Arte Verde
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- Scritto da Andrea Vitali
Cedric Laquieze, nato a Los Angeles e residente ad Amsterdam, crea opere uniche che combinano scultura, moda e design utilizzando materiali insoliti come insetti e fiori. Esplora temi come la metamorfosi e la bellezza naturale, celebrando la diversità della natura in un dialogo tra realtà e fantasia.
L'artista Cedric Laquieze, nato a Los Angeles e residente ad Amsterdam, combina elementi di scultura, moda e design in opere che celebrano la bellezza naturale. La sua arte, spesso realizzata con materiali sorprendenti come insetti e fiori, crea un dialogo tra natura e forma. Cedric Laquieze è un artista poliedrico che si distingue per l'uso innovativo di materiali insoliti, creando opere che spaziano tra scultura, moda e design. Nato a Los Angeles e cresciuto ad Amsterdam, Laquieze ha sviluppato un'estetica unica influenzata sia dalla formazione accademica presso la Rietveld Academy che dall'ambiente creativo della città olandese. Le sue creazioni, che includono tutto, dai busti di antichi dèi a creature mitiche realizzate con insetti e fiori, offrono una visione nuova e affascinante della natura. Unendo flora e fauna in composizioni sorprendenti, l'artista esplora temi come la metamorfosi, l'effimero e la bellezza. Le opere di Laquieze sono un inno alla natura e alla sua straordinaria diversità. La sua serie di fate, ad esempio, utilizza insetti e materiali naturali per creare figure eteree che sembrano prendere vita. Questa serie non è solo un esercizio estetico ma anche una riflessione sulla fragilità e la complessità della vita.
Le creature di Laquieze, sebbene immaginarie, sono costruite con una precisione e un realismo tali da sfidare la percezione dello spettatore, invitandolo a riconsiderare le distinzioni tra realtà e fantasia. Uno degli aspetti più affascinanti del lavoro di Laquieze è l'uso di materiali floreali, in particolare fiori di seta. Questa scelta non è casuale; l'artista è stato ispirato da un progetto di fine studi alla Rietveld Academy, dove ha realizzato una serie di opere basate sulla commedia "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare. In quell'occasione, Laquieze ha esplorato il tema della bellezza contrapposta al terrore, un dualismo che ritroviamo in molte delle sue opere. Ad esempio, il leone ruggente floreale, una delle sue creazioni più iconiche, combina la delicatezza dei fiori con la potenza e l'aggressività di un predatore, creando un contrasto visivo ed emotivo che cattura l'attenzione e la curiosità dello spettatore. L'artista ama descrivere il processo creativo come una sorta di collaborazione con i materiali stessi. Spesso, inizia con un'idea generale, ma il risultato finale è il frutto di un dialogo in continua evoluzione tra la sua visione e le peculiarità dei materiali utilizzati. Questo approccio aperto e sperimentale è evidente nelle sue sculture, dove elementi naturali e artificiali si fondono in un'armonia sorprendente. Laquieze non si considera un "creatore" nel senso tradizionale del termine; piuttosto, si vede come uno strumento attraverso il quale le opere prendono forma, spesso in modi imprevedibili e inaspettati. Amsterdam, con la sua ricca scena artistica e culturale, ha avuto un'influenza significativa sul lavoro di Laquieze. La città, con i suoi musei e gallerie di livello mondiale, offre un contesto stimolante per l'arte contemporanea. Inoltre, la presenza di una vivace comunità di artisti e creativi fornisce un ambiente fertile per l'ispirazione e la collaborazione.
Laquieze lavora in uno studio che condivide con altri artisti, un luogo che descrive come il suo "secondo casa". Questo spazio non solo gli offre le risorse per realizzare le sue opere, ma anche l'opportunità di confrontarsi e crescere artisticamente. Laquieze è influenzato da una vasta gamma di artisti e movimenti, dalla scultura classica alla moda contemporanea. Tuttavia, riesce a mantenere una voce artistica distintiva, combinando queste influenze in modi nuovi e originali. Il suo amore per l'architettura classica e l'oreficeria si riflette nelle sue opere, dove l'attenzione al dettaglio e alla raffinatezza è evidente. Anche se trae ispirazione da una varietà di fonti, Laquieze è attento a non perdere la propria individualità, navigando con abilità tra l'essere influenzato e l'essere un influenzatore.
Arte Verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Agostino Iacurci esplora il concetto di Hortus Conclusus attraverso dipinti e sculture. Parte delle sue opere, ispirate a giardini medievali e antichi, combinano cicli naturali e influenze storiche in composizioni armoniose
Agostino Iacurci (1986) è un artista italiano nato a Foggia e residente a Bologna. Ha studiato Arti Visive presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. La sua pratica abbraccia vari media, tra cui pittura, murale, scultura, disegno e installazione. Spesso ispirato dal contesto specifico, Iacurci raccoglie e manipola materiali eterogenei per generare visioni in cui la storia culturale e i ricordi personali si intrecciano. L'artista trae ispirazione dal concetto di Hortus Conclusus, il giardino recintato medievale simbolo di paradiso terrestre. Le sue opere richiamano la tradizione romana della pittura di giardini, come negli "Horti Picti", arricchiti con fontane, busti e colonne. In queste rappresentazioni murarie, vi era una perfetta armonia tra piante che fioriscono in periodi diversi, senza riferimenti temporali.
Iacurci riprende questa costruzione ideale nei suoi lavori, combinando cicli naturali differenti. Il suo processo creativo nasce dalla fascinazione per immagini storiche, come il ninfeo della Villa di Livia e i dipinti della Casa del Frutteto di Pompei, che rielabora secondo schemi compositivi ispirati agli studi botanici di Goethe. Le opere di Iacurci offrono una rilettura contemporanea dei giardini antichi, fondendo passato e presente in un'armonia visiva che celebra la bellezza eterna e l'idea di un giardino ideale.
Arte Verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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Meg Webster, nata a San Francisco nel 1944, è una scultrice e artista d'installazioni influenzata dal movimento della Land Art degli anni '70. Le sue opere, sia interne che esterne, sono create con materiali naturali come sale, terra, sabbia e piante vive. Il suo lavoro si distingue per la capacità di coniugare arte e natura, stimolando la riflessione sul rapporto umano con l'ecosistema terrestre.
Webster ha tenuto diverse mostre personali presso la Paula Cooper Gallery di New York tra il 2000 e il 2010, creando installazioni interattive che coinvolgono i visitatori in esperienze sensoriali uniche. Le sue opere, spesso di grandi dimensioni, superano i 182 cm di altezza o i 610 cm di larghezza, invitando i partecipanti a esplorarle sia dall'interno che dall'esterno. Queste installazioni, che utilizzano piante vive che crescono e decadono, celebrano la perpetua ciclicità e la fertilità della natura. La sua arte, guidata da un impulso ambientalista, mira a celebrare e preservare il mondo naturale, proponendo una riflessione sul nostro impatto ambientale. Webster vive e lavora a New York, continuando a produrre opere che coniugano estetica e sostenibilità, e che invitano a un profondo rispetto per l'ambiente.
Arte verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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Vija Celmins, artista americana di origine lettone, ha rivoluzionato l'arte contemporanea con le sue meticolose rappresentazioni di fenomeni naturali come l'oceano, le ragnatele, i cieli notturni e i deserti. La sua carriera è caratterizzata da un profondo legame con la natura e un'attenzione scrupolosa ai dettagli.
Vija Celmins, nata nel 1938 a Riga, in Lettonia, è una pittrice, scultrice e designer americana nota per le sue opere che catturano con estrema precisione i fenomeni naturali. Celmins ha studiato al John Herron Art Institute di Indianapolis (1955-1962) e all'Università della California, Los Angeles (1962-1965). È stato proprio a Los Angeles che ha abbandonato l'espressionismo astratto per iniziare a dipingere gli oggetti del suo studio, come lampade, tostapane e ventilatori, adottando una palette quasi monocromatica dominata da toni di grigio, simile a quella di Giorgio Morandi.
Il suo interesse per la "bidimensionalità" delle immagini l'ha portata a raccogliere immagini della Seconda Guerra Mondiale, un periodo che ha vissuto durante la sua infanzia in Lettonia e durante la fuga della sua famiglia dalle truppe sovietiche alla fine del 1944. Dipinge aerei militari americani e tedeschi, alcuni in fiamme, con la morte e la distruzione che diventano temi dominanti nelle sue opere. Negli anni '60, ha creato alcuni rari oggetti ispirati a Magritte e vicini all'estetica della pop art, come matite e gomme giganti.
Nel 1968, Celmins ha abbandonato la pittura per molti anni, dedicandosi al disegno e alla stampa. Tra le sue sculture spicca "To Fix the Image in Memory" (1977-1982), composta da 11 ciottoli raccolti nel deserto e le loro copie in bronzo dipinto. Un cambiamento radicale nel suo lavoro si è verificato con i primi disegni del mare, iniziando a limitare, semplificare e standardizzare i suoi soggetti. L'immagine del mare, insieme ai successivi soggetti come il deserto e il cielo notturno, ha una connotazione archetipicamente romantica che, tuttavia, viene parzialmente trasformata attraverso un lavoro di controllo e compressione.
La sua prima mostra di disegni è stata presentata nel 1973 al Whitney Museum of American Art di New York, seguita da una retrospettiva nel 1979 al Newport Harbor Art Museum in California. Qui ha incontrato David e Renee McKee, entrando a far parte della loro galleria di New York. Nel 1981, Celmins ha lasciato definitivamente la California per stabilirsi a New York, dove ha ripreso gradualmente la pittura.
Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali, tra cui una significativa al Centre Pompidou di Parigi, che ha riunito quasi 70 dei suoi disegni. Grazie alla generosità di Edward R. Broida, il Museum of Modern Art di New York conserva la più importante collezione di opere di Vija Celmins al mondo.
Attraverso la sua carriera, Vija Celmins ha esplorato con meticolosa attenzione i dettagli della natura, trasformando scene ordinarie in esperienze visive straordinarie. La sua capacità di osservare e rappresentare il mondo naturale con precisione e profondità continua a ispirare e affascinare il pubblico, cementando il suo ruolo come una delle figure più importanti dell'arte contemporanea.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Ethan Murrow, artista di Boston, esplora le dinamiche tra uomo e natura nei suoi dipinti e disegni in grafite, con personaggi immersi in paesaggi fiabeschi. Le sue opere, esposte a livello internazionale, mescolano narrazione teatrale e dettagli meticolosi.
Ethan Murrow, artista statunitense con base a Boston, ha guadagnato riconoscimento internazionale per le sue opere che si situano al confine tra realtà e fantasia. Attraverso una fusione di disegno meticoloso e narrazione visiva, Murrow porta in scena un mondo dove l'umano e il naturale si intrecciano in scenari a volte surreali.
Le sue opere, prevalentemente in grafite su larga scala, mostrano un affascinante dettaglio tecnico e una profondità narrativa che spesso trae ispirazione dal cinema e dalla letteratura. I personaggi dei suoi lavori, come scienziati, esploratori e avventurieri, sono spesso rappresentati in azioni bizzarre e in contesti improbabili, come un astronomo che utilizza palline da fischio per le sue ricerche, o un uomo con un tavolo in testa. Questi elementi insieme agli scenari naturali, dai fiumi alle foreste, creano composizioni dove il reale e l'immaginario si fondono in maniera indistinta.
Murrow, che ha ottenuto la sua formazione presso il Carleton College e l'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, ha esposto le sue opere negli Stati Uniti e in diverse location internazionali come Francia, Giordania e Hong Kong. Oltre ai disegni e dipinti, Murrow ha creato opere murali su larga scala, recentemente commissionato dall'Institute of Contemporary Art di Boston per realizzare un'opera per il Feinberg Art Wall.
La particolarità delle opere di Murrow sta nella capacità di trasportare gli osservatori in una dimensione dove l'assurdo si bilancia con il realismo grafico, offrendo una riflessione sull'interazione umana con l'ambiente circostante. Le sue mostre, tra cui quelle alla Galerie Particulière a Parigi e la Slete Gallery a Los Angeles, continuano a attrarre un pubblico internazionale, dimostrando l'ampio appeal delle sue visioni artistiche.
Ha conseguito la laurea presso il Carleton College e il MFA presso l'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill. Recenti mostre personali di disegni, video e sculture includono La Galerie Particulière a Parigi e Bruxelles, la Slete Gallery a Los Angeles, Winston Wachter Fine Art a New York e Seattle e il Clay Center for the Arts and Sciences in West Virginia. Murrow è stato recentemente incaricato dall'Institute of Contemporary Art di Boston di realizzare un disegno murale a due piani per il Feinberg Art Wall nell'atrio del museo.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin