Ispirazioni

Tante occasioni per vivere la primavera tra piante, fiori e paesaggi: gli eventi florovivaistici in corso e i prossimi appuntamenti divisi per regione

La primavera è la stagione d’oro per il florovivaismo italiano e per i tanti appassionati di natura e giardino. Sono numerosi gli eventi in corso in tutta Italia dedicati a piante, fiori, paesaggio e artigianato green. Ecco le mostre mercato del verde floreale più interessanti fino al 3 maggio, con un invito a consultare il calendario completo nella sezione dedicata del sito di FloraViva.

In parallelo è in corso anche Euroflora, prestigioso appuntamento internazionale ospitato a Genova, che proseguirà fino al 5 maggio 2025, occasione unica per vedere le eccellenze del florovivaismo italiano e mondiale.

LAZIO

  • Roma – Floracult, Casali del Pino, 25-27 aprile

ABRUZZO

  • Marina di Pescara – Mostra del fiore Florviva, 25-27 aprile

LOMBARDIA

  • Gaggiano (MI) – Fiori e arte sul Naviglio, 25-28 aprile

  • Mantova – Mantova fiorita, 27-28 aprile

  • Salò (BS) – Garda Flowers, 27 aprile - 1 maggio

  • Belgioioso (PV) – Officinalia, 1-4 maggio

LIGURIA

  • Arenzano (GE) – Florarte Arenzano, 25-28 aprile

EMILIA-ROMAGNA

  • Telarolo di Castellarano (RE) – Borgo Plantarum, 25-27 aprile

  • Colorno (PR) – Nel segno del giglio, Reggia di Colorno, 25-27 aprile

  • Busseto (PR) – Ortocolto, 3-4 maggio

PIEMONTE

  • Piozzo (CN) – Di fiore in zucca, 27 aprile

  • Ceva (CN) – La Prima – Colori e Sapori di Primavera, 3-5 maggio

  • Caravino (TO) – Tre Giorni per il Giardino, 1-4 maggio

VENETO

  • Adria (RO) – Adria in fiore, 27 aprile

  • Battaglia Terme (PD) – Canale Fiorito, 1 maggio

  • Verona – Verona Flower Show, 3-4 maggio

  • Peschiera del Garda – Garda Orchids, 3-4 maggio

TRENTINO-ALTO ADIGE

  • Bolzano – Festa dei fiori, 30 aprile - 1 maggio

UMBRIA

  • Spello (PG), Villa Fidelia – I giorni delle rose, 1-30 maggio

TOSCANA

  • Firenze – Mostra primaverile di piante e fiori, Giardino dell'Orticoltura, 25 aprile - 1 maggio

  • Greve in Chianti (FI) – Greve in Fiore, 3-4 maggio

CAMPANIA

  • Napoli, Orto Botanico – Planta, 2-4 maggio

CALABRIA

  • Montegiordano (CS) – Sagra dei piselli, 28-29 aprile

Per approfondimenti, aggiornamenti e dettagli su orari e attività collaterali, si invita a consultare la sezione Mostre mercato del verde floreale nella pagina Eventi di FloraViva.

Redazione

WOOD WIDE WEB

Un'invisibile rete di micelio collega le radici degli alberi nelle foreste, permettendo loro di comunicare e condividere risorse, rivoluzionando la nostra comprensione dell’ecosistema boschivo.

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Negli ultimi vent’anni la scienza ha svelato uno dei segreti più affascinanti delle foreste: gli alberi non sono organismi solitari, ma membri di una comunità interconnessa grazie a una rete sotterranea di funghi micorrizici. Questo straordinario sistema di comunicazione e scambio, soprannominato “Wood Wide Web”, collega le piante attraverso le loro radici e i filamenti fungini, simili a una vera e propria fibra ottica naturale, permettendo uno scambio continuo di informazioni e nutrienti.

La scoperta di questo sistema, che vede i funghi agire da veri e propri "nodi" della rete, ha rivoluzionato il modo in cui intendiamo il funzionamento della foresta. Lungi dall’essere entità passive, gli alberi comunicano tra loro: si inviano segnali di allerta in caso di pericolo, come attacchi di insetti o condizioni ambientali avverse, ma anche zuccheri e acqua, a seconda delle necessità. Alcuni esemplari più antichi, detti “alberi madre”, svolgono un ruolo centrale nel mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema, nutrendo le giovani piantine e proteggendole durante i primi stadi di crescita.

Dal punto di vista ecologico, questa rete invisibile garantisce la resilienza della foresta, poiché consente un’efficace distribuzione delle risorse e una risposta coordinata agli stress ambientali. Tuttavia, non tutto è armonia: proprio come nel mondo digitale, anche il Wood Wide Web ha i suoi “hacker”. Alcune piante, come la Neottia nidus-avis, un’orchidea priva di clorofilla, sfruttano il sistema per sottrarre nutrienti senza contribuire in alcun modo, mentre alcune specie fungine parassite possono diffondere malattie letali tra gli alberi, trasformando la rete in un oscuro canale di contagio.

Queste dinamiche sottolineano l’importanza di una gestione forestale sostenibile e consapevole, che tenga conto non solo degli alberi visibili, ma anche della complessità del mondo invisibile sotto i nostri piedi. Il Wood Wide Web ci insegna che la foresta è un organismo collettivo, un sistema cooperativo sofisticato che merita di essere studiato, rispettato e protetto, anche come fonte d’ispirazione per modelli agricoli e paesaggistici basati sulla cooperazione tra specie e sulla salute del suolo. In un'epoca in cui si discute di smart farming e sostenibilità, riscoprire la saggezza silenziosa delle foreste può guidarci verso pratiche più resilienti e rispettose della biodiversità.

AnneCaire Budin

euroflora fiori

Da Silvestri a Federfiori, da AFFI a Laura Torre, passando per la moda con Fiori di Stile: a Genova, dal 24 aprile al 4 maggio, Euroflora 2025 celebra la composizione floreale italiana annuciata come arte, design e sostenibilità. 
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Il mondo della composizione floricola italiana si prepara a un momento di confronto con Euroflora 2025, in programma dal 24 aprile al 4 maggio a Genova. Una manifestazione che si propone come sintesi  tra produzione, arte e cultura del fiore reciso, dando spazio anche a bonsai, installazioni e performance floreali.
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In un Paese senza un concorso internazionale di arte floreale, dove i fioristi italiani raramente partecipano a eventi esteri — fatta eccezione per la recente presenza a Montecarlo — Euroflora prova a colmare questo vuoto, valorizzando le sue radici: la tradizione floricola e vivaistica del Ponente ligure e il ruolo del Mercato dei Fiori di Sanremo. Ne è esempio la Collettiva dei Fioristi Liguri, curata da Francesco Bannini, con le installazioni immersive di Laura Torre dedicate allo stile nuziale mediterraneo, un linguaggio sempre più strategico, non solo per il fiore reciso ma anche per il vivaismo, la cura del verde e tutto l’indotto del wedding turistico.

Federfiori, storico partner della manifesazione, porterà la sua esperienza formativa con i maestri Panone ed Erba, mentre a Marina Bulatova e Aleksandra Petrova il compito di dare un tocco internazionale e sperimentale con laboratori su sostenibilità e fiori edibili. AFFI, con una installazione da 20 metri, per presentare la produzione florovivaistica italiana, da nord a sud, grazie anche a sistemi di logistica del freddo ecosostenibili.

Non mancherà l’elemento moda, con l’evento “Fiori di Stile”, la sfilata creativa degli studenti dell’Istituto Duchessa di Galliera, in programma il 29 aprile. Esperemti di riuso e visione in dialogo con i fiori.

Euroflora 2025 si presenta come il palcoscenico italiano dove i fioristi possono condividere, mostrare le proprie installazioni/composizioni attraverso magari nuove visioni. Una necessaria presa di responsabilità per riportare al centro il fiore recisoi italiano, tanto nella filiera produttiva quanto nella scena creativa e comunicativa. Un intreccio di pratiche, estetiche e tecniche che trova forma anche in bonsai, installazioni, composizioni. Una convergenza o forse  la solita contaminatzione con il  vivaismo.

Andrea Vitali 

 

Dal 25 al 27 aprile 2025, torna a Colorno la storica mostra-mercato florovivaistica con un’edizione speciale dedicata al profondo legame tra botanica, arte, scienza e universo femminile.
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Nel fine settimana dal 25 al 27 aprile 2025, i giardini della Reggia di Colorno (Parma) ospiteranno la 30ª edizione di Nel segno del Giglio, storica mostra mercato del verde di primavera, tra le più seguite del panorama nazionale. Organizzata da BieBi Eventi con il patrocinio del Comune di Colorno, della Provincia di Parma e la collaborazione della Gazzetta di Parma, la manifestazione si conferma appuntamento di riferimento per appassionati, operatori del florovivaismo e cultori della cultura del giardino.
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L’edizione del trentennale sarà dedicata al tema “Radici Femminili: Botanica, Arte e Scienza”, un omaggio al contributo delle donne nella storia della botanica, del giardinaggio, della cura del verde e dell’arte erboristica. Il programma culturale, curato dall’architetto Vitaliano Biondi (Arvales Fratres), e quello enogastronomico, affidato a Elisa Storti, offriranno ai visitatori tre giornate dense di incontri, laboratori, mostre e degustazioni.

Tra ortensie, rose antiche e moderne, peonie, erbacee perenni, bulbose e piante acquatiche, i migliori vivaisti italiani presenteranno il meglio delle collezioni botaniche, selezionati da una giuria tecnica che assegnerà premi agli espositori più meritevoli. Ad arricchire l’evento: arredi per giardini, artigianato, brocantage e produzioni agroalimentari d’eccellenza, con piatti vegetariani e vegani. Ospite speciale il vino dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, con momenti di degustazione e narrazione.

Spazio anche ai più piccoli, con attività educative pensate per avvicinarli al mondo del giardinaggio e della natura attraverso il gioco e la manualità.

📍 Per tutti le informazioni compreso l'acquisto dei biglietti online, consulta la scheda evento sull’agenda mostre mercato di Floraviva:
👉 floraviva.it/eventi/mostre-mercato-verde-floreale-in-italia/706-nel-segno-del-giglio-2025-30-edizione.html

AnneClaire Budin

MASANOBU FUKUOKA

Dal Giappone al mondo: la rivoluzione agricola di Fukuoka, che insegna a coltivare rispettando i cicli naturali e riducendo l'intervento umano, continua a ispirare orti e coscienze ecologiche.
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Masanobu Fukuoka (1913-2008), botanico e filosofo giapponese, è oggi riconosciuto come il pioniere dell’agricoltura naturale. Con la sua teoria dell’“agricoltura del non fare” – o shizen nōhō – ha avviato una delle più profonde rivoluzioni silenziose nel mondo agricolo del Novecento. Contrariamente ai dettami dell’agricoltura convenzionale e industriale, che cerca di dominare la natura con macchine, chimica e interventi invasivi, Fukuoka ha dimostrato che si può coltivare in armonia con la natura, ottenendo rese abbondanti e sostenibili, semplicemente osservando e rispettando i cicli ecologici.
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Dopo una carriera iniziata nello studio della patologia vegetale, una grave malattia lo porta, a soli 25 anni, a rivedere radicalmente la sua visione del mondo e della vita. Tornato nella sua isola natale, si dedica alla coltivazione di riso e cereali secondo i principi di un’agricoltura rigenerativa e non invasiva. Pubblica il suo pensiero e la sua esperienza nel libro “La rivoluzione del filo di paglia” – un’opera cardine dell’ecologia agricola contemporanea – attraverso cui propone un metodo agricolo fondato sull’osservazione profonda e sull’interazione equilibrata con l’ambiente.
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L’agricoltura naturale di Fukuoka si basa su quattro principi fondamentali: non lavorare il terreno (niente arature o fresature), non utilizzare fertilizzanti o compost, non diserbare per eliminare le erbe spontanee e non impiegare pesticidi o sostanze chimiche. Questo approccio, apparentemente passivo, si fonda in realtà su un’intensa conoscenza dei processi naturali e sulla progettazione sistemica degli spazi agricoli.
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Nel concreto, un orto secondo Fukuoka viene progettato per diventare autosufficiente: la semina avviene tramite palline d’argilla che proteggono i semi fino alle condizioni ideali di germinazione; le aiuole vengono pacciamate con paglia, fondamentale per arricchire il suolo di microrganismi e conservare l’umidità; si coltivano piante consociabili che si aiutano reciprocamente a difendersi dai parassiti e si semina in modo continuo, per evitare il dilavamento e lo sfruttamento eccessivo del terreno. I raccolti sono frutto della sinergia tra uomo e natura, non del controllo forzato su di essa.
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La cosiddetta “rivoluzione del filo di paglia” non è dunque solo un modello colturale, ma una vera filosofia agricola, ecologica ed esistenziale. L’agricoltura del non fare è stata diffusa in Europa grazie a figure come Emilia Hazelip, agronoma spagnola che ha adattato il metodo Fukuoka al contesto climatico e agronomico mediterraneo, e oggi è applicata anche in Italia da professionisti, appassionati e comunità rurali orientate alla permacultura e alla rigenerazione ambientale.
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Il pensiero di Fukuoka si fonda su una consapevolezza profonda: la natura non ha bisogno di essere sistemata dall’uomo, ma solo osservata, capita e accompagnata nei suoi ritmi. È un messaggio di straordinaria attualità in un mondo sempre più minacciato dal cambiamento climatico e dall’esaurimento delle risorse naturali. Fukuoka ammoniva: “La comprensione della natura è oltre la portata dell’intelligenza umana”. Un’affermazione che invita all’umiltà, al rispetto e alla cooperazione con gli ecosistemi viventi.

Le tecniche di coltivazione di Fukuoka sono state adattate alle diverse condizioni pedoclimatiche, mantenendo però intatti i principi originari. Nelle zone temperate si possono seguire alcuni semplici passaggi per applicare il suo metodo: creare letti rialzati, utilizzare l’irrigazione a goccia per minimizzare gli sprechi, coprire il suolo con paglia, coltivare varietà adatte e resistere alla tentazione di intervenire troppo. Alla fine della stagione, le piante raccolte non vanno sradicate: le radici lasciate nel terreno arricchiranno il suolo, rendendolo fertile per l’anno successivo.

Il pensiero di Fukuoka ha influenzato anche il dibattito scientifico e accademico: la sua critica all’agricoltura convenzionale anticipa molte delle attuali posizioni agroecologiche e delle istanze dell’agricoltura rigenerativa. In un mondo in cui la scienza agraria è spesso legata all’industria, Fukuoka ha proposto una visione olistica, in cui la complessità degli ecosistemi viene rispettata, non semplificata.

Oltre a “La rivoluzione del filo di paglia”, chi volesse approfondire può leggere “Masanobu Fukuoka: l’agricoltura del non fare” di Larry Korn, che racconta il percorso umano e agricolo del maestro giapponese. Korn, agronomo statunitense e discepolo diretto di Fukuoka, ha vissuto a lungo nei suoi campi in Giappone e ha contribuito alla diffusione internazionale del suo messaggio.

L’eredità lasciata da Fukuoka continua oggi a influenzare agricoltori, attivisti ambientali, studiosi e semplici cittadini in cerca di un nuovo equilibrio tra uomo e natura. Il suo approccio, basato sull’osservazione paziente e sull’azione misurata, rappresenta un’alternativa concreta alla crisi ecologica globale. Un invito a coltivare con saggezza, e a vivere con lentezza.

AnneClaire Budin