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Fieragricola TECH 2025: innovazione e sostenibilità per l'agricoltura  

Fieragricola TECH torna nel 2025 a Veronafiere: due giorni per esplorare tecnologie e soluzioni che supportano l’agricoltura nella transizione ecologica.

 
Fieragricola TECH è l'evento verticale di Fieragricola dedicato alle tecnologie avanzate e alle soluzioni innovative per l’agricoltura. Nel 2025, si terrà presso il Centro Congressi Palaexpo di Veronafiere, per due giorni di approfondimenti, formazione e incontri business mirati a supportare gli operatori agricoli nella transizione ecologica e nell'adozione delle nuove politiche agricole. L'evento sarà strutturato in cinque aree interconnesse:
Digital Farming: Soluzioni digitali come droni, IoT e intelligenza artificiale per migliorare la gestione e il monitoraggio delle colture.
Energy: Agroenergie e agrivoltaico per sostenere la sostenibilità economica e ambientale con fonti come fotovoltaico e biometano.
Water: Sistemi intelligenti di irrigazione per un’efficienza idrica ottimale, fondamentali in un contesto di cambiamento climatico.
Robotics: Robotica e intelligenza artificiale per automatizzare e ottimizzare le filiere agricole, riducendo i consumi di risorse.
Bio Solutions: Biocontrollo e biostimolanti per una gestione sostenibile e protettiva delle colture.
L'evento si rivolge a una vasta gamma di professionisti: agronomi, imprenditori agricoli, allevatori, istituzioni, e tecnici di settore. L'obiettivo è creare uno spazio di confronto diretto con il mondo agricolo e zootecnico, promuovendo lo scambio di conoscenze sulle nuove tecnologie e sulle soluzioni innovative per la sostenibilità delle filiere produttive. Fieragricola TECH 2025 si pone quindi come appuntamento fondamentale per chi cerca di modernizzare le proprie pratiche agricole con un focus sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Per ulteriori informazioni visita la nostra sezione "Fiere".

Redazione
Christophe Hansen nuovo Commissario UE per l'agricoltura: priorità a PAC, giovani e sostenibilità

Il Parlamento Europeo nomina Christophe Hansen come Commissario per l'Agricoltura, succedendo a Wojciechowski. Esperto di geoscienze, Hansen punta a una PAC che tuteli redditi agricoli, giovani agricoltori e sostenibilità nel settore primario europeo.

 

Durante l’audizione presso la Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (Comagri), Hansen ha ricevuto l'approvazione della maggioranza dei coordinatori, sottolineando l'urgenza di assicurare un reddito equo agli agricoltori e di potenziare il loro potere contrattuale lungo la filiera agroalimentare. Ha posto l'accento sulla necessità di una PAC che incentivi il ricambio generazionale, agevolando l’accesso alla terra e al credito per i giovani agricoltori e proponendo misure che riducano le barriere all’ingresso nel settore. Le organizzazioni agricole italiane hanno accolto positivamente la nomina, sperando in una stretta collaborazione con il nuovo Commissario. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha espresso apprezzamento per le dichiarazioni di Hansen sulla sburocratizzazione e il sostegno al reddito agricolo. "Serve un forte bilancio a favore dell'agricoltura per garantire competitività e sostenibilità", ha affermato Giansanti, evidenziando l’importanza di investimenti in ricerca e innovazione. Anche Cristiano Fini, presidente di CIA-Agricoltori Italiani, ha dato il benvenuto a Hansen, auspicando che la revisione della PAC favorisca esclusivamente chi opera attivamente nel settore agricolo. Ha apprezzato l’attenzione di Hansen verso il giusto reddito per i produttori e la centralità del comparto agricolo europeo, due elementi considerati fondamentali per la sostenibilità del settore. Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha commentato la nomina di Hansen evidenziando la necessità di affrontare sfide cruciali per l’agricoltura italiana ed europea. Prandini ha sottolineato l'importanza di una politica europea che garantisca una sostenibilità reale e duratura, tutelando il reddito degli agricoltori e promuovendo la qualità e sicurezza alimentare. La conferma di Christophe Hansen come Commissario per l'Agricoltura rappresenta un momento di svolta, con l’obiettivo di rendere il settore agricolo europeo più resiliente e competitivo. Le organizzazioni agricole italiane, attente alle sfide del ricambio generazionale, della sostenibilità e dell’innovazione, si preparano a una collaborazione attiva per una PAC capace di rispondere alle esigenze attuali e future dell’agricoltura europea o meglio del settore primario. 

Redazione

EIMA: Federacma chiede chiarimenti e nuove regole su 5.0

A EIMA 2024, Federacma richiede chiarezza sugli incentivi del Piano 5.0, proponendo una pianificazione pluriennale e una burocrazia più snella per agevolare il rinnovamento del parco macchine agricolo.

 
Federacma, associazione di riferimento per i rivenditori di macchine agricole all'interno di Confcommercio, ha portato alla ribalta la questione degli incentivi 5.0 durante la 46ª edizione di EIMA, il salone internazionale delle macchine per l’agricoltura e il giardinaggio, svoltosi a Bologna. Nel corso dell’incontro intitolato “Il ruolo delle agevolazioni pubbliche nel processo di rinnovamento delle macchine agricole”, Federacma ha evidenziato come i criteri del Piano 5.0, istituito per sostenere la digitalizzazione e la transizione energetica nel settore agricolo, necessitino di maggiore chiarezza. “Dall’avvio del piano Industria 4.0, si sono sovrapposti numerosi bandi, spesso creando attese e influendo negativamente sulla domanda,” ha dichiarato Andrea Borio, presidente di Federacma. “Chiediamo una pianificazione pluriennale per i nuovi bandi, così da consentire un’efficace gestione degli investimenti. Soprattutto sul piano 5.0, è necessaria maggiore chiarezza per permettere alle aziende agricole di aderire senza incognite.” Federacma sottolinea che il rinnovamento delle macchine agricole è indispensabile non solo per ragioni di sicurezza e sostenibilità ambientale, ma anche per compensare la crescente difficoltà nel reperire manodopera qualificata. Tuttavia, affinché gli incentivi siano realmente efficaci, l’associazione chiede una semplificazione dei processi burocratici, con tempi di concessione dei contributi più rapidi e certi. Inoltre, auspica un miglior coordinamento tra gli enti erogatori e ritiene che l’onere burocratico imposto debba essere commisurato ai vantaggi economici concessi. Infine, Federacma esprime preoccupazione per le modalità digitali di assegnazione dei fondi, come i “click day”, che possono compromettere l’equità di accesso agli incentivi, penalizzando alcuni operatori del settore.

Redazione

EIMA: Lollobrigida annuncia 100 mln per macchine agricole

Lollobrigida annuncia a EIMA il Fondo Innovazione 2024: 100 milioni per rinnovare il parco macchine agricole con contributi fino al 95% per sostenere modernizzazione e sostenibilità del settore.

 

Al'' EIMA di Bologna, il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha annunciato il lancio del Fondo Innovazione in Agricoltura 2024, con una dotazione di 100 milioni di euro. Questa misura è destinata a supportare il rinnovo di macchine agricole, rispondendo alla necessità di modernizzazione e sostenibilità. Il fondo offrirà contributi a fondo perduto fino al 95% per investimenti in macchinari innovativi, con un'ulteriore garanzia gratuita Ismea per le PMI agricole e della pesca. Una quota del fondo, pari a 30 milioni di euro, è riservata alle imprese agricole di Emilia-Romagna, Toscana e Marche colpite dalle recenti alluvioni, con l'obiettivo di accelerare la ripresa. Le risorse sosterranno il ricambio delle trattrici agricole e l’adozione di macchine e sistemi innovativi in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità. Le domande potranno essere accreditate e prevalidate dal 15 novembre al 13 dicembre 2024 tramite lo sportello telematico. La presentazione delle domande definitive sarà invece possibile a partire dal 18 dicembre 2024. La piattaforma informatica è stata aggiornata per garantire un processo più efficiente e accessibile.

Redazione

Royal Flora Holland : Horti e Flori Foot Print certificano l’impronta ambientale di piante e fiori

Royal Flora Holland adotta l’HortiFootprint Calculator e il Flori Footprint Tool per dichiarare la sostenibilità dei propri produttori. Questi strumenti, basati sul FloriPEFCR, standard europeo per l'impronta ambientale, sono però orientati a modelli intensivi di monocoltura, suscitando dubbi per la loro applicabilità a contesti produttivi diversi.

 

Dopo la revisione di conformità e l’approvazione della UE dello scorso febbraio, Royal Flora Holland (RFH) ha adottato l’HortiFootprint Calculator di MPS e il Flori Footprint Tool di Greenhouse Sustainability come strumenti ufficiali per dichiarare il livello di sostenibilità dei propri produttori. Come anticipato ad agosto 2023 nel nostro articolo, RFH cerca una leva di marketing etico per certificare e promuovere le sue produzioni intensive e monoculturali, rispondendo alle nuove richieste di trasparenza ambientale espresse dal mercato europeo. Con il riconoscimento ufficiale del FloriPEFCR da parte della Commissione Europea, questa metodologia è ora il riferimento standard per il calcolo dell’impronta ambientale di fiori recisi e piante in vaso. Questo strumento risponde alla crescente domanda di sostenibilità nel settore, ma il modello solleva il dubbio che possa essere stato sviluppato sulla base delle condizioni produttive dei Paesi Bassi, dove predominano pratiche di monocoltura intensiva.  Gli strumenti approvati – HortiFootprint Calculator e Flori Footprint Tool – offrono una metodologia standard per calcolare e confrontare l’impatto ambientale delle colture, basandosi interamente sul FloriPEFCR.  L’adozione di questi strumenti da parte di RFH, che ci pare rispondano meglio a monocolture intensive e pratiche altamente tecnologiche, potrebbe evidenziare delle criticità per altre realtà produttive. La rigidità dei parametri standardizzati potrebbe infatti escludere le realtà che non dispongono delle stesse infrastrutture digitali e logistiche avanzate. L’adozione degli strumenti HortiFootprint Calculator e Flori Footprint Tool potrebbe quindi favorire soprattutto i produttori olandesi, piuttosto che promuovere una reale inclusività all’interno del settore florovivaistico europeo.

Redazione