Filiera vite-vino
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Le selezioni della 29esima edizione del “Mondial des vins Extrêmes” dal 15 al 16 luglio a Sarre, in Valle d’Aosta. Quest’anno il concorso apre ai distillati eroici di varie parti del mondo. Il presidente Stefano Celi: continuiamo «a crescere», valorizziamo «autentiche isole della biodiversità viticola e paesaggi unici».
Si svolge da oggi giovedì 15 luglio (ore 14.30) a venerdì 16 luglio a Sarre (Aosta) la 29esima edizione del “Mondial des Vins Extrêmes”, unica manifestazione enologica interamente dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche.
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Alla guida del Movimento Turismo del Vino nazionale è stato nuovamente eletto nei giorni scorsi Nicola D‘Auria, presidente uscente, che ha presentato una nuova squadra per guidare il triennio di mandato. Riconfermata anche la vice presidenza del pugliese Sebastiano de Corato. Nel direttivo si inseriscono anche nuovi nomi come i consiglieri Valentina Togn, presidente del MTV Trentino AA,, Maria Paola Sorrentino, presidente del MTV Campania, Stefania Busà, presidente del MTV Sicilia e Roberta Lilliu, presidente MTV Sardegna, con Filippo Antonelli, presidente del MTV Umbria.
«Quanto fatto dal 2018 a oggi è purtroppo stato limitato dagli eventi che tutti conosciamo – ha dichiarato il neo eletto Nicola D’Auria - tuttavia sono state gettate basi importanti che, sono certo, con la nuova squadra al mio fianco porteranno al raggiungimento degli obiettivi comuni a tutte le regioni del Movimento. Perché da nord a sud siamo accomunati tutti dalla voglia di ripresa e di crescita e dal desiderio di riorganizzare al meglio la nostra capacità di accoglienza. E mi fa piacere sottolineare la forte presenza femminile all’interno del Direttivo che certamente offrirà un quid plus importante». La rivisitazione dello statuto nazionale, l’avvio di importanti relazioni con referenti istituzionali, le partnership con realtà internazionali di settore sono alcuni esempi dei passi avanti fatti dal 2018, una premessa necessaria per progredire e migliorare.
«Sono certo – ha aggiunto D’Auria - che con questa squadra, che dall’estremo nord giunge alle nostre isole principali, riusciremo a riconfigurare il Movimento come un unico organismo dinamico. Pur nelle diversità e caratteristiche proprie di ciascuna regione esistono infatti necessità comuni che il direttivo porterà avanti: dal rafforzamento dell’immagine di MTV, anche attraverso il potenziamento dei canali di comunicazione a nostra disposizione, alle azioni di marketing finalizzate all’incoming internazionale. Dallo sviluppo dei rapporti istituzionali e al rafforzamento e ampliamento delle partnership fino alla formazione in ambito di marketing dell’accoglienza in Cantina e in ambito di attività fiscali e amministrative connesse al settore del turismo enogastronomico».
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Le domande di modifica dei due disciplinari verranno adesso inoltrate al Ministero delle politiche agricole per l’esame finale e l’eventuale approvazione. Molte le modifiche per il “Valdarno di sopra”, che allargherebbe la zona di produzione e vedrebbe in etichetta anche il termine “toscano”. Per il “Nobile di Montepulciano” chiesto l’inserimento di 12 unità geografiche aggiuntive.
«Si tratta di modifiche volte a evidenziare i legami col territorio e a sostenere il processo di qualificazione dei nostri vini. Per questo, dopo averle valutate con cura, le abbiamo approvate. Speriamo che anche l’esame del Ministero produca un orientamento simile».
Così l’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi ha commentato il parere positivo della Regione Toscana nei giorni scorsi alle proposte di modifica dei disciplinari di produzione di due denominazioni di origine di vini toscani, “Valdarno di sopra” e “Vino Nobile di Montepulciano”. Via libera che rappresentano un significativo passo in avanti nell’iter per la modifica che, dopo il parere regionale, prevede l’esame nazionale: la domanda di modifica, corredata dal parere favorevole della Regione, verrà inoltrata al Ministero delle politiche agricole per l’esame finale e l’eventuale approvazione.
La proposta di modifica relativa alla denominazione “Valdarno di sopra” comporta novità di rilievo, come l’allargamento della zona di produzione, l’eliminazione del riferimento alle due sottozone attualmente presenti (Pietraviva e Pratomagno), l’introduzione di numerose tipologie di prodotto. Inoltre il Consorzio ha proposto di modificare le rese di uva ad ettaro, la gradazione alcolica minima naturale delle uve, la densità di impianto dei nuovi vigneti. Nel pacchetto di richieste figura anche la modifica dell’articolo 7, che comporterebbe l’inserimento in etichetta del termine geografico “Toscano” allo scopo di consentire una migliore identificazione dei vini con il territorio di produzione. La proposta prevede infine la modifica della denominazione da “Valdarno di sopra” a “Vald’Arno di Sopra”.
Per quanto riguarda il Vino Nobile di Montepulciano la proposta oggetto di questa richiesta riguarda la possibilità di inserire dodici unità geografiche aggiuntive introducendo in etichetta una nuova menzione che le contraddistingua, la menzione “Pieve”, denotata dal sistema di pievi che insiste sull’area interessata. Questa modifica è la terza di una serie di cambiamenti intrapresi dal consorzio e dai produttori per una migliore identificazione e qualificazione del loro prodotto.
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Confagricoltura apprezza le proposte del Comitato congiunto del settore vino Francia-Spagna-Italia, fra cui la richiesta di proroga per l’uso delle autorizzazioni agli impianti vitati in scadenza nel 2021. L’adesione dell’Italia al Comitato è stata sancita nella riunione del 17 giugno che ha consolidato i rapporti fra i tre Paesi che rappresentano l’85% della produzione comunitaria.
«Il Comitato congiunto del Settore vino, che vede la partecipazione delle amministrazioni e delle organizzazioni dei produttori di Francia, Spagna e, dall’ultima riunione, anche dell’Italia, ha previsto una serie di istanze che Confagricoltura sostiene con convinzione e che aveva avanzato da tempo. Apprezziamo molto, quindi, questo orientamento e confidiamo in un accoglimento di tali richieste a livello comunitario».
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Durante il webinar “Riforma PAC e nuovo OCM vino: il futuro del settore vitivinicolo nel Chianti Classico” il presidente di Cia Siena Berni ha detto che è «fondamentale creare sinergie per portare le aziende agricole di piccole dimensioni a essere più competitive sui mercati», mentre il presidente di Cia Toscana Centro Orlandini ha rimarcato che «i numeri positivi evidenziati dal Consorzio Vino Chianti Classico premiano anche le tante piccole aziende vitivinicole di questo territorio».
«Ogni momento di confronto con il mondo dell'imprenditoria vitivinicola rappresentato dalle associazioni di categoria è di grande utilità per il nostro Consorzio. Per questo abbiamo apprezzato l'invito della Confederazione, in particolare per l'attenzione dedicata ai temi dello sviluppo del territorio e al rispetto dei suoi valori paesaggistici e ambientali».
E’ quanto sottolineato da Carlotta Gori, direttore del Consorzio Vino Chianti Classico, durante un webinar organizzato nei giorni scorsi da Cia Siena e Cia Toscana Centro, in vista della Riforma della Pac e di un nuovo OCM vino, con l’intento di sottolineare l’importanza del territorio e della «qualità delle piccole aziende nel futuro del Chianti Classico». Incontro online che ha visto la partecipazione di circa cinquanta aziende, di Domenico Mastrogiovanni, responsabile politiche comunitarie di Cia nazionale, e del presidente di Cia Agricoltori Italiani della Toscana, Luca Brunelli.
«E’ sempre più fondamentale riuscire a creare delle sinergie in grado di portare le nostre aziende agricole, spesso di piccole dimensioni – ha sottolineato il presidente di Cia Siena, Valentino Berni – ad essere ancor più competitive sui mercati. Il Chianti Classico è una grande denominazione che esprime da sempre la massima qualità e la grande bellezza del territorio di produzione. Ho molto apprezzato l’intervento del direttore del Consorzio, Carlotta Gori: auspichiamo altre iniziative ed una sinergia di tutto questo territorio».
«I numeri positivi evidenziati dal Consorzio Vino Chianti Classico – ha commentato il presidente Cia Toscana Centro, Sandro Orlandini – con l’aumento delle fascette richieste, premiano anche le tante piccole aziende vitivinicole di questo territorio, che con grandi sforzi sono in grado di esprimere una elevata qualità in bottiglia, pura espressione del territorio di origine, contribuendo ai grandi risultati della denominazione».
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