Filiera della canapa

In cinque anni le coltivazioni di canapa hanno aumentato di 10 volte l’estensione: da 400 a 4 mila ettari. Per Coldiretti è una “New Canapa Economy” centrata sui mille usi di questa pianta.  Ma «la nuova frontiera è la cannabis light a basso contenuto di principio psicotropo (Thc)», perché con la legge 242/2016 «non è più necessaria alcuna autorizzazione»  per seminare varietà certificate con Thc entro lo 0,2%. La marijuana a uso terapeutico, per ora «di Stato», «potrebbe generare un giro di affari di 1,4 miliardi e garantire 10mila posti di lavoro».

 
Negli ultimi cinque anni si è verificato in Italia un vero e proprio boom delle coltivazioni di cannabis, con superfici aumentate di 10 volte e sempre nuovi impieghi innovativi di questa pianta, al punto che non è esagerato parlare di “New Canapa Economy”. A sostenerlo è Coldiretti, che nei giorni scorsi ha reso noto che dal 2013 al 2018 i terreni coltivati a cannabis in Italia sono saliti da 400 ettari a quasi 4 mila. 
La canapa è utilizzata nei modi più svariati: ci sono le «tante varianti alimentari, dai biscotti e dai taralli al pane di canapa, dalla farina di canapa all’olio, le cui proprietà benefiche sono state riconosciute dal Ministero della Salute, dall’Oms e da numerose ricerche»; ma «c’è anche chi usa la canapa per produrre ricotta, tofu e una gustosa bevanda vegana, oltre che la birra. Il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono, infatti, proteine che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile»; inoltre «dalla canapa si ricavano oli usati per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra; e c’è pure chi usa «la canapa per produrre veri e propri eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia per assicurare capacità isolante sia dal caldo che dal freddo» oppure per «il pellet di canapa per il riscaldamento che assicura una combustione pulita».      
Ma «la nuova frontiera», afferma Coldiretti, è «la cannabis light con la coltivazione e vendita di piante, fiori e semi a basso contenuto di principio psicotropo (Thc) che potrebbe sviluppare un giro d’affari potenziale stimato in oltre 40 milioni di euro. Un boom spinto dall’approvazione della legge numero 242 del 2 dicembre 2016 recante “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa” che ha disciplinato il settore. Con la nuova norma non è, infatti, più necessaria alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di Thc al massimo dello 0,2%, fatto salvo l’obbligo di conservare per almeno dodici mesi i cartellini delle sementi utilizzate. La percentuale di Thc nelle piante analizzate potrà inoltre oscillare dallo 0,2% allo 0,6% senza comportare alcun problema per l’agricoltore». «Al momento risulta consentita – precisa la Coldiretti – solo la coltivazione delle varietà ammesse, l’uso industriale della biomassa, nonché la produzione per scopo ornamentale, mentre per la destinazione alimentare possono essere commercializzati esclusivamente i semi in quanto privi del principio psicotropo (Thc). Resta il divieto di utilizzo di foglie e fiori di canapa per scopo alimentare».
«Un discorso a parte – continua la Coldiretti – riguarda la coltivazione della cannabis a uso terapeutico, che potrebbe generare un giro di affari di 1,4 miliardi e garantire almeno 10mila posti di lavoro, riducendo al contempo la dipendenza dall’estero. Attualmente la “marijuana di Stato” è prodotta nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, dove si punta peraltro ad aumentare la produzione, passando dagli attuali 100 chilogrammi l’anno a circa 300».
«Il boom della coltivazione della canapa è un’ottima dimostrazione della capacità delle imprese agricole di scoprire e sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori», ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo sottolineando che «proprio da queste esperienze di green economy si aprono opportunità di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del Paese». 
 
Redazione

martina

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stata approvata in via definitiva al Senato la legge per la promozione della filiera della canapa. Identificate le varietà per la coltivazione e i settori produttivi in cui può essere impiegata. Per il ministro Martina finalmente regolamentato un settore dal grande potenziale.

«Con l’approvazione di questa legge - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - finalmente regolamentiamo un settore dal grande potenziale per la nostra agricoltura non soltanto dal punto di vista economico, ma anche della sostenibilità. Diamo riferimenti chiari ai tanti agricoltori interessati a poter investire in una filiera che ha moltissimi sbocchi commerciali, con un potenziale di redditività elevata. La coltura della canapa infatti è in grado di ridurre l'impatto ambientale per le sue qualità e caratteristiche. Con questa nuova norma riusciamo a dare una nuova risposta alle richieste del mondo agricolo».
In particolare il provvedimento identifica le varietà di canapa per la coltivazione e individua i settori produttivi in cui può essere impiegata che vanno dall’alimentazione alla cosmesi, dall’industria e artigianato al settore energetico e alle attività didattiche e di ricerca. Sul piano della semplificazione la legge consente la coltivazione della canapa senza la necessità di autorizzazione.
Per favorire le attività di produzione e trasformazione nel settore, il Mipaaf destinerà annualmente una quota delle risorse disponibili dei piani nazionali entro il limite massimo di 700.000 euro. Per quanto riguarda i controlli, il Corpo forestale è autorizzato a svolgere le attività di verifica. 
 
Redazione

canapa

‏Sta partendo il progetto rivolto in particolar modo alla produzione di semi, come annuncia Maurizio Del Ministro, Presidente Legambiente Valdinievole. A capofila della filiera il consorzio Strizzaisemi di Santa Luce che produrrà e venderà olio, farina e semi di canapa.

Come già nel 2014, anche per il 2015 il progetto Filieracanapatoscana prevede la coltivazione della canapa, soprattutto per la produzione del seme. Il capofila della filiera sarà il consorzio Strizzaisemi di Santa Luce che avrà il compito, oltre che di seguire l'andamento della filiera, di produrre e vendere olio, farina e semi di canapa. I produttori che sono interessati a partecipare alla filiera possono contattare l'Associazione Legambiente Valdinievole all'indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Sempre per i produttori interessati Maurizio Del Ministro, in veste di coordinatore Filieracanapatoscana 2014, ricorda che la canapa non è una coltura semplice da coltivare: nonostante possieda uno sviluppo vegetativo e radicale molto veloce, la canapa necessita di terreni che possano scolare bene le acque, in quanto essa soffre moltissimo gli eccessi idrici nel terreno nelle prime fasi di sviluppo. Per la coltivazione si è rivelato necessario avere a disposizione ottime macchine per la semina e soprattutto per la trebbiatura. Dunque alcune difficoltà ci sono, ma la canapa rimane una pianta straordinaria capace di migliorare i terreni dove viene coltivata e della quale si possono usare sia tutto lo stelo, che i semi, al fine di produrre cose davvero straordinarie.

Redazione Floraviva

Filieracanapatoscana

Tra marzo e aprile 2014 sono stati seminati 15 ettari di canapa da seme delle varietà Fedora, Felina e Futura. Questo importante risultato, unitamente all'attivazione dell'indotto, che prevede anche la trebbiatura del seme dalla quale si ricavano 3 prodotti di alto valore nutrizionale e salutistico, ovvero: olio di canapa - farina proteica - seme decorticato. Non sono che una -start up di filiera- che annuncia possbilità ottime sia in termini economici, ma anche da un punto di vista ambientale e quindi salutisticooltre che d'innovativa ricorversione di terreni super sfruttati ed inquinati.

L'incontro con visita guidata del 23 a Pieve Santa Lucia (PI), dal nome "FilieraCanapaToscana", nasce dall'impulso di Legambiente Valdinievole, che promuove, con un gruppo di agricoltori e soggetti dell'indotto toscano della coltivazione della canapa, questa importante filiera. Oltre agli agricoltori, hanno dato un fattivo supporto, l'associazione Chimica verde, il Consorzio Strizzaisemi di Santa Luce e il Gas di Pescia "Il chicco di grano".

Mercoledì 23 luglio 2014 siete invitati ad una visita guidata nei campi in fioritura e nel frantoio che trasforma i semi nel preziosissimo olio..

Programma della giornata:

Ore 10:00 - visita al campo dell’azienda agricola Mandriato (ritrovo alla sede dell’azienda: Via Aione, 30 - Pieve Santa Luce (PI)
Ore 11:00 - visita al frantoio del consorzio Strizzaisemi a Pieve Santa Luce (2 km circa dal campo visitato)
Ore 11:30 - discussione

Partecipano: Maurizio Del Ministro, presidente Legambiente Valdinievole - Alessandro Pagliai, presidente Consorzio Strizzaisemi - Alessandro Zatta, Chimica Verde - Beppe Croce, responsabile agricoltura Legambiente - Stefano Barzagli, Responsabile Produzioni Agricole Vegetali Regione Toscana


Per informazioni: 328 5642265 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.facebook.com/legambientevaldinievole

tavola rotonda filieracanapatoscana

Giovedì 12 giugno alle 16.30 presso la sala “Del Tozzotto” del Mercato dei fiori di Pescia in via Salvo D’Acquisto si svolgerà la tavola rotonda su “Filieracanapatoscana: situazione attuale e prospettive”.

Interverranno Alessandro Zatta (consulente agronomico del progetto), Beppe Croce (direttore Chimica Verde Bionet), Davide Pagliai (consorzio Strizzaisemi) e Maurizio Del Ministro (coordinatore del progetto).
 

Ad Alberghi di Pescia presso la sala conferenze della banca di Pescia Credito-Coperativo alle ore 17:00 -Legambiente- invita a partecipare all'incontro per costituire l'associazione Filieracanapatoscana.

Fonte: Legambiente