Arte Verde

Anne è un'artista che si lascia ispirare completamente dalla natura: farfalle danneggiate, ramoscelli rotti, fiori, calabroni, erbacce cresciute in modo strano, tutto quello che raccoglie in giro, dalle foreste o dal mercato dei fiori di Utrecht, diventa protagonista delle sue opere. Una volta completata la raccolta, Anne porta tutto nel suo studio e qui si prende il tempo necessario per esplorare quello che ha trovato, lasciandosi ispirare. Osservando, l'artista inventa una storia sull'esistenza e la vita dei fiori che ha raccolto. Proteggendo poi questi preziosi pezzi sotto il vetro, Anne dà ad essi una seconda vita con l'intento di ispirare le persone che li osservano a creare, a loro volta, una propria storia su questi.
Le opere sono descritte dalla stessa artista come un big bang, un'esplosione di semi di fiori nello spazio, capace di dare vita a nuovi tipi di fiori e di piante, nuove forme mai viste prima, nuovi paesaggi in cui poter camminare. La natura richiama così la nostra attenzione attraverso una sua reinterpretazione fatta da un collage in 3D di fiori secchi e ritagli di immagini di fiori. Ogni elemento, sia naturale, che di carta, viene meticolosamente sistemato da Anne con uno spillo sul supporto predisposto in modo da creare il senso di profondità. Il risultato è una danza di colori e forme magnifica.
 
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Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

Portia crea le sue opere utilizzando una vasta gamma di supporti, dalla fotografia alla pittura, passando per la scultura e l'installazione, concentrandosi sempre sull'ambiente e i temi culturali visti da una prospettiva femminista.
L'artista inizia a creare le immagini di fiori nel 2002, a seguito della perdita di una persona cara, evento che la fa riflettere sulla fugacità della vita delle persone, riflessa qui in quella dei fiori. Portia ha iniziato così a immaginare mandala di fiori che erano reminiscenze dei motivi tipici dell'Uzbekistan e delle vivide ghirlande di fiori freschi, che aveva visto usare nel sud-est asiatico come offerte religiose. Utilizzando il mandala, Portia richiama infatti la forma circolare che nelle religioni orientali rappresenta l'universo. L'artista dispone meticolosamente i fiori del suo giardino in combinazioni di colore e forma in modo da esasperare la vitalità di entrambi, ciò che la affascina è proprio la perfetta simmetria che riscontra nei fiori, nelle pietre e negli animali trovati in giro ormai morti. Non solo la flora che la circonda, Portia immortala infatti anche piccoli cadaveri di animali.
Per queste creazioni l'artista ha utilizzato abilmente lo scanner come una macchina fotografica di grande formato, permettendo ai fiori di stare direttamente su esso e ai loro pollini e altri parti di cadere direttamente sul vetro, diventando parte dell'immagine. Lo scopo finale sembra essere quello di scannerizzare e quindi organizzare, tramite un esercizio meditativo, il caos della natura e dei suoi elementi in un fermo immagine memoriale.

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Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

Nikolai Astrup è un pittore norvegese del ventesimo secolo che si è fatto conoscere soprattutto grazie ai suoi paesaggi, dipingendo tutto ciò che lo circondava: dalle montagne ai campi, passando per fiumi e foreste. La personale a lui dedicata dalla Dulwich Picture Gallery di Londra, “Nikolai Astrup: Painting Norway”, ci conduce abilmente alla scoperta del suo universo. La mostra è ormai chiusa, ma da essa possiamo cogliere un aspetto nuovo dell'artista: la sua capacità di creare illusioni fra le forme animali o umane e la natura dei paesaggi. Scopriamo così come l'artista sia stato un precursore nella stampa, egli aveva fabbricato nel suo atelier delle macchine complesse che gli permettevano di riprodurre le sue creazioni a piacere. Nelle tavole di Astrup si possono vedere personaggi quali troll delle montagne, cerimonie pagane attorno al fuoco o cavalli inquietanti fatti di neve sciolta.
 
La Nexus Interactive Arts per l'occasione della mostra è stata chiamata a creare un'installazione originale: “Forest Folk” è stata la risposta, nonché l'estensione della personale di Astrup. Figure umane ricoperte di vegetali si muovevano nelle sale della galleria: un ritratto di un troll allo specchio, ispirato anche a Giuseppe Arcimboldo e ai testi di Rorscharch, prendeva vita su due schermi da 75 pollici. Ma nessuna finzione: i modelli si muovevano in tempo reale, non lontano dalla sala dove si trovava il visitatore, coperti da 40 chili di muschio, rami, erbacce, foglie e altri frutti di bosco, ad ogni movimento percepito dalle camere coi sensori di movimento. Le creature mitiche si svelavano alla presenza del visitatore, trasformandosi ad ogni suo movimento. Quasi allo stesso modo, queste figure possono saltare agli occhi di chi osserva i dipinti di Astrup.
 
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Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

 
Marc Quinn è uno dei più importanti artisti della sua generazione per merito delle sue sculture, dei suoi dipinti e disegni, capaci di esplorare la relazione fra arte, scienza e natura e il rapporto fra il corpo umano e la percezione della bellezza. Al centro di ogni sua opera troviamo la materialità dell'oggetto, sia nella composizione degli elementi che nell'aspetto della superficie.”Held by Desire”, una serie di sculture in cui Quinn utilizza la forma di un bonsai in bronzo o in alluminio, ci richiama subito al rapporto uomo-natura. Il bonsai rappresenta infatti la natura sottomessa al desiderio dell'essere umano: le radici sono potate ed esso cresce in una forma innaturale sotto il continuo intervento umano. Le sculture di Quinn presentano così a chi osserva un momento in cui il tempo si è fermato, quasi come a significare un ritorno dei bonsai al suo stato naturale, come se potesse avere la possibilità di essere ripiantato e lasciato crescere in libertà. Anche nelle sculture di fiori Quinn cattura quello che egli descrive come la più pura e magica trasformazione della realtà nell'arte: i fiori, giunti al perfetto stato di fioritura, sono stati immersi in olio di silicone per mantenere la loro eterna immagine di bellezza. Quinn ha fatto anche largo uso di orchidee per la realizzazione di opere in bronzo di grandi dimensioni e dai colori vari. Il richiamo alla bellezza della natura è indiscutibile. 
 
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Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

Sarcasmo ed eleganza, questi i tratti distintivi dell'opera di John Currin, pittore sofisticato e dotato di una profonda conoscenza della storia dell'arte. La sua sensibilità è aggraziata e, allo stesso tempo, fortemente provocatoria come si evince dai suoi ritratti, da cui emerge un impudico realismo. La natura è spesso presente nei suoi ritratti di donne: le ambientazioni non sono mai banali e, anzi, lasciano sempre trapelare una voluttuosa sensualità, intrisa però di indifferenza. Il benessere e la prosperità nell'arte di Currin diventano, infatti, motivo di distacco, rendendo insensibili le donne ritratte.
La prima mostra personale di Currin in uno spazio pubblico italiano si trova attualmente al Museo Stefano Bardini di Firenze, dove sarà visitabile fino al 2 ottobre.
 
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