Ispirazioni
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- Scritto da Andrea Vitali
Un mese ricco di appuntamenti imperdibili per il settore floro-vivaistico: ecco le principali fiere di giugno 2024 da non perdere in Italia e all'estero.
Giugno 2024 si prospetta un mese intenso e stimolante per il settore del florovivaismo, con numerosi eventi e fiere che offriranno opportunità di networking, aggiornamento professionale e scoperta delle ultime novità del settore. Di seguito una panoramica delle principali manifestazioni in programma.
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The GROEN-Direkt Summer Days Dal 10 al 11 giugno in Olanda, i Summer Days di GROEN-Direkt rappresentano un'opportunità chiave per i professionisti del verde di incontrarsi e scoprire nuove tendenze.
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Flower Trials Dall'11 al 14 giugno, 61 aziende ibridatrici in tre regioni presenteranno le loro ultime innovazioni nel campo delle piante da vaso e da aiuola.
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Marché Aux Fleurs Il 15 e 16 giugno, il Castello di Aymavilles in Valle d'Aosta ospiterà le Giornate Fiorite, un evento dedicato agli appassionati di piante e fiori.
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Spogagafa Dal 16 al 18 giugno a Colonia, Spogagafa è la fiera leader nel settore del giardinaggio e del barbecue, ideale per scoprire nuovi prodotti e soluzioni per il verde.
Questi eventi rappresentano un'opportunità unica per gli operatori del settore florovivaistico di aggiornarsi, incontrarsi e scambiare idee, contribuendo al progresso e alla sostenibilità del settore. Non perdete l'occasione di partecipare a queste importanti manifestazioni!
Per maggiori dettagli, visita Floraviva - Fiere nel mondo.
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
Peter Wohlleben, guardaboschi tedesco e autore del best-seller "La vita segreta degli alberi", ci guida alla scoperta del sorprendente mondo degli alberi, svelandone i segreti e l'importanza per l'umanità. Il suo libro, tradotto in oltre quaranta lingue, ci invita a proteggere questo patrimonio naturale.
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- Scritto da Andrea Vitali
Andrea Branzi, architetto e teorico fiorentino, ha rivoluzionato il design e l'architettura, fondendo pratica e teoria. Fondatore di Archizoom e della Domus Academy, Branzi ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell'arte e del pensiero architettonico.
Andrea Branzi, nato a Firenze nel 1938, è stato un architetto e designer italiano di fama internazionale, noto per il suo approccio innovativo che non separava mai la pratica dalla teoria. Per Branzi, l'architettura non era solo l'arte della costruzione, ma una forma di pensiero complesso e articolato, strettamente legato alla conoscenza. La sua visione si concentrava sulla "architettura radicale", un movimento pionieristico in Italia che cercava di ridefinire i confini dell'architettura, emancipandola dalle strutture tradizionali e materiali per offrire maggiore libertà individuale e mobilità sociale.
Durante tutta la sua vita, Branzi ha esplorato la relazione tra l'uomo e il suo ambiente, vedendo il design e l'architettura come strumenti concettuali capaci di trasformare i modi di vivere e il territorio. Questo pensiero si rifletteva nel suo lavoro in vari campi, dal design industriale all'architettura, dalla pianificazione urbana all'educazione e alla promozione culturale.
Nel 1964, Branzi fu tra i fondatori di Archizoom, un'agenzia di design e architettura avanguardista che promuoveva una totale astrazione dell'architettura. Questo gruppo divenne celebre per le sue idee rivoluzionarie e contestatarie, che sfidavano le convenzioni del tempo. Branzi è stato anche il fondatore e direttore della Domus Academy, una prestigiosa scuola di design a Milano, che ha contribuito a formare generazioni di designer.
Le opere di Branzi sono state esposte in numerosi musei internazionali, tra cui i musei delle arti decorative di Montreal e Parigi. Oltre a creare, Branzi ha svolto un ruolo fondamentale nella promozione di esposizioni culturali e ha partecipato alle principali iniziative culturali internazionali. Ha collaborato con rinomati produttori di design come Alessi, Cassina, Vitra e Zanotta, consolidando la sua posizione come figura centrale nel mondo del design.
Andrea Branzi ha vissuto e lavorato a Milano, dove ha insegnato design presso l'Istituto Politecnico. La sua morte il 9 ottobre 2023 segna la perdita di un visionario, la cui eredità continua a ispirare il mondo dell'architettura e del design. La sua opera rimane un punto di riferimento per chiunque cerchi di comprendere e innovare l'interazione tra l'uomo e il suo ambiente.
Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Immersi nella campagna dello Shropshire, i premiati roseti di David Austin ospitano la Collezione nazionale di rose inglesi. I cinque giardini tematici, con oltre 700 varietà di rose, offrono un'esperienza sensoriale mozzafiato aperta tutto l'anno.
I Giardini di Rose e il Centro di Piante di David Austin, situati ad Albrighton, nel cuore dello Shropshire, sono una destinazione imperdibile per gli amanti dei fiori. Con un'abbondanza di colori e profumi, questi giardini rappresentano uno spettacolo naturale di rara bellezza. Considerato uno dei migliori roseti del mondo, ha ricevuto l'“Award of Garden Excellence” dalla World Federation of Rose Societies, uno dei soli tre giardini in Inghilterra a essere insignito di tale onorificenza.
Il Giardino dei Leoni è così chiamato grazie alla scultura di un leone realizzata da Pat Austin, che funge da punto focale. Le lunghe bordure mescolano rose arbustive e piante erbacee perenni, creando un contrasto affascinante di colore, forma, struttura e profumo. Le rose arboree standard aggiungono altezza e struttura, rendendo questo giardino un luogo perfetto per passeggiare e rilassarsi.
Il Giardino Lungo costituisce il nucleo centrale del roseto e ospita la collezione di rose antiche, che fioriscono una volta all'inizio dell'estate. Questo giardino include anche rose moderne a cespuglio e molte rose inglesi, estendendo la stagione di fioritura. Le pergole, intersecate da rose rampicanti, aggiungono un ulteriore livello di bellezza, soprattutto quando producono piccoli fianchi più tardi nella stagione.
Il Giardino Rinascimentale è dedicato alle rose inglesi e ospita la Collezione nazionale di rose inglesi. La fioritura inizia a fine maggio e continua fino alle prime gelate invernali. Questo giardino dimostra la grande versatilità delle rose inglesi, con una vasta gamma di fiori e profumi, abitudini e dimensioni, rendendolo forse il più bello di tutti i giardini di Albrighton.
Il Giardino Vittoriano è un giardino formale composto da tre bordure circolari che diminuiscono di larghezza verso il centro. Piantate con rose inglesi e altre rose arbustive a fioritura ripetuta, le bordure sono un tripudio di colori e profumi. Il punto focale è la grande scultura centrale in pietra, circondata da rampicanti inglesi coltivati su archi, pergole e lungo il muro di otto metri che circonda il giardino.
Il Giardino del Patio presenta esemplari di rose inglesi in grandi fioriere decorative in terracotta. Queste rose, con la loro crescita arrotondata e arbustiva, sono ideali per essere coltivate in contenitori, conferendo carattere e interesse all'area ghiaiata intorno al Plant Center. I loro fiori deliziosamente profumati possono essere facilmente apprezzati da vicino.
Il Giardino delle Specie contiene le vere rose selvatiche e i loro ibridi vicini. Questo giardino è tra i primi a fiorire ed è particolarmente bello all'inizio dell'estate. Dopo la fioritura, le rose sviluppano i fianchi, che in autunno si colorano completamente, attirando uccelli che si nutrono dei semi.
Una visita ai Giardini di Rose di David Austin non è solo un viaggio tra le meraviglie floreali, ma un'immersione nella storia e nella passione per la botanica che caratterizza la famiglia Austin da generazioni. Per ulteriori informazioni e per pianificare la vostra visita, consultate il sito ufficiale di David Austin Roses. Non perdete l'occasione di vivere un'esperienza unica nel cuore dello Shropshire, dove la bellezza delle rose incontra l'arte del giardinaggio.
Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Atelier Faber, fondata nel 2019 da Gabriel Pontoizeau e Luca Antognoli, è un'agenzia di architettura che fonde l'arte artigianale con la consapevolezza ecologica. Le loro opere, in armonia con il paesaggio, risvegliano un nuovo apprezzamento per l'ambiente.
Atelier Faber, un'agenzia di architettura sostenibile fondata nel 2019 da Gabriel Pontoizeau e Luca Antognoli, si distingue per il suo approccio unico all'architettura, che intreccia maestria artigianale e sensibilità ecologica. Gli edifici realizzati da Atelier Faber, costruiti con materiali naturali, non solo rispettano ma anche valorizzano la storia e la fragilità dei luoghi in cui sorgono, incarnando l'ideale di "abitare poeticamente il mondo".
Prima di fondare Atelier Faber, Pontoizeau e Antognoli si sono formati alla Scuola Nazionale di Architettura di Parigi-Belleville e hanno arricchito la loro esperienza in studi notevoli in Svizzera e Giappone. Questo background ha influenzato profondamente il loro stile, che enfatizza l'integrazione delle strutture nell'ambiente circostante e l'importanza della contemplazione nella loro architettura.
La filosofia dell'Atelier è quella di inserire le strutture in modo che dialoghino con il sito, enfatizzando l'importanza del paesaggio e del contesto ambientale. "Attraverso il nostro lavoro, cerchiamo di tradurre il nostro rapporto con il mondo, un mondo di cui dobbiamo prenderci cura per vivere in simbiosi con esso," spiega Pontoizeau. La loro visione ha dato vita a progetti come Roques, una installazione di 20 m² per il Festival internazionale dei giardini di Amiens Hortillonnages, che ricorda l'artificializzazione del suolo in Francia.
I progetti di Atelier Faber non solo rispondono a una funzione pratica ma sono anche carichi di significato poetico e contemplativo. L'agenzia, ad esempio, ha trasformato vecchi cumuli di scorie a Raismes in spazi verdi, utilizzando i rifiuti minerari come elementi paesaggistici. Allo stesso modo, il rifugio Rolion e la capanna Palafitta sono esempi di come le strutture possono fondersi con il paesaggio naturale, offrendo esperienze immersive che uniscono arte, architettura e land art.
Con ogni opera, Atelier Faber non solo mette in evidenza la plasticità della natura ma sensibilizza anche il pubblico sui temi del patrimonio e dell'ambiente, dimostrando che l'architettura può essere uno strumento di cambiamento e consapevolezza ecologica.
Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin