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Legambiente: «L’agricoltura sostenibile può essere un prezioso alleato per la lotta ai cambiamenti climatici e per incentivare un’economia sostenibile. I grandi del G7 rilancino interventi e politiche agricole e alimentari che mettano al centro sostenibilità, resilienza e cooperazione» così l'associazione ambientalista in occasione del G7 Agricoltura.

«L’agricoltura sostenibile e di qualità può dare un contributo fondamentale e diventare un prezioso alleato per contrastare i cambiamenti climatici e le altre emergenze ambientali, per garantire una produzione di cibo sana e sostenibile e per incentivare lo sviluppo di un’economia sostenibile. Per questo al G7 agricoltura i grandi della Terra non perdano questa importante occasione per ridefinire politiche agricole e alimentari che mettano davvero al centro la sostenibilità ambientale e prevedere interventi che contribuiscano alla diffusione di sistemi agricoli resilienti, sostenibili e socialmente giusti».
È questo l’appello che lancia Legambiente alla vigilia del G7 agricoltura in programma a Bergamo e che vedrà i ministri dei setti paesi più influenti del mondo confrontarsi sulla tutela del reddito dei produttori, sulla crisi del settore agricolo legato al mercato ma anche a fenomeni naturali come terremoto o alluvioni, e poi sul tema dei cambiamenti climatici e le migrazioni, la sicurezza alimentare e il cibo. Tanti e variegati i temi al centro dell’agenda dei sette ministri, ma che per l’associazione ambientalista possono avere come comun denominatore tre parole chiave: sostenibilità, resilienza e cooperazione; senza dimenticare che oltre ad un rafforzamento delle politiche agricole, è necessario definire anche una politica alimentare perché agricoltura e alimentazione vanno di pari passo. Ed è questa la direzione in cui, per Legambiente, dovrebbe andare tra l'altro la PAC, incentivando sempre di più quell’agricoltura sostenibile e di qualità, già praticata da molti agricoltori italiani ed europei attenti ai processi naturali, alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e a processi partecipati sui territori.
«Oggi la grande sfida del settore agricolo - dichiara la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni - abbraccia sempre di più il tema della sostenibilità ambientale e della capacità di resilienza. Occorre produrre meglio, rispettare l'ambiente, sprecare meno cibo e tener conto degli impatti che i cambiamenti climatici hanno sull'agricoltura. A tal riguardo è importante che, a partire dalla prossima Pac, si definiscano strategie di mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici prevedendo misure concrete e premialità per chi pratica biologico, biodinamico, per chi, ad esempio, introduce specie o varietà più resistenti e meno idroesigenti, faccia un uso attento dell'acqua e tuteli la biodiversità. Senza dimenticare, che occorre sostenere con maggiori convinzione le misure volte a ridurre i rischi e gli impatti dei prodotti fitosanitari come chiede la stessa Commissione Europea con la direttiva europea 128/2009 e destinare più risorse economiche per la conversione verso pratiche agricole sostenibili e misure di cooperazione e rafforzamento delle filiere agroalimentari locali».
Ad oggi, ricorda Legambiente, alla politica agricola comune è destinata la fetta maggiore del budget europeo – il 38% – con una spesa di 55 miliardi l’anno. Continuare a spendere questo denaro pubblico per l’agricoltura ha senso a condizione che l’agricoltura riesca a garantire la salubrità e qualità nutrizionale del cibo e il benessere dei cittadini, e al tempo stesso nella lotta ai cambiamenti climatici punti ad una gestione sostenibile delle risorse naturali, a partire dall’acqua attraverso la riconversione del sistema di irrigazione dei terreni agricoli puntando a sistemi innovativi, come quelli a microirrigazione e a goccia, che possono garantire almeno il 50% del risparmio di acqua utilizzata.
L’Italia ad oggi ha compiuto diversi passi avanti verso la sostenibilità dei sistemi produttivi, in particolare continua la crescita del biologico, con una fetta crescente di agricoltori che rivolgono lo sguardo a questo settore. Nel 2016 la superficie agricola coltivata a biologico ha raggiunto il 14,5% della superficie agricola nazionale, e gli operatori bio sono aumentati dell’20,3% rispetto al 2015(Sinab). La strada da percorrere è ancora molto lunga. In questo senso lasciano ben sperare le parole del ministro Martina, che nei giorni scorsi è intervenuto a Bergamo ad un incontro promosso da Legambiente e da altre associazioni ambientaliste e del biologico, dove ha sottolineato che la prossima programmazione europea dovrà integrare tre ‘A’: dovrà essere politica agricola, alimentare e ambientale. 

Redazione

E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri l'emendamento che concede, nella legge di bilancio 2018, i fondi necessari per la detrazione fiscale del 36% delle opere relative al verde privato, il cosiddetto "Bonus Verde". Una misura accolta con soddisfazione da tutto il mondo green in quanto importante per tutta filiera florovivaistica. Se la legge sarà approvata, il bonus apporterà infatti benefici per produttori, commercianti, paesaggisti e, ovviamente, per i cittadini che adotteranno tale incentivo.

Ormai è passato un anno dalla richiesta di inserire il "bonus verde" nella legge di stabilità 2017: oggi, nella legge di bilancio 2018 ,questa richiesta è stata accolta. La manovra di bilancio prevede infatti la richiesta "bonus verde" con detrazioni del 36% per la cura del verde privato quali terrazzi e giardini, anche condominiali. Una misura importante per favorire la diffusione di parchi e giardini in città capaci di catturare le polveri e di ridurre il livello di inquinamento. 
La detrazione fiscale del 36% sarà applicata alle spese sostenute e documentate per le sistemazioni, il recupero e la realizzazione del verde finalizzati all'assorbimento delle polveri sottili, alla mitigazione dell'inquinamento acustico e alla riduzione delle escursioni termiche. L'agevolazione fiscale è rivolta ai proprietari di unità immobiliari comprese altresì le unità condominiali.
ll risultato raggiunto oggi è frutto dell'impegno dei rappresentanti di tutta la filiera florovivaistica, che hanno saputo ben interpretare le esigenze degli operatori professionali e dei cittadini portandole all'attenzione delle amministrazioni nazionali e del Parlamento Italiano con l'aspettativa che si possa dare nuova linfa al mercato nazionale di piante e fiori.

Redazione

 

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali comunica che si è svolta il 10 ottobre scorso, a Brdo in Slovenia, la VI sessione del Comitato Italia-Slovenia, con la partecipazione del sottosegretario Giuseppe Castiglione, il quale ha incontrato il sottosegretario agricolo sloveno per trattare temi strategici di settore, tra cui il futuro della PAC.


In rappresentanza della parte agricola, nell’ambito della delegazione italiana guidata dal ministro degli Affari Esteri, il sottosegretario Giuseppe Castiglione ha avuto un incontro bilaterale con il sottosegretario agricolo sloveno durante il quale ha trattato alcuni temi strategici tra i quali il futuro della Politica Agricola Comune, la cooperazione agricola transfrontaliera e quella in ambito ittico. In merito alla futura PAC vi è stato uno scambio di vedute inerente alle esperienze agricole dei due Paesi.
«È comune la necessità di una PAC più forte – ha dichiarato il sottosegretario Giuseppe Castiglione –, maggiormente semplificata e capace di affrontare le sfide per l’adattamento al climate change, di tutelare i redditi degli agricoltori e sostenerli nelle calamità naturali anche attraverso una più efficace gestione del rischio».
«Nel settore della pesca la cooperazione italo-slovena è molto forte – ha aggiunto il sottosegretario Castiglione – grazie ad un Protocollo di intesa stipulato tra il Comando delle Capitanerie di porto e l’Ispettorato sloveno finalizzato a debellare la pesca illegale e l’illecita commercializzazione di esemplari vietati e sottomisura attraverso un capillare controllo congiunto».
«Infine – ha concluso il sottosegretario Castiglione ricordando i positivi esiti della cooperazione scientifica del progetto “AdriaMed” – intendiamo partire dagli ottimi rapporti già in essere con le autorità slovene, nel quadro della regionalizzazione della Politica Comune della Pesca, per sviluppare una più ampia collaborazione fra tutti gli Stati membri e gli altri Paesi interessati al Bacino adriatico».

Redazione

Ieri a Bergamo, nell’ambito degli eventi G7, il convegno “Food, web e tutela del consumatore” ha visto la partecipazione del vice ministro Mipaaf Andrea Olivero, il quale ha sostenuto l'opportunità importante rappresentata dal web, in particolare per le vendite, per il settore alimentare, sottolineando anche il sempre maggior numero di controlli italiani sull'e-commerce.


«Il web - ha dichiarato il vice ministro Andrea Olivero - è sempre più lo strumento che con cui i consumatori acquistano i propri prodotti. Questo trend sta crescendo anche per l’acquisto di cibo, di conseguenza il tema diventa cruciale perché strettamente connesso alla sicurezza alimentare dei consumatori».
«Oggi a Bergamo - ha aggiunto - sono emersi spunti interessanti che dimostrano che il nostro Paese è all’avanguardia sui sistemi di controllo nell’ambito dell’e-commerce, con risultati operativi di livello mondiale: in meno di tre anni l’ICQRF ha operato oltre 2.100 interventi su inserzioni irregolari sul web e fuori dei confini nazionali, con una percentuale di successo sulle grandi piattaforme che sfiora il 99%. Con queste caratteristiche, la crescita delle vendite on line per il settore alimentare rappresenta un’opportunità concreta per le imprese e i cittadini».
L’incontro, organizzato dall'Ispettorato centrale repressione frodi ICQRF e dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, ha messo allo stesso tavolo esperti di web market, produttori e ‘controllori’ del cibo, che si sono confrontati sul tema del commercio on line per fare il punto sul grado di tutela a livello europeo delle produzioni a Indicazione geografica e sui meccanismi sinora attivati dall’Italia.
ICQRF e Comando Carabinieri politiche agricole hanno svolto nell’ultimo anno migliaia di operazioni direttamente presso i produttori e i commercianti, garantendo livelli di sicurezza e di tutela del vero made in Italy che hanno pochi eguali a livello globale, grazie anche all’integrazione tra controlli on line e off line.

Redazione

Anp (Associazione nazionale dei pensionati) e Cia-Agricoltori Italiani chiedono una precisa garanzia al governo italiano in merito alla nuova legge di bilancio per il 2018: la loro petizione, già sottoscritta da oltre 100 mila cittadini, prevede la pensione minima a 650 euro, più risorse alla sanità e al fondo per la non autosufficienza.

Le richieste dell’Associazione nazionale dei pensionati sono state presentate a Gubbio, in occasione della tradizionale Festa annuale, raccolte in un documento: “I pensionati italiani hanno perso il 30% del potere d’acquisto in pochi anni. La nostra è una battaglia che ha valore di dignità e di giustizia sociale per tante persone e per tutto il Paese”.
I pensionati attendono dal Governo una dichiarazione precisa che dia loro la garanzia che nella nuova legge di bilancio per il 2018 vengano confermati i provvedimenti migliorativi in corso. Serve, però, un segnale di accoglimento delle proposte contenute nella nostra petizione, già sottoscritta da oltre 100 mila cittadini. Questa la posizione assunta dall’Anp, l’Associazione nazionale dei pensionati aderente alla Cia-Agricoltori Italiani che a Gubbio ha svolto la sua Festa annuale.
Un momento d’incontro per gli anziani che è anche l’occasione per illustrare le proposte dell’Associazione e trasferire le istanze dei pensionati alle Istituzioni. In particolare, in un documento, l’Anp individua 8 proposte quali priorità da sottoporre alle Istituzioni: la quattordicesima mensilità spettante alle pensioni sotto i mille euro deve diventare parte integrante della prestazione pensionistica in essere; le pensioni minime (oggi 502 euro circa) dovranno raggiungere i 650 euro mensili come indicato dalla Carta Sociale Europea; si dovrà prevedere un ulteriore aumento della no tax area, ovvero niente tasse sulle pensioni fino al valore di tre volte le minime; serve modificare ancora il meccanismo d’indicizzazione delle pensioni -adottando il sistema IPCA anziché il POI- con un paniere che tenga conto dei reali consumi degli anziani, ovvero beni alimentari, trasporti, spese sanitarie e servizi; bisogna inserire gli agricoltori e i lavoratori agricoli tra le categorie di lavoratori impegnati in mansioni usuranti per usufruire dell’anticipo pensionistico senza penalizzazioni; occorre incrementare la dotazione finanziaria del Servizio sanitario nazionale e i fondi per la non autosufficienza; è necessario rendere attivi i servizi socio-sanitari nelle aree rurali e montane del Paese e realizzare una strategia di politica sociale volta alla valorizzazione del ruolo attivo dell’anziano nella società.
«Nei mesi scorsi -ha spiegato l’Anp Cia- abbiamo intensificato la nostra iniziativa, incontrando parlamentari su tutto il territorio nazionale, illustrando loro i termini della nostra petizione popolare, sottoponendola poi anche alle maggiori cariche dello Stato. Abbiamo voluto rappresentare la necessità di andare oltre perché l’incremento ricevuto a luglio è insufficiente a colmare la perdita del potere d’acquisto delle pensioni, che si sono deprezzate negli ultimi anni fino al 30%. Per gli oltre 8 milioni di pensionati che hanno un assegno inferiore ai mille euro serve un intervento più corposo per risollevarsi dalla condizione di disagio sociale in cui si trovano. Anche per questo insistiamo affinché, con l’aumento delle pensioni, ci sia un recupero del sistema dei servizi sociali e socio-sanitari che sono un aspetto altrettanto importante per le condizioni di vita degli anziani, soprattutto delle aree rurali e montane. L’Anp-Cia proseguirà gli incontri con i parlamentari, senza escludere ulteriori forme di mobilitazione sul piano nazionale. Perché la nostra è una battaglia che ha valore di dignità e giustizia sociale per tante persone e per il Paese».

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