Arte Verde

Conosciuti per la grande capacità di mescolare assieme la loro tecnica e il loro estro, Gerda Steiner e Jörg Lenzlinger sono i due artisti svizzeri che hanno dato vita all'intricato ed elegante giardino sospeso dal soffitto della chiesa di San Stae a Venezia. "Fallender Garten" si accorda perfettamente all'atmosfera mistica della chiesa in cui è situato, al centro della navata. Al di sopra di un letto, numerose piante si sviluppano in volute aeree: germogli, fiori e rami, naturali e artificiali, si intrecciano con soluzioni saline per dar vita a un originale universo di colori. Chi ha la fortuna di ammirare questo giardino sospeso si ritrova sotto una pioggia vegetale, che è invitato a ricevere lasciandosi andare su un letto, posto al centro della navata. Questa installazione porta il segno riconoscibile della conoscenza, della tecnica e della pratica di Gerda Steiner e Jörg Lenzlinger. Essi lavorano infatti sull'interazione fra uomo e ambiente al fine di rendere più bello questo quotidiano interagire delle persone con ciò che le circonda. La trasparente prospettiva che i due artisti sanno realizzare nelle loro opere è spesso costruita con materiali usati e ricollocati in un particolare ambiente. Centinaia di petali di fiori, di piume o di piccoli elementi organici e naturali danno vita a opere di grandi dimensioni nelle abili mani di Gerda e Jörg. Le loro creazioni interrogano i nostri atti mondani e il nostro rapporto con l'ambiente circostante mettendoci di fronte agli oggetti quotidiani in una nuova veste.

Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini (da Ginevra)

Melanie Bonajo oggi vive e lavora ad Amsterdam, ma la sua fama varca i confini del Belgio, suo paese natio, come dimostrano le esposizioni dei suoi lavori in numerose istituzioni d’arte internazionali. L’arte di Melanie spazia dalla fotografia, alle installazioni, ai video fino alle performance: sempre alla ricerca dei soggetti connessi al progresso, che tutto coinvolge e sconvolge. Melanie Bonajo indaga sull’io di ognuno per trovare ciò che lo allontana da se stesso, da quel connato senso di appartenenza all’umanità. Il suo lavoro parte da un approccio diverso, capace di portare l’io nell’arte in modo intuitivo e emotivo. Così, anche le sue opere riguardanti la natura portano il segno inconfondibile della sua firma, estremamente personale, emotiva e spirituale. Quello che Melanie cerca con la sua arte è il motivo dell’allontanamento dell’uomo da se stesso e dalla natura, scandagliando in questa direzione nella contemporaneità del benessere e nei concetti di casa, di genere e di valore.

Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini (da Ginevra)

melanie bonajo

Alberto Burri nasce a Città di Castello in Umbria e si laurea in medicina, ma ben presto la sua passione per l’arte ha la meglio nel suo percorso professionale: dopo essersi arruolato come ufficiale medico, nel 1943 viene fatto prigioniero a Tunisi dagli inglesi e l’anno successivo trasferito in un campo di prigionia in Texas. Qui inizia la sua attività artistica e al suo ritorno in Italia si dedica interamente ad essa. La ricerca artistica di Burri indaga le qualità espressive della materia. Contrassegno della sua arte è l’intervento successivo: dopo che i materiali sono stati usati, essa li imprime nel ricordo. L’esempio più grande del segno artistico di Burri è il suo “Cretto”, il gigantesco monumento che ricorda la distruzione della città di Gibellina, oggi chiamata Gibellina Vecchia, causata dal terremoto del Belice il 14 gennaio del 1968. Burri ha realizzato un’opera di circa dieci ettari che ripercorre le vie e i vicoli della vecchia città, proprio dove un tempo essa sorgeva. Le macerie sono così cementificate nel “Cretto” , che mantiene viva, ancora oggi, la memoria storica del paese. Ecco come una serie di fratture di cemento sul terreno diventano un prezioso ricordo che l’arte di Burri ha conservato per la città di Gibellina. La forza dell’opera e di tutta la realizzazione artistica di Burri sta proprio nel mostrare la vita e la realtà con trasparenza e sincerità, senza imitazione.

Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini (da Ginevra)

Giuliano Mauri nasce nel 1938 a Lodi Vecchio e lavora come aiutante di un panettiere fin da piccolo per poi aprire un laboratorio di pasta fresca tutto suo. Ma l'amore che lo unisce all'arte non lo abbandona mai e, a partire dal 1964, frequenta i circoli artistici di Milano. Oggi Mauri è  noto come protagonista di numerosi interventi ambientali e museali: ha infatti partecipato a prestigiose esposizioni, fra cui la Biennale di Venezia del 1976, la Triennale di Milano del 1992, la Biennale di Penne del 1994. Le sue opere d'arte si caratterizzano per una bellezza poetica che Mauri ha donato con sapiente mano. Uno degli esempi più maestosi della sua arte è la "Cattedrale Vegetale” ubicata nei pressi di Malga Costa e che presenta le dimensioni di una vera cattedrale gotica, composta da tre navate formate da ottanta colonne di rami intrecciati, alte dodici metri e di un metro di diametro. All'interno di ogni navata é stato messo a dimora un giovane carpino, che crescerà di circa 50 centimetri all'anno. Così, nel corso degli anni, gli artifici costruiti per accompagnare la crescita delle piante marciranno e lasceranno completamente il posto ai carpini: allora la natura avrà preso il sopravvento. Come voluto da Mauri, resterà però indelebile la traccia del dialogo con l’uomo che la natura non dimenticherà. Secondo l'artista, infatti, dopo i vent'anni che servono alle piante per diventare adulte, le strutture realizzate artificialmente diventeranno terra. Le ottanta piante ricorderanno comunque il lavoro di Giuliano Mauri e i visitatori sapranno che lì la natura ha dialogato con l'uomo per non dimenticare questo rapporto, troppe volte obliato.

Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

Giuliano Mauri - Cattedrale Vegetale

Gloria Friedmann nasce nel 1950 a Kronach in Germania, oggi vive e lavora in Francia. L'arte di Gloria si caratterizza per la leggerezza con cui ella interroga i problemi esistenziali, mettendo in evidenza la precarietà della vita sulla terra e la vulnerabilità del corpo e dello spirito. Da questa indagine artistica scaturisce il confronto fra natura e cultura che si oppongono fra loro all'interno della scultura, della fotografia, del disegno e delle installazioni di Gloria Friedmann.


Gloria Friedmann floraviva Gloria Friedmann floraviva

Gloria Friedmann floraviva

Lo stile dell'artista è caratterizzato dalla forza della presa di coscienza, suscitata dalla riflessione sulla morte e sulla vanità di tutte le cose che ci circondano. Le sue sculture, realizzate in esterno, combinano l'uso dei materiali con la natura tramite un linguaggio minimale. In questo modo il rigore geometrico si oppone totalmente alla disorganizzazione naturale, simbolo da sempre di libertà ed energia vitale.

Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini