Arte Verde
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- Scritto da Andrea Vitali
Nell'arte di Álvaro Urbano, l'architettura e la narrazione si fondono in un connubio straordinario. Attraverso spazi replicati e gesti architettonici, l'artista ci guida in un viaggio attraverso desideri e intenzioni passate. Esploriamo come Urbano utilizzi elementi teatrali e cinematografici per creare mondi immersivi, incantandoci con la sua visione dell'arte e dell'architettura.
Un Mondo di Realtà Rinnovate
Nel mondo dell'arte contemporanea, pochi artisti riescono a sfidare e reinterpretare la percezione della realtà e dell'architettura come Álvaro Urbano. La sua opera è un atto di archeologia, un'immersione profonda nei desideri e nelle intenzioni di epoche passate, catturate attraverso spazi architettonici e gesti che hanno plasmato la nostra storia.
Urbano si distingue per la sua abilità nel combinare elementi provenienti da diverse discipline artistiche, come il teatro e il cinema, per creare nuovi formati di immersività. I suoi progetti si sviluppano come scene in un dramma, o capitoli in una sequenza narrativa, coinvolgendo il pubblico in un viaggio unico attraverso le dimensioni liminali e oniriche.
Lo Spazio come Contenitore di Fantasmi
Ciò che rende l'arte di Urbano così straordinaria è la sua capacità di trasformare lo spazio espositivo in un contenitore di fantasmi e apparizioni. Le sue opere sono abitate da elementi vegetali e animali, che, se osservati da vicino, si rivelano intricati simulacri organici. Ma questi non sono semplici oggetti di scena; agiscono come personaggi attivi che interagiscono con gli spettatori, creando storie parallele radicate nella sensibilità botanica e nella storia dell'arte.
Urbano sfida il "cosa sarebbe successo se" come stimolo narrativo. Esplora il terreno comune tra architettura e natura, portando alla luce i desideri sepolti nelle rovine moderniste e contemporanee. Il risultato è un mondo allucinatorio, dove il reale e l'immaginario si intrecciano in modo affascinante.
Un Viaggio Artistico Straordinario
Álvaro Urbano non è soltanto un artista indipendente; ha stretto una collaborazione artistica con Petrit Halilaj. Insieme, hanno ricevuto la Borsa di studio Villa Romana nel 2014 e hanno presentato il loro lavoro in tutto il mondo, da Venezia a Madrid, da Roma a Basilea.
La loro arte condivisa è un richiamo alla potenza della collaborazione e all'importanza di guardare oltre i confini dell'arte convenzionale.
Conclusioni
Álvaro Urbano ci invita in un mondo di architetture e narrazioni rinnovate. Le sue opere ci spingono a esplorare il passato per scoprire nuove prospettive sul presente, sfidando la percezione dell'arte e dell'architettura. La sua collaborazione con Petrit Halilaj aggiunge un ulteriore strato di complessità a un'opera già straordinaria. Con le loro creazioni, Urbano e Halilaj ci dimostrano quanto sia potente la fusione di diverse influenze e discipline artistiche.
Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Scopri l'eccezionale percorso artistico di Vanessa German, un'artista poliedrica che utilizza la sua creatività per affrontare le complesse questioni del razzismo strutturale, della supremazia bianca e dell'oppressione, plasmando il suo impegno nella sua comunità attraverso l'arte.
Nel vasto panorama dell'arte contemporanea, emergono alcune figure straordinarie che non solo creano opere di grande bellezza, ma usano la loro creatività come una forza trasformatrice. Vanessa German è una di queste artiste eccezionali, un'artista americana il cui lavoro non può essere confinato in una singola categoria. Attraverso scultura, performance, installazione e fotografia, German utilizza la sua arte come mezzo per riparare e rimodellare sistemi, spazi e connessioni interrotti.
La sua missione artistica è chiara: proporre nuovi modelli per la guarigione sociale, utilizzando la creatività e la tenerezza come forze vitali per affrontare le catastrofi storiche e attuali, come il razzismo strutturale, la supremazia bianca, l'eteropatriarcato, l'estrazione delle risorse e il "misoginoir".
Vanessa German è una narratrice visiva. Utilizza assemblaggi e media misti, combinando oggetti locali per creare opere d'arte straordinarie. Tra le sue creazioni più iconiche ci sono le "figure di potere" o "bambini di catrame", che richiamano le sculture congolesi Nkisi. Queste figure, realizzate con materiali come perline, vetro, tessuto e legno scolpito, sono delle potenti dichiarazioni sul potere nero, la spiritualità, il misticismo e il femminismo.
Ma l'arte di Vanessa German va oltre il puro espressionismo. È intrecciata indissolubilmente al suo impegno nella comunità. Nel 2011, ha fondato Love Front Porch, un'iniziativa artistica per le donne, i bambini e le famiglie del suo quartiere. Tre anni dopo, nel 2014, ha aperto ARThouse, uno spazio che combina uno studio comunitario, un giardino, un teatro all'aperto e una residenza per artisti. Con questi progetti, German dimostra che l'arte può essere un atto di giustizia riparativa, in grado di affrontare e smantellare il peso emotivo e spirituale dell'oppressione multigenerazionale delle comunità afroamericane.
La sua identità di donna nera queer negli Stati Uniti le conferisce un profondo senso di urgenza nell'affrontare le questioni di libertà e giustizia. Vanessa German è un'artista attivista che usa la sua voce per narrare storie di libertà e amore attraverso l'arte.
I suoi sforzi non sono passati inosservati. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Louis Comfort Tiffany Foundation Grant nel 2015, il Jacob Lawrence Award dell'American Academy of Arts and Letters nel 2017, il United States Artist Grant nel 2018 e il Don Tyson Prize 2018 del Crystal Bridges Museum of American Art.
In conclusione, Vanessa German è molto più di un'artista. È un faro di speranza e guarigione nelle comunità che tocca con la sua arte.
Arte verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Dalla danza alla pittura, Anna Hymas trasforma il suo mondo interiore in opere d'arte vibranti e multiformi.
Nel cuore di Londra, una straordinaria artista trova la sua ispirazione in ogni angolo di questa metropoli vivace. Anna Hymas, una figura poliedrica nel mondo dell'arte, incanta il pubblico con la sua vasta gamma di opere che spaziano dalla pittura ai tessuti, dai tappeti alla ceramica. Questa è la storia di un talento eclettico che ha trasformato la sua formazione di ballerina e la passione per il design teatrale in una carriera artistica che continua a sorprendere e affascinare.
Danza e Design Teatrale: La Sua Origine
Anna Hymas ha iniziato la sua formazione come ballerina, immergendosi nell'arte del movimento e dell'espressione corporea. Questa esperienza le ha fornito una base solida per la sua futura carriera artistica, consentendole di apprezzare il connubio tra il corpo umano e l'arte visiva.
Il suo percorso artistico ha poi preso una svolta interessante quando ha studiato Theatre Design al Central St Martins College of Art and Design, dove ha conseguito il diploma nel 2000. Questa formazione ha ampliato i suoi orizzonti artistici, portandola a esplorare il rapporto tra spazio, colore e performance.
Esplorare il Mondo Attraverso la Pittura
Gli affascinanti dipinti di Anna Hymas sono un'ode alla gioia, alla vitalità e all'energia. Le sue opere catturano l'essenza di momenti effimeri, come il movimento di un danzatore o la luce che filtra tra gli alberi di una strada londinese. Ma ciò che rende veramente uniche le sue creazioni è la profondità e l'astrazione che emergono dalla sovrapposizione di immagini, creando un effetto quasi onirico.
Anna usa una vasta gamma di media per esprimere la sua visione artistica, spaziando dalla pittura tradizionale ai tessuti, ai tappeti e persino alla ceramica. Questa diversità riflette la sua continua esplorazione dell'arte e la sua apertura a nuove forme di espressione.
Artista e Illustratrice per i Più Piccoli
Ma l'arte di Anna Hymas non si ferma alle pareti delle gallerie d'arte. È anche autrice di libri per bambini e illustratrice, portando la sua creatività nell'universo dei più giovani. Le sue illustrazioni vivaci e incantevoli danno vita a storie che catturano l'immaginazione dei bambini, introducendoli al mondo dell'arte in modo giocoso e stimolante.
Non contenta di questo, Anna ha anche contribuito alla bellezza della metropolitana di Londra con le sue affascinanti illustrazioni, portando l'arte direttamente alla quotidianità dei pendolari.
In un mondo in cui l'arte può assumere molte forme, Anna Hymas si distingue come una vera e propria artista poliedrica, che esplora costantemente nuove dimensioni creative. La sua capacità di trasformare esperienze e movimenti in opere d'arte vibranti la rende una delle voci più affascinanti e versatili del panorama artistico contemporaneo.
Arte verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Un viaggio artistico nella sindrome verde di Martin O'Brien: tra malattia, immortalità e riflessioni sulla vita e la morte. L'arte che sfida il tempo e abbraccia la fragilità umana.
Nell'opera dell'artista e "zombie" inglese Martin O'Brien, il verde rappresenta molto più di un semplice colore. Esso diviene un simbolo potente, che porta con sé significati profondi legati alla malattia e alla mortalità umana. Attraverso performance, scrittura e video arte, Martin O'Brien esplora la malattia, il morire e il desiderio di immortalità in un connubio unico tra arte e vita.
Nato nel 1987, O'Brien vive con la fibrosi cistica, e tutto il suo lavoro e la sua scrittura attingono a questa esperienza. Le sue azioni di lunga durata, i brevi testi speculativi e le invettive critiche si focalizzano sul significato di nascere con una malattia che accorcia la vita e le profonde implicazioni filosofiche di vivere più a lungo del previsto. Il verde, dunque, diviene il simbolo della sua personale sindrome, un riferimento alla malattia che segna la sua esistenza e il suo percorso artistico.
Le opere di O'Brien sono state presentate in prestigiose istituzioni artistiche in tutto il mondo, come la Tate Britain e l'ICA di Londra. Il suo lavoro esplora continuamente la politica della malattia, della morte e dei "non morti", e attraverso la scrittura e la performance, si interroga sul concetto di immortalità. Spirito, fantasma, aldilà e creature non morte si fondono in una riflessione sull'immortalità, mentre temi come la conservazione crionica, la rinascita e le trasformazioni aprono le porte a possibilità immaginarie e immaginate di vivere per sempre.
La sua arte, audace e provocatoria, affronta la morte di petto, mettendo in discussione le concezioni tradizionali legate alla vita e alla fine della vita. In questo mondo cangiante di colori e significati, Martin O'Brien esplora il verde come la quintessenza della vita stessa, un richiamo all'immortalità che abbraccia la fragilità umana e la trasforma in un'esperienza artistica unica ed emozionante.
Attraverso la sua opera, O'Brien ci invita a riflettere sulla nostra condizione di esseri mortali, a confrontarci con la malattia e ad abbracciare l'incertezza della vita. La sindrome verde diviene così una potente metafora per affrontare le nostre paure e speranze riguardo all'immortalità, guidandoci in un viaggio emozionale e intellettuale attraverso le profondità dell'arte e della nostra stessa esistenza.
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- Scritto da Andrea Vitali
Baya, l'artista algerina nota per i suoi dipinti e sculture colorati, ha creato un mondo idilliaco e gioioso, ispirato dalla sua esperienza personale e dall'attivismo per l'indipendenza.
Fatma Haddad, conosciuta con lo pseudonimo di Baya, è stata una rinomata artista algerina il cui lavoro ha lasciato un'impronta duratura nel mondo dell'arte. Attraverso i suoi disegni, guazzi, dipinti e sculture, ha sublimato molte donne, creando opere che li hanno collocati in scenari evocativi come i Giardini dell'Eden, circondati da uccelli, strumenti musicali e immagini oniriche.
Nonostante una difficile infanzia, Baya ha sviluppato uno stile unico e vibrante, immaginando un mondo bello e armonioso in cui le donne potessero vivere felici. Fin dall'età di 16 anni, l'artista algerina ha guadagnato riconoscimento tra i suoi coetanei e gli appassionati d'arte parigini, costruendo così fama e emancipazione attraverso la sua creatività artistica.
L'opera di Baya rifletteva anche il suo impegno per l'abolizione del sistema coloniale, un periodo caratterizzato dalla decolonizzazione e dalla guerra d'indipendenza. Questo attivismo la ha resa una delle pioniere dell'arte algerina, influenzando profondamente la sua espressione artistica.
La profusione di colori vivaci, volti e animali nelle opere di Baya ci trasporta in un mondo sognante e gioioso. I suoi dipinti e sculture ci introducono all'universo idilliaco di questa artista unica, con un talento grezzo che trasmette energia e vitalità.
Nonostante la sua scomparsa nel 1998, l'eredità di Baya continua a ispirare e affascinare gli amanti dell'arte in tutto il mondo. Le sue opere sono un'ode alla bellezza e alla forza delle donne, trasmettendo un messaggio di speranza e di resistenza attraverso la sua visione unica.
Baya ha dimostrato che l'arte può essere un potente strumento di espressione e trasformazione, in grado di superare le avversità personali e contribuire a un movimento più ampio di emancipazione e cambiamento sociale. La sua influenza nell'arte algerina e la sua abilità nel creare un mondo pieno di colori e gioia rimarranno per sempre una testimonianza del suo talento e della sua eredità duratura.
Arte verde è una rubrica curata da Anne Claire Budin