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Dopo i forti cali del periodo 2010-2012 negli ultimi 3-4 anni è incominciata una lenta ma costante ripresa. Il direttore dell’Irpet Casini Benvenuti: il settore agricolo ha invertito la tendenza e può tornare ad essere protagonista. Se si esclude l’alimentare, la provincia di Pistoia è la regina dell’agricoltura toscana per la produttività (con un valore aggiunto a lavoratore più del doppio di quello medio agricolo) e ancor più alla voce esportazioni.
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Alla presentazione a Firenze della Conferenza regionale di settore che si terrà il 5 e 6 aprile a Lucca l’assessore Remaschi ha sottolineato le parole chiave della nostra agricoltura: qualità, innovazione e sviluppo. Al Commissario europeo dell’agricoltura Hogan saranno chiesti criteri di assegnazione delle risorse della Pac post 2020 non più centrati sulle superfici agricole. L’assessore ribadisce la sinergia positiva fra agricoltura e turismo all’insegna del paesaggio toscano.
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Il direttore di Cia Toscana, in occasione dell’incontro del 27 marzo a Firenze sul tema “Agricoltura è lavoro”, illustra la situazione della nostra regione. Per Pascucci l’occupazione tiene e i casi caporalato sono pochi, ma chiede attenzione alle infiltrazioni malavitose mirate a fare acquisizioni per riciclare denaro sporco. L’abolizione dei voucher? Un errore che lascia scoperte alcune aree del lavoro agricolo.
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Per Luca Brunelli l’agricoltura ha bisogno di europeismo e un budget comunitario all’altezza; sbagliata la contrapposizione fra piccole e grandi aziende agricole, ma bisogna privilegiare chi vive di agricoltura. Filippo Legnaioli: ora più risorse per favorire l’aumento dei livelli produttivi, a cominciare dall’olio. Enrico Rabazzi: questa Pac è complicata, ci vuole una effettiva semplificazione.
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Il coordinatore di Agrinsieme Mercuri (Confcooperative): la Pac deve andare ad aziende strutturate e capaci di diventare competitive e bisogna spostare parte delle risorse sui piani nazionali. Giovanni Luppi (Legacoop): il fatturato della cooperazione agroalimentare vale 37 miliardi, il 31% dell’intero agroalimentare italiano, ma può salire perché il prodotto agricolo che transita nella cooperazione è sotto la media europea. Cinzia Pagni (Cia): più aggregazioni anche fra le cooperative di produzione agricola, come è stato per quelle della distribuzione. L'assessore Remaschi: necessario un cambio di mentalità, ma dai Pif toscani un segnale positivo.