Notizie
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
320mila euro per interventi di aiuto alle imprese di pesca e acquacoltura danneggiate da calamità naturali degli ultimi tre anni, in modo da contribuire a fare loro recuperare il potenziale produttivo precedente e a promuovere nuovi investimenti.
Li assegnerà la Regione tramite bando che sarà pubblicato entro la fine di agosto e che si rivolgerà ad imprese ittiche dell'area apuoversiliese, di quella pisana, livornese e insulare e della Val di Cornia e del grossetano - le tre aree di attuazione del Piano di Sviluppo Locale (Psl) del Gruppo di azione costiera, dove si sono verificati ripetutamente eventi calamitosi.
"Le imprese di pesca e acquacultura - afferma l'assessore regionale a agricoltura Marco Remaschi - sono state fortemente colpite dagli effetti del cambiamento climatico in atto, con eventi che si sono purtroppo ripetuti e le hanno danneggiate in misura ingente. Basta pensare a quanto si è verificato in queste settimane nella laguna di Orbetello. Con questo stanziamento vogliamo dare un primo segnale di sostegno alla categoria. Sarà nostro impegno la ricerca di ulteriori risorse non solo per il recupero delle perdite e dei danni subiti, ma anche per incoraggiare il settore a fare nuovi investimenti e a puntare su soluzioni innovative per fare fronte alle nuove situazioni climatiche cui siamo esposti".
I criteri del bando
Il sostegno alle imprese del settore della pesca e dell'acquacoltura riguarderà interventi di ripristino e sostituzione di edifici, attrezzature, macchinari, scorte e mezzi di produzione, che siano stati danneggiati in maniera comprovata dagli eventi di calamità naturali. Non verrà fatta una graduatoria di merito, ma un semplice elenco delle imprese ammesse. Il bando non prevederà pertanto criteri specifici di priorità.
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
"Bene il piano del ministero per finanziare i progetti delle Regioni contro il rischio di nuove alluvioni". Commenta positivamente il presidente della Toscana Enrico Rossi l'annuncio arrivato oggi dai ministri Delrio e Galletti: 650 milioni pronti da subito, altrettanti a disposizione nel 2016, una settantina quelli che arriveranno alla Toscana. Si tratta di soldi destinati ad interventi sulle città metropolitane.
"E' la scelta giusta di investire per prevenire – dice Rossi -. L'importante è che non sia un finanziamento isolato ma che prosegua nei prossimi anni. Come Regione Toscana siamo pronti ad aggiungere anche risorse nostre ed è quello che faremo fin da subito, anzi già lo abbiamo fatto in passato. Lo faremo finanziando almeno il 30 per cento delle opere".
"Bene anche – prosegue il presidente della Toscana – perché si è scelto di premiare chi aveva già progetti cantierabili e guardando alle reali esigenze e criticità dei territori. Sarebbe buona prassi non tornare in futuro ad una ripartizione che ricalchi i fondi Fas e privilegi, a priori, il sud, con l'80 per cento delle risorse, rispetto al nord. La diffusione del rischio idrogeologico non è diversa infatti a seconda della latitudine. Anzi, per alluvioni e frane le proporzioni tra nord e sud sono forse l'opposto: dati dello stesso Governo alla mano. Occorre intervenire dove c'è bisogno".
Nel piano annunciato dal governo sono previsti 55,5 milioni destinati subito a Firenze ed altri 18,2 a disposizione il prossimo anno.
Nella prima tranche figurano le casse di espansione di Figline (42 milioni), alcuni interventi di mitigazione del rischio idraulico sul torrente Mensola (10 milioni) e l'adeguamento dell'alveo del Mugnone (3.5 milioni). Nell'elenco del 2016 reso noto dal Ministero ci sono invece l'adeguamento della diga di Levane (16,7 milioni), alcuni interventi di rimozione di depositi su corsi d'acqua nell'empolese e sul canale emissario del Viaccia.
Il piano sarà oggetto di un accordo di programma tra Stato e Regione che potrebbe essere firmato a settembre.
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
E' stato catturato ieri notte in provincia di Arezzo il primo esemplare di ibrido, una femmina alfa di 39 chilogrammi di un branco ibrido, incrocio tra cani selvatici e lupi. "Con questa cattura, in via sperimentale – annuncia l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi - è partito ufficialmente anche nella sua parte operativa il piano concordato nella scorsa legislatura tra la Regione e le associazioni interessate per fronteggiare l'emergenza predatori. Mi ero impegnato a farlo e ribadisco che intendiamo percorrere tutte le strade per far fronte a una situazione che vede la presenza di predatori salita del 30 per cento rispetto al 2013".
La femmina alfa, dopo la cattura effettuata dal CIRSeMAF (Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Selvaggina e sui Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici) è stata trasferita, come previsto dal protocollo, in un centro apposito a Semproniano (Grosseto) specializzato in animali pericolosi. Qui dopo le necessarie verifiche genetiche saranno garantite all'animale adeguate condizioni di mantenimento. I campioni delle analisi e prelievi saranno inviati all'Ispra (Isituto superiore per la protezione e ricerca ambienatle). Della cattura è stato informato anche il Ministero dell'Ambiente.
"Credo che la cattura di ieri – commenta Remaschi - sia di buon auspicio, ma invito alla cautela negli entusiasmi. La strada che abbiamo intrapreso per fronteggiare quella che è diventata una vera emergenza è ancora lunga e complessa. Ma la percorreremo con determinazione".
Le campagne di cattura continueranno fino al 15 agosto in provincia di Arezzo, per poi proseguire in provincia di Grosseto dal 20 agosto al 15 settembre, ma fuori delle aree venatorie per evitare di intercettare i cani da caccia già in allenamento.
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
“Dotare l’Italia nell’anno di Expo di una legge sull’agricoltura sociale – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – non è solo una buona notizia, è una grande opportunità e il riconoscimento del lavoro che migliaia di esperienze portano avanti ogni giorno sui territori. L'agricoltura sociale è un concreto strumento di riabilitazione ed inclusione, non soltanto una opportunità economica. Con questo provvedimento abbiamo rimesso al centro la tutela della persona e della sua dignità, creando una sinergia virtuosa tra obiettivi economici e responsabilità sociale. Allo stesso tempo rafforziamo le opportunità di crescita della multifunzionalità delle aziende agricole, contribuendo allo sviluppo sostenibile dei nostri territori. Ringrazio il Parlamento per il lavoro fatto in questi mesi per centrare questo importante obiettivo”.
"Dopo anni di attesa – commenta il Vice Ministro Andrea Olivero - oggi abbiamo dato il giusto riconoscimento a quanti, con passione e professionalità, hanno saputo coniugare l'imprenditorialità agricola con la responsabilità sociale. Sono molto riconoscente nei confronti dei parlamentari che hanno fattivamente collaborato alla proficua conclusione dell'iter della legge, a partire dal primo firmatario on. Fiorio, ma ancor più lo sono nei confronti di tutti i nostri imprenditori di Agricoltura Sociale che hanno aperto la strada ad un nuovo modo di concepire il lavoro agricolo. Inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, fattorie didattiche, agri-nido e agri-asilo: tanti modi per concepire la multifunzionalità anche in ambito sociale. Sono certo che questa legge aiuterà l'intero comparto agricolo a crescere nella sostenibilità economica, ambientale e soprattutto sociale”.
Le principali novità:
- Viene introdotta la definizione di agricoltura sociale. In questo ambito rientrano le attività che prevedono:
a) l'inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale;
b) prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura;
c) prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l'ausilio di animali e la coltivazione delle piante;
d) iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l'organizzazione di fattorie sociali e didattiche;
- le Regioni, nell'ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, possano promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole, con particolare riguardo alle pratiche di progettazione integrata territoriale e allo sviluppo dell'agricoltura sociale;
- le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l'assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale;
- i Comuni prevedono specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall’agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche;
- gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell'ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli;
- gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo gratuito, anche agli operatori dell'agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata;
- viene istituito l'Osservatorio sull'agricoltura sociale, nominato con decreto del Mipaaf. È chiamato a definire le linee guida in materia di agricoltura sociale e assume funzioni di monitoraggio, iniziativa finalizzata al coordinamento delle iniziative a fini di coordinamento con le politiche rurali e comunicazione.
Redazione Floraviva
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
La Regione Toscana ha stabilito di destinare 21 milioni di euro per favorire la creazione e il consolidamento di imprese giovanili o innovative che operino nei settori manifatturiero, commercio, turismo e terziario. I bandi relativi saranno pubblicati entro la metà del mese di ottobre. Lo prevede una delibera approvata nel corso dell'ultima Giunta in cui si stabiliscono gli indirizzi che saranno messi alla base dei bandi.
"In pratica – spiega il presidente Enrico Rossi – si tratta dell'attuazione di due dei 25 punti che ho messo alla base del mio programma di mandato. Uno l'ho chiamato "aiutiamo chi vuole provarci" mentre l'altro è "a bottega di invenzioni". Con il primo è nostra intenzione finanziare, senza costringere a ricorrere a prestiti bancari, circa 4.000 nuove microimprese garantendo loro da 5.000 a 15.000 euro a tasso zero da restituire in sei anni. Il secondo è destinato alla creazione di officine in grado di offrire servizi personalizzati a sostegno dei centri di tradizio ne artigiana attraverso stampanti in 3D, tagliatrici laser e altri prodotti per garantire una manifattura digitale ad imprese già esistenti e che hanno difficoltà ad investire in nuove tecnologie. E' il nostro concreto sostegno alla Toscana che produce e che vuol vincere la crisi".
Oltre 6 milioni di euro sono destinati al sostegno al manifatturiero giovanile, 10,5 a commercio, turismo, attività terziarie e 4,3 milioni alle imprese innovative.
"Il bando riservato al manifatturiero giovanile - sottolinea l'assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo - si pone l'obiettivo di favorire l'avvio di piccole iniziative imprenditoriali, alle quali concedere microcredito e voucher per l'acquisizione di servizi di consulenza e supporto all'innovazione, come l'affiancamento e il tutoraggio, utili alla creazione e allo svolgimento dell'attività d'impresa. Le imprese avranno poi l'opportunità di richiedere anche la concessione di garanzia del fondo regionale per ottenere un finanziamento bancario destinato al consolidam ento di piccole imprese costituite da più di due anni e da non oltre cinque e al sostegno dell'espansione aziendale".
A parità di data di presentazione della domanda, sarà data priorità alle imprese ubicate nelle aree di crisi, a quelle femminili, a quelle costituite da destinatari di ammortizzatori sociali o che prevedono un aumento occupazionale. Nel caso di attivazione del pacchetto integrato l'importo del finanziamento è pari al 60% del costo totale dell'investimento ammissibile e va da un minimo di 4.800 euro ad un massimo di 21.000. La durata del finanziamento è di 7 anni con un preammortamento di 18 mesi. Il rimborso avviene in rate semestrali posticipate costanti.
Nei settori commercio, turismo, attività terziarie le piccole imprese giovanili per poter concorrere all'ottenimento delle agevolazioni non devono essere state costituite da più di due anni. Le persone fisiche che chiedono la concessione dei benefici devono creare l'impresa entro sei mesi e non avere più di 40 anni. Le aziende che chiedono agevolazioni per espandersi devono essere costituite da almeno due anni e non oltre cinque. Gli stessi requisiti valgono per la sezione innovazione.
Redazione Floraviva