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Confagricoltura Pistoia e Cia Toscana Centro si oppongono alla riduzione della caccia nelle aree non vocate, voluta dall'ATC Pistoia 11, temendo un aumento dei danni alle colture e rischi per la sicurezza legati ai cinghiali.
Confagricoltura Pistoia e Cia Toscana Centro si sono espresse con decisione contro l'ipotesi di riduzione della caccia al cinghiale nell’area non vocata individuata dalla Regione Toscana, che include ampie zone del territorio pistoiese. Il dibattito è stato acceso dall’idea, avanzata dall’ATC Pistoia 11, di riservare il prelievo dei cinghiali ai soli selettori iscritti alle squadre di caccia, escludendo altri cacciatori, e limitandone così l’attività su una fascia di 400 metri, caratterizzata dalla presenza di coltivazioni e centri abitati. La preoccupazione principale, secondo Confagricoltura Pistoia, è il rischio di un aumento incontrollato della popolazione di cinghiali, che già oggi minaccia sia le colture agricole che la sicurezza dei residenti nelle aree rurali. "Siamo fortemente contrari a questa proposta," ha dichiarato Luca Magazzini, presidente di Confagricoltura Pistoia, "in un contesto già fortemente esposto ai danni provocati dalla fauna selvatica, ogni ulteriore limitazione alla caccia al cinghiale metterebbe a rischio le attività agricole della nostra provincia." Magazzini ha inoltre sottolineato l'aggravarsi del quadro sanitario, con la minaccia della Peste suina africana, che incombe sugli allevamenti locali. "Non possiamo permetterci di abbassare la guardia: le restrizioni sanitarie già pesano sugli allevamenti, ridurre il controllo della popolazione di cinghiali non farebbe che esacerbare la situazione." Sulla stessa linea si è espresso Sandro Orlandini, presidente di Cia Toscana Centro, che ha ribadito come l'impatto degli ungulati continui a crescere nonostante gli sforzi dei cacciatori e degli organi di vigilanza. "Non si riesce a contenere la presenza massiccia di cinghiali che si spingono a ridosso dei centri abitati e devastano le colture. In questo quadro, il prelievo deve essere incentivato, non ridotto." Entrambe le organizzazioni agricole chiedono quindi all’ATC Pistoia 11, alla Regione Toscana e alle istituzioni politiche di non attuare la misura proposta, che considerano dannosa non solo per l’agricoltura, ma anche per la sicurezza pubblica nelle aree rurali.
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Gli agriturismi sono esclusi dall'obbligo di dotarsi di rilevatori di gas, previsto per le locazioni turistiche. Dal 2 novembre scatteranno le sanzioni per chi non ha ottenuto il Codice Identificativo Nazionale (CIN), con 60 giorni di tempo per adeguarsi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Il comma 7 dell’art. 13-ter del DL 145/2023 prevede l’obbligo di installare dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e monossido di carbonio esclusivamente per le locazioni turistiche, regolate dal codice civile e dal codice del turismo. Gli agriturismi, invece, restano soggetti alle normative in materia di prevenzione incendi e sono esclusi da tali requisiti. Con la pubblicazione dell’avviso ufficiale del 3 settembre 2024 sulla Gazzetta Ufficiale, sono partiti i 60 giorni per adeguarsi alla nuova normativa che prevede l’attivazione della Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR).
A partire dal 2 novembre 2024, verranno applicate sanzioni per gli agriturismi con pernottamento che non abbiano richiesto e esposto il Codice Identificativo Nazionale (CIN). Il CIN è un codice univoco che identifica ogni struttura ricettiva turistica e ogni immobile destinato a locazioni brevi o per finalità turistiche. Il suo utilizzo è obbligatorio per la promozione e la pubblicità delle offerte di ospitalità. Ogni struttura deve esporre visibilmente il CIN e inserirlo in tutti gli annunci, sia online che offline. Per ottenere il CIN, i titolari o i gestori devono accedere al portale telematico del Ministero del Turismo e completare la procedura di registrazione per ricevere il codice. La gestione del processo è affidata alla BDSR già operativa dal 28 agosto 2024.
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Il MASAF ha stanziato 900.000 euro per i Consorzi di Tutela dei prodotti DOP e IGP. Contributi fino a 250.000 euro per progetti di promozione e ricerca. Domande entro il 4 ottobre.
È stato pubblicato il 4 settembre 2024 il decreto del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che mette a disposizione 900.000 euro per sostenere la promozione e la tutela dei prodotti agroalimentari DOP e IGP. Il finanziamento, incrementabile con eventuali successivi provvedimenti, è destinato ai Consorzi di Tutela e alle loro Associazioni di rappresentanza, con l'obiettivo di promuovere iniziative sia a livello nazionale che internazionale. Il Ministro Francesco Lollobrigida ha sottolineato l'importanza di questa misura per il settore agroalimentare delle Indicazioni Geografiche: "Questi contributi sono essenziali per sostenere la ricerca scientifica, la promozione e favorire i processi di aggregazione tra Consorzi di Tutela. Vogliamo non solo stimolare la crescita dei prodotti DOP e IGP, ma anche rafforzare la struttura organizzativa del sistema, fondamentale per il successo del Made in Italy nel mondo." Il decreto mira a finanziare progetti di valorizzazione, promozione e salvaguardia dei prodotti certificati, includendo attività di ricerca e sviluppo, con un particolare focus sulla sostenibilità. I Consorzi di Tutela possono richiedere contributi fino a un massimo di 250.000 euro per progetto, con l'importo proporzionale al punteggio ottenuto in fase di valutazione. Le domande di contributo dovranno essere presentate entro il 4 ottobre 2024, ovvero entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto. Il sostegno finanziario rappresenta un'opportunità per potenziare il comparto agroalimentare e promuovere l'eccellenza italiana in tutto il mondo.
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Domenica 8 settembre 2024 torna la Giornata del Panorama, l'evento organizzato dal FAI in collaborazione con Fondazione Zegna. Quattordici Beni in undici regioni italiane apriranno le porte per offrire un'esperienza immersiva tra natura e cultura, con visite guidate, passeggiate panoramiche e attività per tutte le età.
Questa edizione vede coinvolti quattordici Beni del FAI distribuiti in undici regioni italiane, tra cui il Castello di Avio in Trentino, Palazzo Moroni a Bergamo, il Bosco di San Francesco ad Assisi, fino alla suggestiva Baia di Ieranto in Campania e le Saline Conti Vecchi in Sardegna. A questi si aggiunge l’Oasi Zegna a Trivero Valdilana, un progetto di valorizzazione ambientale promosso dalla Fondazione Zegna e patrocinato dal FAI.
Un Viaggio Attraverso i Panorami Italiani
La Giornata del Panorama è un’occasione imperdibile per apprezzare la bellezza dei paesaggi italiani, che sono parte integrante del nostro patrimonio culturale e identitario. Ogni Bene del FAI coinvolto in questa iniziativa offre un'esperienza unica che combina cultura, storia e natura. I visitatori potranno partecipare a passeggiate panoramiche, escursioni guidate, laboratori creativi e attività didattiche, tutte pensate per far conoscere e apprezzare i diversi aspetti del paesaggio.
Panorami da Esplorare
Tra le proposte più affascinanti, il Castello di Avio offre visite guidate e passeggiate che permettono di ammirare la fortezza da prospettive inedite, mentre la Baia di Ieranto invita a esplorare il mare attraverso trekking e immersioni. A Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia, i visitatori potranno godere di viste spettacolari sui Colli Euganei, arricchite da percorsi di trekking e cacce al tesoro per i più piccoli.
In Sardegna, le Saline Conti Vecchi propongono un tour in trenino tra le vasche salanti, permettendo ai partecipanti di scoprire angoli meno noti della Laguna di Santa Gilla, mentre la Batteria Talmone a Palau organizza una caccia al tesoro per esplorare la flora e la fauna della macchia mediterranea.
L’Intreccio tra Natura e Cultura
Il concetto di "panorama", coniato dal pittore irlandese Robert Becker nel Settecento, evoca la maestosità del paesaggio e il sentimento estatico che ne deriva. Questo evento, nato nel 2014, mira a diffondere la consapevolezza del valore dei panorami italiani, considerati dal FAI come un connubio indissolubile tra natura e cultura. Attraverso queste iniziative, i visitatori sono invitati a riflettere sul ruolo del paesaggio come elemento identitario delle comunità e come eredità preziosa da preservare per le future generazioni.
Un Programma Ricco e Diversificato
Il programma della giornata è vario e adatto a tutte le età, con attività che spaziano dalle passeggiate storiche e naturalistiche alle esperienze immersive nella natura. Ogni luogo offre un'opportunità di scoprire il territorio in modo nuovo e approfondito, con guide ambientali specializzate e attività pensate per avvicinare i visitatori al paesaggio e alla sua storia.
Concludendo
La Giornata del Panorama è un'opportunità per vivere l’Italia in modo autentico, immergendosi nei suoi paesaggi più suggestivi. Che si tratti di monti, mari, borghi o boschi, ogni panorama offre una storia da raccontare e un patrimonio da scoprire.
Per maggiori dettagli, il programma completo e le informazioni su orari, costi e prenotazioni, è possibile consultare il sito ufficiale dell’evento: www.giornatadelpanorama.it.
Nota: In caso di maltempo, alcune attività potrebbero subire modifiche o essere annullate.
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Andrea Borio di Federacma sollecita un incontro con il Ministero dei Trasporti per affrontare il nodo delle assicurazioni sui veicoli agricoli a rischio statico. Convocato tavolo tecnico per il 5 settembre con le principali associazioni della filiera.
Dal luglio 2023, un'importante novità normativa impone l'obbligo di assicurazione per i veicoli agricoli, anche quando questi sono fermi in aree private e campagne, per coprire il cosiddetto "rischio statico". Questa disposizione, introdotta da un decreto legislativo del Ministero dei Trasporti, recepisce una direttiva comunitaria e ha creato non pochi disagi nella filiera agricola. Il Parlamento, consapevole delle difficoltà operative e della mancanza di strumenti assicurativi idonei, aveva tentato di posticiparne l'attuazione tramite il Decreto Milleproroghe, ma la situazione resta critica. Andrea Borio, presidente di Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, ha sottolineato il paradosso di un obbligo normativo che non può essere rispettato a causa dell’assenza di adeguate coperture assicurative. "Abbiamo chiesto ripetutamente un incontro con il Ministero dei Trasporti per discutere con le imprese assicuratrici le modalità per conformarsi alla nuova normativa," dichiara Borio. "Purtroppo, fino ad oggi, non abbiamo ricevuto risposte concrete." Per affrontare la questione, Federacma ha convocato un tavolo tecnico, che si terrà a porte chiuse il 5 settembre presso la sede di Confcommercio a Roma. L'incontro vedrà la partecipazione delle principali associazioni agricole, tra cui Coldiretti, Confagricoltura, CIA, e altre rappresentative della filiera, oltre a Federunacoma e ANIA, l’associazione delle imprese assicuratrici. L'obiettivo è di presentare al Ministero dei Trasporti una proposta condivisa per adeguare la normativa alle esigenze del settore, evitando che questa si traduca in un onere eccessivo per gli operatori. L'iniziativa di Federacma evidenzia la volontà delle associazioni di rispettare le nuove disposizioni, ma anche la necessità di trovare soluzioni praticabili e non gravose per gli agricoltori, già alle prese con numerose sfide operative e burocratiche.
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