Un albero, fiore, pianta per...
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Il ginseng, pianta medicinale apprezzata per le sue proprietà rinvigorenti, è una presenza millenaria nella medicina tradizionale asiatica. Oggi, questa radice straordinaria attira l’interesse anche in Europa, dove la possibilità di coltivarla localmente, compresa l’Italia, si profila come una sfida stimolante.

La storia millenaria del Ginseng
Il ginseng (Panax ginseng), originario dell’Asia orientale, è conosciuto da oltre 2.000 anni. La sua radice, simbolo di vitalità e longevità, è utilizzata nella medicina tradizionale cinese per alleviare la fatica, migliorare la resistenza fisica e stimolare il sistema immunitario. La pianta, alta circa 50 cm, produce fiori bianchi e bacche rosse, ma è la radice che concentra le sostanze bioattive più preziose, i ginsenosidi.
Proprietà e usi del Ginseng
Il ginseng è considerato una pianta adattogena, in grado di aiutare l’organismo a gestire meglio lo stress e le sfide quotidiane. Tra le sue proprietà principali vi sono il miglioramento della resistenza alla fatica, il potenziamento del sistema immunitario e il supporto alla concentrazione. È utilizzato per combattere stanchezza fisica e mentale, e favorisce il recupero in convalescenza.
Il ginseng si consuma sotto forma di tisane, polveri e integratori alimentari. In Italia, è noto anche come ingrediente del caffè al ginseng, una bevanda che combina il sapore intenso del caffè con le proprietà tonificanti della radice.
Coltivazione e possibilità in Italia
Il ginseng cresce naturalmente in ambienti freschi e ombreggiati, con terreni leggeri, acidi e ben drenati. Tuttavia, coltivarlo in Italia richiede una conoscenza approfondita del ciclo produttivo, che dura almeno 4-5 anni prima che la radice sia pronta per il mercato. Il processo è interamente manuale, dalla semina alla raccolta, richiedendo cura e precisione per preservare le proprietà della radice.
Nonostante le sfide, la coltivazione del ginseng in Italia potrebbe trovare ispirazione dal caso dei Jardins d’Occitanie, un'azienda francese che ha dimostrato che la produzione europea di questa pianta è fattibile. Basata a Seysses, in Alta Garonna, questa realtà è riuscita a coltivare ginseng in Francia, vantandosi di essere l’unico produttore europeo di questa pianta, nota per le sue proprietà antifatica e tradizionalmente coltivata in Cina e Corea. I Jardins d’Occitanie hanno sviluppato un modello integrato, controllando ogni fase della filiera, dalla semina alla produzione di integratori alimentari e infusi biologici, commercializzati in oltre 250 farmacie e online.
Opportunità e mercato
Seguire l’esempio francese potrebbe rappresentare un’opportunità per gli agricoltori italiani, specialmente in un contesto in cui il marchio Made in Italy è sinonimo di qualità. Il ginseng potrebbe essere posizionato come prodotto di nicchia, valorizzato sia per le sue qualità naturali che per l’origine locale. Un ulteriore vantaggio per la coltivazione del ginseng in Italia potrebbe derivare dall'utilizzo di serre fotovoltaiche, che non solo ottimizzano l'impiego del suolo, ma contribuiscono anche alla sostenibilità ambientale, generando energia rinnovabile e riducendo l’impatto ecologico della produzione.
Collaborazioni con enti di ricerca e aziende del settore alimentare e nutraceutico sarebbero essenziali per sviluppare una filiera solida e affrontare le sfide di adattamento al territorio. Investire nella coltivazione del ginseng sotto serre fotovoltaiche rappresenterebbe non solo un’opportunità economica ma anche una scelta in linea con le strategie di innovazione e sostenibilità sempre più richieste dal mercato globale.
Con il giusto supporto e una strategia lungimirante, il ginseng potrebbe aprire nuove prospettive per l’agricoltura italiana. Una coltura complessa, ma promettente, capace di unire tradizione e innovazione per rispondere alla crescente domanda di rimedi naturali e sostenibili.
Andrea Vitali
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Dieci piante nominate per il premio "Show Your Colours Award IPM 2025". L'evento punta su design accattivante, storytelling e concept unici per promuovere piante ad alto valore percepito e massimizzare i margini di contribuzione. La premiazione il 30 gennaio.
Sono state annunciate le dieci nomination per il prestigioso Show Your Colours Award IPM 2025, organizzato nell’ambito della fiera internazionale IPM Essen. Il premio, ideato per valorizzare le piante con un valore aggiunto distintivo, riconosce gli sforzi degli espositori nel coniugare creatività e qualità. Tra le candidature selezionate spiccano innovazioni nei design dei vasi, etichette curate e concept unici capaci di raccontare storie che catturano l’attenzione del pubblico e dei professionisti del settore.
LE PIANTE IN NOMINA:

Snack Dino - Mediflora Lehrhuber GmbH
- Fragaria x ananassa Duch Queeny - ABZ Seeds

- Helleborus 'Winter Sparkle® White' - Colour Your Season

- Hydrangea arborescens 'BAIful' EUPBRAF - FlowerWOW® - Bailey Nurseries International

- Hydrangea panicolata 'Groundbreaker® Blush' - Diderk Heinje Pflanzenhandelsgesellschaft

- Hydrangea serrata 'Magic Pillow' - Plant Select

- Nordic Garden Beauties® - Gebr Seuren Kwekerijen BV


- Ibridi di rododendro 'Maximus' e 'Hercules' - Leybaert BV

- Rosa Hybrid Sweet Home Roses® - Roses Forever ApS

- Sarcococca hookerinana 'Winter Gem'® - Kwekerij Roos
PROCESSO DI SELEZIONE E VOTAZIONE
Le piante nominate saranno esposte nella Hall 8 durante i tre giorni della fiera (28-30 gennaio 2025). Il pubblico avrà l'opportunità di votare utilizzando gettoni forniti dall’organizzazione. Una giuria di esperti, invece, valuterà i prodotti sulla base del loro design, concept e capacità narrativa. L’annuncio del vincitore avverrà il 30 gennaio alle ore 15:00 presso lo stand BIZZ Holland (Hall 8, stand 8A30-4).
UN PREMIO CHE INCORAGGIA L’INNOVAZIONE
Il premio mira a premiare non solo la bellezza delle piante ma anche la capacità di raccontare una storia attraverso di esse. Questo approccio multidimensionale stimola le aziende a innovare, integrando marketing narrativo e design creativo, elementi chiave per attrarre consumatori e professionisti del settore.
L’evento, rappresenta una potenziale vetrina internazionale per i vivai e i produttori, sottolineando l’importanza della valorizzazione del prodotto per emergere in un mercato competitivo e sempre più orientato alla sostenibilità e al racconto.
Andrea Vitali
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Se le stelle di Natale sono pronte, sappiamo che il Natale si avvicina! Abbiamo cercato per voi le più belle ispirazioni per decorazioni creative e uniche.














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Ritmo serrato, stress e poche ore di sonno: ecco alcune piante medicinali che ci aiutano a recuperare energia e a combattere la stanchezza passeggera.
1. Ginseng

Il ginseng è una radice preziosa nella medicina asiatica tradizionale, nota per le sue proprietà tonificanti e adattogene, capaci di stimolare l’organismo e combattere la fatica fisica e mentale. Le sue radici, che si raccolgono a partire dal quarto anno di crescita, sono utilizzate sotto forma di infusi o decotti per fornire una spinta mattutina. Consigliata per ritrovare vitalità durante convalescenze o periodi di stress, questa pianta si coltiva in ombra parziale su terreni ben drenati.
2. Eleuterococco

3. Rodiola (Rhodiola rosea)

4. Caffè (Coffea arabica)

Il caffè è una delle fonti di energia più popolari per affrontare momenti di stanchezza. Grazie alla caffeina, aiuta a migliorare l’attenzione e a combattere la fatica. Tuttavia, va consumato con moderazione, poiché può provocare acidità gastrica e influire sulla pressione sanguigna. Il caffè viene coltivato come pianta ornamentale nei climi temperati, ma richiede protezione dalle basse temperature.
5. Rosa canina

Queste piante medicinali sono preziose alleate per affrontare la stanchezza passeggera e ritrovare energia in modo naturale.
Anne Claire Budin
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Shyam Sunder Paliwal celebra ogni bambina nata a Piplantri piantando 111 alberi. Questa iniziativa promuove uguaglianza di genere e sostenibilità, ispirando comunità in tutta l’India.
Shyam Sunder Paliwal è un ex capo del villaggio di Piplantri, Rajasthan, che ha trasformato una tragedia personale in una missione per il bene comune. La morte prematura della figlia Kiran, avvenuta nel 2006, ha spinto Paliwal a riflettere sulla vulnerabilità delle bambine nella società e sull’impatto che la mancanza di risorse naturali aveva sul suo villaggio. Questo dolore si è presto trasformato in una determinazione: onorare la memoria della figlia promuovendo un’iniziativa che proteggesse e valorizzasse le bambine, creando al contempo un futuro sostenibile per la comunità.


Nacque così l’idea di piantare 111 alberi per ogni bambina nata nel villaggio, un numero che in India simboleggia prosperità e successo. Paliwal ha sostenuto questa pratica con un sistema di protezione economica e sociale, ispirato dalla sua visione per un villaggio più inclusivo e prospero. Il programma, unico nel suo genere, prevede che le famiglie aprano un fondo fiduciario per le neonate, con l’obbligo di impegnarsi a non costringerle al matrimonio precoce e a garantire loro un’istruzione completa. Questa clausola serve a spezzare il ciclo di povertà e pregiudizio che affligge molte famiglie, stimolando la valorizzazione della figura femminile.


Paliwal ha anche dato una dimensione ecologica al progetto: piantare alberi non solo celebra la vita delle bambine, ma offre una risposta concreta ai problemi ambientali locali. Grazie alla sua iniziativa, la comunità ha piantato decine di migliaia di alberi, molti dei quali da frutto, come il mango e il neem, le cui proprietà medicinali sono ben note nella medicina ayurvedica. Questi alberi rafforzano la biodiversità, contribuiscono a trattenere il suolo e migliorano le risorse idriche, contrastando l’erosione e la desertificazione, problemi critici nella regione del Rajasthan.


Shyam Sunder Paliwal ha continuato a promuovere il progetto in tutta l’India, sensibilizzando sull’importanza dell’uguaglianza di genere e della sostenibilità ambientale. Il suo operato ha ispirato altre comunità ad adottare pratiche simili, mostrando che un’iniziativa locale può diventare un modello nazionale. Il suo lavoro ha ricevuto numerosi riconoscimenti e Paliwal viene oggi considerato un simbolo di resilienza e leadership orientata al bene comune. La sua visione si estende oltre Piplantri, rappresentando un potente esempio di come un leader motivato possa trasformare una comunità attraverso azioni semplici ma profondamente significative.


Paliwal ha infatti dimostrato che la sostenibilità e l’uguaglianza di genere possono essere promosse simultaneamente attraverso progetti concreti e pratiche locali. La sua storia continua a ispirare movimenti e persone, portando un messaggio forte e chiaro: ogni bambina ha il diritto di crescere in un ambiente che la rispetti e la valorizzi, proprio come ogni albero ha il diritto di crescere e contribuire alla salute della terra.


Anne Claire Budin





