Il vivaista
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il Polerovirus PEWBVYV, trasmesso dalla mosca bianca, è stato inserito nella banca dati EPPO il 15 aprile 2025: rischi fitosanitari crescenti per le colture di peperone in Europa.
Il virus dell’ingiallimento delle vene trasmesso dalla mosca bianca del peperone, denominato Polerovirus PEWBVYV (EPPO Code: PEWBVY), è stato ufficialmente inserito nella banca dati globale dell’Organizzazione Europea e Mediterranea per la Protezione delle Piante (EPPO) lo scorso 15 aprile 2025. Questa nuova segnalazione accende un campanello d’allarme tra i professionisti del settore agroalimentare e florovivaistico, poiché il virus rappresenta una minaccia emergente per le colture di Capsicum spp., in particolare nel bacino mediterraneo.
Il PEWBVYV, classificato nel genere Polerovirus e appartenente alla famiglia Solemoviridae, è un fitovirus a RNA veicolato dalla mosca bianca (Bemisia tabaci), uno dei più importanti insetti vettori nel panorama fitosanitario globale. La sua comparsa ufficiale nei registri EPPO coincide con crescenti segnalazioni nei Paesi produttori di ortaggi in serra, dove condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione dei vettori ne aumentano la diffusione e il potenziale impatto economico.
Pur non essendo ancora presente una scheda tecnica dettagliata, l’inserimento del PEWBVYV nella banca dati indica una crescente attenzione da parte delle autorità fitosanitarie europee. Il virus, già noto in ambito scientifico, può causare decolorazioni fogliari e perdita di produttività, con implicazioni rilevanti per le produzioni orticole destinate sia al consumo fresco sia alla trasformazione.
Il contesto di cambiamenti climatici, intensificazione delle coltivazioni e globalizzazione dei mercati incrementa il rischio di introduzione e diffusione di nuovi patogeni, e impone al settore una costante vigilanza e aggiornamento delle pratiche di monitoraggio e controllo biologico. L’annuncio dell’EPPO rappresenta dunque un invito alla prudenza per gli operatori della filiera e una priorità per le politiche agricole europee orientate alla protezione delle piante e alla sostenibilità del sistema agroalimentare.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Due giorni di confronto interdisciplinare a Palazzo della Valle per la IV edizione del Libro Bianco del Verde. Promuovono Assoverde, Confagricoltura, Kèpos e CREA-Ricerca.
Si terrà a Roma, il 20 e 21 maggio 2025, presso Palazzo della Valle in Corso Vittorio Emanuele II n.101, il convegno nazionale “Il verde nella città che cambia”, dedicato alla presentazione ufficiale della IV edizione del Libro Bianco del Verde – Focus 24/25. L’iniziativa è promossa da Assoverde, Confagricoltura e Kèpos, in collaborazione con il CREA-Ricerca, e si inserisce come appuntamento chiave nella riflessione tecnico-politica sul futuro degli spazi verdi in ambito urbano. Il volume raccoglie ben 73 contributi firmati da 128 autori, rappresentativi di ambiti disciplinari differenti: studiosi, progettisti, tecnici del verde, amministratori pubblici e privati, uniti nel delineare una visione sistemica della rigenerazione urbana attraverso la natura. Il Libro Bianco si conferma così strumento di policy e di pianificazione, utile a tracciare linee operative e prospettive condivise per la sostenibilità ambientale, la biodiversità, l’adattamento climatico e l’innovazione sociale. Per partecipare è necessaria la registrazione obbligatoria, disponibile sul sito www.assoverde.it.
Andre Vitali
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
A Genova, nella cornice di Euroflora, Giansanti e De Michelis ribadiscono il ruolo strategico dell’ibridazione e l’urgenza di soluzioni per un verde più resiliente
In un contesto globale segnato da tensioni commerciali e cambiamenti climatici sempre più estremi, il florovivaismo italiano conferma la sua centralità produttiva ed esportativa grazie all’innovazione varietale e alla qualità delle sue piante. È quanto emerso dalla visita istituzionale del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e del direttore generale Roberto Caponi a Euroflora 2025, dove l’Organizzazione è presente con un ampio spazio espositivo dedicato alla Liguria, uno dei territori chiave per il settore.
Nel cuore dei Parchi di Nervi, Giansanti ha ricordato come “l’Italia esprima una progettualità fondata su tecnologia, ricerca applicata e innovazione”, ma ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di reciprocità negli scambi internazionali, denunciando l’impatto crescente delle barriere tariffarie e non tariffarie imposte dagli Stati Uniti su diversi comparti agricoli, incluso quello florovivaistico.
Il valore del settore è tutt’altro che marginale: 3,14 miliardi di euro, pari al 4,7% del valore della produzione agricola nazionale, con 1,2 miliardi di euro di export concentrati principalmente su Francia, Paesi Bassi e Germania. L’Italia è oggi il terzo produttore dell’Unione Europea, alle spalle solo di Olanda e Spagna, grazie a un know-how radicato nel tempo.
A prendere parola anche Luca De Michelis, presidente della Federazione Nazionale Florovivaismo, che ha posto l’accento su una eccellenza genetica riconosciuta nel mondo, dai garofani agli anemoni, fino ai ranuncoli liguri recentemente rilanciati grazie a cloni autoctoni. “Anche se gli Stati Uniti non sono il nostro primo mercato – ha spiegato De Michelis – rappresentano un bacino importante per il comparto delle fronde, che risentirebbe in modo pesante dell’applicazione di dazi aggiuntivi”.
Ma non solo commercio: a Euroflora si è parlato anche di clima e adattamento. Secondo gli operatori locali, entro il 2050 la Liguria potrebbe vivere un clima simile all’attuale Marrakech, con tutte le implicazioni che questo comporta: tropicalizzazione, siccità prolungate, ma anche eventi estremi e alluvionali. Da qui la necessità di puntare su soluzioni agronomiche e varietali innovative, capaci di rendere il verde urbano e periurbano più resistente e funzionale.
L’incontro promosso da Confagricoltura a Euroflora si è dunque rivelato un’occasione cruciale per riaffermare la strategicità del florovivaismo nel panorama agricolo italiano ed europeo, chiedendo un quadro commerciale internazionale più equo e favorendo allo stesso tempo la diffusione di pratiche e prodotti resilienti, all’altezza delle sfide ambientali future.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Dal 22 al 25 maggio 2025 al Parc de la Villa Windsor a Parigi torna "Jardins, jardin", l'evento per professionisti e appassionati dedicato al futuro del paesaggio urbano.


La prossima edizione di Jardins, jardin si svolgerà dal 21 al 25 maggio 2025 al Parc de la Villa Windsor, nel Bois de Boulogne a Parigi. L'iniziativa, che il 21 maggio sarà riservata a professionisti e media, aprirà al grande pubblico dal 22 al 25 maggio.
Tema centrale sarà la valorizzazione della biodiversità e la progettazione di giardini resilienti ai cambiamenti climatici, attraverso esposizioni, atelier pratici, conferenze e nuovi spazi come "L'Allée de la biodiversité" e la "Librairie-café". Per tutte le informazioni su come partecipare e su come raggiungere la fiera, consultate l'agenda eventi di FloraViva: clicca qui.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Dal 15 al 17 ottobre 2025 il Palaverdi ospiterà Greenitaly, evento dedicato al florovivaismo, al verde urbano e alla sostenibilità, promosso da Fiere di Parma con l’esperienza maturata su Flormart.
È stata presentata a Genova, in occasione di Euroflora 2025, la nuova manifestazione fieristica Greenitaly, organizzata da Fiere di Parma e rivolta al settore B2B del florovivaismo italiano e del verde urbano. L'appuntamento è in calendario dal 15 al 17 ottobre 2025 presso il Palaverdi di Parma, in concomitanza con il primo weekend di Mercanteinfiera.
Greenitaly nasce in continuità con l’esperienza maturata da parte del team organizzativo nella gestione di eventi come Flormart, che nel frattempo avvia una nuova fase di rilancio. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire un ulteriore spazio di incontro professionale per operatori, progettisti, istituzioni e imprese, in un momento di particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e all'innovazione nel verde urbano.
Alla presentazione ufficiale di Greenitaly, ospitata nella Sala Erica del Padiglione Blu "Jean Nouvel" di Euroflora, hanno partecipato figure di rilievo del settore come Alessandro Lanteri (Distretto Florovivaistico della Liguria), Giovanni Minuto (CERSAA Albenga), Gianluigi Nario (CIA Savona) e Gloria Oppici, Brand Manager di Greenitaly, con la moderazione di Renato Ferretti, Direttore di Lineaverde. L'incontro ha evidenziato il ruolo sempre più strategico del verde nelle città smart e nei progetti di rigenerazione urbana.
Il programma di Greenitaly prevede talk, incontri e case histories internazionali, tra cui il progetto di riqualificazione verde del quartiere fieristico parmense firmato dall’architetto João Ferreira Nunes, nell’ottica di coniugare business, cultura e innovazione sostenibile.
Il percorso di presentazione di Greenitaly proseguirà con tappe internazionali già a maggio a Londra e a Parigi (evento Jardin Jardin), grazie al supporto di ICE e al network internazionale di Fiere di Parma.
Redazione
TOSCANA LOCOMOTIVA DELL'EXPORT: IL VIVAISMO ATTARDATO RILANCIA CON "VIVAISMO NEL FUTURO SOSTENIBILE"
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
A Firenze 60 top manager per “Obiettivo Italia 2025” di Intesa Sanpaolo. Crescita, dazi e nuove rotte per l’export e rischio delocalizzazione. Il vivaismo toscano si riorganizza con un progetto da 25 milioni.
A due settimane dalla tappa fiorentina di “Obiettivo Italia 2025”, il roadshow promosso dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, emergono i contorni di una Toscana sempre più strategica nel quadro dell’internazionalizzazione economica. Con un +13,6% di crescita dell’export nel 2024 – pari a 7,6 miliardi in più – la regione si è affermata come locomotiva italiana sui mercati esteri, grazie alla spinta di farmaceutica (+33,8%), oreficeria (+102,7%), meccanica, agroalimentare e cantieristica.
Firenze ha ospitato 60 imprenditori del Centro-Nord per discutere le nuove traiettorie dell’economia, con una lente sui rischi globali e le opportunità offerte dalla rimodulazione del PNRR e dal calo dei tassi di interesse previsto per il 2025. L’analisi di Giovanni Foresti, responsabile Regional Research di Intesa Sanpaolo, ha messo in evidenza un potenziale rimbalzo dei consumi interni, pur in un contesto ancora fragile. La visita della premier Meloni a Trump e i nuovi dazi USA aprono però scenari d’incertezza, soprattutto per l’export agroalimentare e florovivaistico, tradizionalmente orientato ai mercati transatlantici.
E proprio qui si colloca la riflessione più strategica per il Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia, cuore del florovivaismo europeo, che non ha beneficiato del recente boom dell’export toscano. Il comparto, dopo il boom pandemico da autoconsumo verde, attraversa una fase di transizione verso modelli più sostenibili e internazionali. A rilanciarlo è l’ambizioso progetto “Vivaismo nel Futuro Sostenibile”, promosso da AVI (Associazione Vivaisti Italiani) e approvato nell’ambito del Decreto Interministeriale n. 0461776 del 18/09/2024, per un investimento complessivo di 25 milioni di euro.
Il progetto, strutturato in cinque assi strategici, punta a ridurre il fabbisogno idrico e l’uso di fitofarmaci, aumentare la produzione di energia rinnovabile, migliorare il welfare aziendale e digitalizzare i processi. Tra gli obiettivi: invasi aziendali per la raccolta delle acque piovane, sistemi irrigui intelligenti, software avanzati per la gestione vivaistica, sostituzione di materiali non eco-compatibili e rimozione di elementi pericolosi come il cemento-amianto. Una visione industriale che intende trasformare e rilanciare il distretto in un polo d’eccellenza green e competitivo a livello europeo.
La case history toscana mette in luce anche un altro fronte: la reattività delle imprese ai dazi USA. Un’indagine di Intesa Sanpaolo mostra un’alta propensione a diversificare mercati e aprire filiali negli Stati Uniti. Medio Oriente, India e Nord Africa si affermano come nuove rotte per l’export, in risposta al rischio, comunque concreto di delocalizzazione. Intesa Sanpaolo, con la sua presenza capillare tra Ancona, Firenze e Bologna-Parma, supporta oltre 1.600 clienti corporate del Centro-Nord con impieghi per 6 miliardi di euro, promuovendo un modello di crescita sostenibile fondato su innovazione, consulenza e radicamento territoriale.
Un modello di sinergia tra finanza, impresa e territorio che guarda lontano, e in cui anche il vivaismo può ritrovare slancio se saprà agganciare i driver della trasformazione green e digitale.
Andrea Vitali