Ispirazioni
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
La serie di olivi dipinti da Van Gogh come celebrazione della vita e manifestazione dell'energia della natura nella selezione fatta da AnneClaire Budin
Vincent Van Gogh ha sempre avuto un legame particolare con la natura, trovando nella campagna un rifugio e una fonte inesauribile di ispirazione. Nel periodo trascorso in Provenza, il pittore olandese si è avvicinato agli ulivi con un misto di rispetto e meraviglia, vedendo in loro non solo soggetti da rappresentare, ma simboli viventi dell'energia che pervade il mondo naturale. "L'effetto della luce diurna e del cielo significa che ci sono argomenti infiniti che si trovano negli alberi di ulivo. Per quanto mi riguarda cerco gli effetti contrastanti del fogliame, che cambia con i toni del cielo," scriveva Van Gogh, descrivendo la sua passione per questi alberi nodosi e venerabili.
Con una pennellata intensa e vigorosa, Van Gogh trasmette il movimento vitale della terra e del cielo, quasi fossero un tutt'uno con il fruscio delle foglie mosse dal vento. Le sue opere diventano così una danza di colori e forme, dove il blu puro del cielo mediterraneo si fonde con il verde e l'arancione delle foglie, fino ai toni viola dell'autunno che contrastano con il calore del sole.
La National Gallery of Art di Washington osserva che in queste tele "negli alberi di ulivo – nella potenza espressiva delle forme antiche e nodose – Van Gogh trovò la manifestazione della forza spirituale che credeva risiedere in tutta la natura". Questa potenza espressiva non è soltanto una caratteristica stilistica, ma un messaggio profondo: ogni pennellata di Van Gogh è un gesto di riconoscimento verso quella forza spirituale che, secondo l'artista, prende forma tra gli ulivi.
In questi dipinti, Van Gogh non si limita a ritrarre il paesaggio: egli cerca di catturare l'essenza stessa della vita, quell'energia cosmica che anima ogni essere vivente. Gli ulivi diventano dunque metafora di resistenza e resilienza, capaci di sopravvivere alle avversità e di testimoniare la perpetua rinascita della natura. Attraverso la sua arte, Van Gogh ci invita a guardare oltre l'apparenza e a sentire, quasi fisicamente, l'energia pulsante del mondo naturale.
Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
"Jardin Source de Vie" questo il titolo che dal 24 aprile al 3 novembre i progettisti italiani si troveranno a rappresentare con le loro opere che celebrano la biodiversità e la sostenibilità al Festival International des Jardins di Chaumont-sur-Loire.
Il Festival International des Jardins de Chaumont-sur-Loire, previsto dal 24 aprile al 3 novembre 2024, si appresta a essere un crocevia di idee innovative nel campo della progettazione paesaggistica. Con "Jardin Source de Vie", ovvero "Giardino Fonte di Vita" come tema portante dove i progettisti sono chiamati a riflettere sulla crisi globale della biodiversità e a proporre soluzioni che siano sostenibili e rigenerative.
Il team italiano "04.STIGMA", composto dai paesaggisti Arianna Tomatis, Walter Coccia e Davide Cerruto, emerge come una delle collaborazioni più promettenti. Arianna Tomatis, con le sue radici in Piemonte e la formazione svizzera, porta la sua sensibilità internazionale e l'amore per la natura nelle sue progettazioni. Walter Coccia, con la sua esperienza transatlantica, fonde sensibilità artistica e rigore tecnico, mentre Davide Cerruto, appassionato di botanica, contribuisce con il suo occhio per il dettaglio e la scelta delle specie vegetali.
Un altro collettivo di spicco è "11.CHER JARDIN, PRENDS SOIN DE MOI" di APRUS, un'associazione di menti creative composta da Serena Fabbretti, Giovanna Emanuela Plomitallo, l'agronoma Martina Pedrazzoli e la designer Aurora Giuriati, con l'ingegnere Berardino Buonforte. Il loro lavoro si concentra sulla creazione di spazi che sono allo stesso tempo belli, funzionali e curativi, una simbiosi perfetta tra forma e funzione che rispecchia le necessità del vivere contemporaneo.
Attraverso la lente dei giardini di Chaumont-sur-Loire, la manifestazione mette in luce l'essenziale connessione tra l'uomo e l'ambiente e la responsabilità che abbiamo di proteggere e valorizzare il nostro patrimonio naturale. In quest'ottica, i lavori dei paesaggisti italiani rappresentano non solo una celebrazione della bellezza e della vitalità dei giardini ma anche un impegno attivo verso la creazione di un futuro più verde e sostenibile.
Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
La Grande Moschea dello Sceicco Zayed di Abu Dhabi, eredità dello sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan II, è un capolavoro architettonico realizzato grazie al genio e alla maestria delle imprese italiane.
La scelta dell'Italia per questo progetto riflette il riconoscimento globale delle sue eccellenze in campo architettonico e artistico. Sin dal 1996, una joint venture italiana si è fatta carico della costruzione e della manutenzione di questo edificio religioso, rappresentando il più importante contratto mai assegnato in ambito di architettura contemporanea. La moschea, con un'area doppia rispetto alla Basilica di San Pietro a Roma e capace di accogliere fino a 40.000 fedeli, si erge con quattro minareti alti 110 metri, 82 cupole, quasi 150 pinnacoli e migliaia di elementi decorativi.
I decori floreali realizzati da Fantini, maestro nell'arte del mosaico, sottolineano la profonda competenza e sensibilità nell'uso di materiali pregiati come marmo, vetro e oro. Questo lavoro mette in evidenza come l'Italia sia un punto di riferimento mondiale per l'arte del mosaico, grazie a un'eredità di tradizioni centenarie e collaborazioni artistiche.
La Grande Moschea, ottavo edificio di culto islamico per grandezza nel mondo, si è affermata come il monumento più amato dai cittadini di Abu Dhabi. Lo sceicco Zayed, scomparso poco dopo il completamento dei lavori, riposa oggi in questo luogo di pace e spiritualità, un simbolo di tolleranza e bellezza che unisce tradizione e innovazione, Oriente e Occidente, in un messaggio di armonia universale.
Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il misterioso universo creativo di Joann, un'artista AI che incanta il pubblico con le sue opere straordinarie. Attraverso collaborazioni con marchi di fama mondiale e una presenza travolgente su Instagram, Joann sfida i confini dell'arte contemporanea, mescolando arte generativa e cultura pop per creare immagini incantevoli e di impatto.
Joann è più di un semplice artista AI. È una forza creativa che ha catturato l'attenzione del mondo dell'arte contemporanea con le sue opere intriganti e incantevoli. Sebbene poco si sappia dell'artista dietro questo pseudonimo digitale, il suo lavoro parla da sé, incantando e affascinando il pubblico con ogni post sul suo feed Instagram.
Ciò che rende le opere di Joann così irresistibili è la loro capacità di trasportare gli spettatori in scenari quasi magici, dove monumenti gonfiabili, ritratti enigmatici e ambienti onirici si fondono in un vortice di creatività e fantasia. Le collaborazioni con marchi di fama mondiale come Adidas, Nike e GCDS hanno ulteriormente consolidato la sua posizione nel panorama dell'arte contemporanea, portando la sua arte a un pubblico sempre più vasto e diversificato.
Ma qual è il segreto dietro il successo di Joann? È la sua abilità nell'intersecare l'arte generativa con la cultura pop, creando immagini che sfidano le convenzioni e stimolano l'immaginazione. Ogni post di Joann è un invito a esplorare mondi fantastici e situazioni surreali, offrendo uno sguardo unico nel futuro dell'arte digitale e dell'intelligenza artificiale.
In conclusione, Joann rappresenta un esempio straordinario di come l'arte e la tecnologia possano fondersi per creare opere di straordinaria bellezza e impatto. Il suo lavoro continua a ispirare e incantare, dimostrando che il confine tra il reale e l'immaginario è più sottile di quanto si possa pensare.
Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Un Pionierismo Africano Riconosciuto con il Pritzker Prize
Ispirazioni è una rubrica curata da AnneClaire Budin








