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Sono 15 milioni totali, quelli che Regione Toscana, ha deciso di mettere sul Distretto Rurale sud. 5 milioni per la ricerca e sviluppo, 5 come fondo rotativo per la concessione di prestiti e 5 per la produzione e trasformazione dei prodotti agricoli. Di seguito troverete anche I principi del bando prevedono che siano ammissibili le imprese operanti in tutti i settori con contributi a descrescere secondo la dimensione aziendale che vanno dal 40-30-20% in conto capitale a fondo perduto con un incremento ulteriore del 5% nel caso di aziende che applicano strategie industriali 4.0. Per il mantenimento del sostengono il progetto deve avere una durata minima di 24 mesi e l’obbligo a mantenere tutta la forza lavoro, pena il decadimento del sostegno.
"Con questi 10 milioni vogliamo stimolare la domanda di investimento sulle priorità in grado di costituire un vantaggio competitivo durevole, che consenta al sistema produttivo del Distretto rurale della Toscana del Sud di adattarsi ai continui cambiamenti del sistema economico e dei mercati internazionali. Saranno privilegiati, in questo senso, i progetti di investimento in ricerca e sviluppo, con forte orientamento al mercato e alto grado di innovazione". L'assessore alla attività produttive Stefano Ciuoffo sottolinea il valore del bando che uscirà a metà aprile e che potrà contare su una dotazione complessiva di 10 milioni di euro: 5 milioni per sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo industriale, ed in particolare quelli coerenti con la strategia Industria 4.0, e altri 5 sotto forma di fondo rotativo per la concessione di prestiti con procedura a sportello per investimenti coerenti con le priorità tecnologiche della RIS 3 e premialità per Industria 4.0. A queste risorse, va ricordato, si aggiungono altri 5 milioni destinati alla produzione e trasformazione dei prodotti agricoli, portando a 15 milioni il totale disponibile per il l'intero Distretto. "Sono risorse importanti per il territorio e le sue imprese – spiega Ciuoffo -, un intervento in linea con la ‘Strategia di ricerca e innovazione per la smart specialisation in Toscana' ed inserito all'interno del Por Fesr 2014-20. Puntiamo a finanziare i progetti legati alle priorità tecnologiche indicate dalla RIS3: ICT e fotonica, fabbrica intelligente, chimica e nanotecnologie".
I principi del bando: i progetti candidabili, i beneficiari
La delibera approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta ha fissato i principi fondamentali del bando. Le imprese potranno candidare solo progetti contenenti una componente di investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), già presentati dalle stesse al Ministero delle politiche agricole e forestali, nell'ambito della procedura per il finanziamento dei contratti di distretto (decreto ministeriale del 60690/2017), che siano risultati compatibili con la programmazione regionale. Invece, per l'accesso al fondo rotativo, le imprese possono già presentare domanda, fino al 31 maggio 2019, a Fidi Toscana.
Per quanto riguardo i beneficiari, potranno partecipare le imprese operanti in tutti i settori economici. L'aiuto verrà concesso nella forma del contributo in conto capitale a fondo perduto ed il valore massimo (in percentuale rispetto al costo ammissibile) dipenderà dalla dimensione: micro e piccola impresa 40%, media 30%, grande 20%. Nel caso di progetti coerenti con la strategia Industria 4.0 l'aiuto viene aumentato del 5%.
Le spese ammissibili
Saranno ammissibili le spese per personale, per strumenti e attrezzature, per fabbricati e terreni, della ricerca contrattuale, delle competenze tecniche e dei brevetti, dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell'attività di ricerca. I progetti potranno avere una durata massima di 24 mesi. Inoltre è previsto l'obbligo di mantenimento dell'occupazione per tutta la durata del progetto, pena la revoca del contributo in misura proporzionale alla riduzione dei livelli occupazionali. Qualora la riduzione di questi superi il 30% il contributo sarà revocato. Il bando prevede criteri di premialità, relativamente ai punteggi assegnati, nel caso di rispetto dei principi di parità e non discriminazione, sviluppo sostenibile e impatto occupazionale.
Infine la delibera, per potenziare l'efficacia dell'intervento a supporto dei contratti di distretto, prevede anche la costituzione di una riserva di 5 milioni di euro a valere sulla dotazione del fondo rotativo (Azione 3.1.1 a1 POR FESR 2014-2020) già disponibile presso il gestore Toscana Muove, per la concessione di prestiti alle imprese appartenenti al Distretto rurale della Toscana del Sud (già aperta la presentazione delle domande, fino al 31 maggio 2019).
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La festa della donna da sola vale l’85% degli acquisti di stagione e quest'anno, grazie al clima che ha favorito la fioritura della mimosa, si stima un aumento delle vendite del 7% in Toscana, con oltre 700mila “mazzetti” pronti ad essere acquistati domani.
Ad affermarlo Cia Agricoltori Italiani Toscana, che ricorda quanto il mercato florovivaistico nazionale sia tuttora legato al valore delle ricorrenze.
Entrando nello specifico i costi dei “mazzetti” di mimosa, che variano in base al peso, partono da un euro fino ad arrivare a 10 euro, mentre le piante, il cui prezzo va in base alla grandezza del vaso, variano dai 6/7 euro fino ai 60.
C'è inoltre da ricordare che oltre alle mimose saranno vendute anche altre specie di fiori recisi primaverili, come anemoni, ranuncoli, margherite. Un trend che Donne in Campo-Cia, sostiene e rilancia ogni anno, in occasione dell’8 marzo, con la campagna “Piantiamola!”. Un invito a tutti i cittadini a recarsi nei tanti vivai italiani per comprare un seme, una pianta aromatica, un alberello da frutta. Per fare un gesto green, ma anche per dire basta alle discriminazioni di genere. Disparità che, almeno in agricoltura, appaiono superate. Tra vignaiole, allevatrici, imprenditrici ortofrutticole, le aziende femminili in agricoltura in Toscana sono il 30% del totale, dato che sale al 40% fra gli associati alla Cia Toscana.
Monica Bettollini, presidente Donne in Campo Toscana, ribadisce che: «Imparare a prendersi cura di una pianta è il miglior modo per combattere la violenza che si esprime a tutti i livelli, prima di tutto verso le donne». Quindi mimose, ma anche rampicanti e piante aromatiche, cereali, pomodori, insalata. All’iniziative partecipano anche Anp e Agia.
Sempre per l’8 marzo, l’associazione Donne in Campo Toscana Centro organizzerà una vendita di piantine ornamentali, il cui ricavato sarà interamente devoluto all’associazione Artemisia – Centro Antiviolenza. L’iniziativa si svolgerà nell’ambito del mercato contadino de La Spesa in Campagna – Cia.
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Negli spazi della Fiera di Pordenone dal 2 al 10 marzo 2019, ovvero dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 19.00 e sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30 si svolgerà “Orto Giardino” la 40^ edizione del Festival Dei Giardini che sarà caratterizzata da realizzazioni d’autore sul tema “NONvuoti – GREY TO GREEN” in fiera e in città. Ortogiardino 2019 festeggia quindi 40 primavere con tante sorprese per gli appassionati del verde domestico e della vita all’aria aperta.
Tutto pronto per la 40^ edizione di Ortogiardino, Salone della floricoltura, orticoltura, vivaismo in programma alla Fiera di Pordenone dal 2 al 10 marzo; E’ questa la manifestazione con più visitatori in assoluto nel calendario di Pordenone Fiere, attesissima dagli amanti del verde domestico che in fiera possono trovare idee e consigli per rinnovare terrazzi e giardini in vista dell’arrivo della bella stagione. 25.000 mq di aree coperte si trasformano durante i nove giorni di manifestazione in una spettacolare festa della natura dove grandi allestimenti a giardino si alternano a circa 300 stand commerciali curati da vivai, floricoltori, rivenditori di bulbi e sementi, concimi, attrezzature per il giardinaggio, mobili per esterni, pronti a soddisfare il desiderio di shopping verde dei visitatori. Ortogiardino è anche un appuntamento segnato nei calendari di tanti operatori professionali: architetti paesaggisti, vivaisti, agronomi e progettisti del verde pubblico che trovano tra le proposte del Festival dei Giardini spunti innovativi e stimoli per la propria attività. L’evento mette a confronto le migliori idee nella progettazione di giardini su un tema che varia ad ogni edizione: il tema del Festival dei Giardini 2019, è “NONvuoti – GREY TO GREEN”. I 12 progetti selezionati dalla commissione tecnica secondo criteri che valorizzano l’abilità tecnica e la conoscenza delle piante, la progettualità, la maturità e l’estro dei progettisti nel creare aree relax e benessere esterne, sono realizzati e visitabili all’interno di Ortogiardino e in Piazza XX Settembre a Pordenone dove anche quest’anno sarà costruita un’area verde dedicata alla città. Il successo di Ortogiardino è legato anche al ricco programma di eventi collaterali che fanno da contorno ai giardini e ai fiori. Quest’anno, in occasione del 40° compleanno della manifestazione, molte novità attendono i visitatori: rinnovato e ampliato il Salone dei Sapori si sposta al padiglione 9 (ingresso nord del quartiere fieristico) con tante specialità enogastronomiche tipiche da tutta Italia. A completare l’area dedicata allo shopping agroalimentare ci sarà al padiglione 8 il Mercato a Km 0 di Campagna Amica a cura di Coldiretti con aziende agricole di eccellenza della provincia di Pordenone che in fiera presentano i loro prodotti freschissimi: formaggi, confetture, marmellate e molto altro ancora. Un nuovo evento invece attende i visitatori al padiglione 1 (ingresso sud): si tratta dell’Emporio Verde: un’originale mostra di arredi e decori per giardini e terrazzi realizzati da artigiani e piccole aziende. Vengono lanciate da qui le tendenze della prossima primavera estate: i colori, gli stili, gli accessori a cavallo tra moda e design. Regina incontrastata di Ortogiardino è anche quest’anno l’orchidea, protagonista della storica mostra mercato a lei dedicata “Pordenone orchidea”. Allestimenti spettacolari realizzati con pareti verdi di ultima generazione, incontri culturali ed enogastronomici fanno da cornice all’esposizione di diverse e raffinate specie internazionali all’interno di un suggestivo ecosistema con oltre 150 diverse tipologie di orchidee.
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Quattro aziende di Cia Toscana Centro espongono a Myplant & Garden dal 20 al 22 febbraio. Sono florovivaisti di medie dimensioni che rappresentano al meglio le produzioni tipiche e alcune specialità di nicchia dei due distretti della Provincia di Pistoia (vivaistico ornamentale pistoiese e floricolo pesciatino) e pure di quello non istituzionalizzato del vivaismo olivicolo di Pescia. Il presidente Orlandini: «nonostante il momento non ancora facile del mercato interno, queste aziende investono e si fanno conoscere sempre di più in tutta Europa».
Una vasta gamma di piante in vaso e in terra tipiche del migliore vivaismo ornamentale pistoiese e un’ampia selezione di piante fiorite in vaso coltivate in serre d’ultima generazione della Valdinievole. E poi olivi Xylella free del vivaismo olivicolo pesciatino, ma anche prodotti più di nicchia quali piante di agrumi ornamentali di tantissime e preziose varietà (alcune risalenti all’epoca dei Medici) oppure piante acquatiche, erbacee perenni, graminacee, peonie arboree e arbusti. Sono le specializzazioni produttive di quattro aziende florovivaistiche di Cia – Agricoltori Italiani Toscana Centro (Firenze-Pistoia-Prato) che parteciperanno come espositori dal 20 al 22 febbraio presso Fiera Milano a Myplant & Garden – International Green Expo, la principale manifestazione commerciale italiana del settore florovivaistico e di tutta la filiera del verde. Quattro aziende di medie dimensioni che ben esemplificano la base associativa di Cia e che rappresentano al meglio l’eccellenza produttiva dei due distretti rurali veri e propri presenti nel territorio provinciale pistoiese (il distretto vivaistico ornamentale di Pistoia e il distretto floricolo interprovinciale Lucca – Pistoia), ma anche del distretto produttivo non istituzionalizzato ma esistente nei fatti del vivaismo olivicolo (la produzione di piante di olivo).
E che, come dice il presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini, «nonostante il momento non ancora facilissimo del mercato interno, investono, partecipano alle fiere internazionali, come appunto Myplant & Garden, e si fanno conoscere sempre meglio in tutta Europa e non solo». Ma vediamo quali sono le aziende in questione. Cominciando con quella che più rappresenta le produzioni tipiche del Distretto vivaistico ornamentale, la Peverini Piante, con sede a Pistoia appunto.
Qui troviamo una ricchissima varietà di piante in vaso e in terra coltivate con passione e professionalità. L’elenco delle piante in catalogo è sterminato. Fra queste, nel sito web aziendale, sono messe in evidenza: “Lavanda, Gazania, Viburnum opulus, Rosa Sevillana e Rosa the Fayri”. (http://www.peverinipiante.it).
Passando alla floricoltura di Pescia, Bonini Piante Toscana, con sede a Veneri, produce sia in campo libero che in serre d’ultima generazione piante in vaso fiorite d’una vasta gamma di varietà e olivi da vivaio. Bonini Piante, che quest’anno celebra il 100° anniversario, annovera fra le sue coltivazioni, oltre ad olivi Xylella free di varie cultivar e stelle di Natale (Poinsettie): “Rincospermum, mimose, Sandeville (famiglia dipladenie) gerani (parigino, zonale, edera), Carillon Trix, veranda, ranuncoli, Schizanthus; e fra le annuali: verbena, petunia, nemesia, Coleus, amante del sole, vinca, campanula, Gazania, lobelia, tagete, zinnia, Garofano Peman (Dianthus), mesembriantemo rifiorente, dalia, Salvia splendens”. (http://boninipiante.it/it)
Oscar Tintori, con sede a Castellare di Pescia, è leader europeo nella produzione di agrumi ornamentali, e ha una collezione di piante di oltre 200 varietà, fra cui anche antiche piante toscane risalenti all’epoca dei Medici, che lanciarono la moda della coltivazione degli agrumi nel XVI secolo. Oscar Tintori ha nella collezione di aranci, bergamotti, cedri, chinotti, limoni, mandarini e ibridi vari anche varietà provenienti da tutte le parti del mondo. Inoltre offre servizi di vario genere ai propri clienti. (https://www.oscartintori.it/)
Tesi Fabio, con sede a Pistoia, è specializzato in piante acquatiche e palustri, erbacee perenni, graminacee bambù e phormiacee, vari arbusti e, “ultima passione”, le peonie arboree dai “grandi fiori colorati che sbocciano in primavera …, facili da coltivare, molto resistenti alla siccità”. Un ampio assortimento di piante pensato in primo luogo per rendere unici i giardini e i laghetti. (http://www.fabiotesi.it/).
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Oltre un italiano su tre (34%) regala un mazzo di rose rosse o altri fiori, che si confermano l’omaggio preferito per San Valentino. E’ quanto emerge dalla rilevazione condotta dal sito www.coldiretti.it divulgata in occasione della giornata dedicata alla festa degli innamorati.
Quasi la metà (42%) delle persone per l’appuntamento del 14 febbraio ha deciso di non regalare niente, o almeno nulla di materiale mentre tra gli altri doni, troviamo – sottolinea la Coldiretti – cioccolatini o altri dolciumi (13%), gioielli o altri oggetti di valore (6%) mentre il 5% punta su un vestito o un altro capo di abbigliamento. L’omaggio floreale si conferma quindi simbolo della festa degli innamorati ma – sottolinea la Coldiretti – rischia di essere fonte di equivoci se non se ne conosce il linguaggio.
Il mazzo di rose infatti deve essere sempre composto in numero dispari di fiori che nei loro colori possono comunicare sensazioni differenti. Se le rose rosse significano passione ardente, quelle bianche – spiega la Coldiretti – testimoniano l’amore puro e spirituale mentre il color corallo rivela il desiderio. Ancora la rosa muschiata significa bellezza capricciosa, il color pesca palesa un amore segreto, l’arancio esprime fascino, il rosa amicizia, affetto e gratitudine. Particolare attenzione – avverte la Coldiretti – va prestata alla rosa di colore giallo perché oltre a simboleggiare un amore disperato e geloso, potrebbe anche comunicare tradimento o amore in declino.
Ma non ci sono solo le rose. Il ranuncolo simboleggia bellezza malinconica e la calendula è ambasciatrice di dedizione, ma anche di pene d’amore e potrebbe rappresentare la sofferenza per un sentimento non corrisposto. Il garofano bianco – continua la Coldiretti – significa fedeltà, quello giallo eleganza, quello rosa amore reciproco e quello rosso amore vivo e intenso; per il tulipano, invece il colore rosso esprime una dolce dichiarazione d’amore, lo screziato complimenti per gli occhi della persona amata e il giallo amore disperato. E il papavero, per esempio, simbolo di tranquillità e serenità, è perfetto per chi, in questa occasione, voglia rassicurare il partner e comunicargli che tutto procede per il meglio.
Acquistare fiori italiani – sottolinea la Coldiretti – significa anche contribuire alla valorizzazione del territorio e alla salvaguardia dell’ambiente sostenendo al tempo stesso un settore importante del Made in Italy che conta 27mila aziende con 100mila addetti e vale complessivamente 2,5 miliardi di euro. I fiori italiani peraltro – continua la Coldiretti – sono senza dubbio i più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi viaggi come invece avviene per quelli stranieri che arrivano meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori nazionali sono impegnati a selezionare varietà che regalano profumi più intensi e caratteristici.
Per valorizzare la produzione Made in Italy – conclude la Coldiretti – è stata ideata anche l’etichetta “Piante e fiori d’Italia” perché Coldiretti ritiene importante che anche nel settore florovivaistico il prodotto italiano possa essere riconosciuto e scelto da consumatori ed addetti ai lavori, in coerenza con il processo di trasparenza ormai da anni in corso nel settore agroalimentare.
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