A EUROFLORA 2025 IL RISCATTO DEL FIORE RECISO ITALIANO

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Da Silvestri a Federfiori, da AFFI a Laura Torre, passando per la moda con Fiori di Stile: a Genova, dal 24 aprile al 4 maggio, Euroflora 2025 celebra la composizione floreale italiana annuciata come arte, design e sostenibilità. 
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Il mondo della composizione floricola italiana si prepara a un momento di confronto con Euroflora 2025, in programma dal 24 aprile al 4 maggio a Genova. Una manifestazione che si propone come sintesi  tra produzione, arte e cultura del fiore reciso, dando spazio anche a bonsai, installazioni e performance floreali.
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In un Paese senza un concorso internazionale di arte floreale, dove i fioristi italiani raramente partecipano a eventi esteri — fatta eccezione per la recente presenza a Montecarlo — Euroflora prova a colmare questo vuoto, valorizzando le sue radici: la tradizione floricola e vivaistica del Ponente ligure e il ruolo del Mercato dei Fiori di Sanremo. Ne è esempio la Collettiva dei Fioristi Liguri, curata da Francesco Bannini, con le installazioni immersive di Laura Torre dedicate allo stile nuziale mediterraneo, un linguaggio sempre più strategico, non solo per il fiore reciso ma anche per il vivaismo, la cura del verde e tutto l’indotto del wedding turistico.

Federfiori, storico partner della manifesazione, porterà la sua esperienza formativa con i maestri Panone ed Erba, mentre a Marina Bulatova e Aleksandra Petrova il compito di dare un tocco internazionale e sperimentale con laboratori su sostenibilità e fiori edibili. AFFI, con una installazione da 20 metri, per presentare la produzione florovivaistica italiana, da nord a sud, grazie anche a sistemi di logistica del freddo ecosostenibili.

Non mancherà l’elemento moda, con l’evento “Fiori di Stile”, la sfilata creativa degli studenti dell’Istituto Duchessa di Galliera, in programma il 29 aprile. Esperemti di riuso e visione in dialogo con i fiori.

Euroflora 2025 si presenta come il palcoscenico italiano dove i fioristi possono condividere, mostrare le proprie installazioni/composizioni attraverso magari nuove visioni. Una necessaria presa di responsabilità per riportare al centro il fiore recisoi italiano, tanto nella filiera produttiva quanto nella scena creativa e comunicativa. Un intreccio di pratiche, estetiche e tecniche che trova forma anche in bonsai, installazioni, composizioni. Una convergenza o forse  la solita contaminatzione con il  vivaismo.

Andrea Vitali