor e ai videowall, e in tal modo offriamo un ulteriore importante contributo d’innovazione alla manifestazione che conferma il nostro impegno e la nostra attenzione nel promuovere una cultura del rispetto ambientale e dell’eco-sostenibilità”.

Redazione Floraviva

 

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Un bilancio in foto e qualche parola delle dimostrazioni floreali dei maestri di Florcert, Federfiori e Scuola Internazionale Mastrofioristi che si sono esibiti dal 9 all’11 settembre a Flormart PadovaFiere. Fonti d’ispirazione, le tavole dei trend del gusto create da Anne-claire Budin di diADE adv tenendo conto degli scenari della moda.

“Master Flower – Autumn Winter Trends” è stata una delle iniziative più interessanti della 66esima edizione di Flormart, il salone professionale del florovivaismo e giardinaggio, tenutosi dal 9 all’11 settembre a PadovaFiere. Alle dimostrazioni di composizione floreale in tempo reale dei maestri fioristi di tre delle principali scuole italianeFederfiori, Florcert, Scuola Internazionale Mastrofioristi – a partire dalle tavole delle tendenze del gusto elaborate da diADE adv ha assistito un fedele gruppo di fiorai e altri visitatori professionali di Flormart, visibilmente soddisfatti dell’iniziativa. E anche il reportage sulla pagina Facebook “Flormart PadovaFiere” ha avuto ampio seguito riscuotendo il favore dei follower.
Lo scopo di questa iniziativa fortemente voluta dall’amministratore delegato di PadovaFiere Daniele Villa era offrire ai professionisti di piante e fiori in visita a Flormart suggerimenti utili per incontrare i gusti dei consumatori e fare aumentare le vendite, grazie anche a una migliore percezione del prezzo. Un evento in cui le logiche della moda venissero applicate alla commercializzazione delle piante e dei fiori per dare nuovo impulso all’intera filiera florovivaistica puntando sul valore aggiunto dell'estetica e dello stile.
Le quattro tendenze del gusto o aree tematiche per l’autunno-inverno 2015-2016 definite dall’art director diADE Anne-claire Budin si sono configurate come una rielaborazione creativa di criteri sia estetici che commerciali, derivanti anche dagli input di marketing di Andrea Vitali. Ad esempio i colori tratti dal “Fashion Color Report Fall 2015” di Pantone. Così la tendenza “Invasioni” era centrata sull’esuberanza quasi tropicale della natura, anche fuori contesto, ma alleggerita e resa autunnale dal colore Biscay Bay. Nella seconda, “Cool Nordic”, le luci soffuse e le essenziali geometrie del paesaggio nordico venivano animate dalle vibrazioni e dalla vitalità di nuvole di rosa cachemire. La terza tendenza era invece basata sul colore “Marsala” come veicolo di esplorazioni e incontri con l’altro all’insegna della sensualità e del mistero. Infine, come ultimo trend, le “Luci primarie” dei cosiddetti colori primari della pittura - sempre in auge - nella vetrina artificiale e dinamica di una discoteca.
Ciascuna scuola di design floreale ha avuto a disposizione una delle tre giornate di Flormart per creare due composizioni di piante e fiori per ognuna delle quattro ispirazioni proposte agli operatori da diADE in un apposito “Catalogo delle tendenze AW15”: una composizione con un target di prezzo finale al consumatore medio-basso, mentre l’altra su un livello di prezzo medio-alto. Il 9 settembre si sono esibiti i maestri fioristi Rudy Casati e Antonio Trentini di Florcert,
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il 10 settembre i maestri Silvano Erba e Francesca Buriassi di Federfiori

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L'11 settembre è stata la volta dei maestri Stefano Boscolo e Cristian Vanzetto della Scuola Internazionale Mastrofioristi. (reportage completo della tre giorni in questo link)
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Ecco dunque i risultati dei tre giorni di dimostrazioni floreali, articolati per tema o trend, di cui riportiamo il testo originale, che era stato fornito ai fioristi insieme a suggerimenti, mai tassativi, di colori, tipologie di fiori e situazioni.
 
Invasioni
master flower, diade
La natura prende il sopravvento e invade luoghi inconsueti: esuberante come in una foresta tropicale, fluida e filiforme come in un padule. Ma l’atmosfera umida e rigogliosa s’allevia nei toni freschi autunnali del colore Biscay Bay, che unisce la serenità del blu al vigore del verde. Realizzazione by Florcert
 
Cool Nordic
master flower
Luci tenui e soffuse avvolgono con elegante, aerea leggerezza vaste superfici vegetali e minerali decorate dai licheni. Basta un po’ di fumo fra gli abeti, in un rosa cachemire fresco e delicato, per trasmettere vibrazioni nella spontanea geometria e sobria naturalezza del paesaggio nordico.  Realizzazione by Florcert
 
 
Marsala
master flower
Densa e penetrante, carnale ma vellutata, la tinta Marsala è terra d’incontro con l’altro e il magico, supporto rosso mattone e oro per ornamenti caldi e ammalianti, appariscenti ma misteriosi. Sessualmente versatile, ti invita all’esplorazione di lidi sconosciuti e selvaggi. Realizzazione by Scuola Internazionale Mastrofioristi
 
 
Luci primarie

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Rossi, blu e soprattutto gialli: fiori nei colori primari della pittura esposti in frigorifero su sfondo notte. Girasoli, ortensie, celosie, eliconie e setarie in vetrine illuminate artificialmente a congelare l’istante. La gioia del presente nella sincerità giovanile, sportiva e tecnologica di una discoteca.  Realizzazione by Federfiori
 
Redazione Floraviva

cervo

L’Atc 16 Pistoia ha dato il via libera esclusivamente all’incremento di abbattimenti di cinghiali nelle aree non vocate. Per il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini, entrato a far parte ieri delle commissioni “Danni” e “Ungulati” dell’Ambito territoriale di caccia 16, l’esclusione dei caprioli è un errore, perché sono anch’essi «sovradimensionati e dannosi». «Non è il giusto segnale di sostegno che si merita l’iniziativa avviata dall’assessore Remaschi per un ridimensionamento degli ungulati».

Nella riunione di ieri del comitato di gestione dell’Ambito territoriale di caccia (Atc) 16 di Pistoia è stato deciso a maggioranza il via libera, nelle aree non vocate definite dai piani faunistici, soltanto all’aumento degli abbattimenti di cinghiali, escludendo la possibilità per i caprioli. Gli unici membri del comitato che hanno votato per l’estensione dell’incremento dei prelievi anche ai caprioli sono stati il rappresentante dell’associazione Libera Caccia e quello di Cia, nella persona del presidente Sandro Orlandini. Il quale proprio ieri, durante la riunione del comitato di gestione in cui si completavano gli organismi dell’Atc 16, è entrato a far parte della “Commissione Danni” e della “Commissione Ungulati”.  
«Siamo stati gli unici a difendere fino in fondo gli agricoltori in questa lotta per la tutela delle proprie coltivazioni» dichiara Sandro Orlandini, ricordando che «anche i danni dei caprioli sono molto consistenti e mettono ogni anno a repentaglio i bilanci delle aziende agricole pistoiesi, soprattutto quelle ubicate in aree collinari e vicino ai boschi».
«Del resto – continua Orlandini -, come riportato una settimana fa dalla Regione Toscana nell’annunciare l’importante iniziativa dell’assessore Remaschi verso una legge obiettivo che ridimensioni drasticamente gli ungulati, i caprioli sarebbero quasi 200 mila, in numero non molto inferiore a quello dei cinghiali, quindi sovradimensionati e dannosi. E poi a dimostrarlo sono l’andamento degli abbattimenti a inizio settembre e i danni che ci continuano a segnalare gli agricoltori associati a Cia».
«Peccato per questa decisione dei colleghi del comitato di gestione dell’Atc 16 – aggiunge il presidente di Cia Toscana -. Si vanifica così in parte il lavoro fatto dalla Provincia assieme all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) per ottenere un incremento dei prelievi già dalla metà di settembre. E questo va ad aggiungersi alla mancata occasione di agosto, quando si poteva aprire la caccia ai fusoni in anticipo con l’assenso dell’Ispra».
«A parere di Cia Pistoia questa decisione – conclude Orlandini – non è il giusto segnale di sostegno che si merita la lodevole iniziativa avviata dall’assessore Remaschi per un ridimensionamento degli ungulati: una legge obiettivo che dovrebbe portare nel giro di pochi anni a più che dimezzare la popolazione di ungulati in Toscana, che è la regione europea con il maggior numero di ungulati per chilometro quadrato, stando alle informazioni regionali».

Redazione Floraviva

prodotti bio

Presentato al Sana il Rapporto Ismea BIO - RETAIL sul mercato al consumo dei prodotti biologici nel 2014. Italiani sempre più bio-addicted

Un giro d’affari al consumo superiore ai 2,1 miliardi di euro nel solo canale domestico, senza considerare quindi tutto quello che passa attraverso la ristorazione, i bar, le mense e in generale il food service. E’ quanto vale il biologico in Italia (alimentare e non) secondo una recente stima di Ismea presentata oggi al Sana di Bologna nell’ambito del convegno “Tutti i numeri del biologico italiano” a cura di Sana, Ismea, Sinab e Nomisma.
A fare la parte da leoni sono la Distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio) con un fatturato nel segmento di circa 855 milioni (il 40% del valore del bio-retail) e le superfici specializzate nella vendita di prodotti biologici che muovono più di 760 milioni di euro  (equivalenti al 35% del totale).
Ai restanti canali le stime Ismea attribuiscono un’incidenza complessiva di quasi il 25%, rappresentata per il 10% da mercatini, vendite dirette, gruppi di acquisto solidali (Gas) e e-commerce, per l’8,9% dai negozi tradizionali e per il 5,1% dalle farmacie. Quasi trascurabile, pari allo 0,6%, la quota complessiva riconducibile ad erboristerie e parafarmacie.




Fonte Stime Ismea su dati Istat, Nielsen, Federfarma, Bio Bank, Assobio, Mise, Federdistribuzione e referenti privilegiati della distribuzione specializzata
 
I consumi di alimenti biologici presso la Gdo, spiega l’Ismea nel Rapporto BIO-RETAIL, esprimono tassi di crescita molto sostenuti, in evidente controtendenza rispetto alle vendite di prodotti alimentari convenzionali. Dopo aver chiuso il 2014 con un incremento dell’11%, gli acquisti di food bio hanno spiccato letteralmente il volo nei primi sei mesi dell’anno in corso facendo registrare un aumento in valore vicino al 20%, che allarga ulteriormente il gap con il trend dell’agroalimentare nel complesso, fermo nello stesso periodo a un +0,1%.  I dati del panel Ismea Nielsen evidenziano poi un aumento diffuso in tutte le categorie di prodotto, le aree geografiche e canali della distruzione moderna. I comparti più dinamici si confermano i derivati dei cereali (+19% nel 2014 e +28% nella prima metà del 2015) e gli ortaggi freschi e trasformati (rispettivamente +14% e +21,8%). Tra le aree geografiche spicca il ruolo del Nord (che concentra i 2/3 degli acquisti). Segue il Centro e, a distanza, il Sud, ancora residuale ma in forte crescita nel biennio in esame.  Tra i diversi format della Gdo schiacciante è il peso dei super e degli Iper, che esprimono anche i tassi di crescita più elevati.
 
Spostandoci nello specializzato, Ismea stima una crescita delle vendite di prodotti bio (anche non alimentari) a un tasso medio annuo compreso tra un +12% e un +15% nell’ultimo quinquennio, che si rivela addirittura superiore di qualche punto percentuale alla pur brillante performance delle vendite nel modern trade. Presso il canale specializzato le vendite sono costituite per circa l’88% da prodotti alimentari e per il restante 12% da merceologie non food. Tra queste ultime, preponderante è il peso dei prodotti per la cura della persona (10%), mentre risulta ancora limitato il contributo dei prodotti per l’igiene della casa (1,4%) e il pet-care (0,3%).
 
Tra specializzato e Gdo, conclude Ismea, lo spread dei prezzi è del 10%-20%, a fonte di un plus di servizio offerto dai punti vendita specializzati come l’assortimento, l’informazione e la capacità di creare engagement anche attraverso i social network.
 
Redazione Floraviva