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star cup 2015

I progetti nascono in ambito universitario e nella ricerca e, grazie al premio, ricevono l’aiuto per trasformarsi in aziende capaci di affrontare il mercato. Nonostante il grande valore delle dieci finaliste e, dunque, la difficoltà nella scelta, le vincitrici ad alto contenuto tecnologico sono state tre: i sistemi di sorveglianza portuale con sensori radar; i microcontrollori che rendono più concreto l’ “internet delle cose”, interagendo con persone e cose, e gli pneumatici intelligenti che monitorano lo stato di usura.

Il premio StartCup Toscana 2015 è stato organizzato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa con le Università di Pisa, Firenze, Siena e la Scuola Normale Superiore di Pisa, con il supporto finanziario della Regione Toscana e in collaborazione con il Premio nazionale per l'innovazione. Alla premiazione, tenutasi oggi nell’auditorium di Santa Apollonia a Firenze, erano presenti Monica Barni, vicepresidente e assessore  regionale all’università e ricerca, Marco Bellandi, prorettore al trasferimento tecnologico dell’Università di Firenze, e Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Superiore Sant’Anna. L’assessore Barni ha sottolineato l’importanza della manifestazione, capace di confermare l’attenzione che la Regione dedica “ai giovani, al loro impegno inventivo nella ricerca e al loro diritto di trovare adeguato spazio di lavoro nella società “. Inoltre, per Monica Barni, StartCup Toscana ha il pregio di dimostrare “la capacità del sistema universitario toscano di raccogliere la sfida dello sviluppo attraverso la creazione di una filiera virtuosa tra università, centri di ricerca e imprese. E di saper affrontare l'impegno che gli obiettivi europei affidano per i prossimi anni al sistema della formazione”. La premiazione ha visto quest’anno una quarta premiazione eccezionale, ex aequo, suddivisa fra Laborplay, startup dell'Università di Firenze, grazie alle sue soluzioni informatiche per incrementare il benessere in azienda, e G999, con la sua idea di macchine smart per la realizzazione di tessuti di alta tecnologia (iniziativa che ha mosso i suoi primi passi a Prato).

Redazione Floraviva

maurizio martina

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato oggi dal Senato il provvedimento sulla tutela della biodiversità, che ora torna alla Camera per la terza lettura. La legge istituisce un Sistema nazionale della biodiversità agraria e alimentare, con 4 strumenti operativi: l’Anagrafe della biodiversità, dove saranno indicate le risorse genetiche a rischio di estinzione; il Comitato permanente, che garantisce il coordinamento delle azioni tra i diversi livelli di governo; la Rete nazionale, che si occuperà di preservare le risorse genetiche locali; il Portale nazionale, composto da un sistema di banche dati contenenti le risorse genetiche presenti su tutto il territorio italiano.
La legge prevede l’avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e istituisce un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori. Viene anche stabilito che il piano triennale di attività del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria debba prevedere interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria e alimentare, sulle tecniche necessarie per favorirla, tutelarla e svilupparla.
“L’Italia possiede un patrimonio unico di biodiversità, che rappresenta un valore non solo da difendere ma anche da valorizzare. La legge sulla tutela della biodiversità rappresenta un passo fondamentale in questo senso: l’obiettivo è quello di salvaguardare la distintività delle nostre ricchezze naturali, vegetali e animali. Con questo provvedimento, infatti, riconosciamo il ruolo attivo che gli agricoltori svolgono come custodi del paesaggio e della biodiversità, per la conservazione dei nostri territori”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina.
“Sono particolarmente soddisfatto per l’approvazione in Senato di questa legge – ha dichiarato il vice ministro Andrea Olivero - e confido che nelle prossime settimane possa concludersi l’iter legislativo che mette a disposizione strumenti efficaci per la tutela della biodiversità, come l'istituzione di un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare, ha dichiarato il Vice Ministro Andrea Olivero “occorre dedicarsi con passione e determinazione alla tutela dell’immenso patrimonio di questo Paese”.

Redazione Floraviva

floramiata fallimento

Il consigliere per il lavoro di Rossi, Gianfranco Simoncini, ha annunciato che incontrerà questa settimana il curatore fallimentare dell’azienda florovivaistica Floramiata e i sindacati. Intanto la Cgil di Siena e zona Amiata, inizialmente pessimista sulle sorti di azienda e lavoratori, apprezza le ultime mosse della Regione, ma chiede trasparenza nelle modalità di assunzione dei 50 lavoratori per l’esercizio provvisorio e garanzie di risorse strategiche a sostegno di eventuali piani di rilancio industriale.

La Regione Toscana si muove per aiutare a risolvere la crisi di Floramiata, azienda florovivaistica di Piancastagnaio dichiarata fallita il 9 ottobre dal Tribunale di Siena, che ha però disposto l’esercizio provvisorio dell’attività di impresa sotto la guida del curatore fallimentare.
La settimana scorsa è arrivata la notizia che la Regione ha già valutato come accoglibile la cassa integrazione in deroga per i circa 200 dipendenti rimasti senza lavoro e ammortizzatori sociali, visto che per 52 di essi è stato deciso il rientro al lavoro, nel contesto dell’esercizio provvisorio, per il mantenimento della piante già in produzione (fra cui le stelle di Natale). E il consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, l’ex assessore Gianfranco Simoncini, ha convocato per mercoledì 21 ottobre un incontro con il curatore fallimentare dell’azienda nel quale chiederà «certezze sui tempi del percorso per la cessione dello stabilimento Floramiata» e rapidità nella «presentazione della domanda per la cassa integrazione in deroga per i lavoratori». La Regione si auspica infatti che si tenga conto del peso fondamentale di Floramiata nell’economia del territorio, che rende questa vertenza di rilevanza nazionale, e che in ragione di ciò i tempi per l’apertura del bando e per espletare le pratiche di gara per l’individuazione dei possibili acquirenti e investitori siano i più brevi possibili.
Dopo l’incontro con il curatore e le amministrazioni del territorio, Simoncini si confronterà con i sindacati per verificare il percorso intrapreso per salvare Floramiata ed insieme a ciò verificare gli strumenti di protezione sociale attivabili per i lavoratori che ad oggi non possono rientrare al lavoro.
In una nota stampa della Cgil di Siena e dell’Amiata uscita il 15 ottobre sulla rassegna sindacale “rassegna.it”, all’indomani della dichiarazione di fallimento di Floramiata, si leggeva: «si chiude così la più grande azienda florovivaistica italiana a causa di una dissennata gestione imprenditoriale, ma anche per una sottovalutazione della condizione in cui versava l’impresa e, per questo, è una dura sconfitta per tutto il territorio amiatino. Tuttavia questo è il momento di un grande senso di responsabilità collettiva evitando di esternare ingannevoli promesse di rioccupazione basate sul nulla, come purtroppo abbiamo visto in questi giorni nella stampa locale». «Bisogna prendere atto – continuava la nota - che Floramiata Servizi è fallita e che un nuovo futuro produttivo per l'azienda non è né certo né scontato. Per questa ragione, a partire dalle istituzioni locali, tutti i soggetti coinvolti devono contribuire al fine di creare le condizioni per un reinsediamento imprenditoriale di prospettiva che si ponga come obiettivo il recupero dei posti di lavoro ad oggi perduti. Per questo non possiamo illuderci né illudere nessuno con false promesse: prendiamo atto che ci aspetta un periodo problematico che dovremmo affrontare con determinazione e responsabilità. Facciamo appello alle istituzioni e agli enti coinvolti nel consentire un primo urgentissimo approdo di questa vicenda: trovare risorse per forme di sostegno al reddito così da evitare che la perdita dei posti di lavoro si trasformi in vero dramma sociale per molte famiglie e in perdita delle professionalità del territorio».
Nelle ultime ore invece, a seguito delle mosse annunciate dalla Regione Toscana, Cgil Siena e Amiata è uscita con una nota stampa più positiva, che sembra correggere un po’ il tiro rispetto al pessimismo precedente. «Diamo atto alla Regione Toscana – si legge su rassegna.it - di aver riconfermato grande attenzione ed operato velocemente per mettere a disposizione della procedura concorsuale della Floramiata Servizi l'ammortizzatore sociale che altrimenti non sarebbe stato possibile utilizzare. Si tratta di capire a questo punto il grado di copertura che verrà messo a disposizione con questo strumento, ma non abbiamo mai dubitato del fatto che la Regione avrebbe messo il massimo impegno per non lasciare soli i lavoratori e il territorio amiatino. Le nostre richieste e le sollecitazioni delle istituzioni locali hanno trovato una rinnovata attenzione nell'ente regionale che ora impegna gli organi della procedura fallimentare in un rapido lavorio diretto a presentare le richieste di intervento necessarie».
«La questione quindi – continua però il sindacato alludendo anche alle polemiche sorte tra i lavoratori rimasti fuori quando sono stati scelti i 52 che sono stati fatti rientrare in azienda per la fase di esercizio provvisorio – rimane concentrata sulla stessa procedura anche in ordine ai criteri con cui si stanno facendo e si faranno le assunzioni nel periodo di transizione definito necessario per provare a trovare una soluzione imprenditoriale futura per Floramiata. Chiediamo massima trasparenza per quelle assunzioni e fin da ora rivendichiamo la necessità che qualsiasi eventuale soluzione imprenditoriale che si dovesse palesare possa essere conosciuta e se ne possa apprezzare il piano industriale in particolare per verificarne le ripercussioni occupazionali. Chiediamo a tutte le istituzioni di vigilare anche perché vengano garantite quelle risorse strategiche per lo sviluppo che possono fare la differenza per la soluzione di questa vicenda».

Redazione Floraviva

fratoni

"La riduzione delle emissioni di gas serra, dei consumi energetici e l'aumento dell'energia da fonti rinnovabili sono temi di stretta attualità che la Regione Toscana pone fra le priorità di questo mandato. Ritengo imprescindibile il confronto e la collaborazione con le categorie e gli operatori del settore, al fine di ottimizzare l'azione di governo e l'impiego di risorse. Ringrazio CNA per la disponibilità dimostrata".
Lo ha detto l'assessore regionale all'ambiente e all'energia Federica Fratoni al termine dell'incontro che ha avuto stamani con i rappresentanti di CNA Toscana del settore installazione e manutenzione impianti. L'incontro si è concluso con l'impegno a collaborare su temi importanti per il comparto.
Nella fase finale della passata legislatura infatti hanno concluso il loro iter alcuni provvedimenti di notevole rilevanza per il settore installazione e manutenzione impianti: PAER (Piano ambientale ed energetico), Regolamento di attuazione dell'articolo 23 sexies della L. R. 39/2005 (Disposizioni in materia di energia).
"Il PAER, strumento di programmazione in grado di sviluppare investimenti stimati in circa 2,9 miliardi di euro nel periodo 2014-2030 – ha dichiarato il presidente CNA Installazione e Impianti Toscana, Maurizio Narra - ha un valore straordinario per il tessuto imprenditoriale regionale. Inoltre, per il Regolamento di attuazione del DPR 74/2013 e le sue linee attuative, è necessario rendere il più possibile omogeneo un meccanismo che in Toscana ha visto una situazione articolata e non semplice per le imprese, ma anche per i cittadini. Per CNA è importante un serio impegno per rendere costi e modalità di gestione di questa partita realmente simmetrici in tutta la regione".

Redazione Floraviva

orti urbani

Il "modello di orto urbano toscano" si configurerà come un insieme di appezzamenti di terreno (o di coltivazioni fuori-terra) collegati dentro un sistema in cui sono inseriti servizi, spazi comuni, punti di aggregazione ed in cui la presenza delle persone non si limita allo svolgimento delle cure colturali nel "proprio" appezzamento, quanto a condurre una vita sociale volta anche allo scambio di informazioni, all'aggiornamento delle conoscenze, al confronto con le altre persone e le altre generazioni. Gli orti potranno diventare anche punti di riferimento importanti per la coltivazione di germoplasma di antiche varietà locali e saranno collegati ad altre strutture dove possono essere condotti corsi di aggiornamento, riunioni, momenti di studio e di confronto, momenti conviviali."
Un ruolo fondamentale sarà attribuito ai giovani. "Per questo – ha continuato l'assessore – l'iniziativa fa parte di Giovanisì, ma verranno coinvolti anche l'associazionismo e le scuole. Se le persone anziane sono sempre richiamate positivamente dall'idea di avere un "proprio" appezzamento di terreno per produrre fiori e vegetali e per passare il tempo libero, i giovani potranno essere il motore di iniziative comuni di crescita e sviluppo di tutta la struttura. Per i giovani l'orto urbano, e la sua gestione da Associazioni che coinvolgano i giovani, può essere un importante banco di prova e di inserimento nel tessuto connettivo della propria città, nonché di volontariato."


Redazione Floraviva