Ispirazioni

Hydrangea paniculata ‘Groundbreaker® Blush’ della società tedesca Diderk Heinje Pflanzenhandelsgesellschaft mbH & Co. si è aggiudicata ieri lo Show Your Colours Award IPM 2025 durante IPM 2025. Il premio è stato consegnato da Eva Kähler-Theuerkauf, rappresentante dell’organizzazione IPM, presso lo stand BIZZ Holland.

Hydrangea paniculata Groundbreaker Blush
Il vincitore, Sebastiaan Heinje, ha sottolineato come "Groundbreaker® Blush" sia il frutto di una collaborazione internazionale tra coltivatori e ibridatori. La giuria ha premiato questa Hydrangea tappezzante per la sua robustezza, il portamento compatto e il lungo periodo di fioritura, caratteristiche che la rendono una scelta ideale per giardini e aree verdi.

GLI ALTRI FINALISTI DEL PREMIO

Show Your Colours Award IPM 2025

Oltre alla vincitrice, la competizione ha visto protagoniste altre piante di grande valore ornamentale e innovativo. Il secondo posto è stato assegnato a Hydrangea serrata 'Magic Pillow', presentata da Plant Select (BE), mentre il terzo gradino del podio è andato a Fragaria x ananassa Duch Queeny, selezionata da ABZ Seeds (NL).

Tra le piante nominate per il premio si segnalano:

  • Dino Snack - Mediflora Lehrhuber GmbH

  • Helleborus ‘Winter Sparkle® White’ - Colour your Season

  • Hydrangea arborescens 'BAIful' EUPBRAF - FlowerWOW® - First Editions® (Bailey Nurseries International)

  • Nordic Garden Beauties® - Gebr Seuren Kwekerijen BV

  • Rhododendron Hybrid 'Maximus' e 'Hercules' - Leybaert bv

  • Rosa Hybrid Sweet Home Roses® - Roses Forever ApS

  • Sarcococca hookerinana 'Winter Gem'® - Kwekerij Roos

IL PERCORSO DI VALUTAZIONE

Le piante finaliste sono state esposte presso lo stand BIZZ Holland nel padiglione 8 della fiera. I visitatori hanno potuto esprimere la loro preferenza fino alla mattina del 30 gennaio, votando con gettoni speciali. Successivamente, una giuria composta da esperti del settore, tra cui Sytse Berends (Blunt Communicatieadvies), Johan Debrabandere (GRS Inkoop), Jos van Lint (Proba BV) ed Eva Kähler-Theuerkauf (IPM Essen), ha valutato le candidature nel pomeriggio. La combinazione del voto del pubblico e del giudizio tecnico ha portato alla proclamazione della vincitrice.

SHOW YOUR COLOURS AWARD: UN PREMIO PER L’INNOVAZIONE

Il Show Your Colours Award IPM 2025 è frutto della collaborazione tra IPM Essen e BIZZ Holland e mira a promuovere piante innovative, di grande valore estetico e con caratteristiche di sostenibilità. Il riconoscimento di quest’anno conferma l’attenzione del settore verso varietà che uniscono bellezza e funzionalità, rispondendo alle esigenze del mercato internazionale del verde ornamentale.

Con una competizione sempre più agguerrita e la crescente attenzione verso varietà resistenti e adatte a diversi contesti paesaggistici, Hydrangea paniculata ‘Groundbreaker® Blush’ si distingue come una  soluzioni promettente per il 2025.

Andrea Vitali

Francis Hallé

Eminente botanico e biologo, Francis Hallé è una di quelle persone dai sogni un po' folli. Nato nel 1938, ha vissuto un'infanzia tra gli alberi, coltivando una passione che lo ha portato a studiare le foreste tropicali e a difenderle con determinazione.

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Francis Hallé: la vita dedicata alla conoscenza delle foreste tropicali
Francis Hallé, botanico, biologo e dendrologo francese nato nel 1938 a Seine-Port, ha dedicato la sua vita alla scoperta e alla tutela delle foreste tropicali. Il suo primo incontro con la foresta di Kinshasa, avvenuto a trentadue anni, ha segnato l'inizio di un amore incondizionato per il mondo vegetale, definendo quell'esperienza un "indimenticabile felicità". Hallé si è impegnato a trasmettere questa passione, soprattutto ai giovani, convinto che educare alla bellezza della natura sia fondamentale per preservarla.
Cresciuto in Bretagna, la sua sensibilità verso le piante è stata alimentata fin dall'infanzia dalla madre, appassionata di arte e natura, e dal fratello botanico, che lo ha introdotto alla biodiversità. Le letture giovanili, tra cui "L'Ippopotamo e il Filosofo" di Théodore Monod, hanno alimentato la sua curiosità scientifica, spingendolo a specializzarsi in botanica presso la Sorbona e successivamente presso l'Università di Abidjan.
La sua carriera ha visto lunghi periodi di studio nelle foreste tropicali della Costa d'Avorio, del Congo e dell'Indonesia, dove ha sviluppato la teoria dell'architettura delle piante, un approccio innovativo per comprendere la crescita e lo sviluppo del mondo vegetale. In questi anni, Hallé ha vissuto l'intensa esperienza del "sentimento oceanico" lungo il fiume Congo, una sensazione di totale connessione con la natura, che ha poi influenzato il suo lavoro e la sua filosofia di vita.
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Il Radeau des Cimes e la difesa delle foreste primarie 3
Il Radeau des Cimes e la difesa delle foreste primarie
Uno dei progetti più straordinari di Hallé è stato il "Radeau des Cimes", una piattaforma aerostatica che ha permesso di studiare la canopia delle foreste tropicali, rivelando l'incredibile biodiversità nascosta nei livelli più alti della foresta. Questo progetto, portato avanti dal 1986 al 2003, ha trasformato radicalmente la comprensione delle foreste pluviali e della loro importanza ecologica.
Convinto difensore delle foreste primarie, Hallé sottolinea come solo il 5-10% delle foreste del pianeta siano ancora intatte, ma rappresentino il cuore della biodiversità terrestre. Attraverso i suoi libri, come "Plaidoyer pour l'arbre" e "Elogio della pianta", egli promuove la consapevolezza sull'urgenza di proteggere questi ecosistemi, opponendosi con forza alla deforestazione e alle monocolture industriali che minacciano la diversità biologica.
Il Radeau des Cimes e la difesa delle foreste primarie 1
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L'arte di disegnare la natura
Francis Hallé sostiene che il disegno è uno strumento essenziale per avvicinarsi alla comprensione del mondo vegetale. Nei suoi libri, ricchi di illustrazioni dettagliate di foglie, fiori e alberi, egli invita a osservare e rappresentare la natura con attenzione e rispetto. Il suo "Atlante di botanica poetica" è una celebrazione della meraviglia delle piante, con specie straordinarie come la Codariocalyx motorius, la pianta che "danza" in risposta alle vibrazioni sonore.
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Un progetto per il futuro: la riforestazione primaria in Europa
Hallé ha recentemente avviato un progetto ambizioso: ricreare una foresta primaria in Europa occidentale, con l'obiettivo di proteggere e ripristinare un ecosistema forestale autentico su un'area di 70.000 ettari. Con il sostegno di oltre quattromila aderenti all'Associazione Francis Hallé per una Foresta Primaria, egli si batte per la creazione di un ambiente incontaminato dove la natura possa prosperare senza interferenze umane.
 Un progetto per il futuro la riforestazione primaria in Europa
Francis Hallé è una figura di riferimento per tutti coloro che si occupano di botanica e conservazione ambientale. Con la sua instancabile dedizione alla scoperta e alla protezione del patrimonio vegetale mondiale, egli ci ricorda l'importanza di vivere in armonia con la natura e di trasmettere alle future generazioni il rispetto per il mondo verde che ci circonda.


Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin 

San Valentino, Nutella e altre ricorrenze offrono opportunità di vendita e idee creative per il florovivaismo, dalla sostenibilità alle iniziative solidali, con uno sguardo anche ai mercati internazionali.

Febbraio è da sempre un mese strategico per il settore florovivaistico, grazie alla celebrazione di San Valentino, la ricorrenza per eccellenza che traina la domanda di fiori, in particolare rose rosse, bouquet romantici e piante da appartamento. Tuttavia, oltre a questa festività consolidata, il mese offre numerose altre occasioni che possono rappresentare spunti creativi e commerciali per gli operatori del verde.

Tra le ricorrenze di maggiore impatto spiccano eventi legati alla sostenibilità e alla salute, che rispondono alla crescente sensibilità ambientale e sociale dei consumatori. Ad esempio, la Giornata mondiale delle zone umide (2 febbraio) è un'opportunità per promuovere piante legate agli ecosistemi acquatici, sensibilizzando il pubblico sulla biodiversità e sull'importanza della tutela ambientale. In questa stessa data si celebra anche la Giornata mondiale della vita, un’occasione per proporre composizioni floreali simboliche che rappresentano rinascita e benessere.

Un'altra ricorrenza da considerare è la Giornata mondiale per la lotta contro il cancro (4 febbraio), che potrebbe essere valorizzata attraverso iniziative solidali con l'uso di fiori simbolo di speranza, come la margherita e il girasole, perfetti per sensibilizzare l'opinione pubblica e supportare campagne benefiche.

agrigarden san valentino

Per stimolare il lato più originale e giocoso del settore, la Giornata mondiale della Nutella (5 febbraio) può offrire idee creative per allestimenti e packaging tematici, magari abbinando piante aromatiche come la menta o la lavanda, perfette per richiamare il connubio tra dolcezza e natura.

Un'altra data interessante è la Giornata internazionale del gatto (17 febbraio), che può rappresentare un'ottima occasione per proporre piante pet-friendly, come l'erba gatta o soluzioni decorative sicure per gli amici a quattro zampe, intercettando così la crescente attenzione dei consumatori verso il benessere degli animali domestici.

Per chi guarda ai mercati internazionali, la Giornata dei difensori della Patria in Russia (23 febbraio) può offrire nuove opportunità di export, puntando su fiori e piante dai colori simbolici, come il rosso e l'oro, che richiamano la tradizione russa e potrebbero trovare spazio in eventi ufficiali e celebrazioni.

Infine, le giornate dedicate alla cultura e alla comunicazione, come la Giornata mondiale della radio (13 febbraio) e la Giornata internazionale della lingua madre (21 febbraio), possono ispirare installazioni floreali per eventi aziendali e istituzionali, creando allestimenti suggestivi che valorizzino il linguaggio universale della natura.

Febbraio, dunque, non è solo il mese dell'amore, ma un'opportunità per il settore florovivaistico di destagionalizzare le vendite, esplorando nuove nicchie di mercato e promuovendo la bellezza del verde in contesti innovativi.

Per scoprire tutte le ricorrenze del mese e pianificare le proprie strategie commerciali, visita la sezione dedicata sul nostro sito: Ricorrenze e Fiori.

Andrea Vitali

Quest’inverno, con il freddo che ci avvolge anche qui, mi sento ispirata da un pensiero controcorrente: non partire. Non andare a contaminare quei luoghi straordinari e fragili come l’Artico, non aggiungere il mio impatto a un ecosistema già in bilico. Forse il miglior modo di rispettare la bellezza di questi territori è proprio scegliere di lasciarli intatti, ammirandoli a distanza e riflettendo sul loro valore senza doverli raggiungere.


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L’Artico e l’Antartico evocano avventure epiche, panorami glaciali infiniti e un contatto primordiale con la natura. Eppure, il crescente turismo verso i poli si scontra con la realtà: queste regioni sono tra le più vulnerabili del pianeta e visitarle, anche con le migliori intenzioni, contribuisce a danneggiarle. Ogni viaggio comporta emissioni di CO₂, disturbi alla fauna, contaminazione ambientale e, a volte, rischi per la vita stessa dei visitatori.

Il lato oscuro del “turismo dell’ultima possibilità”

Il “turismo dell’ultima possibilità” spinge sempre più persone a visitare i poli per vedere “ciò che sta scomparendo”: orsi polari, ghiacci che si sciolgono, paesaggi unici. Ma dietro a questa narrazione si cela una contraddizione: voler testimoniare la fragilità di un ecosistema significa spesso accelerarne il degrado.

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A Pond Inlet, un piccolo villaggio inuit del Nunavut, Canada, nel 2023 sono approdate 25 navi da crociera, portando circa 3.000 turisti in una località che conta appena 1.600 abitanti. Per una comunità che vive di pesca e caccia, il turismo è diventato una risorsa economica importante, ma il costo ambientale è elevatissimo. La pressione sulle risorse locali, l’introduzione di specie invasive e i disturbi agli animali sono solo alcune delle conseguenze.

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In Antartide, il caso della nave russa Akademik Chokalskiï, rimasta bloccata nei ghiacci nel 2013, ha evidenziato i rischi di viaggiare in regioni remote e pericolose. Le operazioni di salvataggio hanno richiesto giorni e l’intervento di navi scientifiche di diversi paesi, interrompendo missioni cruciali e dimostrando quanto sia fragile l’equilibrio in questi territori estremi.

Rimanere per proteggere

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E se la vera ispirazione fosse scegliere di rimanere? Ammirare la maestosità dei poli da lontano, senza aggiungere il nostro peso su ecosistemi così fragili, può essere un atto di rispetto e consapevolezza. Dopotutto, anche vicino a casa, l’inverno ci regala esperienze autentiche: il silenzio della neve che cade, il gelo che trasforma i paesaggi, il calore delle case.

Non andare non significa rinunciare al desiderio di esplorare, ma trasformarlo in un invito alla riflessione. L’avventura non è solo altrove: può essere dentro di noi, nella capacità di osservare il mondo con occhi nuovi e di apprezzare le meraviglie che abbiamo già.

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Un privilegio da trattare con responsabilità

Visitare i poli è un privilegio che deve essere esercitato con grande responsabilità. Ogni viaggio lascia un segno, e in queste regioni così vulnerabili, quel segno può essere devastante. Rischiamo di compromettere per sempre ciò che vorremmo ammirare.

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L’Artico e l’Antartico non sono semplicemente luoghi da vedere, ma spazi da rispettare e proteggere. Lasciarli intatti, non cedere al richiamo del “vedere prima che scompaia”, può essere un atto d’amore verso un pianeta che chiede attenzione e cura.

Quest’inverno, sono ispirata da un’idea semplice e potente: non andare, non disturbare, non contaminare. E ammirare da lontano la bellezza dei poli, affinché restino meravigliosamente intatti per chi verrà dopo di noi.

Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin 

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Incastonata sulla penisola di Lavedo a Tremezzina, Villa del Balbianello sorprende per il suo fascino senza tempo e per la straordinaria bellezza del suo contesto. A caratterizzare la villa è la loggia, ricoperta dal Ficus pumila, una pianta rampicante che dona un’identità unica a questo luogo affacciato sul Lago di Como.
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Costruita alla fine del Settecento per volere del cardinale Angelo Maria Durini, Villa del Balbianello nasce come luogo di villeggiatura e rifugio tranquillo. Con il passare dei secoli, ha cambiato diversi proprietari fino a quando, negli anni Settanta, Guido Monzino intraprese un importante restauro, ripristinando la villa e il suo giardino. Tra gli elementi più distintivi c’è la loggia, progettata con due arcate che incorniciano spettacolari vedute sul lago e sulle montagne circostanti.
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Il Ficus pumila, che si arrampica sulle superfici della loggia, ne è il vero protagonista. Questa pianta, originaria dell’Asia orientale, è nota per la sua capacità di aderire a pareti e strutture grazie alle sue radici avventizie. Le sue foglie cuoriformi e compatte formano un tappeto verde che si integra perfettamente con l’architettura della villa, rendendo questo angolo della proprietà riconoscibile e amato dai visitatori.
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Villa del Balbianello è diventata celebre anche per essere stata il set di produzioni cinematografiche di fama mondiale. Tra i film girati qui figurano Casino Royale della saga di James Bond e Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni. Questi successi internazionali hanno accresciuto la notorietà della villa, rendendola una destinazione ambita sia dagli appassionati di cinema sia dagli amanti del turismo culturale.
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Il giardino, che circonda la villa con le sue terrazze e viali curati, si distingue per la varietà di piante ornamentali e alberi sapientemente potati. La loggia verde, ricoperta di Ficus pumila, è uno degli angoli più suggestivi, dove la cura dei dettagli paesaggistici risalta maggiormente. La vegetazione qui non è solo un elemento decorativo, ma contribuisce a definire l’atmosfera e il carattere del luogo.
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Villa del Balbianello non è solo una meta turistica, ma un simbolo della capacità di valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico. Il Ficus pumila, con la sua presenza discreta ma scenografica, aggiunge un ulteriore livello di unicità a un luogo che continua ad affascinare visitatori da ogni parte del mondo. Una visita qui permette di scoprire un’armonia rara tra elementi storici e naturali, arricchita dal fascino delle storie che questo luogo ha ospitato.
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AnneClaire Budin
Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin 

Ficus pumila L.: definizione botanica

Il Ficus pumila, noto anche come fico rampicante o fico tappezzante, è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Moraceae. Originario dell'Asia orientale (Cina, Giappone, Vietnam), è ampiamente coltivato come pianta ornamentale grazie alla sua capacità di ricoprire superfici verticali e orizzontali.

Caratteristiche botaniche

  • Habitus: Pianta rampicante o strisciante, caratterizzata da una crescita vigorosa, aderisce ai supporti grazie alle radici avventizie che si sviluppano lungo i nodi.
  • Foglie: Presenta due tipi di foglie:
    • Giovanili: Piccole, cuoriformi, di colore verde brillante, spesso presenti sulle porzioni rampicanti.
    • Adulte: Più grandi, ovali o ellittiche, associate alle parti fiorifere della pianta.
  • Fiori: Piccoli e poco appariscenti, tipici della famiglia Moraceae, si sviluppano all'interno di strutture cave chiamate siconi.
  • Frutti: I siconi maturi assumono una colorazione giallastra o arancione, ma raramente si sviluppano in condizioni di coltivazione ornamentale.
  • Radici: Avventizie, permettono alla pianta di aderire a superfici verticali come muri, recinzioni e tronchi.

Coltivazione

Il Ficus pumila predilige ambienti luminosi ma non direttamente esposti al sole, temperature miti e terreni ben drenati. È apprezzato per la sua versatilità come pianta da interno, tappezzante o rampicante per decorazioni verdi.

Questa pianta richiede potature regolari per controllarne la crescita, soprattutto in contesti ornamentali o paesaggistici.

Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin