Filiera olivo-olio

Premiati a Firenze i migliori oli extravergini DOP e IGP della Toscana. Presentata la proposta regionale per il Piano olivicolo nazionale e un bando da 70 milioni per rafforzare la competitività delle aziende olivicole.

Con 87 mila ettari di superficie olivetata, di cui 27 mila a biologico, 37 mila aziende, oltre 400 frantoi attivi e una produzione raddoppiata rispetto al 2023, la Toscana si conferma terra d’eccellenza per l’olio extravergine di oliva. Questo il quadro tracciato il 16 aprile a Firenze, in occasione della presentazione della Selezione Oli Extravergine 2025, evento che ha celebrato i 61 oli DOP e IGP selezionati da 47 imprese per rappresentare la migliore produzione regionale.

L’iniziativa, promossa dalla Regione Toscana in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze, PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, ha visto un ricco programma di interventi tecnici e istituzionali, premiando non solo la qualità, ma anche l’innovazione e la visione integrata di filiera.

A fare gli onori di casa il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, affiancato da Stefania Saccardi, vicepresidente e assessora all’Agroalimentare, che ha sottolineato: «L’olio extravergine toscano è non solo simbolo identitario, ma anche asset strategico del nostro agroalimentare. Il nostro impegno è rafforzarne la filiera in tutte le sue componenti, a partire dal vivaismo fino alla commercializzazione».

Tiziana Sarnari (ISMEA) ha illustrato i dati produttivi, evidenziando un netto balzo della produzione IG (+9%) e una performance positiva rispetto alla media quinquennale: «Il segmento delle indicazioni geografiche è trainato dalla IGP Toscano, seconda in Italia per valore e volume».

Particolarmente rilevante l’intervento di Gennaro Giliberti, dirigente agronomo della Regione Toscana, che ha presentato la proposta regionale per il Piano olivicolo nazionale: «Serve una strategia condivisa per affrontare le criticità strutturali del settore e valorizzare il patrimonio varietale autoctono, puntando su qualità, ricerca e mercato».

Nel corso dell’evento sono stati anche illustrati i risultati della ricerca dell’Università di Firenze sull’utilizzo della risonanza magnetica nucleare (NMR) applicata all’olio, capace di determinare in pochi minuti non solo parametri chimici e nutrizionali, ma anche profili sensoriali e origine geografica. Una prospettiva di grande interesse per il controllo qualità e la tracciabilità.

A raccontare l’olio in cucina, tra storie e ricette, anche chef e volti noti della gastronomia toscana, come Gian Piero Fava, Andrea Perini, Luisanna Messeri e Tommaso Vatti. Durante l’incontro è stato lanciato anche il nuovo format di intoscana.it, “Storie di moderni contadini in cucina”, incentrato sulla valorizzazione dell’EVO DOP e IGP nella ristorazione e nel racconto territoriale.

Non solo celebrazione, ma anche sostegno concreto al comparto: la Regione ha presentato un bando da 70 milioni nell’ambito del Piano strategico PAC 2023-2027 per rafforzare la competitività e la sostenibilità delle aziende agricole, compreso un focus sulla filiera olivicola. Tra le progettualità sostenute anche PizzAgricola, iniziativa che valorizza i sottoprodotti della lavorazione olearia (come la sansa) nella produzione alimentare, secondo principi di economia circolare.

I riconoscimenti sono stati assegnati da Stefania Saccardi, affiancata dai presidenti dei Consorzi di tutela e da Laura Mazzanti di Analytical Group. Tra i premi speciali, quelli per il miglior olio Biologico, Monocultivar e Packaging. Sono stati ricordati anche importanti anniversari: i 50 anni del Consorzio Chianti Classico e i 20 anni della DOP Lucca, ora in attesa del riconoscimento del Consorzio da parte del MASAF.

Il Catalogo della Selezione 2025, pubblicato anche in inglese, raccoglie le schede dei 61 oli premiati ed è disponibile sul sito della Regione Toscana. L’olio presentato per la selezione sarà, come ogni anno, donato a Villa Lorenzi per progetti educativi.

Un plauso particolare è andato ai partner tecnici, tra cui i Vivai Mati (Pistoia), l’Associazione Vivai di Pescia, l’Associazione QUORE e il Consorzio del Pane Toscano DOP, che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.

🏆 I PREMIATI DELLA SELEZIONE OLI EXTRAVERGINE 2025

Nell’edizione 2025 sono stati selezionati 61 oli, presentati da 47 imprese, rappresentanti l’eccellenza della produzione olearia toscana. Gli oli premiati provengono dalle seguenti province:

  • Siena: 21 oli

  • Firenze: 13 oli

  • Grosseto: 9 oli

  • Livorno: 6 oli

  • Lucca: 4 oli

  • Pisa: 3 oli

  • Pistoia: 3 oli

  • Arezzo: 2 oli

Tra i riconoscimenti assegnati, oltre al titolo di “Migliore olio” per ciascuna DOP e IGP, sono state conferite menzioni speciali per:

  • Selezione Miglior Olio Biologico

  • Selezione Miglior Olio Monocultivar

  • Selezione Miglior Packaging

Per l’elenco completo degli oli premiati e le relative aziende produttrici, è possibile consultare il Catalogo 2025 della Selezione Oli Extravergine.intosca

Andrea Vitali 

A Sol2Expo 2024, il sottosegretario Masaf La Pietra ha presentato il Piano Olivicolo, sottolineando che "l'Italia deve tornare a produrre più olio senza compromettere la qualità". Previsti 30 milioni per gli olivicoltori.

IL NUOVO PIANO OLIVICOLO: STRATEGIE PER IL RILANCIO

Alla fiera internazionale dell'olio che si è chiusa ieri a Veronafiere, il Masaf e il Governo Meloni hanno illustrato il Piano di Settore Olivicolo-Oleario Nazionale, un'iniziativa per potenziare la produzione e la competitività del comparto olivicolo.

Il piano prevede:

  • Incentivi alla produzione: 30 milioni di euro per sostenere gli olivicoltori pugliesi colpiti dalla Xylella.
  • Innovazione e modernizzazione: finanziamenti per il rinnovamento dei frantoi e l’efficientamento della filiera.
  • Valorizzazione della qualità: promozione dell’olio extravergine italiano con certificazioni DOP e IGP sui mercati esteri.
  • Prezzo equo per i produttori: strategie per garantire una remunerazione adeguata agli olivicoltori e ridurre la dipendenza dalle importazioni.

“La nostra forza sta nella qualità. Dobbiamo tornare a produrre più olio, senza compromettere l’eccellenza che ci rende imbattibili”, ha dichiarato il sottosegretario Patrizio La Pietra, sottolineando la necessità di una maggiore autosufficienza produttiva​.

Redazione

Fino al 4 marzo il CREA, presso lo stand MASAF al SOL di Verona, propone un programma di eventi esperienziali e divulgativi per promuovere la cultura dell’olio, valorizzandone biodiversità e qualità.

Prosegue fino a martedì 4 marzo a Verona la rinnovata edizione di SOL - SOL2EXPO FULL OLIVE EXPERIENCE, storico appuntamento fieristico dedicato al mondo dell’olio nell’ambito di Vinitaly. In questo contesto, il CREA si presenta con una serie di iniziative finalizzate a diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva, evidenziandone la straordinaria varietà legata alla biodiversità italiana e promuovendo l’educazione alla qualità e alla consapevolezza del consumatore.

Attraverso il progetto Oleario, realizzato nell’ambito della Rete rurale nazionale, il CREA contribuisce a fornire strumenti di conoscenza e valorizzazione dell’olio extravergine, in linea con l’impegno del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste nel tutelare questo elemento cardine della Dieta Mediterranea e del paesaggio agrario italiano.

Un programma ricco di appuntamenti

Il programma del CREA, ospitato presso lo stand MASAF, propone attività esperienziali, incontri divulgativi e momenti di confronto con esperti del settore.

Oggi, domenica 2 marzo è in svolgimento EVO Taster, un test-gioco interattivo che guiderà il pubblico a riconoscere la qualità dell’olio, in collaborazione con ICQRF. Nel pomeriggio, Sportolio offrirà uno sportello informativo dove i ricercatori del CREA risponderanno a domande su biodiversità, etichettatura e legame tra olio e territorio.

Lunedì 3 marzo si terrà il talk degustazione “Viaggio in Italia: alla scoperta degli oli italiani”, dedicato a ristoratori e stakeholder e organizzato in collaborazione con l’Associazione Donne dell’Olio. L’incontro sarà moderato da Cristina Giannetti, capo ufficio stampa CREA, e vedrà la partecipazione di esperti di settore e rappresentanti istituzionali. A seguire, degustazione guidata con aperolio.

Martedì 4 marzo chiuderà la programmazione con il torneo Olio e Lode - TriviaGame, una sfida a squadre tra consumatori e imprenditrici agricole delle Donne dell’Olio su temi come biodiversità, patrimonio culturale e Dieta Mediterranea.

Con questa presenza al SOL, il CREA conferma il suo ruolo centrale nella promozione della qualità e dell’identità dell’olio extravergine italiano, sensibilizzando il pubblico e gli operatori del settore sull’importanza della biodiversità e della tracciabilità del prodotto.

A.V.

Il Ministero dell’Agricoltura intensifica i controlli per contrastare le frodi nel settore dell’olio extravergine d’oliva. Il sottosegretario Patrizio La Pietra ribadisce l’impegno per la tutela della qualità e della competitività italiana, in linea con le richieste di Confagricoltura e Unapol per una strategia di settore (leggi di più).

La cabina di regia istituita presso il Masaf punta a garantire trasparenza e tracciabilità del prodotto. Nel 2024 sono stati effettuati numerosi controlli, specialmente in Puglia, principale regione produttrice. Sequestri milionari dimostrano la determinazione del governo contro le pratiche sleali.

L’export di olio EVO italiano è in crescita: nel 2023 il saldo della bilancia commerciale ha registrato un +14% in valore, nonostante una riduzione del 17% in volume. Tuttavia, il settore soffre a causa di importazioni di dubbia provenienza e speculazioni sui prezzi.

Il Masaf lavora anche per valorizzare le DOP e IGP italiane, primato europeo con 42 DOP e 8 IGP. «Vogliamo garantire un mercato equo per produttori e consumatori», ha dichiarato La Pietra.

Per proteggere l’olio italiano, i consumatori devono prestare attenzione all’etichettatura e preferire prodotti certificati, contribuendo così alla difesa della qualità e della tradizione del Made in Italy.

Redazione

L'Italia si conferma leader mondiale nell'extravergine di oliva con la vittoria della Fattoria San Michele a Torri al prestigioso Los Angeles International Extra Virgin Olive Oil Competition. La competizione, giunta alla sua 26a edizione, ha visto la partecipazione di 493 oli provenienti da 17 nazioni e si è svolta al Fairplex di Pomona, in California, consolidandosi come uno degli eventi di riferimento per il settore oleario internazionale.

L'olio biologico Laudemio Frantoio della Fattoria San Michele a Torri ha ricevuto il rinomato Marco Mugelli Award, riconoscimento assegnato al miglior olio extravergine in assoluto tra i vincitori "Best of Show". Questo premio, intitolato al celebre agronomo e assaggiatore italiano Marco Mugelli, fondatore dell'ANAPOO (Associazione Nazionale Assaggiatori Professionisti Olio d'Oliva), rappresenta l'eccellenza assoluta nel settore oleario. Darrell Corti, presidente della competizione, ha sottolineato come questo riconoscimento rappresenti "il meglio del meglio".

L'Italia ha brillato anche nelle altre categorie del concorso. Farchioni Colli Martani D.O.P. Umbria si è aggiudicato il titolo di "Best of Show - Delicate", mentre il Laudemio Frantoio della Fattoria San Michele a Torri ha ottenuto anche il premio "Best of Show - Medium". Per la categoria "Best of Show - Robust", invece, il riconoscimento è andato alla Spagna con Rincón De La Subbética, Hojiblanca, DOP Priego de Córdoba.

Il concorso ha assegnato complessivamente 9 titoli "Best of Show", 30 premi "Best of Class", 115 medaglie d'oro, 139 d'argento e 68 di bronzo, con la partecipazione di produttori provenienti da Algeria, Argentina, Australia, Brasile, Cile, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giappone, Libano, Marocco, Portogallo, Spagna, Tunisia, Turchia e Stati Uniti.

Quest'anno è stato inoltre inaugurato un nuovo premio, il Margaret Edwards Award for Best of Show - Flavored, dedicato alla memoria della giudice e consulente neozelandese Margaret Edwards. Il riconoscimento è stato assegnato all'olio GAIA OLIVA, Premium Jalapeno, Aegean dalla Turchia.

Il Los Angeles International Extra Virgin Olive Oil Competition si conferma dunque un palcoscenico di primo piano per il comparto oleario mondiale, evidenziando la qualità e l'eccellenza della produzione italiana nel panorama internazionale.

Andrea Vitali

Il settore olivicolo italiano in crisi strutturale: persi il 30% del raccolto e il 38% della produzione in 15 anni. A Roma, Confagricoltura e Unapol sollecitano un piano nazionale unico per la competitività. Giansanti: 'serve un piano strategico'; La Pietra: 'superare la frammentazione'.

L’Italia deve ripensare la strategia dell’olivicoltura per non perdere ulteriore terreno nel mercato internazionale. È l’allarme lanciato questa mattina a Roma, presso Palazzo della Valle, durante il convegno “Olio di oliva: dalla tradizione al futuro. Prospettive per l’olivicoltura italiana”, organizzato da Confagricoltura e Unapol. L’evento ha riunito i principali attori del comparto, con la presenza delle istituzioni, per analizzare i dati allarmanti del settore: negli ultimi 15 anni il raccolto è sceso del 30% e la produzione di olio ha subito una contrazione del 38%, mentre le superfici coltivate sono rimaste quasi invariate (-3%).

“Serve un piano strategico nazionale – ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – per rafforzare la competitività e fermare l’emorragia produttiva. L’Italia, che oggi si trova dietro Spagna, Turchia, Tunisia e Grecia, rischia di perdere una leadership storica se non si interviene con investimenti mirati e modernizzazione delle strutture produttive. È necessario un cambio di passo deciso, evitando visioni ideologiche e concentrandoci su soluzioni concrete per rendere il nostro olio d’oliva competitivo a livello globale”. Il confronto con altri paesi del bacino mediterraneo evidenzia politiche settoriali più incisive, con Tunisia, Marocco, Egitto e Turchia in forte crescita, grazie a un approccio unitario e investimenti in innovazione.

Un primo passo concreto è stato annunciato dal sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra, che ha confermato la prossima convocazione del Tavolo Olio per definire linee guida nazionali e promuovere un’interprofessione unica. “Si sta lavorando alla definizione delle linee guida per il comparto – ha dichiarato La Pietra – in modo da essere immediatamente operativi e garantire risorse adeguate per il rilancio del settore. Dobbiamo costruire un piano condiviso che superi la frammentazione attuale e dia agli olivicoltori italiani gli strumenti necessari per competere con i principali produttori mondiali”.

L’oliveto Italia, è stato detto, è poi da ristrutturare. Il 61% delle piante ha più di 50 anni; il 49% ha una densità per ettaro inferiore a 140 piante e solo l’1.5% ha più di 400 piante per ettaro. Il quadro che emerge è di un oliveto Italia vecchio e poco competitivo, che necessita di essere ristrutturato.

Per garantire un futuro all’olivicoltura italiana, secondo Tommaso Loiodice, presidente di Unapol, bisogna puntare su innovazione e formazione. “L’eccessiva frammentazione e la mancanza di un valore equo per l’olio extravergine richiedono visione e cooperazione. È necessario investire in impianti ad alta densità, senza pregiudizi per le varietà, per aumentare la produttività e la sostenibilità economica del settore”, ha sottolineato.

Altro tema cruciale è la valorizzazione del prodotto italiano, a partire dalla formazione nelle scuole e nella ristorazione. Ad oggi, il consumatore medio non conosce a fondo le caratteristiche dell’olio extravergine italiano e spesso si affida al prezzo come unico criterio di scelta. Rafforzare la cultura del prodotto e garantire una comunicazione efficace sulla qualità dell’olio nazionale rappresentano azioni fondamentali per rilanciare il comparto.

È evidente che il mercato globale offre ancora buoni margini per l’olio d’oliva italiano, ma è necessario un cambio di rotta immediato. La sinergia tra istituzioni, produttori e associazioni di categoria può rappresentare la chiave per arrestare il declino e riportare l’Italia tra i protagonisti del settore, a patto che si adotti una strategia capace di coniugare pianta (olivo) e olio.

Andrea Vitali