Arte Verde
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- Scritto da Andrea Vitali
Scopri il talento unico di Ilan Baruch, pittore israeliano che trasmette l'essenza dei paesaggi biblici attraverso dettagli realistici e un profondo legame con la terra.
Ilan Baruch, pittore israeliano nato nel 1974 a Gerusalemme da una famiglia religiosa del quartiere Gheula, ha conquistato l'attenzione del mondo artistico con il suo stile pittorico unico. Utilizzando colori ad olio e adottando uno stile figurativo realistico, Baruch riesce a catturare l'essenza dei paesaggi biblici e dell'incontro tra l'uomo e l'ambiente circostante.
L'opera di Baruch è profondamente influenzata dall'orientalismo e dalla sua interazione con la terra, il sudore e il suolo. Ogni pennellata è ricca di dettagli che mostrano l'amore e la cura che l'artista nutre per la sua terra natia. Ciò che rende unica la pittura di Baruch è il suo focus non solo sul conflitto che caratterizza la regione, ma anche sulle persone che la abitano e sui paesaggi che ne fanno parte integrante.
Prima di intraprendere la carriera artistica, Baruch ha studiato archeologia all'Università Ebraica, acquisendo una profonda comprensione della storia e della cultura della sua terra. Questo background si riflette nelle sue opere, che trasmettono una connessione profonda con la terra d'Israele e con la sua ricca eredità storica.
La talentuosa arte di Baruch ha ricevuto ampio riconoscimento, con numerose mostre personali ospitate in importanti istituzioni come il Museo di Tel Aviv nel 2004, il Museo Ramat Gan nel 2013 e il Parlamento israeliano nel 2022. Le sue opere sono apprezzate e collezionate sia in Israele che all'estero, trovando spazio nelle collezioni pubbliche e private di molti appassionati d'arte.
Scopri l'anima della terra d'Israele attraverso gli occhi di Ilan Baruch, un artista che riesce a trasmettere l'essenza e la bellezza dei paesaggi biblici in modo unico e affascinante.
Arte verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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Scopri il talento di François Méchain, fotografo e artista plastico francese, la cui opera si fonde con il paesaggio, creando un dialogo tra natura e arte dove l'orizzonte e la topografia si trasformano in opere suggestive.
François Méchain, artista francese nato nel 1948, ha trascorso la sua infanzia in una famiglia di contadini, un'esperienza che ha lasciato un'impronta profonda nella sua percezione del mondo. La sua passione per la campagna e il paesaggio si riflette in ogni opera, in cui l'orizzonte diventa un elemento centrale. L'artista integra anche l'archeologia in senso ampio nella sua ricerca plastica, arricchendo ulteriormente il suo lavoro.
Méchain si muove e lavora direttamente nel paesaggio, catturando l'essenza del luogo e creando gesti scultorei che si ispirano alla topografia, alla storia e all'economia del territorio. Il suo obiettivo è rendere visibile e tangibile il paesaggio, trasmettendo emozioni attraverso la sua arte.
Dopo aver studiato presso la Scuola di Belle Arti di Bourges, Méchain è diventato professore presso la Scuola di Belle Arti di Saint-Etienne. La sua pratica artistica abbraccia diverse forme espressive, come sculture, disegni e fotografie di grande formato, oltre a installazioni site-specific. Le sue opere sono state esposte in Francia, in vari paesi europei, negli Stati Uniti e in Canada, accumulando un ricco percorso di oltre 400 mostre personali e collettive in 27 nazioni.
François Méchain ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il prestigioso Premio Leonardo da Vinci conferito dal Ministero degli Affari Esteri francese. Le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private, testimoniando il loro valore artistico e l'importanza della sua ricerca nel panorama dell'arte contemporanea.
Scopri l'affascinante mondo artistico di François Méchain, in cui il paesaggio diventa l'ispirazione e il medium attraverso cui trasmettere emozioni e riflessioni. Esplora le sue opere che creano un connubio tra natura e arte, offrendo una prospettiva unica sulla bellezza e la complessità del nostro ambiente.
Arte verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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Un'opera monumentale che incanta la cappella del castello di Vincennes. Scopri questa straordinaria creazione fino al 3 settembre.
Un'opera d'arte che sorprende e affascina
Più di tredici metri di altezza, una chioma di cinque metri e rami di alluminio adornati da quasi 110.000 foglie scintillanti... L'Albero della Vita di Joana Vasconcelos, che sta per essere piantato nella cappella del castello di Vincennes, è un'opera monumentale che non passerà inosservata. Questa straordinaria creazione promette di suscitare tanto scalpore quanto la celebre opera "The Bride" ("La Fiancée"), presentata al pubblico durante la Biennale di Venezia nel 2005, realizzata con tamponi femminili al posto delle tradizionali pendenti in vetro.
L'ispirazione e il significato simbolico
Joana Vasconcelos, artista portoghese di 51 anni, ha recentemente esposto le sue opere a Milano e si appresta a essere oggetto di retrospettive a Pechino e Amburgo. Amante dei palazzi, Joana ha trovato nell'Albero della Vita un'opportunità unica di esprimere la sua creatività. L'ispirazione per questa straordinaria opera è nata durante una visita a Villa Borghese a Roma, dove Joana è stata affascinata dalla statua di Bernini raffigurante Dafne che si trasforma in un alloro per sfuggire alle nozze forzate con Apollo. Questo potente messaggio femminista ha affascinato l'artista, il cui lavoro spesso trasmette un discorso emancipatorio. Inizialmente, Joana aveva pensato di collocare accanto alla statua di Bernini un alberello che rappresentasse il processo di metamorfosi di Dafne. Nonostante il progetto non potesse essere realizzato all'epoca, l'anno Francia-Portogallo ha dato a Joana l'opportunità di riprendere in mano questa idea e di svilupparla ulteriormente. Durante la sua gravidanza, ha chiesto ai suoi assistenti di creare foglie di tessuto e pelle per coprire il baldacchino dell'Albero della Vita. Oggi, grazie all'ordine del Centre des Monuments Nationaux, l'opera sta per prendere vita all'interno delle mura del castello di Vincennes.
Il connubio tra arte e natura
L'installazione di questo maestoso albero all'interno della cappella ha un significato profondo per Joana Vasconcelos. La cappella stessa è adornata da vetrate colorate che evocano scene dell'Apocalisse, mentre l'Albero della Vita rappresenta un simbolo di speranza e rinascita tratto dalla Genesi. Joana sottolinea l'importanza simbolica dell'albero, che unisce il mondo fisico, 'universo vegetale e l'impegno ecologico Joana Vasconcelos, consapevole della minaccia della deforestazione ai polmoni verdi del pianeta, coglie con entusiasmo questo simbolo dell'Albero della Vita. Ha un forte legame con gli alberi e parla affettuosamente di una bellissima palma che ha piantato nel giardino di casa sua a Belem e dei tre cipressi con cui dialoga ogni giorno. Durante un corso di sciamanesimo vicino a Montpellier, Joana ha appreso l'importanza del dialogo con gli alberi e sostiene che possiamo connetterci con l'energia emanata dal mondo vegetale. Il dialogo con gli alberi continuerà per Joana Vasconcelos nelle prossime settimane, poiché ha ricevuto l'invito di Lord Jacob Rothschild per installare un'altra monumentale opera d'arte nel parco del maniero di Waddesdon, nel Regno Unito. Lì, una "Wedding Cake" di ceramica, con una scala circolare al suo interno che permette di salire fino a dodici metri di altezza, offrirà una vista mozzafiato dei boschi circostanti. Questa installazione non solo permetterà ai visitatori di ammirare l'arte, ma anche di entrare in dialogo con gli alberi circostanti. Joana Vasconcelos è un'artista che trasforma la realtà attraverso la sua creatività e il suo sguardo unico. Con il suo "Albero della Vita" nella cappella del castello di Vincennes, continua a sorprenderci e a farci sognare con la sua visione artistica. Non perdete l'opportunità di ammirare questa straordinaria opera d'arte dal 28 aprile al 3 settembre e lasciatevi incantare dalla magia di Joana Vasconcelos.
Arte verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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La fotografa finlandese che crea fantasie floreali contemporanee
Kreetta Järvenpää, nata in Finlandia nel 1974, è un'artista specializzata nella fotografia di fiori e piante. Si è laureata in un master presso l'Università della Lapponia a Rovaniemi, in Finlandia, e dal 2017 espone le sue fotografie ispirate all'età dell'oro olandese.
Immagini perfette per una finestra di fuga dalla realtà
"I fiori sono i miei materiali", afferma Järvenpää. "Sono espressivi e plasmati dal tempo. Creo composizioni floreali e le fotografo per catturare ogni dettaglio in una cornice. Tutto deve essere perfetto prima di scattare lo scatto finale e voglio che la mia fotografia non assomigli affatto a una fotografia. Creo una finestra di fuga dalla realtà con la mia macchina fotografica: una fantasia floreale".
Connessione con la bellezza dei fiori
Järvenpää ha scoperto il suo amore per i fiori e la pittura astratta dopo la morte della madre. "Amo la mia libertà di creare il mondo che voglio; la realtà e il tempo non hanno significato per me. Trovo il mio spazio meditativo attraverso la bellezza dei fiori mutevoli e in decomposizione, e nelle mie opere durano per sempre". Sceglie i suoi fiori con cura e cerca di lavorare in modo il più ecologico possibile. Dipinge i suoi fondali e costruisce arrangiamenti sotto l'albero di aranci coltivato da sua madre.
Viaggio con il suo linguaggio dei fiori
"Ora sono in viaggio con il mio linguaggio dei fiori", conclude Järvenpää. La sua arte cattura la bellezza e la poesia dei fiori, creando un mondo immaginario dove la realtà e il tempo non hanno più significato.
Arte verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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Scopri come l'artista Paul Yore utilizza materiali trovati e scartati per esplorare storie di identità queer, capitalismo neoliberista e cultura pop, creando opere tessili provocatorie che celebrano l'ibridità e la fluidità.
Paul Yore è un artista multidisciplinare australiano di grande talento e rilievo. Nato a Melbourne nel 1987, vive e lavora a Gippsland, Victoria, dove ha conseguito una laurea in Pittura, Archeologia e Antropologia presso la Monash University nel 2010. Il suo lavoro esplora questioni religiose, identità queer, cultura pop e capitalismo neoliberista, ricostruendo una vasta gamma di immagini, materiali e testi trovati in tableaux e assemblaggi provocatori che celebrano identità ibride e fluide, significati ambigui e l'orizzonte luminoso del mondo queer.
Yore lavora con materiali di scarto, compresi progetti artigianali abbandonati da altri. Filati per cucire, trecce, campioni di punto croce e pezzi di quilt, una volta simboli di speranza e attesa, vengono dimenticati negli scaffali delle scatole da cucito e nei fondi dei cassetti. Questi resti di progetti mai realizzati offrono a Yore materiali e storie immaginarie.
L'artista unisce questi scarti con testi e immagini trovati per creare opere tessili stravaganti che esprimono la fluidità e le contraddizioni della vita contemporanea. La cultura queer, l'avidità corporativa, l'iperconsumo, il cristianesimo e lo stato di polizia sono affrontati senza esitazioni.
Arte verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin