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Ismea Investe

“Ismea Investe” prevede interventi fino a 20 milioni di euro per piani di investimento nella filiera agroalimentare. Il ministro Patuanelli: è «un nuovo prodotto finanziario che opera a condizioni di mercato e si rivolge alle società di capitali», una risposta «a una delle principali fragilità del sistema aziendale italiano: la sottocapitalizzazione che rappresenta un freno all'accesso al credito». Il presidente di Ismea Frascarelli: pronti ad «affiancare le istituzioni e gli imprenditori in questo percorso di crescita e a scommettere finanziariamente su progetti di sviluppo della filiera che offrano le necessarie garanzie di sostenibilità ecologica ed economica, visione strategica e coerenza rispetto alle missioni indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza». 


È stato lanciato ieri al Macfrut di Rimini un nuovo strumento finanziario messo a punto da Ismea per sostenere economicamente i progetti di sviluppo della filiera agroalimentare italiana. Lo strumento, denominato “Ismea Investe”, prevede interventi di equity, quasi equity, prestiti obbligazionari e strumenti finanziari partecipativi fino a 20 milioni di euro per le società di capitali che presentano piani di investimento nel settore della produzione agricola e dell'agroindustria, comprese le attività commerciali e logistiche.
La presentazione dello strumento è avvenuta nell'ambito di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali (Mipaaf) Stefano Patuanelli, il presidente dell'Ismea prof. Angelo Frascarelli, il presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini e il responsabile della Direzione Servizi per le imprese di Ismea Giorgio Venceslai. Nel corso dell'incontro hanno portato le loro testimonianze alcune aziende che hanno usufruito degli strumenti finanziari messi in campo da Ismea per sostenere i propri piani di investimento, quali Fileni, Planet Farm, Pomeo e Joinfruit (Sanifrutta).
«Ismea accompagna lo sviluppo delle aziende con molti strumenti:  dalle analisi di mercato, agli interventi di sostegno e impulso all'imprenditoria femminile e giovanile come 'Donne in campo' e la misura 'Più impresa', sino alle garanzie che hanno operato con una particolare intensità in epoca Covid per sostenere la liquidità delle aziende - ha dichiarato il ministro del Mipaaf Stefano Patuanelli -. A questi strumenti si affianca oggi l'implementazione di un nuovo prodotto finanziario che opera a condizioni di mercato e si rivolge alle società di capitali. Ismea investe è un prodotto che dà una risposta a una delle principali fragilità del sistema aziendale italiano: la sottocapitalizzazione che rappresenta un freno all'accesso al credito e alle politiche di sviluppo e investimento del settore».
«Innovazione tecnologica, transizione ecologica, internazionalizzazione, sono le parole chiave che stanno guidando lo sviluppo dell'agroalimentare italiano, per rispondere alle sfide del nostro tempo e rafforzare la competitività del made in Italy all'estero - ha dichiarato il presidente di Ismea Angelo Frascarelli -. Anche Ismea è della partita, pronto ad affiancare le istituzioni e gli imprenditori in questo percorso di crescita e a scommettere finanziariamente su progetti di sviluppo della filiera che offrano le necessarie garanzie di sostenibilità ecologica ed economica, visione strategica e coerenza rispetto alle missioni indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Uno strumento per il rafforzamento dell'agroalimentare italiano in una fase espansiva che sta caratterizzando la nostra economia dopo i difficili mesi di pandemia».
«A maggio 2015, Ismea ha effettuato la sottoscrizione di uno strumento finanziario partecipativo di 10 milioni di Euro attraverso l'aumento del capitale sociale della Carnj Società Cooperativa Agricola, ovvero la società che si occupa della macellazione, lavorazione e trasformazione delle carni avicunicole all'interno della Filiera del Gruppo Fileni - ha dichiarato Marco Ciurlanti, direttore generale dello staff del gruppo Fileni -. La finalità dell'operazione è legata al sostegno e l'ottimizzazione dei processi produttivi e conseguentemente lo sviluppo commerciale del Gruppo Fileni». 
«Planet Farms è una società giovane e sostenibile che nasce dall'unione tra il meglio della tecnologia mondiale e il meglio della tradizione agronomica italiana con l'obiettivo di costruire il nuovo paradigma agricolo a beneficio di tutti e senza compromessi - ha dichiarato Luca Travaglini, co-fondatore e co-ceo di Planet Farm -. Il nostro progetto di vertical farming è molto ambizioso e lavora con i tempi rapidi tipici della tecnologia e dell'innovazione. In questo frangente il rapporto con Ismea, che ci ha supportato nelle nostre necessità, è stato estremamente utile per accelerare i tempi riuscendo così, nonostante il periodo di pandemia, a completare il nostro primo stabilimento in tempi rapidi. Planet Farms non si ferma qui, anzi abbiamo già iniziato i primi passi che porteranno alla realizzazione di altri cinque stabilimenti in Italia e Europa».
«La società agricola Pomeo  - ha dichiarato l'imprenditore, socio di riferimento della società Gaetano Buglisi - punta alla creazione di una filiera italiana dei superfuits circolare e sostenibile attraverso l'adozione in campo di tecnologie di precision farming per la riduzione dei consumi di acqua ad uso irriguo e l'implementazione di processi produttivi volti alla valorizzazione degli scarti derivanti dalla lavorazione del prodotto fresco destinato al consumo alimentare. In questo senso la società conta di poter usufruire dei servizi Ismea per implementare un processo produttivo zero waste: un modello unico e integrato, sostenibile e ad alto contenuto di efficienza e innovazione per assicurare un'alimentazione accessibile, sana e di qualità.  L'investimento finanziato da Ismea ha consentito alla società agricola Pomeo di avviare un importate programma di infrastrutturazione nel Salento tra le province di Brindisi e Lecce attraverso la rigenerazione di oltre 300 ettari terreni incolti o abbandonati e la piantumazione di melagrane delle varietà Wonderful e Ako attraverso l'utilizzo capillare di strumentazione elettronica per l'agricoltura di precisione, che garantisce un monitoraggio "individuale" dello stato di salute e di sviluppo della singola pianta, preservando qualità e produttività».
«La Sanifrutta soc.agr.coop. è una realtà storica del panorama ortofrutticolo Piemontese. Nata nel 1989 ha seguito un cammino di costante crescita, consolidata anche grazie alla costituzione della OP Joinfruit ne 2015, attualmente una delle maggiori OP piemontesi - ha dichiarato Bruno Sacchi, direttore di Joinfruit -. Nel 2019 ha deciso di compiere un ulteriore passo deliberando un investimento mirato a migliorare e ottimizzare la lavorazione e confezionamento della mela, con l'obiettivo di consolidare la posizione di mercato che attualmente ricopre e crescere ulteriormente. Il progetto prevede la costruzione di fabbricato su 3 piani di 14.000 mq complessivi con magazzino automatico destinato alla calibratura, alla lavorazione e alla spedizione delle mele, utilizzando le più avanzate tecnologie attualmente disponibili. Il bando Ismea ha rappresentato per noi un'opportunità fondamentale che ci ha permesso di conciliare le esigenze finanziarie dell'operazione con la complessità della struttura della tesoreria aziendale».


Redazione

Ok della Giunta regionale alla delibera con le modifiche presentata dall’assessora all’agroalimentare Saccardi, che dichiara: «finalmente la bussola per il settore, con precisazioni che non lasciano spazio all’ambiguità». Tra i punti chiariti, le somministrazioni di cibo e tutto il capitolo agricampeggi e ospitalità in spazi aperti.


Il nuovo regolamento dell’agriturismo in Toscana è stato approvato all'unanimità. «Un percorso lungo, condiviso, per un obiettivo molto atteso dagli addetti ai lavori, che ha prodotto diverse novità che aprono nuove opportunità di lavoro per gli agriturismi», come afferma il comunicato di ieri della Regione.
L’ok alla delibera di modifiche presentata dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi è arrivato il 30 agosto nell’ultima seduta della Giunta regionale, dopo che erano stati già raccolti i pareri favorevoli con le raccomandazioni del Consiglio delle Autonomie Locali e della seconda  Commissione del Consiglio regionale. Il nuovo testo (“Disposizioni in materia di ospitalità agrituristica. Modifiche al d.p.g.r. 46/R/2004”) sarà successivamente emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale ai sensi dell’articolo 42, comma 5 dello Statuto. (vedi).
«Il settore sentiva il bisogno di una bussola e dopo anni – ha detto Stefania Saccardi – siamo riusciti a licenziare questo utilissimo strumento, un testo netto con regole e precisazioni che non lasciano spazio all’ambiguità. Un esempio su tutti, i chiarimenti sulle somministrazioni di cibo, su cui i nostri imprenditori potranno meglio pianificare e organizzare le loro attività».  
Ecco le principali:
-  Le attività riferite al mondo rurale si potranno realizzare su tutto il territorio regionale e non solo nel comune di riferimento dell’agriturismo o nei comuni limitrofi. Per esempio le attività didattiche, culturali, tradizionali, di turismo religioso e culturale, ricreative, di pratica sportiva, escursionismo e di ippoturismo. 
- Si semplifica la realizzazione dei servizi igienici e degli impianti sportivi ex novo rinviando solo alle regole urbanistiche del comune di riferimento.
- Viene precisato che l’attività di somministrazione pasti, degustazione e assaggi ed eventi promozionali si potrà svolgere anche in spazi aperti, oppure con asporto e consegna a domicilio.
- Potranno essere utilizzati i monolocali negli immobili esistenti che non necessitano di ristrutturazioni.
- Nelle camere potranno essere allestite cucine monoblocco senza fiamma libera.
- E a seguito delle sentenze avverse del Tar e del Consiglio di Stato viene ridisclipinata l’agrisosta camper gratuita per 24 ore, che consente alle aziende di inserirsi nei circuiti amatoriali di ospitalità dei camperisti.
Riguardo al capitolo agricampeggi / ospitalità in spazi aperti, adesso è chiaro che: potranno essere utilizzate tende, camper, roulotte e case mobili con meccanismi di rotazione in funzione, allestite dagli imprenditori in numero massimo di 12 per agricampeggio e di superficie complessiva chiusa di 70 metri quadrati e di 110 metri quadrati se comprensiva di verande e accessori, dotate internamente di servizi igienico-sanitari e di cucina.
«Finalmente  - ha commentato l’assessora Saccardi a questo proposito - una regolamentazione, la prima in Italia, che chiarisce una volta per tutte cosa gli imprenditori agricoli possono realizzare nelle loro strutture nel pieno rispetto dell’ambiente e della sostenibilità e cosa no, ponendo fine all’incertezza interpretativa che tanti problemi ha causato fino ad oggi sul territorio».
Il testo del nuovo regolamento può essere letto qua.

Redazione

Dal 31 agosto al 3 settembre a Parma 20^ edizione di Cibus: circa 2 mila espositori e 500 nuovi prodotti. Il nostro export agroalimentare a +11% nel I semestre. Il ceo di Fiere di Parma Cellie: «parleremo della omnicanalità, dei rapporti fra territori e imprese in Italia e all’estero, delle start-up che stanno innovando l’offerta food & beverage». Al Convegno inaugurale il ministro Di Maio, al convegno sulle indicazioni geografiche il ministro Patuanelli, mentre all’assemblea di Federalimentare intervento del presidente di Confindustria Bonomi.


Apre a Parma martedì 31 agosto la ventesima edizione di Cibus, la fiera organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, che si chiuderà venerdì 3 settembre. Slittata dal 2020 a causa della pandemia, offrirà l’occasione al settore agroalimentare per proporre i nuovi prodotti sui mercati nazionale ed esteri e per avvantaggiarsi della ripresa economica beneficiando anche della spinta del Recovery Plan.
L’agroalimentare ha sostenuto i consumi alimentari degli italiani durante il lockdown e sta aumentando, anche nel primo semestre del 2021, i suoi livelli produttivi, come quelli dell’export, cresciuto dell’11%. Espongono in fiera quasi 2.000 aziende con migliaia di marchi e oltre 500 nuovi prodotti. «Attesi decine di migliaia di operatori esteri e top buyer dall’Italia, dall’Europa e dai Paesi d’oltremare» fanno sapere inoltre gli organizzatori.
«Da troppo tempo i responsabili acquisti della distribuzione nazionale e internazionale non incontravano i loro fornitori, non si recavano presso le facilities e i territori – ha dichiarato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – Inoltre anche le fiere dovevano essere all’altezza dei loro clienti che da febbraio 2020 non si sono mai fermati continuando non solo a produrre, ma anche a innovare». «A Parma dal 31 agosto – ha continuato Cellie - si torna dunque a fare fiere in Italia, per dimostrare ai mercati come si possa continuare a innovare, contribuire all’ambiente, conquistare nuovi mercati esteri e battere la contraffazione. A Cibus parleremo della omnicanalità, ovvero l’integrazione tra gli acquisti offline e on line, del rapporto tra territori e imprese in Italia e all’estero, delle start-up che stanno concretamente elaborando l’evoluzione dell’offerta food&beverage, di cosa sia effettivamente la filiera agroalimentare italiana, cioè un patrimonio delle decine di migliaia di imprese che dal dopoguerra hanno portato in tutto il mondo i nostri brand e i nostri prodotti, molti dei quali Dop e Igp».
La fiera consentirà alle aziende alimentari di riprendere in presenza il dialogo con i buyer, mai interrotto ma limitato al virtuale. Dunque una fiera di grande peso e rilevanza, come ha sottolineato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: «questa edizione di Cibus è simbolica per il nostro settore alimentare perché, come prima grande manifestazione fieristica a tornare in presenza, dimostra che il comparto del food&beverage ha tutte le carte in regola per trainare la ripartenza. E il raggiungimento dell'obiettivo di 50 miliardi di export agroalimentare entro la fine dell'anno è, in questo senso, un segnale forte. Cibus sarà dunque un momento di confronto sul settore, con uno sguardo alle opportunità, ma anche alle minacce che rischiano di danneggiare le nostre eccellenze e da cui dobbiamo assolutamente difenderci. Soprattutto però Cibus rappresenta un nuovo avvio per tutte le aziende dell'industria alimentare che hanno resistito durante la fase pandemica e che ora possono tornare a proporre i prodotti Made in Italy al mondo, certe di trovare dall'altra parte sempre più consumatori in sempre più Paesi».
Cibus sarà inaugurato dal convegno di apertura, alle 10,45, con la partecipazione di rappresentanti dell’industria alimentare, dell’agricoltura e della distribuzione moderna, e del mondo politico e istituzionale, tra cui: Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Stefano Bonaccini, presidente della Regione EmiliaRomagna, Federico Pizzarotti, sindaco di Parma; Carlo Maria Ferro, presidente ICE; Ivano Vacondio, presidente Federalimentare; Gino Gandolfi, presidente di Fiere di Parma; Alberto Frausin, presidente Federdistribuzione; Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe; Marco Travaglia, vice presidente Centromarca, Francesco Avanzini, direttore generale Conad; Marco Pedroni, presidente Coop Italia; Giorgio Santambrogio, amministratore delegato del Gruppo Végé.
Nel primo pomeriggio della prima giornata si terrà l’assemblea di Federalimentare, cui parteciperanno i capitani dell’industria alimentare e dove interverrà Carlo Bonomi, presidente di Confindustria ed altri relatori quali Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura; Ettore Prandini, presidente di Coldiretti; Dino Scanavino, presidente di Cia - Agricoltori Italiani; Giorgio Mercuri, presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari; Franco Verracina, presidente Copagri; Fabio Pompei, ceo di Deloitte Central Mediterranean.
Tra i vari convegni, di particolare importanza quello che si terrà nella mattinata del 1 settembre, intitolato “Il Made in Italy agroalimentare e le Indicazioni Geografiche: le strategie per spingere la crescita” (si veda il programma completo dei convegni). In quella occasione, verrà delineata l’importanza delle IG italiane, sempre più richieste non solo sul mercato interno, ma anche sui mercati esteri. Il convegno sarà coordinato dall’europarlamentare Paolo De Castro e vi parteciperanno: Cesare Mazzetti e Mauro Rosati, presidente e direttore della Fondazione Qualivita; Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia; Riccardo Deserti, direttore del Consorzio Parmigiano Reggiano; Claude Vermont des Roches, presidente di Origin International; Pietro D’Angeli, direttore generale CLAI; Antonio Auricchio, presidente Afidop. Nella seconda parte del convegno, dopo una relazione di Nomisma su quanto distribuzione e finanza fanno per le Indicazioni Geografiche, interverranno il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli; Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad; Giampiero Maioli, responsabile del Crédit Agricole in Italia.
Grazie all'attività di incoming, che quest'anno prevede anche un programma su misura per i top buyers italiani, si attendono 3000 operatori selezionati, di cui il 50% esteri. L’impegno del Governo italiano e dell’ICE Agenzia è stato di fondamentale importanza sia nel 2020 che in questo 2021 della ripresa. La sinergia con ICE - Agenzia contribuirà all’incontro a Cibus tra buyer internazionali e le aziende alimentari italiane espositrici e offrirà la possibilità di visitare alcune delle più significative realtà del contesto agroalimentare italiano con sede nella Food Valley. ICE - Agenzia ha collaborato, inoltre, alla realizzazione del “FOOD INNOVATION START UP @ CIBUS 2021”, uno spazio dedicato alle Start up innovative del settore. Sarà presente anche un desk di assistenza all'interno della Buyer's lounge di Cibus, presso il quale il personale dell’Ufficio Agroalimentare e Vini di ICE Agenzia e i trade analyst degli Uffici ICE all'estero forniranno supporto alle delegazioni, offrendo assistenza alle imprese italiane.
Infine, per la prima volta Cibus diventa live sui social: sui canali You Tube e Linkedin di Cibus sarà infatti possibile seguire ogni mattina le interviste ai buyer presenti in fiera, realizzate da GdoNews, e il punto sull’andamento del settore e dei mercati, realizzato dall’Istituto di Ricerca IRI.

Redazione

Confagricoltura Pistoia illustra il bando della Regione Toscana per il sostegno all'acquisto e all'impiego di animali di interesse zootecnico iscritti nei libri genealogici: dai requisiti dei beneficiari alle modalità di presentazione delle domande. Scadenza 1 novembre 2021.

Al via il bando annualità 2021 della Regione Toscana per il sostegno in regime “de minimis” all'acquisto e all'impiego di animali di interesse zootecnico iscritti nei libri genealogici.
A renderlo noto è l’ufficio tecnico di Confagricoltura Pistoia che sottolinea che i beneficiari del contributo sono gli imprenditori agricoli singoli e associati ai sensi dell’articolo 2135 del c.c. che allevano specie e razze di interesse zootecnico bovine, ovine, caprine, bufaline, equine, asinine, suine, titolari di partita IVA e iscritte alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura.
I richiedenti, specifica la nota che riprende il decreto regionale, devono condurre un allevamento in selezione di capi della stessa razza dei riproduttori acquistati, ad eccezione della costituzione in allevamenti preesistenti di un nuovo nucleo di selezione, da iscrivere prima della liquidazione del sostegno. Il nuovo nucleo di selezione deve avere una consistenza di almeno tre U.B.A.
Per la specie ovina sono ammessi anche gli allevamenti con capi non in selezione, della stessa razza (come registrati in Banca Dati Nazionale dell’anagrafe zootecnica - BDN) dei riproduttori acquistati.
Fanno eccezione i riproduttori maschi della specie equina, per i quali l’allevamento di destinazione può essere di soggetti di razza diversa da quella del riproduttore acquistato, purché l’utilizzo di un riproduttore maschio di razza diversa da quella delle fattrici sia previsto dal regolamento del libro genealogico della razza della fattrice medesima.
Il capo oggetto di contributo deve avere il certificato genealogico inserito nel fascicolo aziendale sul Sistema Informativo di ARTEA.
Riguardo alla forma di sostegno, il contributo è erogato come contributo in conto capitale per l’acquisto di riproduttori iscritti ai rispettivi libri genealogici (LL.GG) di razza, secondo la normativa vigente, solo per le razze indicate nel bando.
Per ulteriori dettagli sui tipi di contributi e sulle modalità di presentazione delle domande, da effettuare tramite modulo telematico ARTEA entro l’1 novembre 2021, consultare la nota di Confagricoltura Pistoia qua.

Specie e razze autoctone finanziate

SPECIE RAZZA
Bovina Chianina, Maremmana, Garfagnina, Mucca Pisana, Calvana,
Pontremolese, Romagnola
Ovina Massese, Appenninica, Pomarancina, Zerasca, Garfagnina
bianca, Pecora dell’Amiata
Caprina Capra della Garfagnana, Capra di Montecristo
Suina Cinta senese
Equina Maremmana, Monterufolina, Appenninica, Bardigiana
Asinina Amiatina

 

Redazione

Per il presidente di Confagricoltura il probabile record di 50 miliardi di euro d’export agroalimentare italiano di quest’anno è uno stimolo per «impostare, in una logica nuova, i rapporti tra finanza, credito e imprese» agricole. Tra gli obiettivi, accrescere competenze per le diagnosi delle situazioni economico-finanziarie delle aziende, allargare gli orizzonti d’impresa a fonti di finanziamento anche non bancarie. Enapra ha formato 20 figure in grado di fare reportistica finanziaria ad hoc che lavoreranno nelle sedi regionali di Confagricoltura.
 

«Siamo attivamente impegnati a promuovere un’alleanza tra mondo finanziario-bancario e quello produttivo. Muoversi in sintonia serve al sistema agricolo e agroalimentare ma anche a tutto il Paese, ancor più oggi».
E’ quanto sostenuto ieri dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in una nota in cui ha sottolineato che «per il settore agroalimentare l'anno corrente potrebbe chiudersi con il livello record di 50 miliardi di euro di prodotti Made in Italy destinati ai mercati esteri. Un risultato importante, ancor più perché dà forza a tutto il sistema economico. Per questo è fondamentale impostare, in una logica nuova, i rapporti tra finanza, credito e imprese del settore. Bisogna tornare a programmare lo sviluppo e ad investire».
«Il nostro obiettivo – ha spiegato Giansanti – è quello di migliorare le relazioni con il sistema finanziario e bancario, riducendo l’asimmetria informativa verso le imprese; di accrescere competenze e strumenti per un’idonea diagnosi della situazione economico-finanziaria aziendale; di allargare gli orizzonti dell’impresa alle fonti di finanziamento anche non bancarie. In quest’ottica è ottima pure l’iniziativa dell’ISMEA di promuovere la finanza di mercato per le imprese del settore agroalimentare».
Ma oltre che creare relazioni più efficaci, si punta alla formazione. Da un corso realizzato in collaborazione con il proprio ente di formazione ENAPRA «sono uscite le prime 20 figure professionali specializzate che opereranno nelle sedi territoriali di Confagricoltura: per l’elaborazione di una ‘reportistica’ finanziaria in grado di valutare anche la capacità, presente e futura dell’impresa; e per far fronte all’attività di assistenza e consulenza aziendale, anche e soprattutto nell’attuale fase di emergenza e di incertezza e quindi in quella successiva di rilancio e sviluppo delle attività».
«Relazioni con gli stakeholder e riassetto organizzativo sono finalizzati a favorire la programmazione e il consolidamento delle imprese – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Un’opportunità di sviluppo quanto mai essenziale nell’attuale contesto economico e finanziario, sempre più dinamico».

Redazione